- Sara
-
- Corse
nella notte per cercare una speranza. Corse nella
notte per scappare dalla morte, ma inciampò in
un ramo e cadde. Un'ombra si avvicinò oscurando
l'ultimo fragile appiglio alla vita. Due grandi mani
sul collo evocarono il terrore che precede la
fine.
-
- Sara.
Capelli biondi, pelle chiara, e uno sguardo
enigmatico, timido.
- Sara
e la sua voglia di cambiare l mondo, di lottare per
un'ideale, di credere nella vita. La stessa vita che
l'ha tradita, derisa, ingannata, ed infine uccisa.
Posso ricordare il suo dolce sorriso, anche ora, anche
qui, in mezzo ai commenti di chi aveva conosciuto una
ragazza strana e introversa, in mezzo a tanti cuori
senza quel piccolo fuoco che come una fiaccola
accompagnava i suoi passi.
- Sara
era la luna che rischiarava il cielo, mentre camminavo
nelle tenebre alla ricerca di me stesso.
Sara.
- Una
amara pioggia bagna il mio corpo asciugato dal dolore,
e mi riporta violentemente alla realtà. Tutti
si sono incamminati. I genitori, e di seguito gli
amici, i conoscenti. Ma al fratello non è stato
permesso assistere al funerale, altrimenti l'avrei
ammazzato con le mie stesse mani. Il mio non è
odio, o rancore, è solo voglia di giustizia. Mi
accorgo che nel frattempo le persone si stanno
incamminando verso il cimitero. Le raggiungo
rapidamente.
- Un
pensiero continua a tormentarmi: Sara non avrebbe mai
voluto essere ricordata così. Avrebbe preferito
essere salutata con gioia, ritornare alla terra con
onore e libertà.
- La
mia mente torna alla sera in cui ci siamo conosciuti,
in quel giorno caldo d'estate ad una festa di
paese.
- Sono
rimasto immediatamente colpito, dalla sua bellezza,
dalla sua ironia, dal suo carisma. Era diversa da
tutte le altre ragazze che avevo conosciuto, la sua
passione e il suo coraggio di vivere la rendevano
speciale agli occhi di un tipo come me, forse un po'
annoiato, superficiale.
- Pochi
giorni con lei sono bastati per cambiarmi.
- Dopo
quella festa ci siamo rincontrati in un pub, e bevendo
birra e parlando per ore, ho conosciuto e apprezzato
lati di me nascosti da una patina perbenista. Si,
posso senz'altro affermare di essere rinato, grazie a
lei.
- L'educazione
rigida e le regole sociali di cui mi ero nutrito per
anni, mi avevano reso arido. Sono bastati pochi attimi
e quella ragazza mi ha aperto la porta di una
dimensione sconosciuta e sensuale, fatta di nuove
invitanti sensazioni.
- Il
nostro rapporto è cresciuto velocemente, ed una
notte, finalmente, ho conosciuto quella Sara che in
paese veniva evitata dalla gente per timore,
superstizione.
- Posso
dirlo, è tutto vero. Il vociferare su di lei,
sui suoi incontri notturni nel bosco, sul suo strano
modo di interpretare il destino, Sara era una strega.
Ed io ho visto, ascoltato, amato il suo
potere.
- Anche
se ora me ne rendo conto, sono stato complice della
morte, che si è riservata crudelmente su di
lei.
- Ma
no, non è crudeltà. Come avrebbe detto
nella sua saggezza, la natura segue una ruota
inesorabile dove la vita e la morte si susseguono
senza concezione di bene o male, e soprattutto oggi,
in questa occasione, non devo dimenticare ciò
che ho imparato.
- Mi
ha preso per mano e mi ha accompagnato nel bosco. Dove
celebrava la vita, dove onorava la terra, con le sue
sorelle, con le altre streghe. Ed è stata la
notte più emozionante che abbia mai
vissuto.
- Il
suono dei tamburi ha risvegliato quella parte di me
primordiale che inconsciamente avevo sempre represso.
Sono potuto rinascere, simbolicamente, con antichi
riti che rievocavano sensazioni lontane e istinti
atavici, sono stato benedetto a divinità e
spiriti a me sconosciuti, che da allora sono diventati
complici della mia nuova natura.
- Ho
vissuto inebriato la mia nuova realtà,
innamorandomi della vita.
- Niente
più poteva intimamente toccarmi del mondo
"là fuori", la frenesia, la
superficialità, la noia, non esistevano
più.
- I
genitori di Sara erano preoccupati per la figlia.
Nella loro concezione del mondo era ribelle,
probabilmente troppo fragile per liberarsi da quelle
che definivano cattive abitudini, come rientrare
sempre all'alba, non conformarsi alle piccole regole
di quieto vivere a cui erano legati in modo
ossessivo.
- Per
noi era assolutamente ridicolo.
- Ma
loro non sapevano. Erano troppo impegnati a
sopravvivere, a raccontarsi la vita, a seguire i loro
preconcetti. Se avessero scoperto cosa in
realtà facevamo ci avrebbero chiusi in camera
gettando la chiave, lasciandoci meditare fino al
giorno in cui saremmo rinsaviti.
- Questo
è un piccolo paese, con molte malelingue,
nessun segreto è al sicuro qui. Avremmo dovuto
stare attenti, invece, ingenuamente, ci siamo dati
appuntamento al limitare del bosco, anche quella
notte, senza sapere quello che sarebbe
accaduto.
- Qualcuno
aveva avvertito il fratello dei nostri movimenti.
Così quella sera ci seguì, ed
arrivò al luogo della celebrazione subito dopo
di noi.
- Si
nascose dietro ad una quercia e ci osservò
tutta la notte.
- Non
credo che avremmo potuto fare qualcosa per fermarlo.
lui ci aveva condannato ancor prima di scoprire tutto,
imbottito di pregiudizio e odio.
- La
luna quella notte scese per noi, e si unì alle
nostre danze. Un'ultima volta.
- Sara
accese l'incenso e purificò lo spazio sacro.
Evocò gli elementi e tutto si compì con
la benevolenza della natura. Quando le ragazze, nude e
bagnate dai raggi della luna, intonarono un canto, il
fratello, pieno di rabbia, uscì allo
scoperto.
- Quando
Sara lo vide le si raggelò il sangue. Prese il
suo mantello e corse, terrorizzata.
- Sapeva
di cosa era capace, con il suo fare borioso, con la
sua prepotenza che aveva già conosciuto, molte
volte, dietro l'apparente protezione delle mura
domestiche.
- In
preda al panico, inciampò e cadde. Da lontano
potevamo solo sentire le urla adirate di quel ragazzo
in preda ad una follia cieca, e poi il
silenzio.
- Non
posso più tornare indietro, e non voglio
più pensare a quanto è
accaduto.
- Non
c'è più, e chi l'ha uccisa ha un nome
inquietante, una presenza costante:
- pregiudizio.
- Questa
notte ci ritroveremo, e saluteremo degnamente nostra
sorella.
- Sara,
figlia di una natura pura e selvaggia, rimarrà
sempre nei nostri pensieri.
- Brinderemo
in suo nome, e continueremo a vivere onorando i nostri
spiriti, i nostri Dei.
- Quante
donne, come lei, hanno calpestato nei secoli questa
terra e nutrito con il loro sangue l'essenza del
preconcetto.
- Ma
continueranno a vivere, ve lo assicuro, e a seguire il
loro destino. Continueranno a ridere e danzare nei
boschi con i loro segreti, accudite amorevolmente
dalla luna.
- Perché
loro sono libere, sono streghe.
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