- 01 01
1991
DIALOGO
Ti
aspettavo. Proprio nell'istante in cui ero
per partire
Verso
lidi oscuri, sei giunto... .mi hai tolto il
cappello rosso
E
dolcemente mi hai sussurrato parole d'amore.
Frutti,
rose, cose più belle.
Ho
talmente bisogno di Te che non riesco a
piangere stavolta.
Mi
hai bloccato. Mi hai reso
statua.
Mi
hai amato per primo. Insegni, Tu e te ne
vai.
Sorridi
e penetri nell'anima.
Quando
sono solo e tremo, Tu giri intorno al tavolo
dieci volte
E
poi mandi un angelo...
Io
provavo ad aggiustar, a trovar ori o
laser...
Tu
con un colpo secco, incidi sul legno, tagli
un ramo...vibri.
Raggiri
i comandi dell'io, inventi danze di
cera,
rapisci
i miei sogni, li raggeli in un'anfora
vuota...
Ora
sono con Te... perché Tu mi hai
trovato....
Ora
suono il violino perché Tu mi hai
insegnato...
Ora
cedo al Tuo sguardo... ora resto per terra e
rivedo i colori,
li
mescolo e imparo.
Verso
sera la spada ferisce, il profumo rimane, le
sassate alla porta
E
un coriandolo nudo che
scende...
Io
versatile uomo, corpo inetto e sublime: io
vetraio, io raggio.
Carpe
diem, ora et labora: versi soli e
mutanti...
Veri
amanti, noi due.
C'è
chi fugge e chi spinge; c'è chi vuole
e chi sente;
c'è
chi ode, chi non spazia, chi rovina, chi
minaccia.
Per
salire o cordame o aquilone.
Ma
stasera ho perduto la pelle: so chi è
a dirigere il gioco.
So
chi spegne i motori, chi azzera la fila, chi
pareggia il rigore...
E
talora non saprei cosa fare...proverò,
come ho fatto, a pregare...
E
i ruscelli verranno, prima o dopo
verranno.
Sole
e miele, lino e fede. Capriole
veraci....
Baci
e baci alla Croce e al dolore....solo Amore,
solo Amore.
- 14 04 1996
NEBBIA
E LUCE
Immergimi
nelle piaghe
Ancora
Con
le porte e le ali
Per
risucchiare gl'argini del
vento
Pupilla
Scuoiata
e lucida
Dalla
rosicchiata porpora d'eclissi
Scendi
verso l'enfasi
Così
come l'acqua corre nei piedi poco gentile e
mandria di lucertole
Assennate
Voi
che tutto ingoiate
Datemi
la vera cura
Il
lieve, casto, enigma
Desiderio
d'analisi
E
come candela
Fretta
a spegnersi
Per
levigar torpore.....
I
FOLLI
Anch'essi
vivi
Lasciano
il mondo,
gioiscono,
tralasciando l'errore,
Pietre
d'arsenico,
nuvole
rasate,
passi
di lontra
Li
vedi annusare un comò,
pestare
un fiore,
rubare
l'altrui nefandezza
Tristi,
nutrono gli specchi
Di
parole
E
assaggiano l'assolo di
violino
Come
angeli, partoriscono neve
E
splendidamente riescono ad
ingoiarla,
silenziosi
s'acquattano nei nidi
di
pavoni e mostrando ragni
passano
dal vuoto e giallo
ripostiglio
alla
tremebonda saracinesca nera
Ossi
non hanno ma conchiglie
A
sorreggere la pelle,
a
tratti tumefatta da collane
inverosimili
La
rabbia dura un attimo
Poi
con fare da frate
Lo
stagno diventa mare
Incoriandolato
di pesci
Azzurri
e bianchi!
- 04 09
1992
IL
MIO SILENZIO
Cadrò
nelle metropoli del sogno
Vedrò
rubare i cieli nei sobborghi
E
poi, vicino a un bel
giocattolo,
mi
sederò in silenzio con
pazienza.
Adopero
le vene delle braccia
Per
colorare piano la mia faccia
Di
paroloni eterni e sinfonie
Ma
poi scopro che non son proprio
mie!
La
Luce, il mormorio di una
cascata,
un
piccolo carillon, nella mia
amaca
e
andirivieni spento di
marmotte
è
notte e vedo
l'aldilà....
Se
parlo per primo, uso le mie
parole
Ma
se io ascolto, tutto
rilassato
Il
ciclo del passato e il lutto del
soldato
Adopero
minuscole vocali
Dell'Eco
della mia intimità
Sarà
sole e germogli
Sarà
tuffarsi in volo
Ma
vedo che non sono e intanto rido
già.
- 17 05
1998
GIORNO
I
picchi allungano la morsa del tempo nei
pilastri del giorno.
Suoni
otturati dal falso movimento: catturati sono
i momenti
Del
giorno.....uguali a ieri, anche se non
è vero,
ma
io lo sento, sento il mio corpo oppresso dal
giorno
e
ritorno a letto, la notte, con filari di
penzolii di tele
sulla
fronte; tante minuziose ossa rotte e pulsanti
di aghi
contro
il timpano, giovane e
distratto.
Ma
l'occhio coglie il subdolo cammino di ore
impacchettate
E
ripiene di cemento; VENTO, QUI NON SOFFIA
MAI,
sai
che la luce cala e apre il testamento del
sogno?
Uno
sbadiglio di tosse, celato dai denti stanchi
di sigarette,
mette
la luna il sigillo finale al giorno
andato,
nato
e creato dal Dio senza tempo.
Ora
ditemi: VOI PIANGETE SE NON SENTITE LO
SCORRERE
DEL
TEMPO MENTRE SCRIVETE?
- 16 04
2004
APRILE
D'argento
i tuoi passi cangianti attimi di liberazione
Leggero,
soave il riposar d'amaca e intanto una lumaca
Corre
verso il niente!
Sente
che ci vogliamo bene l'angelo nano
E
stringe la mia mano cieca
Come
un corpo di zanzara!
I
suoni di un ripostiglio in ordine filtrano la
luce
E
cambiano i cuori delle folle
Folle
il mese più crudele, come rasarsi
forte!
Cupido
ha messo l'ali, i suoi anni son
pochi
E
la ragnatela ubriaca prende dal cielo un solo
istante
Quello
d'oro!
Venticello
stupido non hai paura delle foreste di
ossa?
E
il tuo Eco non trema se vede una rana
agguantare l'acqua?
Prima
di tutto Dio, poi anche le nostre amiche
corde di violino.....
E'
proprio vero che ci vogliono tre mesi accanto
per fare festa
Tutto
il giorno e la notte vegliare sulla tomba di
un bimbo
Per
ridestar purezza in bilico d'altezza, con le
correnti d'aria
Che
mutan la mia anima; l'acchiappano, la
nutrono....
E
tante farfalle gialle festeggiano compleanni
d'amici veri
Seri
o soldati di ventura, sicura è la
falce di mio padre
Mentre
suda e guarda il cielo con
stupore!
Forse
non sapete di quel giorno
d'Aprile
Quando
il vino si fece sangue e il latte,
dente!
Io
conosco le lingue di fuoco che sputano
armi
Per
rider di noi poi per dare del
voi
Poi
per misere costruzioni d'erba e il cuore
è bello?
Lo
sa soltanto quello che corre contro il
vento
Mento
per terra per sentirsi ancora vivi e
giocare
E
vociare ai gabbiani in un mare troppo stretto
per me!
La
disputa dell'anno con l'armatura
nuova
È
solo un chiodo languido venendoti a
cercare
Amico,
sorella e padre!
L'orto
ride felice e ospita semi d'ogni genere
Potessi
violare quel nesso tra essere e avere!
Infine,
ma non basta mai
Aprile
sei proprio testardo
Nel
voler infilar l'ago al buio
Per
ricucir memoria
D'un
giorno senza fine.....!!!
-
- 29 06
2006
CURIOSARE
NELL'IO
Dio
amò
L'io
perduto
Ossuto
vincolo fra l'alba e i piedi
scalzi
Valse
la pena chiacchierare a lungo con gli angeli
di oggi
Sembrati
Dei un tempo
E
reincarnati in parole sobrie e
divine
Lì
trovai un vicolo per remare
controcorrente
Lì
cercai un solco per amare
veementemente
Dio
amore mi cullò,Io lo presi in braccio
Lui
mi accarezzò i riccioli, Io gli dissi
che avevo paura
Lui
mi cantò strofe divine, Io presi un
coltello per pulire il pesce
Lui
mi disse bravo, Io tornai nel
bosco
Lui
mi trattò male, Io piansi
amaramente
Lui
mi rincuorò, Io trovai un
tesoro
Lui
mi affascinò, Io gettai le
reti
Lui
mangiò i miei pesci, Io grattai il
muro
Lui
imbiancò la stanza, Io narrai le
bestie
Lui
mi disse bischero, Io trovai due
bisce
Lui
mise in terra un falco, Io camminai
solo
Lui
mi rincorse e gridò, Io violai le
leggi
Lui
mi perdonò, Io mangiai del
pane
Lui
mi diede acqua,Io gettai la
spugna
Lui
mi diede forza, Io ferii il
nemico
Lui
mi consolò, Io nuotai a
lungo
Lui
mi ristorò, Io passai
dall'uscio
Lui
chiuse la porta, Io non avevo
cuore
Lui
me ne diede uno, Io erravo
troppo
Lui
mi sollevò
Curiosando
nell'io ho trovato un medicamento miracoloso
e innato: LA FEDE!!!
ACETO
NERO
Culleremo
agapi serpeggianti
Invocando
la pietra
Di
ogni giorno
Se
tuoni notturni
Resteranno
in terra umida
Le
bocche baceranno i dolori?
DEPRESSIONE
Fuori
tutti giocano
Dentro
il sole trema.
MARZO
Tenero
è il caldo
Cesare
non viene a cena,
voglio
vedere
i
colori sopra il muro,
tanta
festa
al
bagno turco...
esili
polli bianchi
(
Ho il tempo, sono spina ).
INNO
AL FATO
Qualche
formica del male
Ha
spostato dal comò i
capelli
Quelli
che hanno innevato
Tristemente
La
povertà dell'anima.
PERFEZIONE
Voglio
chiamarTi
Ogni
giro di foglia
Che
cade
Ed
esser per Te
Nel
solo pezzetto di prato
Con
ogni colore.