- Risultati
di concorsi
|
- V
edizione Premio Letterario
Fonòpoli - Parole in movimento
2004
-
-
La
giuria della quinta edizione del Premio Letterario
organizzato dal Club degli autori per conto
dell'associazione culturale Fonòpoli di Roma,
presieduta da Renato Zero, dopo attenta valutazione delle
opere pervenute ha stilato la graduatoria
finale.
La
data e il luogo della cerimonia di premiazione non sono
ancora stati fissati, i premiati verranno tempestivamente
avvisati non appena disponibili notizie
utili.
Eccoci
a voi con la classifica finale del Premio
Fonòpoli - parole in movimento 2004.
Il nostro applauso va a tutti gli autori (e
siete stati veramente tanti...) che hanno
saputo "emozionarci" condividendo con noi,
attraverso le parole, i pensieri, i
sentimenti, le sensazioni, le esperienze,
siano state esse gioiose o permeate di
tristezza, insomma... grazie per averci
donato un pezzettino della vita che è
sgorgata dalle vostre opere. Ed un
incitamento ad insistere a chi, purtroppo,
non è riuscito a classificarsi,
l'importante è riuscire a vivere
pienamente la propria creatività
condividendola con chi ha la voglia di
leggerci, del resto se il talento si nasconde
dentro di noi, prima o poi riuscirà ad
emergere.
L'appuntamento
è per la prossima edizione del
concorso Fonòpoli con la speranza di
eguagliare il successo e di riscoprire ancora
la vostra fantasia e creatività.
Grazie di cuore a tutti.
Questa
la graduatoria finale:
- Sezione
Poesia
- Vincono
la pubblicazione di un libro di 32 pagine di
cui riceveranno 100 copie - Targa
Fonòpoli - Attestato - Pubblicazione
del testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su Internet
www.club.it per un anno i seguenti
autori:
Opera
prima classificata: "Il
biancospino"
di Iago
-
Opera
seconda classificata: "E
allora"
di Rosanna
Spina,
Venturina (Li)
-
Opera
terza classificata:
"Lettera a
Silvana"
di Mirella
Morara,
Fontanafelice (Bo)
Opera
quarta classificata: "Terra,
aria, acqua e
fuoco"
di Maurizio
Gramegna,
Santa Giuletta (PV)
- Vincono
Attestato di merito - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet www.club.it per un
anno:
Opera
quinta classificata: "Istanti,
diamanti"
di Fabio
Massimo
Amoroso,
Barzanò (LC)
Opera
sesta classificata: "La
corte
indegna"
di Claudio
Fichera,
Genova
Opera
settima classificata: "Figlia
troppo leggera della
danza..."
di Maurizio
Maglia,
Ciampino (RM)
Opera
ottava classificata: "Sentimi"
di Michela
Salice,
Caselle di Selvazzano (PD)
Opera
nona classificata: "Parole
in
movimento"
di Manuela
Zazzara,
Roma
Opera
decima classificata: "Cristalli
d'onde
sull'oceano"
di Mariateresa
Giustiniano,
Mondragone (CE)
|
- SEZIONE
NARRATIVA
-
- Vincono
la pubblicazione di un libro di 32 pagine
di cui riceveranno 100 copie - Targa
Fonòpoli - Attestato -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet www.club.it per
un anno i seguenti
autori:
-
-
- Opera
prima classificata: "Guardandoti"
di Barbara
Montefalcone,
Chieti
-
-
- Opera
seconda classificata: "Gocce
di
pioggia"
di Caterina
Villa,
Perugia
-
- Opera
terza classificata: "Era
un uomo (aveva un
segreto)"
di Tiziana
De Pace,
Taranto
-
- Opera
quarta classificata: "Grandi
mani"
di Antonino
Maio,
S. Giovanni La Punta (CT)
-
-
-
- Vincono
Attestato di merito - Targa
Fonòpoli - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet
www.club.it per un
anno:
-
- Opera
quinta classificata: "Nebbia"
di Luciano
Recchiuti,
Nepezzano (TE)
Opera sesta
classificata:
"Novella
erotion"
di Anna
Caldara,
Carobbio degli Angeli (BG)
Opera
settima classificata: "Hai
bisogno di
me?"
di Vladimiro
Furlan,
Cologno Monzese (MI)
Opera
ottava classificata: "Anime
di vetro"
di Fabiana
Dantinelli,
Roma
Opera nona
classificata: "La
terza sera"
di Gabriele
Giancardi,
Trinità d'Agultu e Vignola (SS)
Opera
decima classificata: "La
ragione dei
sentimenti"
di Maria
Gaeta,
Termini Imerese (PA)
-
-
|
Torna
all'inizio
|
-
|
- Torna
all'inizio
|
- Iago
- Opera
1^ classificata
-
Il
biancospino
-
- Il
patriarca vuole i suoi quadri appesi alle mie
pareti.
- Ma io
ascolto, osservo ed aspetto.
- Il parco
dei sogni è invaso da illusi
giardinieri che decidono le sorti
della
- Libertà.
- Il vento
parla di battaglie da combattere e di cuori
da uccidere.
- È
tempo di cambiare le leggi.
- I
controllori sono ben nascosti e tramano
nell'oscurità, pronti a
- Distruggere
quello che i loro sensi non
comprendono.
- Vita da
finto felice, è per chi pulisce i suoi
occhiali e prenota un posto per
- L'obitorio.
- La lista
è lunga.
- Nel parco
dei sogni, il biancospino resiste ai veleni
ed ai fianchi accesi dai
- Dormienti.
- Nessuna
musica né poesie per la loro
vacuità.
- Il prato
è pieno di disperati in cerca del
potere, sogno ambito per gli
- Schiavi
d'immagine.
- Ignoranti
e senza conoscenza, che annaspano come
naufraghi, in un mare
- Di
detriti.
- Nel parco
dei sogni, il biancospino apre i suoi fiori
solo ai meritevoli, agli
- Animi
nobili ed ai ricchi di spirito.
- Sono i
cercatori.
- Seguono
l'umiltà della formica e l'astuzia del
serpente per sfuggire alla
nullità.
- Hanno
danzato con i diversi, addolcito i mostri e
placato i tormenti dei
- Senza-
Dio.
- Arrivano
con la cacciata del levante e portano nuovi
sogni da trapiantare
- Nel
parco.
- È
loro che io aspetto.
- Ho voglia
di cambiare le leggi.
- Ho voglia
di vedere il fiore del
biancospino.
- Per
continuare a vivere.
- Per
continuare a... sognare.
-
-
-
|
- Rosanna
Spina
- Opera 2^
classificata
-
- E allora
-
- Questo
silenzio
- -giuro-
io lo uccido.
-
- Ne
troverete il sangue
- Nei
miei occhi
- (dissuasi
e muti).
- E la
dolente canzone dell'eco alle pareti
- Vi
distoglierà
- Dall'anima
incartata
- Nel
cellophane etereo
- Delle
ditanze.
-
- Un
fremito improvviso
- Scuoterà
le colpe.
-
- Ma io
vi assolvo.
- -pena
non sa infliggere
- il
mio amore-.
-
- Quello
che ho perso,
- lasciato
ha il calco esatto
- nell'anima
che duole.
-
- Ma un
soffio caldo, dolce
- Ci
accarezza.
- Ognuno
tornerà all'incompiuto.
-
- Allora
si dirà del pianto
- Che non
è nulla,
- che non
è mai esistito.
-
|
- Torna
all'inizio
|
- Mirella
Morara
-
Opera 3^
classificata
-
-
-
- Lettera a
Silvana
-
- Ogni
mia croce,
- tua
croce,
- rasenta
i muri
- tra
artigli impigliati.
- Là,
dove meglio credi
- Dove
non spendi
- Che
qualche parola,
- un
abbraccio mi toglie
- il
troppo di questo giorno.
- Riflessa
la voce,
- gli
stessi passi.
- Io
taccio di piccole spighe
- Nei
tuoi occhi
- Quando
guardi nei miei fondali
- Di
grano incolto.
- E
ascolti di ossa
- E
scheletri che ho raccolto,
- e
favole
- che
vorrei raccontare.
- Sponde
ancorate a piccole
- Profonde
parole
- Ti
apettano ogni sera,
- quando
apri e richiudi
- porte
di stanze
- disabitate.
-
-
|
- Maurizio
Gramegna
- Opera
4^ classificata
-
-
- Terra,
aria, acqua e fuoco
-
- E'
terra
- Ad
incrostare fieri, ignoti volti, operai
della guerra
- Quella
terra di tapioca e riso nutrice culla
- Di
zolle arse, sudate colline e
sepolture
-
- È
aria
- A
sventolar stendardi, sostenere folgoranti
ali
- Quell'aria
che agita i capelli di vocianti
bambini
- Di
fischi e sibili in anfratti, di bora,
calle e di nuraghe
-
- È
acqua
- Ad
inzuppar trincee, rabbrividir velleitari
giacigli
- Quell'
acqua madre, che generò la vita
- Di
antichi fiumi, di sacre libagioni e
naviganti
-
- È
fuoco
- A
spinger piombo in innocenti
carni
- Quel
fuoco docile, che mani e volti di anime
indifferenti
- Accarezza
nell'oblio d'ignari camini
-
|
- Torna
all'inizio
|
- Fabio
Massimo Amoroso
- Opera 5^
classificata
-
-
- Istanti,
Diamanti
-
- Io sono
un audace ladro di tempo.
- Mi
aggiro furtivo intorno a te,
- cercando
di sottrarti manciate di secondi
preziosi,
- che
ripongo in fondo al mio zaino.
-
- Di
tanto in tanto, a casa,
- al
riparo da occhi indiscreti,
- rovescio
la mia refurtiva sul tavolo
- e
l'ammiro incantato.
-
- Sono
istanti splendenti come
diamanti:
- in uno
vedo il riflesso dei tuoi occhi
sinceri,
- un
altro mi abbaglia col tuo dolce
sorriso,
- eccone
un terzo che mi parla con la tua
voce.
-
- C'è
un brillante per i tuoi
pensieri
- E uno
per i tuoi desideri.
-
- No, non
esercitare mai
- Il tuo
legittimo diritto di
proprietà:
- secondo
la legge del mare,
- queste
gemme accese d'amore,
- ormai
sono mie.
-
-
-
-
|
- Claudio
Fichera
- Opera 6^
classificata
-
-
- La corte
indegna
-
- Oziato
sulla sommità del poggio
fisava
- e, tra
itinerari miseri, imbastiva certi
ricordi
- Turbati
dallo scalpore di assordanti
boai,
- padri
per abissali sterri, solo ieri colmi
asili.
- Vacillava
nell'angoscia di meritare la
notte,
- nomade
nel sordo rammarico di una fuga
- oggi
diradata, ma non ancora riassunta,
reo per un volume che non coglie il
plauso.
- Epoche
di tribolazioni negate
all'abitudine
- di
giorni dissonanti avvelenrati dalla
morte,
- un
abile carnefice istruita da grigi
sortilegi
- e
infida concubina gravida di perverse
mire.
- Procedevano
pigre le ombre di un
nubifragio,
- forse
inesauribili gabbiani a caccia di
alimento,
- ovvero
malvagi predoni in cerca di
un'ammenda,
- dove
svagato ogni passo cagionava
un'estinzione.
- In quel
mutismo assorto tesseva il suo
riscatto
- nell'intima
preghiera che mai può
capitolare
- per una
rinascita che imperativa ricolma
l'anima,
- quando
irriguardoso è un giudizio a
condannare.
-
- Perenne
approda il tramonto, invito alle
barbarie,
- il
letargo scosso riporta la vita e sollecito
decade,
- un
pretesto di irridolte scelte licenzia le
insicurezze
- di chi
un disertore addita, ma il vagabondo
scopre...
-
|
- Torna
all'inizio
|
- Maurizio
Maglia
-
Opera 7^
classificata
-
-
-
- Sboccia
in silenzio un sorriso
- Sull'ingenua
bocca di marmo
-
- S'adagia
il velo del sonno
- Sugli
occhi e sul morbido seno
- Leggera
scrive la penna
- Quel
corpo dal vento baciato
-
- Danza
sicura la Danza
- Su quel
corpo da sempre danzato
- Danza
su terra bagnata
- E su
quel sogno da sempre sognato.
-
-
- Figlia
troppo leggera della danza
- Danzi
da una vita sul filo
dell'bisso
- Ma i
tuoi passi sono sempre decisi
- E
protetti come un fanciullo nella
culla
-
- Cos'è,
se non un miracolo, il delle tue
ali
- Rsistere
al fuoco di chi solo cammina?
- E tutti
come specchi lasciati a
guardare
- E come
specchi con la tua immagine
svanire
-
- Attecchiscono
su te pensieri d'amore
- Come su
benedetta terra fertile
- E come
bimbi crescendo ingenui
sorridono
- Aspettando
un sole che può solo
scaldali
-
- Aprirei
il tuo petto con le mie dita
- Leccherei
il tuo cuore sulla punta
turgida
- Mentre
tu scendi come miele caldo sul
mio,
- Grumo
di carne gelata nero come un
livido
-
- Attori
in questo teatro imprevisto
- Accarezziamo
una tigre che dorme
- Scambiandoci
brevi baci silenziosi
- Che per
poco distraggono il tempo.
-
-
|
- Michela
Salice
-
Opera 8^
classificata
-
-
- Sentimi
-
- Come
battito di ali
- Che si
leva dal nido
- Sentimi
- Viva
rondine che migra
- Frastuono
di petli schiusi
- Sentimi
- Fluire
azzurra
- È
il mare che divide
- Contatto
denso tra i nostri cuori
- Lontani
fratelli uguali
- Sentimi
- Pulsare
nelle tempie
- Risalire
le tue vene
- Arrivare
fino al centro
- Del tuo
amore
- Sentimi
- Ossessione
sulla pelle
- Come il
sole che brucia d'estte
- E acuqa
salata da baciare
- Sentimi
- Come un
laccio che stringe
- Come
dubbio che ti assale
- Come
voglia di tornare
- Sentimi
- Come il
swing di una vecchia canzone
- In una
notte di giugno gonfia
- Di
mille parole ancora da dire.
-
-
|
- Torna
all'inizio
|
- Manuela
Zazzara
-
Opera 2^
classificata
-
- Parole in
movimento
-
- Cosa ci
rende uguali
- Nel
groviglio del mondo
- Che i
secoli ricordno
- Come
paradiso terrestre?
- Tra le
mani lo sfacelo umano
- Sgretola,
precipitato,
- in un
soffio di polvere.
- Il
sorriso del volto giace,
impoverito,
- dalla
sterilità del tempo.
- Tra le
cilgia alcuna meravilgia
- Alla
gelida danza
dell'indifferenza!
- Allora
- Cosa ci
rende uguali
- Ai
gialli, ai bianchi, agli
africani?
- Parole
in movimento
- Che
debellano tenaci i dislivelli
creati
- Dalla
ironia della follia!
- Unica
arma che acceca
- La
guerra
dell'individualità
- Quell'orizzonte
personale
- Che
all'ombra dell'inferno
materiale
- È
costretta a decantare
- Ciò
che l'anima ha da dire
- E non
s'arrende, assetata dal
bisogno
- Di
Parole, che sanno ascoltare,
- di
Parole che tingono di bianco la
pace,
- di
Parole che sciolgono i nodi
- delle
catene di sangue,
- di
Parole che corrodono ragnatele
- di
legami andati,
- di
Parole che accolgono tiepide
- lo
sguardo, attonito, della nicchia
lunare
- dove il
messaggio fraterno
- dell'uguaglianza
a colori
- ancora
regna incolume
- dalle
scorie dell'umanità:
|
- Mariateresa
Giustiniano
-
Opera 10^
classificata
-
-
-
- Cristalli
d'inde sull'oceano
dell'eterno
-
- Taci,
Stordiscimi con i tuoi
- Sguardi,
stillanti ardenti braci
- E
sfumanti nugoli d'oblio.
-
- La
notte cosparge delle sue
stelle
- D'argento,
il sinuoso ventre del
- Tempo,
chino, per incanto,
- sull'oceano
dell'eterno.
-
- Rassomiglia
all'anima il sibilo
- Del
vento, intrappolato in
cristalli
- D'onde,
affannosamente sopulanti,
- in
distorsioni percettive.
-
- Orfani
di complici sguardi,
- siamo
voci che si fondono
- in un
sol battito e come
- acqua e
terra, non siamo
- che
fangoso amalgama
- si
malinconica, struggente,
- dolcezza.
-
-
|
- Torna
all'inizio
|
-
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
E-Mail: clubaut@club.it
|
|
|
|