- L'odore
del mare d'inverno
-
- La
casa, una bianca nuvola che confinava la spiaggia.
Sulla veranda, di fronte al mare, una sedia a dondolo
dove mi sedevo raggomitolata a leggere i miei libri.
L'odore del mare penetrava in tutto ciò che
leggevo, il cielo striato di rosso sembrava dipinto.
La mia immaginazione andava sempre più lontano,
viaggiava tra quella magica quiete. Così
riuscivo a concepire delle nuove idee per le mie
scritture. La luce del cuore mi orientava nel buio
dove la mia vita si era assopita. Minacciata dalla
tristezza, turbata dagli enigmi della vita stessa.
Qualcosa scavava profondamente nei miei sentimenti tra
mille domande l'incertezza del mondo. Si era inaridita
la speranza nel mio cuore. Avevo vissuto molte storie
con uomini sbagliati, sbagliate erano state le mie
scelte, il mio vivere come una pianta rampicante
aggrappata al primo sostegno che si presentava. Mi
trovavo sempre in solitudine, quella solitudine che
oramai faceva parte del mio essere, del mio vivere
rintanata nel mio guscio, un vecchio noioso libro. Tra
le mie righe vedevo scorrere la vita senza riuscire ad
afferrare qualcosa di eclatante. Il mondo sembrava
assopito anche se per me tutto viveva, riuscivo a
tirar fuori la vera essenza da ogni cosa. Mi ponevo
sempre la stessa domanda: "Cosa c'è che mi
tormenta?". Cercavo di analizzare le esperienze
passate, la vita che avevo fino ad allora vissuto, ma
il problema si trovava nel presente, la mancanza di
una storia d'amore da vivere. Mi mancavano piccole
cose ed attenzioni, magici momenti d'assaporare
insieme ad un uomo da amare. Conoscevo tante gente,
ero amata e stimata da molte persone, corteggiata da
molti ammiratori, ma nessuno riusciva a suscitare in
me un particolare interesse. Con nessuno riuscivo a
condividere quanto avevo da esprimere. Dovevo
solamente attendere, prima o poi un nuovo sole sarebbe
tornato a splendere. Aspettavo l'arrivo di un uomo
passionale, romantico e premuroso, che avrebbe saputo
amarmi. Una persona come me, capace di sentire
l'intenso odore del mare d'inverno. Amavo camminare
sulla spiaggia, guardando il mare al tramonto.
Inventavo un mondo in un Universo d'incanto. A volte i
miei passi mi portavano vicino ad un vecchio faro
abbandonato, circondato da gigantesche rocce, avevo
pensato di aggrapparmi a quelle rocce, scalarle fino
alla cima più alta per guardare il mare
infrangersi contro, ma non lo avevo mai fatto. Il
vecchio faro sembrava incantato, con una strana luce
trasmetteva qualcosa di misterioso. Guardandolo
percepivo dei brividi lungo la schiena. Rimasi sempre
affascinata da quella sensazione. Appena mi era
possibile tornavo in quel magico posto, con il
pensiero che nella mente si faceva strada; "Dovevo
cambiare la mia vita!".
- Per
troppo tempo ero rimasta sola. A volte fantasticavo su
di un meraviglioso uomo che veniva dal mare,
chissà forse un marinaio, alto, forte e con la
bianca divisa che rifletteva al sole. Ma non riuscivo
mai a dargli un volto. Già un marinaio...
L'ultima storia d'amore che avevo vissuto fu proprio
con un marinaio, un bell'uomo con gli occhi neri ed il
fisico statuario. Dalla sua bocca seducente assaporavo
baci come fragole delle più gustose. Fu un
periodo molto intenso, travolgenti i nostri frequenti
incontri. Quando ci siamo conosciuti mi confidò
di essere stato sposato e separato. Ma dopo circa tre
mesi, tra misteriose sparizioni, confessò di
vivere ancora con la sua cara moglie, quest'ultima
naturalmente ignara della mia esistenza. Per me fu un
duro colpo da incassare, rimasi molto male, e credo di
averlo ancora nel cuore. Con lui fu un viaggio su di
un battello, nel mare in tempesta. Quel mare impetuoso
che lo trascinò con una forte corrente contro
un iceberg, dove s'è schiantato. Avevamo da
poco levato gli ormeggi che ci ritrovammo presto
naufraghi, ripescati e condotti nel porto della
storia. Finì l'intenso breve viaggio, in balia
di vertiginose onde. Lo incontrai dopo un po' di tempo
e le parole appassionate si insinuarono nella mente
accendendo l'emozione. Il sole sorgeva e le rose
fiorivano tra il verde dei pensieri, abbracciando il
cuore con intenso calore. Era una giornata di
primavera quando lo rividi. Parlammo per molte ore, mi
disse del periodo buio, che passò quando
smettemmo di frequentarci, era come se si fosse spento
il sole e grigie nubi avessero oscurato il suo cuore.
Viveva tristi giornate che vedeva passare come
cadaveri lungo il fiume del suo tempo, rimpiangendo i
momenti felici vissuti insieme, e quanto sarebbe stato
bello se ci fossimo conosciuti con una situazione
diversa. Le sue parole rispecchiavano i miei pensieri,
avevo avuto esperienza delle sue stesse sensazioni. Ma
più che mai ora avrei potuto accettare il fatto
di doverlo dividere con sua moglie.
- Però,
accidenti com'era bello! Dalla sua bocca uscivano
parole come petali di rosa vellutati, l'odore della
sua pelle scalpitava nelle mie narici. Lui per me era
stato importante e travolgente. Avevo scritto molto su
di lui e sull'emozione che mi dava, ma capii che era
veramente finita, la nostra storia non poteva essere
proiettata nel futuro. Quando qualcosa si spezza
è inutile tentare di riunirla, da qualche parte
resterà sempre una fessura inquietante. Il
passato lascia sempre le sue orme, non bisogna mai
tornare indietro a scoprirle, tanto prima o poi una
folata di vento le scoprirà di nuovo. L'Oceano
aveva separato le nostre spiagge, affondando la nave
della fiducia, un amore finito all'alba di un nuovo
giorno. Decisi di non vederlo mai più, una
saggia decisione presa con un nodo alla gola ed il
cuore tra le mani. Ogni volta che finisce una bella
storia vissuta con grande passione, sembra di partire
in esilio verso la fine del mondo, percorrendo un
arido deserto senza acqua né viveri, sotto ad
un sole nero che ti arroventa la pelle, bruciando le
cellule più vive.
- Con
grande forza ricominciai a costruire castelli di sogni
sulla sabbia. Alla fine quel che resta di un bel sogno
è una grande pace. Quando mi rasserenai ripresi
in mano le mie scritture, le avevo lasciate dormire in
una scatola nel fondo dell'armadio. In quella scatola
tenevo la mia anima.
- Ricordo
la strada delle mie scritture, illuminata da un
musicista, di cui ero molto presa. Mi catturò
il cuore con la sua bellezza interiore. Oltre alle sue
canzoni, scriveva per me delle dolci parole, frasi che
sembravano uscite da una melodia scesa dal cielo,
passando tra le stelle più luminose, nutrendosi
della luce della luna. Mi fece scoprire il mio talento
quando scrivevo per lui brevi poesie, nei nostri
giochi di parole. Lui mi disse che dovevo continuare
perché le mie scritture erano dettate da un
talento naturale. Sdraiati sull'erba con il bacio del
sole, restavamo molto tempo a guardare gli alberi
sopra di noi, mentre un lieve soffio di vento faceva
muovere le verdi foglie espandendo il profumo dei
fiori. L'emozioni fluttuavano nell'aria insieme alla
musica delle sue parole. Dopo che mi diede una lettera
con scritta una canzone non lo rividi più.
Conservo un grande dono. È passato nella mia
vita come una stella cometa, illuminando la mia
strada. La speranza è una sedia vuota che
aspetta che ti sieda, e avanti a te, su di una
scrivania, una penna impaziente inizierà a
scrivere il tuo destino. Scorrerà il suo
racconto mentre frammenti dell'esistenza ruoteranno
intorno ai misteri. Cercherà di raggiungere
ciò che più desideri, mentre la luce
risplenderà nel cuore. La speranza agli occhi
si riflette come il salto di un delfino negli Oceani
spumeggianti e quando riuscirai a sentire la voce del
tuo silenzio, con gli occhi del cuore le verità
riuscirai a vedere. Nel momento in cui tutto sembra
finito, che par non esistere soluzione, quando alzando
gli occhi si vede il cielo grigio ed il mare
più nero. Proprio in quel momento bisogna
essere attenti a ciò che succede intorno a noi,
alle persone che attraversano la nostra strada, alle
cose che accadono ed al minimo fatto insolito. La vita
ci offre sempre una possibilità,
un'alternativa, una via d'uscita. Sta a noi saperla
accogliere. A volte ci troviamo a fare cose che non
avremmo mai pensato di fare. Possiamo liberarci del
velo di lutto sul volto se lo vogliamo veramente, se
riusciamo a capire la nostra percezione, tutto dipende
solamente da noi, riuscire a vedere di nuovo il cielo
azzurro anche nel più triste inverno, sentendo
l'odore del mare quando l'anima si risveglia. Non ci
sono vicoli ciechi, tutte le strade portano da qualche
parte, dobbiamo comprendere solamente il meccanismo
che ci permetterà di accendere il motore del
nostro destino così da poter percorrere strade
infinite.
- Non
c'è potere più grande dell'armonia della
vita, come la corrente di un mare le cui acque non
sono mai le stesse.
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