- Guardandoti
-
- Ed
eccomi nuovamente sulla torre di controllo, pronto per
scrutare ogni nemico, vigile ed attento annuso l'aria
e mi sistemo in modo da non perdere nessuna
scena.
-
- L'angolo
è sempre lo stesso, umido ma conosciuto,
familiare e mio. Personale perché l'ho
personalizzato. Ho scritto il mio nome su di un pezzo
di muro scrostato...
-
- A
volte l'umido sale su, fino alla fronte, a volte il
vento riempie i capelli di polvere. Ma a me non
importa: amo il mio angolo e quell'odore di caldo che
le ombre portano con sé, emergendo dal fondo
elettrico della città.
-
- La
mia posizione è perfetta perché
nell'ombra vedo senza mostrarmi. Ringrazio le ombre
che mi sfiorano ogni mattino, io le seguo, viaggio con
loro, vivo con loro... i loro profumi, gesti, abiti,
passi mi trascinano in mondi sconosciuti, in storie da
esplorare, da raccontare. Ed io, la sera, le racconto
ai miei bambini, quando non vogliono
addormentarsi.
-
- Sono
anni che vivo le vite delle anime che incontro, ogni
mattina, in piedi, accanto alla bocca spalancata del
métro. Seguo uno sguardo,
un'espressione. Per un anno ho vissuto con un vecchio
fioraio, che tutte le mattine tornava a lavoro
trascinato dal suo cane, anche lui distrutto. Per due
mesi ho seguito una giovane manager ovunque, fin nel
suo letto, ma poi l'ho abbandonata quando l'ho sentita
piangere, singhiozzare, nel buio della sua stanza
d'albergo dopo una costosa cena di lavoro.
-
- Da
qualche tempo seguo un giovane uomo, bambino ed
adulto, dallo sguardo triste e dal viso allegro. L'ho
visto la prima volta tirare su il bavero del suo
cappotto per ripararsi dal freddo vento invernale. I
capelli mossi dal vento sembrava un marinaio seduto
sull'albero maestro di una nave, proteso, alla ricerca
disincantata del suo orizzonte.
-
- ...
-
- E
passato anche stamattina, ma sembrava aver fretta,
...scendeva verticale, veloce, e non si accorgeva che
una ragazza lo guardava, sognante, dietro i suoi occhi
blu.
-
- ...
-
- I
pomeriggi d'estate esce da solo. Ama passeggiare senza
una meta. Trascina le sue scarpe troppo larghe, i suoi
pantaloni troppo lunghi. Annusa l'aria fresca e
sogna... scivola lungo i boulevards affollati, si
allontana per lasciar passare donne dipinte e giovani
plastificate. Lui il suo futuro lo sogna vero, di
pelle ed ossa, di carne. Lo sogna ingenuo e fragile,
vivo e disincantato. Lo sogna ideale e perfetto.
Scegliere per sopravvivere non lo interessa, lui vuole
vivere per scegliere, esigere per essere
scelto.
-
- Arrivando
nei viali ombrosi dove le dita si sfiorano e gli
sguardi complici lo escludono decide di rientrare.
Passante in bianco e nero si scopre grigio in un mondo
di puri colori.
-
- ...
-
- La
sera cena solo, in un 30m2 di immagini, ricordi,
suoni. Le finestre aperte, d'estate, ascolta melodie
soffuse mentre aspira lento del tabacco. Immagina,
sogna, ... sogna di essere un musicista davanti ad una
folla sudata di gente... sogna di suonare per la sua
bella, il cui volto non appare, mai tra la folla...
cerca di immaginarsela, cerca il suo ideale, lo
dipinge nella mente, ma non lo trova, non la vede,
riesce solo a sentirne il profumo ed il ritmo dei
passi scalzi sul pavimento... Sorride triste, convinto
che un giorno la troverà, o che forse
sarà lei a trovarlo... sorride triste e si
rifiuta di credere che la vita possa esser grigia e
ripetitiva, per sempre.
-
- ...
-
- A
volte lo vedo passare la sera, con un gruppo di amici,
dondolante ed energico si carica dell'energia dei suoi
simili per vincere la stanchezza del suo cuore. Li
segue, vive, corre sbatte balla accende spegne salta
beve gioca parla canta urla... si siede ed osserva...
poi rientra sfinito e vuoto, felice. Felice
perché svuotato dell'affanno dell'ideale.
Felice perché sceso per qualche ora dalla
nuvola alta in cui vive eternamente i suoi sogni e che
lo condanna ad un'esigenza senza fine. Crudele. Nuvola
crudele perché fa apparire tutto il vivere che
lo circonda come insufficiente, mediocre, ai suoi
occhi. Crudele perché gli ricorda, ogni attimo,
del suo unico ideale, puro e costantemente intatto, ma
perso chissà dove, tra i fiumi di un mondo in
costante metamorfosi.
-
- ...
-
- Ci
sono stati giorni in cui l'ho visto trascinarsi,
lento, fino alla bocca del métro. Distrutto e
sollevato nello stesso tempo, aveva l'aria di chi
sapeva di dover ricominciare tutto daccapo, ancora una
volta. Di dover ricostruire i suoi sogni, i suoi
ideali, dal nulla. Camminava guardando dritto davanti
a sé, come un uomo che per anni ha costruito un
castello e che, vedendolo distrutto davanti ai suoi
piedi, non ha più voglia di credere che possa
costruirne un altro. Non ha più forza da
spendere e la nausea gli infetta la
gola...
-
- ...
-
- Sono
fortunato, io, ad avere un tal privilegio. Nascosto
dietro le mie casse di frutta in estate e di castagne
bollenti d'inverno, vivo e seguo ognuno di voi. Sogno
i vostri sogni. Piango le vostre lacrime. Rido i
vostri sorrisi. E l'imprevedibile della vita, è
la ricompensa alla mia pazienza...
-
- ...
-
- Sono
settimane ormai che lo vedo passare, sfrecciare,
alleggerito. Il vento lo porta con sé, lontano.
La luce brilla e le sue pupille vibrano
danzanti...
-
- Oggi
l'ho visto risalire, lento, dal buco nero di Parigi.
Oggi l'ho visto risalire, di spalle... oggi l'ho
visto, non più solo. Accompagnato da un'ombra
trasparente tornava a casa. Lei, non l'ho mai vista
prima, ma la conosco, perché conosco lui, il
mio giovane amico. Conosco il suo sguardo, pieno di
speranza e di incredulità. Conosco la sua
sofferenza passata, la sua angoscia davanti ad una
realtà che vuole convincerti ogni giorno di
più della ridicolezza dei tuoi
ideali.
-
- Due
fiaccole accese timidamente erano loro, oggi, tra la
folla. Nessuno li vedeva, loro non vedevano nessuno,
ma io sì, io li ho visti e li ringrazio. Li
ringrazio della speranza che mi hanno dato. Li
ringrazio per avermi dimostrato che credere nei sogni
paga, un giorno. Li ringrazio perché so che li
rivedrò e che potrò seguirli per la
città, che potrò godere del sole e della
pioggia e della luna, con loro. Li ringrazio
perché, vendendo fiori e colori, invento delle
storie seguendo le anime della gente che passa
insoddisfatta.
-
- Ed
un giorno sarò scrittore.
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