LA PIU' GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Claudia E. Turco
- Claudia E. Turco, nata a Napoli il 16-11-1933, laureata in Matematica e Fisica, attualmente è insegnante in pensione e nonna, e vive a Pisa dove risiede dal 1963.
Ha pubblicato il racconto "Nzzz..." nel libretto "A più voci" (Felici Editore 2002); la raccolta "Haiku: semplici, doppi e tripli" (febbr. 2004); il libretto di miniliriche "Tanka" (Cursi dic.2004); la raccolta di poesie "Vita e Versi" (Montedit Editore 2006); il racconto giallo "Per un po' di zucchero" (premiato al Premio Europa 2005) nell'antologia "Cattive bambine" (Editrice Laurum 2007); il libretto "Attimo per attimo (non solo rime)" (Felici Editore, marzo 2008). Racconti e poesie sono inoltre apparsi dal 2002 al 2008 su antologie di Premi letterari nei quali ha riportato anche qualche successo. È in corso di pubblicazione presso EdiGiò il racconto per bambini "Magia di un libro".
Sue opere sono inserite nelle seguenti antologie:
Marguerite Yourcenar 2003- Age Bassi - Castiraga Vidardo 2004
- Fonopoli - Parole in movimento 2004
- Poeti dell'Adda 2004
- Città di Monza 2004
- Città di Melegnano 2004
- Ottavio Nipoti Ferrera Erbognone 2004
- Il Club degli Autori 2004-2005
- M° Raffaele Burchi Biblioteca di Tromello 2005
- Con "La pioggia è cessata" 5° classificata al Concorso Age Bassi Castiraga Vidardo 2004
Claudia E. Turco nel mese di agosto 2006 ha pubblicato con Montedit - "Vita e Versi" - Collana I gigli (poesia) - 14x20,5 - pp. 44 - Euro 5,40 - ISBN 88-6037-191-0
Da "Haiku: semplici doppi e tripli":
- ESTATE
L'estate è esplosa:- luce e colori intensi
- manca il respiro.
- CESSA LA PIOGGIA
- Cessa la pioggia:
- tra nubi il cielo sfoggia
- l'arcobaleno.
Da "Tanka":
È primaveraI rami sono in fiore Mite è la sera Riaffiorano nel cuore Fiamme d'antico amore.
Ventoso autunnoDisperde in mulinello Le foglie gialle Morte ancora svolazzano E allegre si rincorrono.
Da "Vita e versi":
TRAMONTO SUL MARE
La spiaggia è deserta:Il disco di fuoco là in fondo Proietta sul mare una striscia Lucente di mille diamanti Che gli occhi riduce a fessura. Con la sua gobba scura Si staglia Gorgona laggiù sullo sfondo Col faro smilzo della Meloria. Spiccano a destra Le case di Marina, A sinistra una nave Salpata da Livorno. Sull'arenile Le lunghe ombre, goffe e parallele, Degli ombrelloni chiusi e infagottati Nelle custodie lucide di plastica. Nel rado bosco degli ombrelloni, Sostegni per le sdraio a lor poggiate È sceso un silenzio incantato Ritmato solo Dallo sciacquio monotono Delle languide onde. Adesso tutt'intorno Aleggia una gran pace. (1° premio "Senza confini poesie dal mondo 2006)
LA PIOGGIA È CESSATA
La pioggia è cessataEsco: aspiro A pieni polmoni La calda fragranza Di terra bagnata Rimiro in alto Il tiepido azzurro del cielo Furtivi affiorano vaghi ricordi Quando sotto la pioggia Tra le calde tue braccia Con forza mi stringevi E io protetta Come in sicuro nido Ascoltavo il tuo tiepido respiro Promessa d'amore La prima gemma della mia vita. E in terra rimiro pensosa Le rilucenti brune pozze d'acqua Dove si specchiano Gli ultimi cirri bianchi Che il vento sbarazzino spazza via Tra ondeggiamenti magici Ardite acrobazie A guisa di aquiloni. In simil modo il tuo comportamento Ti allontanasti lento Inesorabilmente Con parole pungenti come il vento E mi ritorna in cuore L'amaro scroscio della delusione.
(5a classif. al Premio "Age Bassi - Castiraga Vidardo 2004)
Da "Attimo per attimo (non solo rime)":
TEMPO E FORNELLI
Se prender vuoi il tuo uomo per la golati tocca sta' in cucina più di un'ora ma con gli odori i fumi e gli assaggini aumentan presto in vita i lardellini, la faccia divien sì più rubiconda, ma da clessidra in botte si trasforma la forma tua che a lui piaceva tanto: non può ammirarla più, passa l'incanto; ad abbracciarti ci riesce appena non s'incrocian le mani sulla schiena né le gambe t'avvinghiano tra loro: troppo grande si è fatto il suo tesoro. Ormai sazio dei tuoi manicaretti si limita alle lodi e ai sorrisetti e mentre in cucina tu rigoverni da padrona davanti alla tivù lui s'appisola in poltrona.
Ma sei sicura che ne val la pena?Fatti portar piuttosto fuori a cena.
(2° premio "Vitamine per l'anima" 2008)
- CORREZIONE COLLETTIVA
Avevo ridato ai ragazzi i compiti(l'ultimo prima degli esami di III media) per procedere alla correzione collettiva in modo che ciascuno potesse comprendere gli errori segnati. Ad un certo punto ho detto: "al punto c) c'è scritto di descrivere il solido di rotazione che si ottiene facendo ruotare il poligono intorno all'asse delle ascisse. La risposta corretta è: ruotando il poligono intorno all'asse delle ascisse ottengo un cilindro e un cono concentrici" . Sollevando lo sguardo ho visto un braccio alzato. "Che cosa c'è Andrea?" ho chiesto. "Professoressa, io ho scritto quasi così..., ma lei mi ha fatto tutto un segno rosso a zigzag". "Leggi quello che hai scritto, per capire se c'è qualche differenza." Andrea ha preso il foglio e ha letto con attenzione: "Dalla rotazione si ottengono un cilindro e un cono circoncisi"... Non sono riuscita a non ridere con gli altri...
Alcuni brani tratti dai racconti pubblicati:
Da "Per un po' di zucchero" (Editrice Laurum 2007)
(Premio Europa 2005)
'Porca miseria! Perché mai avevano dovuto sconquassare tutto il parquet? Cosa pensavano di trovarci sotto?... Accidenti!' Aveva inciampato...: la luce della luna non illuminava abbastanza l'ambiente; doveva assolutamente trovare qualcosa per coprirsi; nonostante il caldo afoso di quella notte estiva aveva una strano senso di freddo, certo dovuto al fatto di trovarsi in quella situazione assurda: tutto nudo tra le assicelle polverose, col rischio di ferirsi i piedi con le schegge di legno: doveva cercare qualcosa da infilare ai piedi... Ilio si stava abituando a quella semioscurità e si guardava in giro; la stanza risultava vuota: a parte i listelli di legno disseminati dappertutto, sul pavimento non c'era altro. Doveva andare a vedere in cucina: forse lì avrebbe potuto trovare un .................................................................................................
Quando Ilio andò a riprendersi i mocassini l'ispettore gli disse bonariamente: "È meglio bere il caffè amaro che andare a chiedere a una sconosciuta un po' di zucchero." Ilio allora cercò di giustificarsi attribuendo un po' di colpa a suo zio Gianni che, quando offrendogli il caffè gli chiedeva quanto zucchero voleva, alla sua risposta "due cucchiaini" gli diceva sempre, col suo vocione profondo "Bravo! Dolce il caffè e amare le donne!".
Da "Nzzz..." (Felici Editore 2002)
Capì di essere in terra; c'erano delle persone intorno a lui: ma che volevano? Cercava di rialzarsi girandosi per mettersi in ginocchio; faceva fatica: il soprabito lo infagottava troppo. Una mano lo prese per un braccio: "L'aiuto io". "Mi lasci stare! Non mi tocchi! Faccio da me!" gridò a mezza voce, rivelando rabbia e paura insieme. Sì, aveva paura; ma di che? Di non farcela ad alzarsi? Di quei visi minacciosi intorno a lui? Lo stavano prendendo in giro perché era in terra?......................................................................................
Rosa afferrandogli la mano destra. D'improvviso si ricordò l'eloquente modo di rispondere che si usava al suo paese e così, lentamente, sempre con la testa appoggiata sul cuscino, sollevò il mento alzando contemporaneamente le sopracciglia e, spalancando ancora di più gli occhi, disse: "Nzz".
Da "Magia di un libro" (in corso di pubblicazione da EdiGiò):
"Uffaaaa!""Giorgio, non si dice uffa! Quante volte debbo ripeterti che non si risponde così?" "Ma mamma!" riprende Giorgio con voce lagnosa e la bocca imbronciata, "l'anno scorso ..........................................................................................
quando andrà a dormire: è deciso a leggerlo di nuovo. Fatto questo, si gira, scende rapidamente la scaletta e si precipita in bagno a far pipì.
Da "Gelosia" (Antologia. I fiori 2003, Ed. I fiori di campo)
Mi sono coricato in cerca di una buona dormita per rifarmi di una giornata stramaledettamente nera e invece eccomi qua a soffrire ancora per la mia gelosia! Meno male che ................................................................................................. Teresa!" e col cuore ora gonfio di gioia e lo spirito al settimo cielo corro dal mio bambino.
Da "Da Natale a Santo Stefano" (dall'antologia "Racconti di Natale" 2004 - Ed. I fiori di campo)
I miei nipotini avevano appena finito di spacchettare tutti i loro regali, per la maggior parte .....................................................................................
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Agg. 19-04-2008