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            VII
            Premio letterario internazionale"Il Club dei Poeti" 2003
 La giuria della
            settima edizione del Premio Letterario Internazionale
            Poesia Il Club dei Poeti 2003 presieduta per la
            poesia da Gianmario Lucini e per la narrativa da Massimo
            Barile, dopo l'analisi delle numerose opere pervenute ha
            stilato la classifica finale. La premiazione
            avverrà a Melegnano (Milano) nel mese di
            novembre/dicembre 2003, i vincitori e segnalati verranno
            avvisati per tempo ed invitati a presenziare.
 
CLASSIFICA Sezione
            Poesia: 
            
            
                  Sezione
                  Poesia:
 
            
            
               Opera 1a
               classificata "Vederti e sorridere..." di
               Gloria
               Morselli,
               Sermide (MN). Vince Targa Club dei Poeti -
               Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli
               verranno assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
               Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
               degli autori e su Internet www.club.it.
               
               
                  Questa la
                  motivazione:«"Vederti
                  sorridere", la poesia vincitrice del premio "Club
                  dei poeti 2003" è un testo di assoluta
                  freschezza espressiva e dal contenuto limpido,
                  folgorante. Il linguaggio tende ad unire in una
                  sola sintesi diversi momenti, quello lirico, quello
                  colloquiale, quello affabulatorio, in un evento che
                  narra un attimo felice, ma lo narra attraverso
                  l'immediatezza del linguaggio delle sensazioni,
                  attraverso la descrizione di particolari che
                  diventano essi stessi voce e risonanza di un
                  ottimismo della psicologia dell'Io poetico e
                  narrante, capace di trascendersi e contaminare
                  l'attimo, la scena, il frammento. Potremmo dire che
                  la forza di questi versi sta nella loro disarmante
                  semplicità, immediatezza,
                  comunicatività, capace di catturare e
                  coinvolgere il lettore, di renderlo partecipe di
                  una specie di follia buona che nasce da uno stato
                  di esaltazione mistica e insieme un eros vitale che
                  vuole ricreare il mondo nella propria vicenda
                  personale e nella potenza della comunicazione. Una
                  nota allegra ma non ingenua: si percepisce nella
                  scrittura l'atteggiamento colto e pensoso, di chi,
                  pur apprezzando le parentesi felici, non dimentica
                  lo spietato realismo dell'esistere.» Gianmario
                  Lucini   
            
            
 
            
            
               Opera 2a
               classificata "è stato bello..." di
               Roberto
               Del Duce,
               Bologna. Vince Pubblicazione di un quaderno di 32
               pagine di cui gli verranno assegnate 100 copie
               gratuite - Attestato - Pubblicazione del testo
               premiato sulla rivista Il Club degli autori e su
               Internet www.club.it.
               
               
                  Questa la
                  motivazione: «Una poesia d'amore nella quale
                  le parole chiave non sono le classiche della poesia
                  emergente, giustamente citate per celia dai
                  critici: "cuore, amore, dolore". Certo, "cuore e
                  amore" sono anche qui presenti, ma non per una
                  sorta di tributo acriticamente pagato al genere,
                  bensì in modo proprio e per questo mirante a
                  una rigenerazione dei significati. Anche qui
                  troviamo l'abbandono, il trionfo del sentimento, ma
                  è come se questo abbandono non sia, anche
                  qui, un rito, ma una scelta, come ci dicono i
                  versi: "si può essere / semplicemente /
                  perduti". L'amore è qui "amore che vive",
                  non semplicemente la logora espressione di rito. Il
                  dolore è qui accostato alla bellezza
                  "è stato bello / avere un dolore", dice il
                  testo, capovolgendo il senso negativo che
                  ritualmente la poesia assegna alla sofferenza. Il
                  tutto converge nella parola "umanità",
                  l'ultima, quasi ad indicare il senso ultimo della
                  felicità e della sofferenza, che starebbe in
                  questo atteggiamento chino "sulle emergenze
                  dell'anima". Un testo quindi, che solo
                  apparentemente appare fragile e dimesso, ma che
                  nell'analisi mostra un sapiente gioco di
                  significati, capace di riscattare le parole stesse
                  dalla caduta semantica della massificazione.»
                  Gianmario Lucini    
            
            
 
            
            
               Opera 3a
               classificata "Dall'alto un punto..." di
               Filippo
               Migoni,
               Bologna. Vince Pubblicazione di un quaderno
               autocopertinato di 32 pagine di cui gli verranno
               assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
               Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
               degli autori e su Internet www.club.it.
               
               
                  Questa la
                  motivazione: «Un esempio di descrizione in
                  poesia, dove la scelta delle parole è
                  determinata non certo dalla preoccupazione di
                  rendere immagini e paesaggi, ma dove sono i
                  paesaggi e le immagini evocate a costruire un
                  ambiente mentale nel quale le parole si
                  trasfigurano nell'allusione. La scena è
                  densa di azione. Abbondano i verbi e i nomi,
                  scarseggiano gli aggettivi, come ad indicare che la
                  poesia non sta tanto nella metafora, ma
                  nell'azione, nel gesto, nella situazione in
                  sé e per sé drammatica.
                  L'atteggiamento è anti lirico, la
                  drammaticità esistenziale del gesto non
                  permette debordamenti di linguaggio, ma richiama
                  l'essenzialità dell'espressione, così
                  come nella tragedia non sono tanto le parole dei
                  personaggi o le scenografie a rendere la
                  poeticità del messaggio, ma la
                  l'ineluttabilità, lo strappo definitivo,
                  l'impossibilità di dominare un destino
                  Parimenti è l'Io poetico in questa
                  composizione, che è pur dentro la scena ma
                  nello stesso tempo ne è come estromesso,
                  lontano impotente. Non sono qui protagonisti i
                  pensieri e i sentimenti: non c'è tempo e non
                  c'è scopo. Canta lo stridore della vita
                  così com'è, senza fronzoli, nella sua
                  titanica e quotidiana tragedia.» Gianmario
                  Lucini   
            
            
               Opera 4a
               classificata "Parousia" di Andrea
               Giuseppe Graziano
               di Guidonia (RM)Opera 5a
               classificata "Estate" di Salvatore
               Scollo,
               Siracusa.Opera 6a
               classificata "Progresso" di Paolo
               Guido,
               S. M. Mole - Marino (RM).Opera 7a
               classificata "Il non senso della vita"
               Brunella
               Tega, di
               Roma.Opera 8a
               classificata "Lamento di Lady Macbeth" di
               Alice
               Casadei,
               Rimini.Opera 9a
               classificata "Farfalla" di Gilda
               Francavilla,
               Formello (Le rughe) (RM).Opera 10a
               classificata "Un gatto correva..." di Francesca
               Ferri,
               Sassuolo (MO).Dal 4° al 10° classificati vincono Attestato
               di merito - Pubblicazione del testo premiato sulla
               rivista Il Club degli autori - Pubblicazione su
               Internet per un anno - 50 copie in omaggio in caso di
               pubblicazione di un proprio libro con l'editrice
               Montedit.
  
            
            Opere segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:
               "Presenza" di
               Lucia
               Bolis,
               Gardone V.T. (BS);"Una bambola
               cinese" di Angelo
               Coviello,
               Fano (PU);"Attesa" di
               Sara
               Gavioli,
               Siracusa;"Il Fardello" di
               Andrea
               Scano,
               Cormano (MI);"Quotidiano" di
               Adriana
               Scarpa,
               Treviso;"La mia vita
               inutile" di Filippo
               Secondo Zito,
               Agira (EN).  
            
            
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            CLASSIFICA Sezione
            Narrativa:
            
            
                Opera 1a
               classificata "Staffetta" di Maurizio
               Cotrona,
               Taranto (TA). Vince Targa Club dei Poeti -
               Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli
               verranno assegnate 100 copie gratuite - Attestato -
               Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
               degli autori e su Internet www.club.it.
               
               
                  Questa la
                  motivazione: «Attraversare il lungo corridoio
                  della propria casa può essere l'inizio di un
                  viaggio mentale alla scoperta dell'infinita
                  varietà e grandezza dell'universo in cui si
                  è immersi. È utile portarsi dietro il
                  telefono, carta e penna per ogni evenienza e magari
                  qualche libro da leggere. C'è perfino il
                  tempo per riflettere, per concentrarsi su se stessi
                  e finalmente studiarsi più a fondo: forse
                  per rendersi conto che più nulla offre
                  emozioni. Il protagonista di questo racconto arriva
                  a perdersi nella voragine del vuoto, a
                  disinteressarsi degli altri esseri umani fino ad
                  eliminare ogni presenza quasi ad estraniarsi nella
                  propria vertigine immane.Maurizio
                  Cotrona è abile ed originale nel contemplare
                  una miriade di intuizioni e, senza vincoli di sorta
                  o limitazioni o facili ammiccamenti, raggiunge un
                  livello surreale fino a sentirsi un uomo senza
                  carattere assediato dalla paura delle idee che
                  possono balenare nella sua testa.Il luogo nel
                  quale lievita il senso di smarrimento ed avviene la
                  caduta nel vuoto è il fatidico corridoio che
                  si fa casa, rifugio esistenziale, calvario,
                  labirinto, luogo di prigionia e nel contempo di
                  libertà. Silenzio e fragore.Il Nulla e
                  l'Assoluto.» Massimo Barile   
               
               
 Opera 2a classificata di "Solo un pappagallo" di
               Ezio
               Testa,
               Genova.
                  Questa la
                  motivazione: «La struttura di questo racconto
                  è semplice e lineare ma l'epilogo offre lo
                  spunto per una serie di considerazioni niente
                  affatto banali. Il protagonista è un uomo
                  che vive da solo e inconsciamente ha un estremo
                  bisogno di qualcuno con cui condividere il tempo,
                  parlare e confidarsi. Capita così che un
                  giorno qualunque vede un pappagallo, imponente e
                  coloratissimo, in un negozio di animali e ne rimane
                  affascinato nonostante non sia certamente un amante
                  degli animali. Il pappagallo che viene acquistato
                  come oggetto da ornamento risulterà un
                  soggetto parlante con una intelligenza raffinata ed
                  ecco allora che iniziano i problemi: la vita
                  stressante ha fatto saltare il sitema nervoso del
                  protagonista o assistiamo ad uno sdoppiamento della
                  personalità o ci troviamo davanti ad una
                  storia assurda nella quale un animale è
                  molto più intelligente di un uomo. La
                  soluzione più comoda è fingere di
                  credere che questo animale sia solo un pappagallo
                  (così intelligente da capire che è
                  meglio farsi apprezzare solo per quello che
                  è o che si vuole che sia).» Massimo
                  Barile  
               
               Opera 3a classificata "La rivincita" di
               Annalisa
               Macchia Cioni,
               Firenze.
Questa la
               motivazione: 
               
               
                  «Una
                  corsa in bicicletta con un ragazzo riaffiora nella
                  memoria dopo tanto tempo quando la vita ormai ha
                  imposto le sue regole, le sue scelte, gli errori e
                  le amarezze. Quel ragazzo, gracile e minuto,
                  perdente e patetico voleva solo offrire delle
                  poesie d'amore ma non aveva ricevuto la minima
                  considerazione. Il perdente di allora diventa
                  vincitore di oggi e quella ragazzina della
                  vertiginosa pazza corsa in bicicletta è
                  ormai una donna che assapora l'inquietante
                  sensazione di non aver riconosciuto un gesto
                  d'amore così semplice e spontaneo. Nel
                  ricordo sfocato dell'immagine di una ragazza che
                  pedalava spocchiosa e sembrava volare in quell'aria
                  di libertà le poesie dimenticate trafiggono
                  come lame e si prendono l'indiscutibile
                  rivincita.» Massimo Barile 
               
               
Opera 4a
               classificata "Le crete del tempo" di Andrea
               Walter
               Castellanza,
               Busto Arsizio (VA);Opera 5a
               classificata "Ancora un errore" di Raffaele
               Paudice,
               Napoli;Opera 6a
               classificata "L'odore del mare d'inverno" di
               Cristina
               Duca,
               Roma;Opera 7a
               classificata "La lunga penna nera" di Bruno
               Longanesi,
               San Giuliano Milanese (MI);Opera 8a
               classificata "La stufa a gas" di Alfredo
               Caponnetto,
               Borgosesia (VC);Opera 9a
               classificata "Il mercante di fiori" di
               Simonpietro
               Veronese,
               Mirano (VE);Opera 10a
               classificata "Il silenzio della musica..." di
               Marcella
               Dalla Valle,
               Zanè (VI).
Dal 2° al
               10° classificati vincono Attestato di merito -
               Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
               degli autori - Pubblicazione su Internet per un anno -
               50 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un
               proprio libro con l'editrice Montedit.
               
               
Opere segnalate
               dalla Giuria con Attestato di merito:
               "Amedeo e Costanza"
               di Maria Luisa
               Fiorentini,
               Parma;"Berenice" di
               Giancarlo
               Montalbini,
               Como. | 
   
      | 
            
            
            
Gloria
            MorselliOpera 1° classificata
 
            
            
                     Vederti e
                     sorrideresi muove una
                     foglia intornocade,
                     volteggiapotrei
                     annusarla e respirarladal tuo solo
                     istante;la mano
                     congiunta è un di più.L'essermi
                     speciale nel cuoread ondate
                     irruentie non
                     dominare più il fruscio delle
                     vesti.è
                     così, qui e làdirti di
                     meche sono
                     lontanache sei
                     infinitoche Dio ci
                     ama.
 | 
   
      | 
            
            
            
Roberto
            Del DuceOpera 2° classificata
 
            
            
                     è
                     stato belloavere un
                     dolorecon cui
                     scambiartiamore che
                     vive felicità
                     svelatadal ventre
                     dorato si può
                     esseresemplicementeperduti sulle
                     emergenzedell'anima
                     soffiata viavive questa
                     mia supinaumanità
 | 
   
      | 
            
            
            
Filippo
            MigoniOpera 3° classificata
 
            
            
                     Dall'alto un
                     punto tra i puntipasseggia,
                     rimbalzando, a tre metri dall'Adigepiumino nero
                     e mani in tasca. Con sé
                     poche cose rimpicciolite:un comodo
                     tappeto volante,un piccione
                     viaggiatorela Carta
                     della Libertà Illusoriae un paio
                     d'ali, e mentre noi
                     lo raccontiamo,il punto ha
                     continuato a camminare,per tre
                     ponti,ha preso dal
                     portacarte l'ultimo saldo bancario,l'ha poggiato
                     sul muro umidiccio del fiumeha preso le
                     sue ali, guardato il vuotoe ha scritto
                     l'unico fine della sofferenza: una
                     poesia.
 | 
   
      | 
            
            
            Andrea Giuseppe Graziano
 Opera 4° classificata
 
            
            
                           Parousia
 Non essere ancora la
            cosa-Ioe
            voler-essere-se-stessofuori
            dall'immondezzaioche ingoia
            l'inautentico perplesso provare come ossesso a
            dare sensoal tempo
            deferenteil grado difettivo del
            presentesì come al lago
            di cielo immensoche, pure, svela
            l'enteed apre una scommessa
            d'intensoesserci-nel-mondo e
            non altrove,impersonale
            chiacchiera che portanei si dice e si pensa
            a scompariretra le bucce, i
            barattoli, le cassee le cose,
            cosa-non-io, sorgentea scoprire la parousia
            significante | 
   
      | 
            
            
            
Salvatore
            ScolloOpera 5° classificata
 
            
            
                                    Estate
 Alla presentazione di
            quest'estate- ancora, stagione
            inappagante -c'è tutto,
            incredibilmentenon sembra mancare
            niente:la villa luccicante
            nel suo verdeil giardiniere che
            ripete la lezionela mente fervida pei
            convivi allegrii figli con gli amici
            promossi a scuolai vicini che
            t'invitano a fare un girosull'automobile
            comprata a rate.C'è la spiaggia
            coi corpi accesi,lucidi, concupiti a
            marecon le mani sotto
            l'acqua.C'è tutto,
            incredibilmente,manca solo l'amore di
            Dio,un Tutto che non
            contain mezzo a tanto
            Niente. | 
   
      | 
            
            
            
Paolo
            GuidoOpera 6° classificata
 
                      
                     
                     
                        Progresso
 Guarda le
                     file di caseguarda le
                     chiese e le vie invasedal ruggito
                     della civiltàe i moderni
                     quartiericonfusi
                     all'orizzonte sui silenzi di ieri. Di spazio e
                     di tempo il pensiero smarrisco,spesso la
                     giusta rotta declinoe fingo
                     d'istantipassati e
                     futurile stesse
                     vedute, lo stesso cammino.Cosa vide o
                     ascoltòchi visse
                     cieli più puri?E chi di noi
                     saprà sui libri di storiapotrà
                     ancora ammirare e turbarsio d'antica
                     luce non vi sarà memoria? In tinta
                     sbiadita purtroppo la vitacol tempo
                     scolorase più
                     lieve affanno legami non spronatra comuni
                     destini.Se ai cambi
                     d'orchestraimmutata la
                     musica suonae chiuso nei
                     propri confiniogni grammo
                     di vitasempre e solo
                     di sé s'innamora. | 
   
      | 
            
            
            
Brunella
            TegaOpera 7° classificata
 
                      
                     
                     
                        Il non senso
                        della vita
 Prendi a
                     gomitate l'idea del tempofino a
                     staccare il contattocon i minuti
                     e le ore.Pensa
                     all'arcobalenoche prostra
                     il cielo davanti alla terra,evaporando la
                     lontananzain una tonda
                     curva iridata.Fai dilatare
                     ogni concretezzae l'ansia che
                     ne è parteimpastando
                     passato e futuroin uno stesso
                     significato,cosicché
                     l'attimo sia,adesso,come tra
                     mille anni.Porta la
                     mente a perderela
                     realtà dei giorni finoa percepirla
                     come completa astrazione.Straccia
                     inesistenti umanedimensioni e
                     paure.Svuota attese
                     memorie simboli.Sfrutta il
                     pensiero oltrel'infinitesimale
                     sua forza.Rivelati
                     incorporeo.Sarai
                     tu,sarai tu
                     stesso,il non senso
                     della vita. | 
   
      | 
            
            
            
Alice
            CasadeiOpera 8° classificata
 
                   
                  
                  
                     Lamento di Lady
                     Macbeth
 Eccomi, Mio
                  Signore,Vostra dama e
                  Vostro agnello,Mio
                  Signore senza occhi per
                  vedere le Vostre misfattenon abbastanza
                  cuore per evitare le Vostre azioni escludetemi da
                  questa scena assetata di sangue pugnalatemi alle
                  spalle senza fare alcun rumorecoprite i miei
                  occhi solo per il gusto di essere perversi,
                  così smentirò me stessaignorante
                  l'infante che porto in gremboe, Vi prego,
                  tagliate queste labbra porporine ricavando da esse
                  il Porto più dolce | 
   
      | 
            
            
            
Gilda
            FrancavillaOpera 9° classificata
 
                   
Farfalla Il giorno
            dolce per pensarela notte si
            oscura di inchiostro.Pomeriggio di
            aprilela
            fanciullalieve
            abbandona il corpoalla
            finestra. La nuca si
            inarca al cielonell'attesa di
            una profezia. Puoi pensarla
            vestita di chiaroma nuda ai
            suoi occhisogna di
            volareoltre il
            cortile. | 
   
      | 
            
            
            
Francesca
            FerriOpera 10° classificata
 
                      Un gatto
                     correvatra aghi di
                     pino.Aghi di
                     Autunnostancodi
                     rammendaretovaglie di
                     blu. 
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