LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Iolanda Narciso
ha pubblicato
Iolanda Narciso - Tracce di vita (poesie, ricordi, racconti)
Collana Le querce (diari) 15x21 - pp. 152 - L. 25.000 - Euro 12,91 ISBN 88-8356-180-5

Prefazione

 
Memoria e speranza, solitudine e coralità
nella poesia di Iolanda Narciso
 
 
Iolanda Narciso non è una voce nuova nel coro delle Muse napoletane. Ha al suo attivo già molte raccolte di poesie. È apprezzata e amata frequentatrice di più di un salotto letterario della nostra città. La sua scrittura, delicata e sussurrata, è sempre espressione di un "distensio animi". È sempre poesia che corre sul filo del tempo.
Se è vero che il poeta realizza pienamente la sua vocazione, il fine della sua creatività, l'eticità del suo essere poeta, quanto più dimora presso di sé, quanto più è raccolto nella sua intimità; e se è vero anche che la dimora dell'uomo, e quindi del poeta, è il "tempo"; è vero altresì che la poesia, oltre ad essere specchio dell'anima nella sua presente attualità, è espressione della capacità dell'anima stessa di spaziare tra passato presente e futuro. È il frutto della magia intesa come felice attitudine a legare insieme, a vincolare, memoria e speranza.
Il libro di cui qui si discute s'inscrive nella lunga tradizione del genere di scrittura mista, in quel genere che unisce poesia e prosa. Laddove la poesia serve a rendere, con l'efficacia dell'immagine sintetica e icastica, la densità espositiva e dialogica della prosa. Se alcuni componimenti poetici di questa raccolta hanno una propria autonomia, altri, invece, hanno la funzione di integrare, commentare, far più e meglio risaltare il sentimento che anima il racconto in prosa. Il passaggio da una forma creativa all'altra non solo non compromette l'efficacia espressiva, ma la rafforza e la intensifica. Il doppio registro creativo testimonia, sì la versatilità della Narciso, ma dà anche conto del senso profondo della poesia come espressione unitaria del fare della mente, come "poiein".
Nel suo fare poetico, Iolanda Narciso impegna con accenti assolutamente sinceri tutta la sua ricca, ma insieme anche semplice e immediata sensibilità. Tanto nelle poesie che nelle prose si avverte non solo la spontaneità del ricordo che affiora alla memoria con tutta l'urgenza della sua forza pervasiva e persuasiva, ma anche un sentimento più profondo, più delicato, più sofferto intimamente. Ed è il sentimento che caratterizza tutta la personalità dell'autrice. Il sentimento del pudore e della sacralità dei ricordi. Iolanda Narciso, come poetessa e narratrice, sa bene che i ricordi formano la tessitura più propria della spiritualità di ogni soggetto. E sa bene che quei ricordi rappresentano il cuore del cuore di ogni personalità; che sono il condensato della struttura profonda della consapevolezza che ognuno di noi ha di essere se stesso. I ricordi, pertanto, hanno una loro specifica e intangibile sacralità. Essi, perciò, vanno attivati e fatti oggetto della comunicazione poetica con grande delicatezza e pudore.
Il poeta, ma anche il prosatore, che utilizza la memoria, il ricordo, come materia della sua opera deve avere un'accortezza in più rispetto a quanti rappresentano, chiosano e commentano gli eventi del presente. Non deve mai dimenticare che quei ricordi sono ordito e trama della tela che rappresenta la storia della vita dei singoli e della collettività in cui i singoli agiscono e interagiscono. La dolcezza e la grazia del raccontare poetico di Iolanda Narciso assolvono in pieno a questo compito. E consentono all'autrice di avvolgere in un sottile e fine velo di pudicizia e di sacralità i suoi ricordi dell'infanzia, dell'adolescenza e della piena maturità.
Come tutte le forme di poesia della memoria, anche questa di Iolanda Narciso è poesia della speranza. La memoria, infatti, non si presenta mai come una sorta di scaffale di museo in cui sono conservate le tracce mute di un passato chiuso in se stesso, testimone di un tempo concluso, privo di ricaduta sul presente e incapace di animare progetti per l'avvenire. La memoria, invece, è sempre fomite di speranza. È sempre apertura all'avvenire. E la poesia di Iolanda Narciso assolve in pieno e con grande efficacia al compito di richiamare alla memoria di chi l'ha vissuto e di far presente a chi, più giovane, non ne ha fatto esperienza un mondo passato in cui i vincoli di sangue, la considerazione per gli altri e le norme del vivere comunitario erano avvertiti con maggiore sensibilità e (forse) anche con maggiore (e talvolta più sofferta) adesione.
Come ogni poesia di memoria, questa di Iolanda Narciso è anche poesia di solitudine. Suona come risposta all'interrogazione che il poeta rivolge a se stesso. Come abbandono alla dolcezza che sempre connota il ricordo del tempo passato e dei sentimenti che lo caratterizzano. Ma è altresì poesia corale. È poesia (e letteratura) che canta e descrive la vita familiare, del quartiere, della città e della campagna. Così come è poesia rammemorativa degli eventi (la guerra) che segnarono dolorosamente la vita di un'intero popolo. È poesia intimistica, con accenti fortemente personali e soggettivi. Ma, proprio perché poesia sentita e vera, è anche espressione di sentimenti universali. Poesia che parte dal ricordo individuale per riattivare ricordi di una comunità.
La delicatezza dei sentimenti che innervano la poesia e la prosa di Iolanda Narciso e la dolcezza della malinconia senza tristezza che la anima, rendono la lettura del libro una piacevole avventura dello spirito nei sentieri dolci e teneri della sensibilità e del fine sentire dell'autrice.
Basta sapersi abbandonare al ritmo andante e pacato delle pagine della poetessa-narratrice.

Aniello Montano

 
Dal libro "Tracce di vita"

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 Ins. 27-06-2001