LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Marco Spinicci
- Non sarà questa l'ultima notte
- E finalmente la notte,
- ramo dove riposano le fatiche dell'Universo,
- ci impone la preghiera e il sonno:
- non possiamo cadere
- se non dopo aver vestito i pensieri
- degli occhi da amare,
- se non dopo aver dato cento respiri
- alla speranza
- e l'interminabile,
- che muta il suo codice nel silenzio,
- scorra a condividere il sogno.
- Non sarà questa l'ultima notte
- perché potremo ancora crederci in lei,
- ultimo rifugio,
- non sarà questa l'ultima notte,
- quella del letto di stelle
- capovolto nudo
- secondo cui ci hanno accordato
- eterni secondi immobili
- È ancora notte
- che risorge intorno
- dove ponemmo l'inestinguibile bambino
- e fuoco suo dolce ci prende
- cullando sicura
- il futuro risveglio.
- Autunno
- Dal vetro appannato
- non s'intendeva l'autunno
- e sì che il profumo di mosto
- inondava l'aria,
- vento di castagne
- sospingeva il fuoco sull'aia
- mentre le nuvole
- veleggiavano nella sera
- a presto anticipata;
- non era il dunque
- in cui morire nel cuore
- perché guardandoti, mamma,
- leggevo dolci lenzuola di fanciulle
- e sentivo tra le tue mani
- un lavorio di lieviti
- innalzato per me
- fino a comporre morbide fughe.
- Non era il dunque,
- il malincuore della separazione,
- ma con un gesto
- la tua mano sciolse il vapore
- sprigionato dal furtivo gelo:
- così furono i colori
- di un sole rauco
- a riempire di nuove carezze la montagna
- e svolazzio di foglie
- a disperdere i nidi allegri.
- Col passo del tempo
- s'apprende lo scricchiolare secco
- dove fu tenero il sentiero,
- la mano che sparge d'autunno
- l'illusa luce.
- Non si può allungare il cielo
- Ora posso solo dire
- «Non si può allungare
- in una giornata
- questo cielo immenso»
- eppure ci provavo
- in giorni di tanti anni fa
- ricordo sferragliava al sole
- l'inesausto treno
- e, dondolando gli oleandri,
- fuggiva implacabile nel cielo;
- il mio respiro correva con lui
- nei desideri:
- trattenevo le rughe ostili
- di mia madre
- affannata per il calore
- e, mentre ad una fermata,
- m'invadeva nel grigiore dei binari
- l'eretico profumo della nepitella,
- cercavo di allungare
- quell'azzurro immenso
- oltre negli anni,
- oltre la strada,
- tenendone da solo i capi
- come l'eroe del tempo.
- A Pistoia si è classificato 10° p.m. nel premio Città di Melelgano 1996 con questa poesia
- Tenere stelle
- Le stelle aspirano il violento rumore umano
- e diventano l'alfabeto della notte,
- restituiscono tenere rotte di luci
- e segreti matrimoni nell'infinito.
- Mi dà sicurezza ritrovarle al loro posto
- in questo sparpagliato amore
- che nel mio cuore si raccoglie.
- Gioia di composizioni casuali,
- l'amore rompe il cerchio della notte
- e crea figure mitiche
- oltre l'invisibile.
- Infrange limiti e mi sospinge
- in questa strada buia dei campi:
- tenero accento della mia parola
- stasera.
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