Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
- Ermano Raso - Le prime ombre della sera
- Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi)
- 15x21 - pp. 68 - Euro 7,30
- ISBN 88-8356-897-4
Prefazione
- Il lettore di questi versi non deve farsi troppo fuorviare dal titolo della raccolta, poiché se è vero che esso pare indicare una sorta di fil rouge fatto di trepide malinconie, di rimpianti e di consapevolezza dell'effimero - un filo che attraversa innegabilmente tutti i componimenti - è altrettanto evidente che esso non inquadra e soprattutto non esaurisce la molteplicità tematica della silloge. Il poeta che adegua la sua inventiva ad un tempo di bilanci e di riflessioni sentimentali ed esistenziali, che ha viva coscienza di tutti i giorni bruciati dal tempo /e consegnati ormai alla memoria, tradisce qui, tuttavia, una sorprendente ed invidiabile giovinezza che si concreta in particolare in un'intatta capacità di amare e di sognare. La saggezza della maturità si rivela miracolosamente adatta a nutrire ancora sentimenti, emozioni, stupori e incanti giovanili che paiono non essere stati scalfiti dal trascorrere del tempo, che gli permettono di ammirare e anche di vivere l'amore come favola tenera e dolcissima e di dire, con adolescenziale ingenuità, disegnerò nel cielo un grande cuore /col mio pennello di vento.
- Ermano Raso pare scrivere i suoi versi - per così dire - sempre "col naso all'insù", cavalcando il destriero alato della fantasia, rimirando in alto cascate di stelle, banchi di nuvole in fuga o cime di alberi maestosi che amichevolmente curvano le loro fronde per fargli ombra, seguendo nell'aria immaginosi e incantevoli sposalizi di lillà, o voli e canti di usignoli che attraversano un mondo fatto di terre sconfinate, di mari e di cieli azzurri percorsi sovente dalla voce misteriosa del vento.
- Il poeta si rivela, qui, un'anima perennemente in ascolto della suprema armonia e fratellanza dell'universo (magnificamente simboleggiata da quel cielo azzurro che abbraccia il cobalto del mare), dove più volte compaiono magiche presenze, benevole e protettrici, come fate e gnomi, accostate con la massima naturalezza (e senza la benché minima irriverenza) alla segreta impronta di Dio nel mondo e alla volontà dell'uomo di abbandonarsi al suo paterno e amoroso abbraccio. Un'armonia che è un concerto celeste in cui il poeta desidera dissolvere la sua identità, e dove il reale e il contingente scompaiono nel sogno di un pensiero libero che gli permette di smarrire i confini della sua finitezza per espandersi e sposarsi all'infinito.
- Ermano Raso è attento, soprattutto, a cogliere ovunque quel miracolo che soltanto la Poesia sembra in grado di compiere: dare immortalità e bellezza a quel breve volgere di un sogno che è la vita. Poesia che è, secondo le sue stesse parole, una passione immortale, un'amante segreta capace di risvegliare pensieri spenti da tempi remoti, un'incantevole presenza di luce che riesce a vincere tristezze e rammarichi, a farci scudo dalla ruggine del tempo e a frantumare l'onda del nulla.
- La Poesia diviene così sorella della memoria (quella Mnhmos y9nh che gli antichi greci, infatti, immaginavano genitrice delle Muse) per il suo potere di riportare alla vita eventi e pensieri altrimenti scomparsi, per la sua capacità, quindi, di cancellare il tempo o meglio - come scrive Giorgio Bárberi Squarotti - di dargli un senso assoluto, dicendo non vano ciò che sembra vano perché passa e non dura.
- I versi del poeta sono pervasi, è vero, da quella inevitabile malinconia che in fondo è connessa con ogni vita a causa dell'inesorabile perdersi, negli anni, di sentimenti, persone e cose amate; ma ancor più sono intrisi da un senso e da una volontà di tenace superamento: un fermo proposito di andare oltre ogni dubbio per affermare inconfutabili certezze, di oltrepassare ogni dolore per riconquistare un'autentica gioia, di scavalcare la morte per approdare a un'ineffabile eternità. Le ombre della sera e dell'incombente notte (che con bellissima immagine vagamente shakespeariana il poeta paragona ad un immenso manto nero) sono ogni volta fugate da sottili ma vittoriose lame di luce: il tramonto dell'esistenza è superato e sconfitto dalla scommessa di una vita nuova, e la notte stessa, fucina di sogni /disegnerà il giorno a venire.
- È proprio questa positiva fiducia, questo motivato ottimismo di fondo a rendere valente e bella questa poesia, impedendo al poeta di ripiegarsi lamentosamente su se stesso e di perdersi in uno sterile crepuscolarismo. Una serenità che supera il coagulo di memorie, di ardori, di desideri, di esplosioni di passione, di accorate nostalgie, costruendo a poco a poco un linguaggio sempre appassionato eppure contenuto, sorvegliato, costantemente improntato a compattezza e misura.
- Alcuni di questi componimenti riescono a pervenire a un esito artisticamente elevatissimo, per l'essenzialità del verso, per l'altezza dell'ispirazione, per il nitore della forma espressiva, per la nascosta sapienza del ritmo. Penso, per esempio, a una splendida poesia come quella intitolata "Lascia che il tempo scorra" (che rivela tutti insieme questi pregi e che davvero non sarebbe dispiaciuta al grande Montale): un colloquio amoroso sebbene non parli d'amore, un invito dolce, ancora una volta, alla fiducia nel domani, un'esortazione, severa eppure lieta, a sconfiggere il "male dell'anima", nella certezza che cadrà il male come l'erba /sotto i fendenti della falce.
Marina Caracciolo
Le prime ombre della sera
- IL VOLO DEL MIO PENSIERO LIBERO
- Vola il pensiero mio,
- sulle ali della fantasia
- oltre il recinto chiuso della quotidianità:
- disegna per me ancora albe nuove
- e primavere fatate pregne di messaggi
- veicolati dai profumi profusi nell'etere,
- stagioni straniere al mio esistere da tempi antichi.
- Mi riporta, il mio pensiero libero,
- a tempi finiti,
- quando nei prati esplodeva la primavera
- ed io gioiosamente rinascevo con essa
- stringendo tra le mani giorni di vento,
- e nel cielo terso tracciavo la rotta dell'avvenire,
- ed avulsi dal dolore correvano i giorni.
- Ricalca, la mente, il tempo d'un cuore danzante
- alla semplice visione delle stelle,
- allor che la dea Felicità mi teneva per mano
- nei sogni ad occhi aperti
- fatti di fantasie infinite.
- Solo tu, pensiero, puoi fuggire
- e vincere la gravità degli anni
- che lenta ma inesorabile
- sempre maggiormente si opporrà ad un passo sciolto
- ancorandomi alla madre Terra
- con invisibili catene d'età.
- SOTTOVOCE
- Com'è azzurro il cielo stamani,
- come scaldano i raggi di sole
- che filtrano attraverso gli alberi del giardino
- a colorare di arcobaleno
- le ultime stille di rugiada
- che gocciano dagli aghi del pino.
- Si diffonde questa mia gioia improvvisa
- al pensiero di te,
- si espande al pesco e alla magnolia
- e li colora di rosa,
- lambisce i giovani alberi
- e li ammanta di candido bianco,
- impregna l'aria del profumo più inebriante,
- poi mediante l'usignolo canta al firmamento
- la primavera della mia anima azzurra.
- E quando, in tale delicato concerto,
- sottovoce sussurro il tuo nome,
- sulla corolla della rosa radioso spunta,
- racchiuso nell'ultima stilla d'argento,
- il mio pensiero d'amore per te.
- EMOZIONI
- Cavalcando il profumo delle viole
- rivivo emozioni ripescate
- per le vie sperdute del tempo.
- Piange il cielo lacrime bianche
- a stendere veli sulle brutture del mondo;
- bussa alla porta la sera,
- mentre il giorno si spegne
- sulla dolcezza del tuo sorriso.
- Giocano le onde marine a rincorrersi
- per sfinirsi dolcemente sulla battigia
- mentre il mare muta colore
- conformandosi ai capricci del cielo.
- Nella rada dai toni più quieti
- l'acqua calma rispecchia la mia immagine:
- per un istante m'immedesimo nel riflesso
- fatto soltanto di mare e di cielo
- e la mia anima, sposata all'infinito,
- nell'espandersi smarrisce i suoi confini.
- LE PRIME OMBRE DELLA SERA
- Vecchio,
- già vedo le prime ombre della sera
- spandersi intorno a te.
- Ti parlano di cieli senza orizzonti,
- di tramonti privi della gemma dell'alba,
- di sere nere, madri di notti senza stelle
- dove unica luce sono i ricordi.
- Ti dicono di giorni vuoti
- come bottiglie a perdere,
- di parole e carezze negate,
- dell'indifferenza decifrata
- su sguardi svelti di passanti distratti.
- Ti sussurrano di tempi scaduti,
- allor che naturale appariva cavalcare
- il destriero alato della fantasia,
- e la notte manciate di stelle scendevano dal cielo
- a riempire le tue mani.
- Ed io già lo vedo il giorno in cui
- ti ritroverai a stemperare la nostalgia
- nell'abbraccio dei ricordi,
- estremo baluardo alla solitudine,
- e a negare la fine di un tempo
- andato troppo in fretta...
- bruciato nel breve volgere di un sogno.
- IL VENTO FREDDO DELLA SERA
- Bruma d'autunno inoltrato
- spande grigiore sui prati,
- nelle vie s'insinua, tra le case,
- erige muri di silenzio.
- Frullo d'ali spezza il tacere,
- fa eco cascata di foglie,
- pagine di un calendario consumato.
- Spira lieve ma pungente
- il vento di tramontana
- a ripulire l'aria,
- allor che cade nelle ombre della sera
- la luce.
- Gioia e tristezza mi assalgono
- nell'abbraccio dei ricordi
- che si spengono piano
- al volgere delle stagioni.
- Forse per la favola che il tramonto sussurra,
- forse magia dell'abbraccio della sera...
- per un attimo mi colgo disgiunto
- da un corpo caduco,
- qui nella serra in fiore
- che fa parentesi d'estate.
- Effimera percezione d'immortalità.
- AMICIZIA
- Ti ho cercata, amicizia,
- io infante,
- sui banchi di scuola,
- tra i compagni di giochi,
- nei sogni fiabeschi
- di un'era andata
- consegnata ormai alla memoria.
- D'un soffio ti ho mancata
- nei giorni sgargianti
- della primavera della vita,
- allorché esultavo
- per un'effimera bolla di sapone
- e il vento odoroso cantava
- sposalizi di lillà.
- Il breve volgere di un sogno ed ecco...
- lungi, lungi come non mai
- mi ritrovo da te
- ora che gli anni incombono
- e le certezze sfumano
- e s'assottiglia il tempo.
- Ma più ancora,
- e quel che più ferisce...
- molti in mala fede
- hanno indossato la tua maschera,
- ed il già esile filo di speranza
- che mi legava a te reciso.
- LA CAREZZA DELLA POESIA
- Ancora sei venuta, Poesia,
- anche stasera, tu,
- a spegnere il buio che mi affligge,
- che m'infligge: ancora sei venuta
- a riaccendere con la tua complicità sottile
- pensieri spenti da tempi remoti.
- E, se come la leggenda narra,
- mai mortale ebbe ed avrà
- il privilegio di ammirare le tue sembianze,
- vuoi per errore del fato,
- vuoi per sua concessione,
- quel dono a me fu dato.
- Allor che le tue nivee mani
- si posarono sulle mie spalle
- ed io ti ammirai riflessa nello specchio,
- incantevole presenza di luce,
- tutto divenne chiaro e semplice:
- mille finestre si spalancarono nella mia mente
- e fiumi di emozioni
- parole e immagini si riversarono su di me
- che presi a scrivere con scioltezza non mia.
- Da allora ti attendo ogni notte
- come la prima volta e ancor di più,
- perché sei tu, Poesia,
- la mia passione immortale,
- la mia amante segreta,
- colei che possiede la magia di mutare
- la tristezza in gioia,
- e le ferite più profonde
- sa rimarginare col soffio della vita.
- LA NOSTRA FAVOLA
- Ora che le nostre gioie si sono incontrate
- nell'attimo dell'amore
- disegnerò nel cielo un grande cuore
- col mio pennello di vento.
- Con i miei versi incanterò l'amore e il tempo:
- con l'estro del pittore li catturerò
- com'egli imprigiona l'attimo fuggente,
- poi li fermerò perennemente sulla tela dell'anima.
- Così la nostra favola tenera e dolcissima
- rinascerà ogni giorno nuova
- specchiandosi nel cobalto dell'alba,
- e quale pagina bianca ancor tutta da scrivere
- vivrà giorni senza tramonti.
- E sole, pianeti e stelle
- ruoteranno intorno a noi
- che un campo d'eternità avrà avvolto
- per farci scudo dalla ruggine del tempo.
- POETA DAI SUSSURRI DI VENTO
- Scrivi, poeta dai sussurri di vento
- che dipingi i tuoi versi sulle nuvole bianche
- intingendo il pennello nei colori dell'arcobaleno.
- Scrivi di giovani sogni
- infranti sulle scogliere affilate della vita;
- di favole stupende vissute
- sulle ali della fantasia
- e poi sfociate d'incanto in realtà;
- di quell'amore che brucia l'anima,
- che ci inabissa sul fondale più profondo
- e poi ci sospinge in alto,
- oltre il cielo più blu, tra le stelle d'argento,
- e per mano ci conduce nel mondo delle fiabe
- là dove l'idea del tempo vacilla.
- Scrivi,
- voglio ancora udire il trascinante canto
- della tua poesia
- accarezzarmi con le sue dita di vento
- fino a quando in cielo,
- se mai chiarore dovrà esserci,
- soltanto sarà di luna:
- lo voglio udire
- fino al suo stemperarsi all'assopirsi quieto
- della coscienza tra le braccia della notte.
- E se un giorno ti capiterà di tacere,
- poeta,
- poco importa...
- perché allora io saprò ascoltare
- anche il tuo silenzio.
- UNA ROSA, UNA VITA
- Accade ancora che mi commuovo
- allo sbocciare di una rosa,
- al suo timido aprirsi alla vita,
- alla sua esitazione nello schiudersi.
- Attraverso le gocce di rugiada che l'adornano,
- come in una sfera di cristallo,
- scorgo la gioventù.
- Poi ancora mi meraviglio
- nell'osservare esplodere
- il vermiglio dei suoi petali dispiegati,
- ed in essi ravviso l'età di mezzo.
- Ma profonda come il mare e più
- è in me la tristezza
- allorché il tono dei colori declina:
- son lacrime i petali che cadono
- e dei quali quasi mi par di udire
- lo schianto: allora mi sovviene
- il tramonto dell'esistenza.
- Ma intanto i suoi semi
- arricchiranno la terra,
- per la scommessa di una nuova vita.
- I VENTAGLI DEL TRAMONTO
- Piangono gli alberi lacrime di foglie
- che hanno fatto il loro tempo.
- Tra i ventagli del tramonto
- un frammento di vita scompare.
- Le lame di luce
- che si dipartono a raggiera
- dal lontano sole occiduo
- paiono scandagliare il cielo
- quali fari nella notte
- a ricercare dimensioni ignote.
- Per un attimo fuggente,
- il tempo di un lampo,
- catturo l'idea dell'eternità.
- Attende la sera paziente
- oltre le montagne infuocate.
- La notte, fucina dei sogni,
- disegnerà il giorno a venire.
Torna alla sua Home Page
- Se desideri acquistare questo libro e non lo trovi nella tua libreria puoi ordinarlo direttamente alla casa editrice.
- Versa l'importo del prezzo di copertina sul Conto Corrente postale 22218200 intestato a "Montedit - Cas. Post. 61 - 20077 MELEGNANO (MI)". Indica nome dell'autore e titolo del libro nella "causale del versamento" e inviaci la richiesta al fax 029835214. Oppure spedisci assegno non trasferibile allo stesso indirizzo, indicando sempre la causale di versamento.
Si raccomanda di scrivere chiaramente in stampatello nome e indirizzo.- L'importo del prezzo di copertina comprende le spese di spedizione.
- Per spedizione contrassegno aggravio di Euro 3,65 per spese postali.
- Per ordini superiori agli Euro 25,90 sconto del 20%.
- PER COMUNICARE CON L'AUTORE mandare msg a clubaut@club.it Se l'autore ha una casella Email gliela inoltreremo. Se non ha la casella email te lo comunicheremo e se vuoi potrai spedirgli una lettera indirizzata a «Il Club degli autori, Cas. Post. 68, 20077 MELEGNANO (MI)» contenente una busta con indicato il nome dell'autore con il quale vuoi comunicare e due francobolli per spedizione Prioritaria. Noi scriveremo l'indirizzo e provvederemo a inoltrarla.
- Non chiederci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
- ©2005 Il club degli autori, ermano Raso
Per comunicare con il Club degli autori: info@club.itSe hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit
IL SERVER PIÚ UTILE PER POETI E SCRITTORI ESORDIENTI ED EMERGENTIHome club | Bandi concorsi (elenco dei mesi) | I Concorsi del Club | Risultati di concorsi |Poeti e scrittori (elenco generale degli autori presenti sul web) | Consigli editoriali | Indice server | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Racconti | Arts club | Photo Club | InternetBookShop |
Ins. 04-07-2005