LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Marco Santangelo

Marco Santangelo è nato a Rho (Mi) il 25 dicembre 1973 e risiede a Vanzago in provincia di Milano.
Diplomato in elettronica e collaudatore di professione adora scrivere e trattare come argomenti il disagio giovanile nelle sue più svariate forme: incomprensioni generazionali, droga ecc. ecc.
Lo scrittore ha pubblicato nel 1998 presso la casa editrice Nuovi Autori di Milano parte del suo primo romanzo intitolato "Tempesta su una generazione perduta" nella collana Spiragli 41. Attualmente sta scrivendo un altro romando intitolato "Dietro le sbarre, incontri ravvicinati con i fantasmi viventi" in cui racconta l'esperienza carceraria di un suo caro amico, come del resto lo era il protagonista de "Il muro sporco".
 

Marco Santangelo nel mese di gennaio 2005 ha pubblicato con Montedit
"Il muro sporco" - Collana I salici (narrativa) 14x20,5 - pp. 100 - Euro 7,30 - ISBN 88-8356-835-4

Clicca qui per leggere la presentazione e l'Incipit del libro "Il muro sporco"

 
Una magica storia d'amore
 
Si definiva un povero illuso, ma immancabilmente il suo cuore continuava a battere. Attimo dopo attimo pulsava, ma le sue pulsazioni non erano sempre reali, talvolta era il suo animo incontrollato a destare preoccupazioni.
Era povero, non aveva vizi, ma soltanto molte virtù.
Nella sua mente apparivano continuamente immagini poco nitide perché molto profonde.
A lui il mare non appariva come un'immensa quantità d'acqua in movimento. Ogni onda sembrava intenzionata a sussurargli qualche cosa; e lui sempre lì con l'orecchio teso, chiuso in se stesso come se ascoltasse realmente i consigli delle sirene e del dio Nettuno. Infatti colei che perennemente lo seguiva, disse proprio così. Ma le abitudini non sempre conducono una persona sulla retta via.
Mentre alle sue spalle "sorgeva" un amore giorno dopo giorno più forte, ai suoi occhi le immagini sembravano piuttosto scabrose.
Mai nessuno capì realmente se ciò fosse dovuto alla sua introspezione o ad un avvenimento della sua vita.
Catherine disse che, improvvisamente si alzò in piedi e cominciò a camminare verso il mare. Urlava invano un nome femminile a lei non noto.
Ad un certo punto il cielo pianse, ma lui imperterrito, come se non si fosse accorto di nulla, continuava il suo cammino.
La ragazza impaurita chiedeva aiuto, nessuno però riuscì a sentirla se non qualche anima vagante.
Man mano che il mare si avvicinava il corpo del ragazzo cambiava forma.
Lui aveva una fidanzata, che due anni prima gli era stata strappata dal mare e da quel momento non era più riuscito a rassegnarsi. Lui credeva di aver perso tutto, non aveva più alcuno scopo ne alcuna speranza. Il suo cuore era martoriato.
Sembrava che lui non fosse mai esistito, che non avesse alcuna identità.
Non parlava più con nessuno e nel momento in cui qualcuno riusciva a strappargli qualche parola, diceva di essere un angelo in missione sulla terra o un povero essere nei momenti di beatitudine maggiore.
Il cielo e la ragazza alle sue spalle continuavano a piangere, il mare però appariva sempre più lontano e lui non riusciva mai a raggiungerlo.
Nel frattempo egli aveva assunto il colore di una luce abbagliante.
Era notte, ma sembrava giorno.
Qualche creatura marina probabilmente gli disse di fermarsi. Sembrava infatti diventato immobile, come se fosse paralizzato.
Urlava, imprecava contro il mondo ma non riusciva a dominare questa forza invisibile che gli proibiva di muoversi.
Il cielo cominciò a sorridere nuovamente e una stella di mare, arenata a causa della bassa marea, sollevandosi dalla sabbia si diresse verso la sua mano. Lui portò questa nella direzione dei suoi occhi.
Notò con stupore che c'era una fotografia di una ragazza bellissima, al di sotto della quale appariva una frase: "Sai, io non sono morta come tutti quanti credono, sono traumatizzata e non ricordo più nulla, ti seguo continuamente a tua insaputa, sono a conoscenza di tutto ciò che fai, ti amo tantissimo.
Adesso sono soltanto consapevole di essere viva e di essere stata soccorsa dal vecchio Erik; viviamo insieme nella sua baita al centro della foresta qui vicino. Ti prego aiutami sono vicina a te, sono in stato di coma".
Con estremo stupore ripercorse il tragitto e notò tra le erbacce una ragazza distesa con gli occhi chiusi. Immediatamente la riconobbe e cominciò a piangere. Le sue lacrime sembravano miracolose; lei si risvegliò e lui forte la strinse a se.
Sembrava addirittura che si fosse svegliata da un incubo totalmente irreale, ma non si trattava d'altro che di un incrocio di destini.
Erano successe e continuavano a succedere eventi stranissimi, come di solito capita nelle fiabe.
Non esisteva più il mare ma un'immensa distesa di sabbia, in cui un uomo appariva come un puntino nell'universo.
Il vento batteva forte sulle palpebre dei ragazzi, l'amore che li univa era però più forte di qualsiasi nervosismo della natura.
Catherine continuava a non ricordare assolutamente nulla.
Erano diventati i padroni del mondo, erano liberi di andare ovunque e di fare qualsiasi cosa in qualunque momento.
Lui aveva un unico desiderio, ossia che lei avesse ripreso al più presto conoscenza, il mondo intero senza Catherine non aveva alcun senso. Lei era tutto, era il suo universo.
Cominciarono a vivere in modo molto primitivo, mangiavano qualunque cosa che al palato non appariva immasticabile.
Sembrava che le stesse forze sovraumane, che avevano trasformato la stella marina in una fotografia e il mare in sabbia, avessero annientato l'essere umano.
La sua dama sembrava non ricordarsi più nulla dell'incidente subito sulla nave qualche anno prima, come se non avesse mai vissuto quella situazione. Si ricordava il nome di lui ed era in grado di recitare qualsiasi verso delle poesie scritte per lei.
Camminavano senza mai arrendersi, ma non incontravano nessuno.
L'uomo era divenuto l'animale più raro del mondo, probabilmente in qualche altro angolo remoto del pianeta poteva esserne sopravvissuto qualcheduno; ma loro erano buoni ingenui, il resto delle persone no e qualcuno li punì pulendo appunto il pianeta.
Loro erano il futuro del mondo, si amavano ed erano felici. Il ventre di lei si gonfiava giorno dopo giorno.
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Agg. 11-01-2006