LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di
Adriana Mosca
- S. Giacomo dell'Orio
La solitudine verde- pomeridiana
- è impressa negli occhi.
- Mi resta ancora il cielo.
- Dammi qualcosa di tuo
- perché possa riconoscermi.
Da "Soluzione aperta", ed. Armena 1983
- Ricerca
- Dai ritmi sfavillanti bizantini
- esco alla vespertina inquietudine viola:
- io, vestale della libertà,
- mi sento come la luna al primo quarto.
Da "Il grido del silenzio", ed. Armena 1985
- Mare nubium
- Ponti
- archi rampanti di silenzio
- su flutti d'ombra
- ossessione di comunicare.
- Segnali
- impulsi
- onde radio che esorcizzano
- la stanchezza del vivere.
Da "Lunae sinus", Edizione del Leone 1987
Acqua e cielo- di vellutate viole
- e sprazzi d'ametista.
- Al gancio di madreperla della luna
- appenderò il ricordo
- di queste ore
- in cui il gomitolo del tempo
- si riavvolse
- e l'anima mi ridonò intatta.
Da "Natura madre e sorella", La Press 1990
Allodola rinata al sereno- voglio vivere
- distillata goccia
- di pianto liberatore
- dilatando il meriggio.
- Da "Dietro la porta dell'estate", Editoria Universitaria 1991
- Apertura
- Spostarsi da una visione monolitica
- è nausea capogiro vertigine
- smarrimento improvviso
- angoscia di ripida salita
- riassestamento
- d'ebbrezza brivido.
Da "Lo specchio di Ippolita", Montedit 1996
Epigramma- Di lingua malevola il giudizio
- è sputo
- che lanciato contro il cielo
- ricade sulla faccia.
Da "Heimatlos-solitudine adulta", Montedit 1998
- Celeste oblio
- Rondini amiche delle isole
- pesci che abitano cristalline trasparenze
- e il celeste oblio
- velo di brezza sulla pelle.
- L'anima nuda riposa
- in grotte marine
- arabescate di riflessi.
Da "Poema del mare", Poeti nella Società 2000
- Contemplazione notturna
- Tutto il clamore del mondo
- non vale il silenzio
- di una notte stellata.
Da Tenerezza d'argenteo sole, Penna d'Autore 2001
- Altane
- Vessilli di luce
- sulle altane
- offerte all'azzurro
- ali di angeli
- vele di vascelli che salpano
- verso l'infinito.
Da "Radici d'acqua", Penna d'Autore 2003
- Iter
- Il palpito di una finestra verde-gialla
- illuminata.
- Alzo il capo aspirando boccate
- di onirica libertà
- e su di me brillano
- lucciole di cristallo
- nella limpidità lontana.
- Un tocco leggero di chitarra
- accompagna il sonno degli alberi.
- Desiderio,
- impazienza
- sospesa nel plenilunio
- dolcemente velato di bianco.
Da Soluzione aperta, ed. Armena 1983
- Avvento
- Dal cosmo di ghiaccio
- gli astri metallici contemplano
- lo sterminio, la menzogna,
- la violenza fatta abitudine.
- E noi ti cerchiamo,
- o Liberatore,
- umiliati, dispersi,
- col nostro grido di animali feriti.
- Si dilata il ventre di tenebra
- insaziabile
- fagocitante
- e in esso scompaiono la potenza dell'arte,
- le tenerezze dell'amore.
- Finché il cuore avaro dell'uomo
- non si sarà arreso alla misericordia.
Da Il grido del silenzio, ed. Armena 1985
- Mare fecunditatis
- L'universale
- suggere dal tuo seno
- o nata da caldi cieli
- Poesia
- tracciare calcoli
- sulle pagine bianche della tua veste
- per dimostrare
- che non siamo numeri primi.
- Su larga onda luminosa
- mi libro
- mi lascio andare e divengo
- particella infinitesimale
- di te.
Da Lunae sinus, ed. del Leone 1987
- Nella notte s'apre una strada
- dolcemente in discesa
- enigma - muso di gatto
- in agguato nel buio
- la luna con l'occhio socchiuso
- fissa l'altana
- in fondo passa lenta una nave
- enorme
- per l'illusione ottica
- garriscono al vento
- vessilli lontani di stelle
- sotto la pelle del cielo
- matura
- la luce equinoziale
- e le foglie hanno la voce del mare
- racchiuso nella conchiglia
- o della cascatella nascosta
- tra monti neri alti aguzzi
- come cappelli di maghi.
Da Natura madre e sorella, La Press 1990
- Declino dei giorni
- strida di rondini impazzite
- l'anima margherita
- si sfoglia alla tempesta
- al galoppo del vento
- che rincorre l'impossibile.
- le iridi del gatto
- specchi di destini
- il lampo incide
- agile corsa il corpo flessuoso
- tende come arco alla lotta
- graffi sulla polvere del presente.
- Rotola il tuono
- le pietre di Sisifo.
Da Dietro la porta dell'estate, ed. Universitaria 1991
- Viaggio notturno
- L'affettuosa bianchezza della luna
- il brillio pungente delle stelle
- portavo nel cuore
- quando partii.
- La voce carezzevole del mare
- l'eco del dolore spingeva
- alla deriva
- e l'anima in bianca veste cantava
- sottovoce <<È giunta l'ora!>>.
- Ultimo viaggio
- sotto la volta di zaffiro
- nella notte ma dentro la luce
- conoscendo le coordinate
- custodendo la mappa
- in luogo sicuro
- conversando serena
- con gli abitanti del mare.
- Ultimo viaggio sognando il ritorno
- nel porto vestito a festa
- di gran pavesi e fischi di sirene
- di remi alzati e voli di rondini
- e gabbiani
- ma sapendo che questa
- è una rotta senza fine
- e che l'oggi è già domani.
Da Lo specchio di Ippolita, Montedit 1996
- Travaglio
- Mi rivolto contro di te parola:
- ti torco ti strappo ti rendo gonfia e piatta
- ti lascio il corpo e ti tolgo l'anima.
- Se tu realmente potessi
- creare nuova storia e nuovi mondi!
- Ma attendi anche tu chi spezzi
- le stesse mie catene
- e sei usignolo notturno
- che sempre canta l'alba che verrà
- finché il dolore si spegne
- come l'ira nel petto di Saul
- ai dolci accordi di Davide.
Da Heimatlos - solitudine adulta, Montedit 1998
- Vela azzurra
- La vela azzurra è carica di sogni
- che porta a spasso in giro per il mare.
- DI fantasia e d'infanzia
- parla piano al cuore.
- Leggerezza è il suo nome.
- Ama scherzare
- si mimetizza con le onde
- e con il cielo che colore prende
- sempre più allo scorrere dell'ore
- finché scompare.
Da Poema del mare, Poeti nella Società 2000
- Scherzi del tempo
- A maggio inoltrato
- con unghioli di furetto
- sta aggrappato l'inverno
- alle nostre giornate.
- Piove da un cielo in gramaglie
- sulle rose mai nate
- e il vento freddo penetra nel cuore
- come gli sberleffi del destino.
- Ancora lontane
- le nostre vie.
- Intanto preparo bagagli da spiaggia
- e immagino rondini ciarliere
- in cilestrine armonie.
Da Tenerezza d'argenteo sole, Penna d'Autore 2001
- Martedì Grasso
- Sei bella
- e ti amo immensamente
- non perché da te sono nata
- ma perché la tua aria è il mio respiro
- perché sotto il tuo cielo
- tutto è incanto.
- Sei più bella delle più belle città
- che mi aprono il cuore:
- il tuo nome è Miracolo.
- Sempre ai miei occhi immortale regina
- a te avvinta mi tieni
- con lacci d'amore.
- Mi ferisce e risana il profumo
- dei tuoi nascosti giardini
- e il nitore delle tue lune
- appese nell'azzurro come amuleti.
- E in questa festosa e rutilante sera
- benevolmente
- l'anima mi fai leggera.
Da Radici d'acqua, Penna d'Autore 2003
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Agg. 25-06-2008