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- ALBINI MARCELLO, Nel cielo di Fonòpoli, Dove immaginario e realtà s'abbracciano, ed. Montedit, collana Fonòpoli, parole in movimento, dicembre 1997, pp. 64, Lit. 12.000 - ISBN
Alcune poesie del libro
Fiaba
- Era una sera di Maggio,
- l'aria frusciava sull'acqua immobile e liscia,
- quando un'onda improvvisa si portò via la luna e le stelleŠ
- Si sprigiona un profumo di mare,
- una figura prende forma
- uscendo da una goccia azzurra;
- sembra una sirena, forse è un vascello,
- non è gabbiano, neppure è una balena:
- è soltanto una tela
- su cui sono disegnate parole e immagini.
- Sono le parole di una fiaba,
- la fiaba del bimbo che,
- navigando per anni in un piccolo guscio di noce,
- giunse al Faro della Luna
- dove viveva un saggio pescatore
- che lo tenne con sé
- insegnandogli i misteri del mare.
- La fiaba degli occhi
- Š E tra le tante voci una mi chiese una favola.
- Timidamente iniziai a raccontare la fiaba degli occhi birichini, quelli di una bimba che cresce senza farsi travolgere dalla durezza,
- la fiaba degli occhi dolci,
- quelli di una ragazza che, allargando le braccia,
- con tenerezza ti vuole bene,
- la fiaba degli occhi accesi
- come il giallo che si colora di verde,
- mutevoli come gli attimi che freneticamente si sovrappongono
- e non ti lasciano il tempo di trovare le tue sicurezze.
- Queste parole sono battiti,
- battiti di una favola che ti faranno socchiudere gli occhi
- per cercare i sogni più piacevoli.
- Ed io, in un angolino, quello dei ricordi,
- ti sorriderò stringendo tra le dita l'espressione del tuo viso.
- La moneta fatata
- Se la tristezza ti si versa addosso,
- prendi la moneta fatata
- e orientala verso la stella Lucina
- che brilla anche di giorno.
- Le frecce ruoteranno
- ed i quattro colori della felicità
- t'indicheranno la via
- che ti condurrà all'arcipelago Gioia Eterna.
- Il Pierrot di neve
- Sotto i fiocchi di neve
- che cadevano ormai da parecchie ore,
- continuavo a guardare il Pierrot di neve
- abbandonato da qualche bimbo.
- Gli asciugavo le lacrime,
- ma continuamente ne sgorgavano dai suoi occhi tristi:
- volevo vederlo felice,
- ma il mio solo desiderio non riusciva a scaldarlo.
- Stavo per andare via,
- quando alzò gli occhi e iniziò a parlarmi.
- Mi ero incamminato verso la costa
- in quel freddo mattino senza pensieri,
- avevo lasciato tutte le idee in una scatola,
- una vecchia scatola di latta.
- Ero uscito, solo, per sentire la neve sulla mia testa
- ma quando il Pierrot iniziò a raccontare le sue favole,
- i miei occhi si riempirono d'immagini.
- Quando le immagini, come un raggio di luce, cadono sugli occhi,
- li trasformano come d'incanto.
- Fiaba
- Era una sera di Maggio,
- l'aria frusciava sull'acqua immobile e liscia,
- quando un'onda improvvisa si portò via la luna e le stelleŠ
- Si sprigiona un profumo di mare,
- una figura prende forma
- uscendo da una goccia azzurra;
- sembra una sirena, forse è un vascello,
- non è gabbiano, neppure è una balena:
- è soltanto una tela
- su cui sono disegnate parole e immagini.
- Sono le parole di una fiaba,
- la fiaba del bimbo che,
- navigando per anni in un piccolo guscio di noce,
- giunse al Faro della Luna
- dove viveva un saggio pescatore
- che lo tenne con sé
- insegnandogli i misteri del mare.
- La fiaba degli occhi
- Š E tra le tante voci una mi chiese una favola.
- Timidamente iniziai a raccontare la fiaba degli occhi birichini, quelli di una bimba che cresce senza farsi travolgere dalla durezza,
- la fiaba degli occhi dolci,
- quelli di una ragazza che, allargando le braccia,
- con tenerezza ti vuole bene,
- la fiaba degli occhi accesi
- come il giallo che si colora di verde,
- mutevoli come gli attimi che freneticamente si sovrappongono
- e non ti lasciano il tempo di trovare le tue sicurezze.
- Queste parole sono battiti,
- battiti di una favola che ti faranno socchiudere gli occhi
- per cercare i sogni più piacevoli.
- Ed io, in un angolino, quello dei ricordi,
- ti sorriderò stringendo tra le dita l'espressione del tuo viso.
- La moneta fatata
- Se la tristezza ti si versa addosso,
- prendi la moneta fatata
- e orientala verso la stella Lucina
- che brilla anche di giorno.
- Le frecce ruoteranno
- ed i quattro colori della felicità
- t'indicheranno la via
- che ti condurrà all'arcipelago Gioia Eterna.
- Il Pierrot di neve
- Sotto i fiocchi di neve
- che cadevano ormai da parecchie ore,
- continuavo a guardare il Pierrot di neve
- abbandonato da qualche bimbo.
- Gli asciugavo le lacrime,
- ma continuamente ne sgorgavano dai suoi occhi tristi:
- volevo vederlo felice,
- ma il mio solo desiderio non riusciva a scaldarlo.
- Stavo per andare via,
- quando alzò gli occhi e iniziò a parlarmi.
- Mi ero incamminato verso la costa
- in quel freddo mattino senza pensieri,
- avevo lasciato tutte le idee in una scatola,
- una vecchia scatola di latta.
- Ero uscito, solo, per sentire la neve sulla mia testa
- ma quando il Pierrot iniziò a raccontare le sue favole,
- i miei occhi si riempirono d'immagini.
- Quando le immagini, come un raggio di luce, cadono sugli occhi,
- li trasformano come d'incanto.
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Del libro "Nel cielo di Fonòpoli" potete leggere:
Per acquistare il libro andate sulla pagina di FONÒPOLI Parole in movimento ©1996 Il club degli autori, Montedit , Marcello Albini
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