Ha pubblicato il
libro
-
- Giancarlo Frainer, Canzone d'autunno,
editrice Montedit, 1998,
- pp. 64, Lit. 12.000, ISBN88-86957-28-9.
- PREFAZIONE
-
- Giancarlo Frainer, poeta trentino, presenta una
nuova silloge, "Canzone d'autunno", che si colloca
successivamente al libro "Finisce l'estate",
pubblicato nel 1995.
- Ritroviamo, in questa seconda raccolta, una
delle caratteristiche fondamentali, che animano la
produzione artistica di Giancarlo Frainer, la
capacità di essere semplice, una genuina
ispirazione che gli permette di imprimere, in
maniera squisitamente romantica, un ritmo
interiore, una tenera dolcezza, che riesce ad
avvincere il lettore, in modo del tutto
naturale.
- La semplicità, questa dote, come
già aveva rilevato il critico Elio Fox,
nella prefazione del libro "Finisce l'estate",
contraddistingue tuttora la sua produzione
poetica.
- La poesia di Giancarlo Frainer ci appare ricca
di suggestioni, le impressioni che colpiscono la
sua immaginazione, oppure i sogni e le speranze, si
trasformano in limpidi versi, che egli ci porge,
con un linguaggio diretto e comunicativo.
- Non vi è niente di costruito, nella
poesia di Giancarlo Frainer, si intuisce, in modo
palese, che la poesia sgorga dal suo animo,
scaturisce inarrestabile e riesce a far vibrare,
talvolta a stupire, per la delicata armonia che la
contraddistingue.
- Una poesia estremamente intensa, a livello
emozionale.
- Giancarlo Frainer non ha mai timore di
svelarsi, egli si dona con pensieri talvolta velati
dalla sottile magia del sogno, d'un sogno che
diviene desiderio e riesce a sedurre, in una sorta
di complicità, che si stabilisce fra il
lettore ed il poeta, accomunati da un'unica
emozione.
- Questo rapporto di profonda comunicazione,
d'intesa, ci accompagna, costante, durante tutto
l'evolversi delle liriche.
- Il poeta parla sempre in prima persona, la sua
voce sommessa svela i desideri più
reconditi, ascolta, con gli occhi del cuore, il
nascere furtivo d'emozioni, accarezza pensieri
d'amore.
- L'amore vissuto, desiderato, oppure soltanto
presente nella sfera dell'immaginario, diviene il
tema principale, che ci propone Giancarlo Frainer e
le figure femminili, quasi evanescenti, evocate
nelle liriche, rappresentano, in fondo,
l'esternazione di un'illusione, la voglia interiore
di bellezza, che egli trasforma in versi.
- Giancarlo Frainer, quindi, ama, e questo amore
esteriorizzato, oppure semplice fantasia, vago
struggimento, permette al poeta di esprimersi in
delicati toni di colore, quasi fosse un pittore
dell'anima, a scandire il ritmo del proprio respiro
interiore, senza poterlo scindere da una malinconia
soffusa.
- Eppure questa malinconia, che s'avverte fra le
righe, accompagna, come una musica dolcissima,
tutte le sue liriche, diventandone parte e
nutrimento, in una poesia che si nutre di
sensazioni fuggevoli, di malinconie rapite al suono
della notte, dove il canto del poeta illumina e
sorprende, evocandone gli impercettibili fremiti, i
silenzi improvvisi.
- In questo secondo libro s'avverte, forse, una
maggiore ricerca di linguaggio, ma soprattutto il
poeta che si alimentava dell'ansia sottile
dell'attesa, del sospiro di attimi perduti e resi
eterni dalla carezza d'un verso, ci appare, oggi,
maturato dal disincanto, in una dimensione di
tristezza che adesso è percepibile in modo
più palese.
- Allora l'autunno, stagione di raccoglimento,
rappresenta quasi un pretesto per il poeta,
è sentore di profonde malinconie dove, i
sogni smarriti dal colore degli anni, si perdono in
amarezze, sospese nello stormire delle foglie, che
lente si attardano, attratte dall'ultimo amplesso
con il vento.
- La proiezione verso l'amore, o meglio il
desiderio d'amore, che è, in fondo, lo
spirito guida della raccolta, permette al poeta di
guardare dentro se stesso, in modo struggente, con
la tristezza lenta che stordisce piano, attimo dopo
attimo, fino a che l'animo ne risulta talmente
intriso da trasformarsi in un canto accorato.
- L'aggettivo "piano", che il poeta usa sovente,
spiega come egli ami profondamente fermarsi a
riflettere, lasciando che le sensazioni penetrino
dentro di lui, dilaghino, assorbendolo
completamente.
- Egli parla, apparentemente a se stesso, ma
è agli altri che, in realtà, si
rivolge, il suo linguaggio arriva subito al cuore,
le situazioni, le emozioni che egli vive, o
immagina, sono le nostre emozioni e, tutto questo,
rappresenta la grande forza emotiva di Giancarlo
Frainer, una semplicità che avvince,
stupisce, incatena e per la quale a noi non resta
che dire grazie.
-
- Roberta Degl'Innocenti
-
|