Benvenuti sulla home page di Franco Fortini
Un articolo di Olivia Trioschi
Franco Lattes è nato a Firenze nel 1917 da padre ebreo e madre cattolica (Fortini è il cognome della madre da lui adottato nel 1940). Laureato in giurisprudenza e storia dell'arte, battezzato valdese nel 1939, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fugge in Svizzera dove si unisce ai partigiani della Valdossola. Finita la guerra si stabilisce a Milano, che diventa sua città d'adozione, e unisce all'insegnamento un'intensa attività di collaborazione a riviste politiche e culturali. Dopo il 1957, anno in cui lascia le file del Partito Socialista, continua la sua partecipazione alla vita politica italiana da posizioni della sinistra non ufficiale. Autore di poesie e romanzi, critico letterario, traduttore e polemista, Fortini ha un posto di primissimo piano tra gli intellettuali del secondo dopoguerra. La sua produzione poetica, iniziata già ben prima della guerra, è stata raccolta integralmente nel volume Una volta per sempre del 1978.
- Come ha acutamente notato Giovanni Raboni, Fortini esprime, insieme alla maggior parte dei poeti italiani contemporanei, "la crisi dell'intellettuale di fronte alla storia, negando al proprio fare poetico qualsiasi funzione diversa dalla presa di coscienza (per sè e per gli altri) e della testimonianza". L'affermazione del carattere privato e marginale della poesia (la poesia / non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi), che si fa più forte col passare del tempo, porta Fortini a privilegiare il tema del presente, dell'ascolto attento delle sue molte voci e trame; da qui nasce l'attenzione per gli oggetti e per i messaggi della natura. Ma continuo è anche il ritorno delle figure del passato: "il passato è eredità, vita da redimere, colpa da lavare e infine ossessione. Il sentimento di una presenza simultanea dei vivi e dei morti, e il principio del futuro o dell'attesa, fondano il trattemento allegorico dell'idillio così tipico di Fortini. Il frammento di natura, il segmento di vita sono investiti dalla luce fissa di un senso che ne trascende e ne travolge la pienezza apparente" (A. Berardinelli).
Per leggere alcune poesie
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