- La poesia moderna non canta più...
striscia.
- Però ha il privilegio della
distinzione... non frequenta le parole malfamate, anzi
le ignora.
- Si prendono le parole con le pinze: a
"mestruale" si preferisce "periodico", e si ripetono
dei termini medici che non dovrebbero uscire dai
laboratori o dai trattati di medicina.
- Lo snobismo scolastico che consiste nel non
usare in poesia che certe parole ben definite, nel
privarla di certe altre, che siano tecniche, mediche,
popolari o dialettali, mi fa pensare al prestigio dei
baciamano e delle vaschette lava dita.
- Non sono le vaschette lava dita a rendere le
mani pulite né il baciamano crea la
tenerezza.
- Non è la parola che fa la poesia,
è la poesia che illustra la parola.
- Gli scrivani che fanno ricorso alle dita per
sapere se tornano i conti dei piedi, non sono dei
poeti: sono dei dattilografi.
- Oggigiorno il poeta deve appartenere ad una
casta, a un partito o al bel mondo.
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- Leo Ferré durante un
recital
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- Il poeta che non si sottomette è un uomo
mutilato.
- La poesia è un clamore e deve essere
ascoltata come la musica.La poesia destinata ad essere
soltanto letta e rinchiusa in veste.tipografica non
è ultimata. Il sesso le viene dato dalla corda
vocale così come al violino viene dato
dall'archetto.
- Il riunirsi in mandrie è un segno dei
tempi. Del nostro tempo.
- Gli uomini che pensano in circolo hanno le idee
curve.
- Le società letterarie sono ancora la
Società.
- Il pensiero messo in comune è un
pensiero comune.
- Mozart è morto solo, accompagnato alla
fossa comune da un cane e da dei fantasmi.
- Renoir aveva le dita rovinate dai
reumatismi.
- Ravel aveva un tumore che gli risucchiò
di colpo tutta la musica.
- Beethoven era sordo.
- Si dovette fare la questua per seppellire Bela
Bartok.
- Rutebeuf aveva fame.
- Villon rubava per mangiare.
- Tutti se ne fregano.
- L'Arte non è un ufficio di
antropometria. La Luce si accende solo sulle
tombe.
- Noi viviamo in un'epoca epica ma non abbiamo
più niente di epico.
- Si vende la musica come il sapone da barba. La
stessa disperazione si vende, non resta che trovare la
formula giusta.
- Tutto è pronto: i capitali
- La pubblicità
- I clienti
- Chi dunque inventerà la
disperazione?
- Con i nostri aerei che fregano il
sole.
- Con i nostri magnetofoni che si ricordano delle
"voci ormai spente", con le nostre anime ormeggiate in
mezzo alla strada, noi siamo sull'orlo del vuoto,
confezionati come carne in scatola, a veder passare le
rivoluzioni.
- Non dimenticate che l'ingombrante nella Morale,
è che si tratta sempre della Morale degli
Altri.
- I canti più belli sono quelli di
rivendicazione.
- I versi devono fare l'amore nella testa dei
popoli. Alla scuola della poesia non si impara: CI SI
BATTE.
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