- Risultati
di concorsi
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- IV
edizione Premio Letterario
Fonòpoli - Parole in movimento
2003
-
-
La
giuria della quarta edizione del Premio Letterario
organizzato dal Club degli autori per conto
dell'associazione culturale Fonòpoli di Roma,
presieduta da Renato Zero, dopo attenta valutazione delle
opere pervenute ha stilato la graduatoria
finale.
La
data e il luogo della cerimonia di premiazione non sono
ancora stati fissati, i premiati verranno tempestivamente
avvisati non appena disponibili notizie
utili.
Eccoci
a voi con la classifica finale del Premio
Fonòpoli - parole in movimento 2003.
Il nostro applauso va a tutti gli autori (e
siete stati veramente tanti...) che hanno
saputo "emozionarci" condividendo con noi,
attraverso le parole, i pensieri, i
sentimenti, le sensazioni, le esperienze,
siano state esse gioiose o permeate di
tristezza, insomma... grazie per averci
donato un pezzettino della vita che è
sgorgata dalle vostre opere. Ed un
incitamento ad insistere a chi, purtroppo,
non è riuscito a classificarsi,
l'importante è riuscire a vivere
pienamente la propria creatività
condividendola con chi ha la voglia di
leggerci, del resto se il talento si nasconde
dentro di noi, prima o poi riuscirà ad
emergere.
L'appuntamento
è per la prossima edizione del
concorso Fonòpoli con la speranza di
eguagliare il successo e di riscoprire ancora
la vostra fantasia e creatività.
Grazie di cuore a tutti.
Questa
la graduatoria finale:
- Sezione
Poesia
- Vincono
la pubblicazione di un libro di 32 pagine di
cui riceveranno 100 copie - Targa
Fonòpoli - Attestato - Pubblicazione
del testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su Internet
www.club.it per un anno i seguenti
autori:
Opera
1° classificata "Amore
dell'anno che
muore"
di Paola
Peli,
Molinetto di Mazzano (BS)
-
Opera
2° classificata "Tempo
famigliare"
di Alessandro
Silva,
Parma
-
Opera
3° classificata "Preghiera
di un eroe" - "Ricordi di un
nonno"
di Adele
Ballarini,
Roma
Opera
4° classificata "Per
il 72° compleanno di mia
madre"
di Ezio
Testa,
Genova
- Vincono
Attestato di merito - Targa Fonòpoli -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori - Pubblicazione
su Internet www.club.it per un
anno:
Opera
5° classificata "Azzarderò
pensieri di
respiro"
Maria
Pia Grazia
Ciccarone,
Cassano delle Murge (BA)
Opera
6° classificata ex aequo
"Trame
di
ragnatela"
di Alessandra
Milone,
Collepepe (PG)
Opera
6° classificata ex aequo
"14/12/2002"
Aprilia (LT ) di Giulio
Tassi
Opera
8° classificata "Follia
saggia"
di Mariano
Luccero,
Cassino (FR)
Opera
9° classificata ex aequo
"Senso
capovolto"
di Paolo
Guido,
S. M. Mole - Marino (RM)
Opera
9° classificata ex aequo
"Concerto
nero"
di Roberta
Foschi,
Roma
Opera
11° classificata "La
Torre di
Babele"
di Marco
Angella,
Pontremoli MS
- Risultano
Segnalati dalla Giuria con Attestato di
merito i seguenti autori:
"Imperfetta
congiunzione d'estasi" - "Io guardo al
mare (e non ci sono)" Francesco
Barazza,
Codogné (TV)
"Perseverance"
di Rosalba
Maria
Begalla,
Torino
"Essere"
di Miriam
Belluomini,
S. Anna (LU)
"Nell'eterna
cornice di un sogno" di
Vincenzo
Benincasa,
Salerno
"L'innocenza
perduta" di Alfredo
Bettinzoli,
Brescia
"Osservazione...
zero!" di Daniela
Bighi,
Torino
"Vivo"
- "L'estrema ratio" di Alberto
Callegaro,
Cossato (BI)
"Il
tuo nome d'inchiostro" di
Marzia
Cottarelli,
Frosinone
"Respiri
d'immenso" di Maria
Patrizia De
Rose,
Latina
"Metamorfosi"
di Giuseppe
Giudizi,
Capalbio (GR)
"Cavalieri
nella nebbia" di Andrea
Innocenti,
Caldogno (VI)
"Vele
bianche" di Antonio
Laselva,
Santeramo in Colle (BA)
"D'amore
streghe e foglie secche" di
Fernando
Palacios,
Legnano (MI)
"Sillabe"
di Roberto
Pavarino,
Torino
"Spazio
vitale" di Luigi
Siliquini,
Roma
-
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- SEZIONE
NARRATIVA
-
- Vincono
la pubblicazione di un libro di 32 pagine
di cui riceveranno 100 copie - Targa
Fonòpoli - Attestato -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet www.club.it per
un anno i seguenti
autori:
-
- Opera
1° classificata "Hackney
Marshes"
di Daniela
Raimondi,
Saltrio (VA) residente a
Londra
-
- Opera
2° classificata "Sara"
di Amanda
Pitto,
Curino (BI)
-
- Opera
3° classificata ex aequo
"Magari
per
Natale"
di Fabrizio
Bianchini,
Tolentino (MC)
-
- Opera
3° classificata ex aequo
"Un
inverno"
Chiara
Deregibus,
Costanza (VC)
-
- Opera
3° classificata ex aequo
"Esistere
e
credere"
Serena
Pisaneschi,
Candeglia (PT)
-
-
-
- Vincono
Attestato di merito - Targa
Fonòpoli - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet
www.club.it per un
anno:
-
- Opera
6° classificata "L'uomo
grasso"
di Annalisa
Lovat,
Codogné (TV)
-
- Opera
7° classificata "Ubriachi
di vino poesia e di
virtù..."
Paola
Pompei,
Pescara
-
- Opera
8° classificata "Indaco"
di Simonetta
Pozzati,
Dosson di Casier (TV)
-
- Opera
9° classificata "Il
buio"
di Rita
Ricucci,
Rozzano (MI)
-
- Opera
10° classificata ex aequo
"Neve
appena
caduta"
di Gianni
Ferrara,
Reggio Calabria
-
- Opera
10° classificata ex aequo
"30
Aprile
2001"
Matteo
Tuveri
Serci,
Assemini (CA)
-
- Opera
12° classificata "L'idolo
di
stracci"
di Maurizio
Mariscoli,
Ancona
-
-
-
- Risultano
Segnalati dalla Giuria con attestato di
merito i seguenti
autori:
-
- "Le
foglie di tè verde" di
Rosalba
Maria
Begalla,
Torino
-
- "Narciso"
di Enrico
Burdisso,
Pralormo (TO)
-
- "Aspettami
quel giorno" di Matteo
Nepi,
Bovisio Masciago (MI)
-
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|
-
Paola
Peli -
1^ classificata
-
- Amore
dell'anno che muore
-
- I
lampioni specchiavano le nostre
ombre;
- avevo
tra le dita tremule la potenza del tuo
braccio
- e
lieve me ne andavo a zonzo come appesa
a un laccio
- ebbra
ad ogni passo nel morente
dicembre;
-
- la
città era così buia e
sonnolenta;
- la
tua voce era fioca e rassicurante come
la luna
- e io
furtiva pregavo che il nostro amore
avesse fortuna
- stretta
al tuo flessile fianco casta e
sgomenta;
-
- i
vicoli si incrociavano nella
nebbia;
- e i
passi si abbracciavano stretti sugli
umidi ciottoli
- per
farsi caldo come di notte bisbigliano i
giocattoli
- e il
silenzio era spietato come una
trebbia;
-
- di
colpo, la porta si apriva
cigolando;
- fioco
vociare ci inebriava del suo calore
rubicondo
- e io
basita mi chiedevo quanto fosse grande
e vivo il mondo:
- quanto
il tuo occhio grande che andava
guardando;
-
- ci
sedemmo con calma al tavolo di
legno;
- spogliandoci
assorti ordinammo vino vermiglio e
corposo
- io
sentivo languida nell'aria densa il tuo
crine odoroso
- tenevo
la tua cara mano come un
pegno;
-
- versammo
raccolti nel bicchiere
vitreo;
- rinfrancati
guardavamo l'effetto del colore di
sangue
- drogata
mi stupivo della tua bellezza pallida
ed esangue
- e
l'effetto del nettare fu
fulmineo.
-
- I
passi lunghi e veloci ci
portarono
- a
letto; ma quell'emozione tradì i
nostri corpi sciupati
- noi
ci abbracciammo col cuore rotto nella
coperta stipati
- e
gli istanti consapevoli
passarono.
-
- Del
breve soffio che espiriamo ogni
ora
- è
un tizzone che si sazia
l'aurora;
- picchia
il suo bel tacco in un angolo del
viso
- la
danzatrice che ciondola il rio
sorriso;
-
- accasciata
mollemente sul letto,
- un
pensiero: dov'è il mio
diletto?
- Cola
il tempo sul muro del mio
sudario:
- non
ho staccato quel giorno dal
calendario.
|
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|
- Alessandro
Silva
2°
classificato
-
- Tempo
famigliare
-
A
mio padre
-
- Si
potrebbe rieducare quest'orto,
- estirpare
il filo appestato
- di
ruggine, là dove
- la
plastica pelle verde è
crepata,
-
- sfiorendo
in brandelli
- facilmente
aggredibili.
-
- Si
potrebbe recintare questo
silenzio
- tenace
e improduttivo, prima che
- il
cielo si tinga d'acciaio
- e la
stagione raffreddi la terra.
-
- È
giunto il tempo famigliare
- che tu
ed io attendevamo,
- ancora
muti e distanti
- pur
l'uno nell'altro.
-
- SI
potrebbe riabituare
quest'orto,
- sottrarlo
alla follia parassita
- che
l'avvince, deviandolo
- da
un'obbligata inclinazione:
-
- per
cosa, poi. Rimaniamo
- ad
osservarlo, distanti.
-
- Capiremo
la variopinta geometria
- d'un
pezzo di mondo
- governato
da un fardello
- d'inevitabile
ma necessaria pazzia.
|
- Adele
Ballarini
3^
classificata
-
- Preghiera
di un eroe
-
- Hai
sete d'ombra, lirico fiore
- che
senti nell'agonia
- un
canto senza voci.
- Ti
appenderò su quella vecchia
pietra
- insieme
a cose addormentate
- perché
non possa
- disperdere
i tuoi petali
- mentre
il mio corpo giace
- sotto
un'acacia.
- Aria
d'inverno
- chiudi
le mie ferite
- con la
tua erba incolore
- e tu
guerra
- lasciami
un altro giorno
- col
dolore delle stelle
- scava
nel fango della mia ombra
- e
portami i lamenti delle sue
labbra
- perché
colmino i silenzi della notte
- pieni
d'infinito.
-
-
- Ricordi di
un nonno
-
- Teneramente
- il tuo
volto ricordo
- all'ombra
della sera
- mentre
fanciulla
- da
sotto il pergolato
- ti
rimiravo.
- Con
l'assonnato andare
- portavi
il peso
- della
tua vecchiaia
- su
tramonti di pietra
- cercavi
pezzetti di luce
- per
finire il tuo volo.
- E
nell'attesa
- guardavi
quelle stelle
- sospese
al melograno
- che la
notte scompiglia
- senza
rumore.
|
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|
- Ezio
Testa
4°
classificato
-
- Per il
72° compleanno di mia
madre
-
- Apro la
mente alla musica,
- lascio
che disponga l'animo
- che
netti lo spirito
- che dia
giusto ritmo al cuore.
- Solo
allora penso a te.
- E
lascio filtrare il bene
solamente,
- i
ricordi lontani di abbracci
- di
complice intesa
- di
calde spiagge sabbiose
- della
voce tua rassicurante.
- Quindi
sorrido di gioia
- ad
occhi chiusi appena.
-
- Poi la
musica scema
- ed
immagini affilate irrompono
- a
diluire la mia innocenza
- con
anni ingombranti
- pigri a
svolgersi senza una mano
- a
sostener la coscienza.
- Il
silenzio tutto ricompone
- in
difficili equilibri
- che
costringono me ad amarti
- e te a
sorridermi,
- in
briglie d'affetto che ci
dirigono
- a
percorrere insieme i sentieri
- nel
bosco di Biancaneve
- con
mele rosse e principi azzurri.
|
- Maria
Pia Grazia Ciccarone
5^ classificata
-
- Azzarderò
pensieri di respiro
-
- Ricoprirò
il nudo delle bambole
- coi
teli antichi
- dei
templi delle favole.
- Azzarderò
pensieri di respiro
- e con
le mani
- infonderò
la gioia
- sui
corpi tesi
- per
l'allegria alla vita.
- Riscenderò
dalle nuvole immense
- e
legherò col filo
dell'amore
- gli
uomini sordi
- al
senso dell'umano
- che si
difendono
- dall'urlo
della gente,
- quella
che vive ai margini,
- arrampicata
ai brandelli della
dignità.
- E
dirò basta
- credendo
nel peccato
- di
quelli che vivono ogni giorno
- nell'argilla
modellata dalla pioggia
- sognando
pupi e giostre di cavalli
- con
l'unica energia
- che da
il mare.
- Poeta
ricco di parole inutili
- caparbiamente
in volo sulla vita
- voluta
incerta dai forse e dai
perché.
- Molecole
di ansia
- lanciate
dai dirupi
- ricompattate
con il sadismo acido
- ma
raffinato
- dall'essenza
dell'anima.
|
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|
Alessandra
Milone
6^ classificata ex aequo
-
- Trame di
ragnatela
-
- Il
gioco perverso ha inizio.
- Sono
mosca e ragno,
- vittima
e tiranno.
- Protagonista
e narratore
- spettatore
di un sogno
- che non
ha lieto fine
- Sei
venuto per uccidermi?
- fallo
dunque
- ma
fallo subito
- non mi
interessa lo svolgimento
- solo il
principio e il termine.
- Ora la
freccia è in volo
- scagliata
contro un punto preciso
- ha una
sola direzione,
- un
unico obbiettivo,
- il
centro, il cuore.
- Questa
dinamica non prevede illusione
- non
calcola menzogna
- né
contempla il dolore.
- Guardami
negli occhi,
- è
giunto il momento
- di
affondare la lama
- nella
ferita che non rimargina.
|
- Guido
Tassi
6°
classificato ex aequo
-
- 14/12/2002
-
- Dolori
lancinanti di occhi senza
volto
- trasmigrano
nella nebbia,
- salvarli
è pazzia
- la
pazzia mi stordisce.
- Il
cervello attaccato dai
virus
- trasmette
il cielo sottosopra
- il
vento che non soffia
- l'estate
gelida di sapienza.
- Chiudo
gli occhi.
- La
mia terra non ha
confini.
- Arruolo
fiori per la guerra
- addestro
le farfalle a
combattere,
- sia
dolce il mio odio
- sia
amara la tenerezza.
- Vivo
con i battiti dimezzati
- soffrendo
di pene che non ho
commesso.
- Azzero
le pulsazioni
- volando
più lontano del
tempo.
|
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|
- Mariano
Luccero
8° classificato
-
- Follia
saggia
-
- Vedo
cadermi dagl'occhi/giovani puttane ai
blocchi
- che
vendono il loro destino/ calandosi dal
vento supino
- incerte
se colpire o sognare
- lasciano
la lama affondare/nei loro tarli di
perenne agonia
- scacciano
coi piedi ogni tirannia
-
- Nefasto
il destino del mondo/salubre il dito del
giorno
- che
salva i vili commossi/sputando contro le
loro vesti
- li
riacciuffa calati nell'orgia/di questa
vita mai saggia
- si
è spenta nel cielo la
stella
- ch'ogni
ira capeggia
-
- Lascia
le peci sudare
- le
mogli svanire/dai sogni dei loro
mariti
- Caccia
dal cuore le pene
- le
stanche sirene/stanno ancora a
suonare
- sognando
la lotta/che nessuno vuol fare
-
- Correte
dal vento scappate
- strapazza
le vuote/menti senza follia
- La mia
follia è saggia
- come un
fiume d'acquaragia/che lava i pennelli
macchiati
- soli
stanchi e inzuppati/dallo sporco dei
vostri finti quadri
-
- La
rabbia si spreca in un'ora
- ma poi
sente ancora/bisogno di qualche
avventura
- sognate
il mio sogno sognate
- scrostando
dalle vostre case/l'inerzia di questa
prigione
- il
mondo invoca perdono
- e
l'uomo che io sono
-
- ... si
è perso nella nebbia
|
- Roberta
Foschi
- 9^
classificata ex aequo
-
- Concerto
nero
-
- Sono
veleno
- odio
puro
- sulla
tua gioia
- Sono il
vomito
- sputato
forte
- La
putrefazione
- dell'anima
esausta
- La
paura del sesso liberato
- carne
che odia
- il suo
stesso piacere
- Annuso
la tua pelle
- frugo
disperata
- ti
guardo tremi muori
- Aghi di
spillo viola
- rumore
nella testa
- strane
parole confuse...
- Ero
quella di ieri
- sono
quella di oggi
- per te
la guerriera che trapassa
- il
presente...
- morte
antica della Dea sull'Olimpo
- sono
orgasmo veloce
- lama
dritta al cervello
- spezzata
perdizione
- lacerante
follia
- sono
sangue
- scivolato
caldo
- servito
lento
- contrapposto
al fetore
- nelle
bocche vuote dei
- miei
commensali.
|
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all'inizio
|
- Paolo
Guido
- 9°
classificato ex aequo
-
- Senso
capovolto
-
- Volteggia
lo spirito pensoso
- tra i
tesori di un'antica reggia.
- Arazzi
e drappi ondosi su non frequenti
arredi
- a
consacrare esagerati spazi
- che
aprono a giardini e balconate
- viali
ed ampie piazze di statue
inzuccherate.
-
- Volteggia
lo spirito pensoso
- tra
consueti esclamativi.
- Grandezza
umana si festeggia
- ma
è un dire frettoloso, profano,
limitato
- da
compiuta visione assai
lontano.
- In
verità tra queste mura trovo
scritto
- un
poema di no semplice lettura
- dalla
sintassi colma di capovolto
senso.
- A
evidente ingegno
- s'accompagnano
realtà crude e violente
- brame
di potere e iniquità.
- Hanno
stesse credenziali il
Colosseo,
- le
Piramidi, i castelli
medioevali
- ombrate
dal sudore e la miseria
- di
coloro che avanzi di pane
- e
bastonate costrinsero al
lavoro.
- Io non
vedo splendore
- dove
anelito divino mortifica
l'umano
- ed il
sublime discende dal rancore.
-
- Volteggia
lo spirito pensoso
- sul
circolo vizioso che tanta altezza
nell'ardire
- scaglia
poi nella più stupida
stoltezza.
- Così
l'uomo che aspira a essere
migliore
- spesso
svilisce anche l'aria che
respira
- e non
s'avvede che una mano tesa
- e non
il pugno a oltraggio dei
diritti
- sia la
chiave per realizzar
l'impresa.
|
- Marco
Angella
11°
classificato
-
- La Torre
di Babele
-
- Ubriache
parole serpeggiano nel
tempo
- Uomini
convinti si ostinano ad
usarle
- perdendosi
in mille rivoli
ondeggianti
- Anche
i saggi cantori
- inopportunamente
citati
- appaiono
in contrasto tra loro
- Polemiche
incandescenti
- condite
con astrusi giochi
verbali
- arricchiscono
i giornali
- Comari
distratte si perdono dietro al non senso
quotidiano
- Il
sommo regista guarda dall'alto l'arca con
occhi stralunati
- Le
lettere sciabordano confuse cozzando l'una
contro l'altra
- Gli
accenti si accapigliano
egocentrici
- Le
immagini si impongono
sull'essere
- mascherando
discorsi scheletriti e roboanti inni al
nulla
- L'ingorda
storia, maestra di morte, sconvolge le
vite
- Nel
caos s'insinua l'artista con feroce
afasia
- per
strappare al mondo fedifrago incontaminati
suoni
- Pianto
e riso si perdono nei petali delle
margherite
- pronti
a risorgere al prossimo urlo ipocrita di
pace
- velato
da subdole armi.
|
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