- Ha pubblicato il
libro
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- Antonio Turnu, I
sensi nel prisma, editrice Montedit, 1998,
- pp. 48, Lit. 10.00,
ISBN 88-86957-42-2
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- Arrivo e
partenza
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- Arrivo e
partenza,
- unico cammino in se
stesso chiuso
- nell'alito genesi
incrostato
- del tempo fine del tutto
mai inspirato,
- mimi d'un distacco forse
mai avvenuto
- tra l'essere e
l'altro,
- nella vita e nel
sogno
- l'una dal suono
azzurro
- l'altro dal color di
sol.
-

-
- Quando il
respiro
-
- Quando perfino il respiro
più dolce è rumore
- di solito echeggia la
voce nell'urna.
- Copròlito impasta
di spazio sonnambula
- e minzione di tempo in
coppia i vissuti ricompone.
- Ha reso ai sensi i
colori
- col pezzo di cielo morso
e serbato per loro in bocca.
- Ricompone maschere usate
per scherzo un giorno
- quelle funebri indossate
un altro,
- mutabili
- nell'essere in sostanza
immutabili.
- Immutabile
- il non
morrà
- e neppure
vivrà.
-

-
- Vuota nel suo
pieno
-
- Vuota nel suo pieno d'eco
la parola,
- anche mamma
- esausta, ripetuta
accelerata
- in sorprendente dubbio
muta.
- Vuoto di non senso pieno
il contenitore
- vuoto nel suo pieno d'eco
il contenuto
- nel confluire degli
opposti
- non è
sì
- non è
no.
- Ma specchio che un altro
ne riflette
- al di sopra del taglio
dello specchio,
- scrutata esistenza
parallela
- pagina dal retro scollata
in anteriore
- due in sé la
verità ne contiene,
- anzi
- quattro:
- s i n o
-

-
- Non l'altro me
stesso
-
- Non l'altro me stesso
impalpabile,
- scomparso al buio suo
colore
- nell'ambiguo pluniverso
senz'aria
- dall'azzurro e rosso
odore
- attraverso il giallo
maionese,
- ma carne
chewing-gum
- forse trina e più
di trina
- elasticissimamente
sola
- ad abbrancar se
stessa
- al di là del
taglio degli specchi
- lontano
- vicino irraggiungibile
carne chewing-gum
- che ogni notte cerco
dentro ogni nudo,
- sul volo delle parallele
oblique esistenze.
-

-
- Ti somiglia il
mattino
-
- Ti somiglia il mattino in
dormiveglia,
- sfilante ragnatele e radi
capelli
- da angoli
labiali,
- sciolti fra
l'indefinibile continuo trasformare
- energia in materia, nella
curva spaziale.
- Non sono e
sanno
- non sai e non
sei
- d'un cappello a doppia
punta,
- nel giallo odore di un
principio
- dal sapor blu notte che
sta forse per finire
- sta per
finire
- è fine
- col mattino principio nel
tuo fiato di bruma.
-

-
- Odora e sa di
porpora
-
- Odora e sa di porpora
l'amore senz'ali
- frullo d'ali di
colibrì
- &endash; secrezione
dolore d'un impulso elettrico &endash;
- ripudia daltonico il
corpo
- dopo vacuo afflato di
grassi e proteine
- sulla penombra di
carboidrati e vitamine,
- respira il salato e
l'acre
- escreti di fra i
lombi,
- sprizza il do e il
sol
- alle coste d'arco
restituisce l'ultima ferita,
- in un fremito d'ali che
non sai
- se di vita o di
morte.
-

-
- Parola
-
- Esplode in un pugno di
carni il dardo
- &endash;
policromìa di letterescintille
&endash;
- nientificando muffa la
parola,
- svettandone i
bacilli
- sul limbo di
memoria
- dove tutti scorgono
l'acerrimo sapore,
- odono nerissimo il colore
dilatato
- di bocche sdentate
dimore, duolo raccolto
- come fungo fra le felci.
Ma chi non si è distratto
- nel trucco delle
mani,
- né smorfia o luce
o verbo sa che sono stati.
- Forse
- un geometrico
sìbilo
- senza sensi lunghissimo,
cimosa
- dell'essere non
essere,
- finché l'orlo
dell'universo corre
- in un pugno purulento di
lingue.
-
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- Miljacka
-
- A Giorgio Caproni
«Sono nel sangue gli ululti. Ahi, i nomi per
l'eterno abbandonati sui sassi.»
-
-
- Come sempre
rotti
- sul vetro la
luce
- sull'acqua il
verbo,
- lungo la Miljacka ghirbe
d'uomo sospinte
- in frattura senza calcio
sbordeggiano
- sul corto circuito
dell'infetta
- parola, annidata sul
figlio d'oggi,
- sotto unghie del passato
palpitante
- di odori già
visti
- di sapori già
uditi,
- schiusi e mai del tutto
all'uovo finito
- del tempo,
-
- al non è mai stata
luce
- al non è mai stato
verbo
- acqua.
- Non il respiro di figli
amputati
- come aranci in gioco
imbiancati
- in cui
- &endash; ora la
Miljacka
- domani l'ovunque
&endash;
- l'ossigeno
colora
- l'odore
d'assenze.
-

-
- Capitano
-
- Sotto false
sembianze
- tutto quel che
esiste
- scompare e
riappare
- nell'occhio d'acqua del
Capitano,
- nella fragranza azzurra
riflesso
- dell'ovunque prima o
poi,
- tanto al largo che il
largo pare
- &endash; o è
sempre stato &endash;
-
- nauseabondo contiguo nel
nulla
- bonificate amebe
d'identità,
- turbate disgregazioni
molecolari.
-
- Di fianco al
Capitano
- &endash; o mio Capitano
&endash;
- prenderei il mare
anch'io
- se non fossi
comunque
- qui e
ovunque,
- se l'uovo di quel che
appare
- non avesse dentro quel
che fuori lo riveste,
- incrinato
all'orizzonte
- che ancor
s'incrina.
-

-
- Sì come
fanciullo brucia
-
- Sì come fanciullo
brucia
- rovesciata guanto la
vecchiaia
- &endash; che tale non
è
- ché mai fu
creatura
- nel sedimento di parvenze
&endash;
- l'odor suo d'avorio
arderà
- stearica, lucignolo e
limite insieme
- &endash; che tale non
sarà
- ché mai fu
principio &endash;
- tanto più intenso
quanto più nitido è il
ricordo
- d'aver forse
compiuto,
- d'aver forse
pensato
- d'aver nulla
compiuto
- il compiersi
irraggiungibile nella stearicasenectus,
- in noi sopravvissuti o
spariti
- in un cielo che non
sarà più cielo
- o profumo
d'avorio
- quando saremmo
lì.
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- Commento sulla
ricerca scientifica
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- L'anemia Mediterranea o
Thalassemia Major o b-thalassemia, è dovuta
allo stato omozigote per un difetto del gene
b-globinico. La malattia si trasmette come
carattere autosomico recessivo, vale a dire che dal
matrimonio di due portatori sani del difetto
nascono il 25% di figli omozigoti, cioè
malati, il 25% di figli sani e il 50% di portatori
sani come i genitori.
- La b-thalassemia è
molto comune in Sardegna. L'incidenza dello stato
di portatore o eterozigote per la b-thalassemia
è pari ad 1:8 persone. In assenza di
prevenzione l'incidenza della malattia è di
1:250 nati vivi.
- In questi ultimi anni si
sono fatti marcati progressi nel trattamento e
nella prevenzione.
- Il trattamento si fonda
su trasfusioni programmate e sull'uso di farmaci
che rimuovono il ferro accumulatosi in eccesso a
causa delle trasfusioni. La sopravvivenza con
questo tipo di trattamento si estende oltre la 3a
decade. Quei casi fortunati che hanno un
fratello/sorella o più di rado un genitore
compatibile possono essere curati in modo
definitivo con il trapianto di midollo
osseo.
- La prevenzione, fondata
sulla identificazione dei portatori prima o dopo il
matrimonio, la consultazione genetica e la diagnosi
prenatale, ha portato ad una radicale riduzione
dell'incidenza della malattia che è passata
da di 1:250 a 1:4.000. In termini assoluti si
è passati da circa 100 nuovi casi per anno
ai valori attuali inferiori a 3. Nonostante questi
enormi progressi, il nostro intervento, per quanto
abbiamo detto, è ancora estremamente
imperfetto.
- Noi, come altri nel
mondo, siamo impegnati in diverse linee di ricerca,
tese a migliorare il trattamento e la
prevenzione.
- Uno degli aspetti
principali della ricerca attuale è quello di
riuscire a capire come i geni globinici vengono
regolati, in altri termini come vengono attivati e
disattivati. In particolare un aspetto cruciale
è quello di capire come il gene che presiede
alla produzione della globina tipica del feto
(g-globina) viene silenziato al termine della vita
fetale e come nello stesso tempo venga attivata la
produzione del gene che produce la catena
emoglobinica adulta (b-globina). Una volta capito
questo meccanismo, si potrebbe trovare un modo di
bloccare il silenziamento del gene g e così
compensare la mancanza delle catene b-globiniche
tipiche della thalassemia e quindi guarire la
thalassemia.
- Oggi stiamo studiando le
sequenze del DNA che regolano la funzione dei geni
b- e g-globinici e le proteine che a queste
sequenze si legano esercitando funzioni
regolatrici. Strettamente connesso a questo aspetto
della ricerca è quello relativo allo
sviluppo di farmaci capaci di interferire con quel
meccanismo di attivazione/disattivazione sopra
citato.
- Un'altra linea di ricerca
è quella definita come «terapia
genica», che consiste nell'introdurre in una
cellula midollare totipotente, cioè
progenitrice di tutte le cellule del sangue, il
gene b-globinico normale con le sequenze
regolatrici tramite un vettore virale o con altri
mezzi.
- In entrambi questi
settori la ricerca è estremamente attiva e
molto promettente. Le informazioni che si potranno
derivare, oltre avere importanti implicazioni per
la thalassemia, hanno una grande importanza di base
poiché potranno portare al chiarimento dei
processi fondamentali per lo sviluppo e la
differenziazione delle cellule, della attivazione e
disattivazione dei geni.
- Quale esperimento di
natura noi sappiamo che una parte degli omozigoti
per la b-thalassemia anziché sviluppare la
forma grave severa di thalassemia major, producono
una malattia più lieve, per la quale non
sono necessarie le trasfusioni per la
sopravvivenza. Noi siamo oltremodo impegnati a
capire il meccanismo che sta alla base di queste
forme attenuate. La comprensione di questo fenomeno
potrà portare un contributo alla terapia
definitiva della thalassemia.
- Infine stiamo studiando
l'affascinante possibilità di fare la
diagnosi prenatale di b-thalassemia anziché
con l'analisi dei villi coriali con lo studio di
quelle rare cellule fetali che passano nella
circolazione materna. Il successo di questi studi
potrà consentire di fare una diagnosi nel
feto tramite la semplice analisi di un campione di
sangue materno.
- La ricerca sulla
thalassemia è estremamente affascinante
poiché consente allo stesso tempo di portare
avanti uno studio di processi biologici di base e
nel mentre cercare di migliorare il trattamento e
la prevenzione di questa malattia, dando
così felicità e serenità a
tutti i sardi che hanno questo
problema.
- Prof. Antonio
Cao
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