- Tre
piatti d'argeno
Tre piatti d'argento battuti a mano con piccole
conchiglie che si rincorrono lungo il bordo,
appoggiati sulla tovaglia di tulle bianca con cuori di
pizzo ricamati da mani abili e
pazienti.
- Caterina
e Magda entrano, con passo deciso e inconfondibilmente
occidentale, nella veranda che s'affaccia sul giardino
di caprifoglio, canna da fiore e
melograno.
- Sui
piatti piani, grandi,a forma di gigantesca mandorla,
le tazze per il consommè,di porcellana gialla
con disegni di carrozze grigie e verdi e ai lati le
posate, regalo del suo venticinquesimo compleanno,con
incise le iniziali di sua mamma e a cui tiene
particolarmente.
- Le
mani fra i capelli sempre scompigliati e allegramente
ribelli, il sorriso smagliante e lo sguardo alla
ricerca della padrona di casa,che sembra scomparsa
dopo la risposta dolce e cordiale di sempre, al suono
discreto proveniente dalla porta. Da quanti anni ormai
l'amica più giovane, ma da sempre più
saggia, la invita ad assaporare tutti i
- momenti
della vita, a concentrarsi e a rispettare la
fugacità e l'irripetibilità di ogni
magia regalata.
- "
Dai Caterina, sediamoci ad aspettarla e godiamoci
questo breve silenzio"
- Magda
è sicuramente più composta, severa e
attenta. I capelli biondo cenere, dritti e divisi
esattamente al centro, sono ripiegati accuratamente
appena sotto alle orecchie e lasciano intravedere un
solo filo di perle di fiume. Gli occhi grandi color
ambra non sono quasi mai abbassati e sembrano
riempirsi degli oggetti che la circondano.
- Si
appoggia al davanzale di ardesia profumato di cera e
guarda i vetri colorati che lasciano entrare un sole
discreto in quella calda e luminosa giornata di
settembre. Il rabarbaro, dai grossi gambi rossastri e
ricchi di succo si intreccia al sambuco e ai suoi
frutti, grappoli di perle violacee mentre lei respira
l'aroma di questa pianta magica, chiamata l'albero del
"flauto magico," dall'antica leggenda celtica in cui
si racconta che questo strumento fatato fosse
intagliato nel suo legno.
- Mai
bruciarlo, perché le ceneri aprono al diavolo
la porta di casa.
- I
bicchieri in vetro soffiato grigio perla a forma di
boccia quasi instabile, riflettono sui candelieri
d'argento, una luce diretta quasi a formare dei raggi
obliqui che con la fiamma accesa disegnano figure
geometriche di diverse dimensioni.
- "Adelaide,eccoti
finalmente, dove ti eri cacciata? Rispondi al nostro
arrivo, apri e poi scompari come nei libri di Agata
Christie. E che ne è di Rachele? Non
tarderà anche oggi? Cosa c'è questa
volta?"
- "Buongiorno
mie care, fermate il torrente in piena, non vorrei
rimanere travolta subito dall'irruenza della mia dolce
e amabile amica"
- L'apparizione
dell'esile figura, stretta in un tailleur color
tortora con tacchi a spillo vertiginosi,il viso
abbronzato e asciutto con piccole rughe ai lati della
bocca, e i capelli tirati che lasciano apparire
perfettamente la forma del capo, non impedisce certo a
Caterina di vomitare la sua irruente
curiosità.
- "Vorrei
sapere perché lei non è ancora in grado
di rispettare gli orari. Penserete che mi ripeto
sempre, ma è una cosa che mi fa innervosire, la
trovo proprio una mancanza di rispetto, un
comportamento individualista che sottende un
sentimento di superiorità che mira a usare gli
altri per i propri bisogni e esigenze "
- "
Dai Caterina, non esagerare. Come al solito il tuo
senso della misura è molto discutibile. Lo sai
che assumi un'espressione che non ti dona
affatto"
- Adelaide
nota sempre come il viso dell'amica si trasformi,
lasciando i riccioli mogano scomposti ricadere ai lati
di un broncio fanciullesco,al di sotto di un
meraviglioso nasino che allarga le narici come un toro
infuriato.
- Delle
piccole ciotole in cristallo glicine lasciano
intravedere un liquido trasparente che emana un
profumo di gardenia.Sono appoggiate ai lati di ciascun
piatto e a fianco di ognuna un biglietto di tela di
lino su cui ha ricamato i nomi delle amiche a punto
croce e che esibisce sul tavolo per i loro incontri.
Nel cassetto del mobile in noce,ricordo dello zio,
altri sette biglietti per le persone a lei più
care.
- "Ecco
ora sarai contenta, credo abbiano suonato. Ti prego,
non dirle niente. Prova a sforzarti e cerca di essere
più tollerante."
- "Scusate
tanto, ma la moto non partiva, ho scoperto poi che
Gregorio l'aveva usata lasciandola senza miscela. Gli
ho telefonato,minacciato di dirlo alla mamma e allora
mi è venuto a prendere e mi ha accompagnato.
Qualcuno mi da' un passaggio più tardi?"
- I
capelli cortissimi e appena mossi, gli occhi stretti e
allungati, un naso decisamente importante e la bocca
ben disegnata. Il tempo non aveva tolto niente al suo
fascino irresistibile. Non aveva mai cambiato il modo
di vestirsi da quando frequentava il liceo. Sempre
pantaloni a sigaretta in colori scuri, maglietta
aderente d'estate e maglioni oversize d'inverno.
Niente tacco e niente borse.
- Le
brocche dell'acqua e del vino hanno forme diverse e
mentre le foglie piccole e grandi lavorate nel vetro
decorano esternamente il vino che riposa all'interno,
l'argento che avvolge l'acqua è soltanto
gonfiato qua e là in dolci movimenti,quasi a
formare piccole zucche interrotte dal manico
morbidamente inserito nel gioco prezioso.
- "Posso
offrirvi un aperitivo in terrazza? Ho preparato fuori
così prendiamo anche un po' di sole prima di
sederci a tavola. Venite,....Magda, la musica ci
seguirà, non preoccuparti. Lo so che Vivaldi ti
toglie il respiro ed è per questo che ti
garantisco che le note a te così care ci
raggiungeranno ovunque. Spero però che
riuscirai a ricevere anche la melodia della nostra
voce"
- "
E' orribile pensare di confondere,mescolare e
condividere suoni e magie così diverse." La
risposta di Magda arriva sottovoce, non tutte la
ascoltano.
- "Io
credo che mi consolerò con un calice di vino
della casa e spero ci siano anche le mie tanto amate
olive pugliesi di cui sento il meraviglioso profumo
che evoca momenti meravigliosi del mio passato, le mie
vacanze, le serate in spiaggia "
- "Caterina,
sono sorpresa che parli di profumo pensando al cibo,
quando, se ben ricordo, l'importante per te è
sempre stata la quantità da ingurgitare. Stai
invecchiando o Magda è riuscita a farti
innamorare di Proust?"
- "Dovresti
cercare di essere più puntuale, tu, invece di
pensare se il tempo migliora o peggiora le tue amiche
e se la" madeleine" che riporta alla dimenticata
Combray vince infine sul formidabile desiderio di
ingurgitare di Gargantua.".
- Rachele,
il ginocchio della gamba sinistra appoggiato al
bracciolo della chaise longue in bambù,
ricorda: " A proposito di Rabelais e del suo " je sais
" contrapposto al " que sais-je? " di Montaigne, avete
dimenticato le nostre interminabili discussioni,sedute
in terrazza al gelo invernale, avvolte nelle coperte
dai colori pastello di zia Federica, sorseggiando
infusi improponibili di fiori e bacche rubati nel
giardino che il suo vecchio corteggiatore curava con
l'amore che non era riuscito a offrire a lei? "
- Il
Tavolo di ferro con le ceramiche di Ravello blu e
azzurre è al centro del piccolo terrazzo
sommerso da piante di gerani e erbe aromatiche. In un
angolo, vicino alla grande porta a vetri scorrevole,
un vaso di profumatissimo gelsomino. Il vassoio
d'argento con decorazioni applicate e perline intorno,
su cui sono appoggiati calici colorati: salvia per
Rachele,miele per Caterina,rosa per Magda, turchese
per Adelaide, ricorda il loro viaggio a Parigi. Il
primo grande acquisto a place Vendome. Da quando
facevano le prime feste,aveva preferito scegliere i
colori per riconoscere i bicchieri invece della solita
scritta a pennarello sull'usa e getta di
carta.
- "Adelaide
e Magda restano comunque il nostro "gusto della vita",
la nostra memoria della bellezza che ci circonda, ci
pervade, ci penetra e ci sfiora. Caterina ed io
esistiamo, ma spesso non ne abbiamo coscienza, non ne
siamo consapevoli.
- Vi
siamo riconoscenti per averci insegnato a prendere
consapevolezza della meraviglia che accompagna la
vita."
- Il
vino appena ambrato e ricco di bollicine su cui
galleggiano iceberg a forma di fragole e fragole vere
con foglie di menta, si allarga in una grande coppa di
vetro appoggiata su una colonnina di ceramica decorata
con pieghe discrete e rigorose.
- "Non
accetterò il trasferimento a Firenze, non me la
sento di ricominciare,l'idea del trasloco mi
terrorizza, il vicino sconosciuto mi angoscia, voi mi
manchereste e i miei, anche se non lo dicono,si
sentirebbero perduti"
- "Anche
a noi mancherai certamente ma forse è ora che
impariamo a digerire il distacco, Firenze non è
irraggiungibile, le storie cambiano, ma noi non
lasceremo che il tempo o i luoghi ci tolgano la forza
che ci unisce, l'amicizia, il sentire sempre presenti
le persone che non ci stanno così fisicamente
vicine. "
- "Da
quando sono nata ho il terrore dell'abbandono, la
paura di perdere quello che più conta per me:
la sicurezza dei sorrisi veramente cari, la
quotidianità dei profumi delle persone amate,
la voce conosciuta che risponde nel momento stesso in
cui ne hai bisogno, poter raccontare le tue emozioni,
far rivivere momenti piacevolmente o non piacevolmente
trascorsi, incontrare lo sguardo di chi ami con
facilità, senza renderti conto che quella
è la felicità."
- "Rachele,
noi arriveremo, io arriverò ogni volta che
avrai bisogno, quando chiamerai sarò lì,
la mia borsa con lo stretto indispensabile, le
consegne in studio e la mia auto in autostrada verso
casa"
- "
Tu, Caterina puoi promettere la tua presenza,
perché il tuo lavoro ti consente di andartene
con un minimo di organizzazione, ma per noi è
certamente più complicato e poi inutile negarlo
vivere in città diverse non permette il
contatto quasi quotidiano a cui noi siamo abituate"
- La
delicatezza di mani lunghe e sottili versa il vino nei
calici colorati mentre mani più corte e solide
pizzicano mandorle brune dal profumo salato e mani
nodose e abbronzate infilano olive piccolissime. Solo
le mani di Magda restano inoperose,appoggiate alla
ringhiera del balcone.
- Il
cane, dal giardino, interrompe la conversazione
abbaiando verso il grande cancello di ferro che quasi
imprigiona e difende le amiche dal mondo esterno.
Affacciate al terrazzo, Adelaide e Magda vedono solo
due ombre.
- Il
rumore del coperchio in leggero movimento appoggiato
alla grande zuppiera di porcellana gialla ricorda che
bisogna rientrare in veranda per la colazione.
- Agar,
quasi in punta di piedi versa nelle tazze il
consommè e aggiunge le palline di pasta con il
mestolo a forma di gerbera comprato al mercatino di
Eze la primavera in cui si era sposata
Magda.
- Il
matrimonio più atteso, perché avrebbero
conosciuto il marito dell'amica solo in quella
occasione,dopo averne sentito parlare per tre
lunghissimi mesi. Il matrimonio si sarebbe svolto in
Francia, perché lui era un chirurgo di Brest e
loro avevano deciso di approfittarne per trascorrere
una vacanza insieme, dopo aver programmato le soste
nelle città da loro più
amate.
- Era
stato un viaggio bellissimo e anche la sposa era stata
con loro per tutto il tempo; un addio al celibato di
otto indimenticabili giorni. Avevano visitato i musei
e i luoghi più raffinati, la notte si erano
rifugiate nei manieri, castelli o negli hotel di
charme più caratteristici e accoglienti trovati
tra dépliants e riviste sfogliate nei mesi
precedenti la partenza. Le soste culinarie erano state
studiate con garanzia di soddisfare anche la loro
grande esigenza del piacere visivo ed erano quindi
locande, caffè, terrazze sul mare accuratamente
scelte per la loro particolarità e fascino,
senza naturalmente dimenticare un menu che
comprendesse ricette tipiche del posto e gusti
assolutamente diversi da quelli usualmente assaporati.
I negozi delle vie e piazze più famosi e
eleganti, i negozietti dei borghi o dei porti
pittoreschi e allegramente brulicanti di
persone,venivano presi di mira dal quartetto
che,carico di borse e sportine di ogni colore e forma,
ritornava la sera in albergo e svuotava il proficuo
bottino sui letti,dopo avere abbandonato i corpi
stravolti ma visibilmente soddisfatti.
- "
Volevo un lavoro che permettesse di realizzarmi ed
eccolo arrivare per lasciarmi con mille dubbi.....e
anche tanta, tanta tristezza."
- "Ottimo
questo consommé, ogni pallina la promessa di
una nostra visita alla cara Rachele. Chi l'ha
preparato? Adelaide, non ti sarai svegliata questa
mattina alle cinque come faceva tua mamma? Ti ricordi
il profumo che saliva nella camera dove noi ancora
dormivamo e che ci trasmetteva il calore dell'amore
con cui "lei" preparava la colazione e che ci portava
a cercare di indovinare chi sarebbe venuto quella
domenica da noi? "
- "Oh
non sarò mai come "lei", cerco, qualche volta
di assomigliarle, perché vorrei trasmettere la
serenità, la felicità, la dolcezza e la
sicurezza che la sua presenza mi ha sempre dato. La
mia casa è vuota e da quando non ho più
notizie di Antonio raramente preparo qualcosa che
assomigli vagamente a un pranzo o a una cena, se non
tisane e zuppe da accompagnare al mio amato burro
salato con crostini e formaggi francesi"
- "
In quale posto del mondo si perdono le sue notizie?"
L'interrompe Caterina con espressione
incuriosita
- "
L'ultima volta che mi ha mandato un telegramma di tre
righe era a Lima e mi diceva che non avrebbe
più fatto sapere nulla di sé e che non
mi spiegava perché non avrei capito
"
- "Certo
era un uomo molto particolare, sicuramente
affascinante ma nessuna di noi era riuscita a sapere
cosa volesse veramente dalla vita e pur amandoti quasi
come la sua dea,ti stava vicino soltanto per poche,
meravigliose, indimenticabili ore "
- "
Ho smesso di amarlo. Non so perché l'ho amato.
Forse sarà morto, forse si sarà
risposato. Non l'ho più cercato. Sono qui nella
sua villa, le sue fantastiche automobili, lo chalet
nel bosco di nocciole che avevamo arredato con tutti i
nostri ricordi...... e la rendita della tenuta in
toscana, non ha nemmeno detto cosa avrei dovuto farne.
Probabilmente questo lo fa sentire meno in colpa, e
soddisfa la sua voglia di onnipotenza, di
libertà d'azione, il sentirsi comunque
padrone.."
- I
cucchiai elegantemente appoggiati nelle fondine vuote,
il delicato rumore di bicchieri nelle pause dei
discorsi e ancora silenziosamente discreta Agar
compare con il vassoio di madreperla e corallo da
sempre usato per trasportare i piatti in
cucina.
- "Per
piacere, rispondi al telefono e dì che sono
impegnata. Richiamerò più tardi
"
- "
Non era nessuno, signora, solo dei rumori di pioggia
"
- "
Richiameranno "
- "Agar,
per cortesia, aspetta un po' prima di cominciare a
friggere creme e verdure. Ti avverto io quando
sarà il momento."
- Adelaide
muove il vino nel bicchiere dondolando lentamente il
calice con le dita sottili e movimenti del polso quasi
impercettibili e mentre le altre osservano
l'ondeggiare lieve del Fleurie,comincia con un sorriso
dolce a raccontare
- "
L'ho amato tanto. Mi sentivo come in un sogno e tutte
le mattine, mentre facevamo colazione e lui mi
sorrideva sorseggiando il suo tè, avevo la
conferma che tutto era vero e non potevo desiderare
niente di più. Il suo lavoro, solo quello
stramaledetto lavoro e le ore trascorse in ufficio e
all'estero mi obbligavano a farmi scivolare addosso
interminabili giornate e lunghe notti sfogliando
riviste e accarezzando i miei fiori, le mie piante nel
silenzio umido della veranda, unica compagna muta
scelta per la sua bellezza insensibile e acritica. E'
stata un'esplosione improvvisa, mi sono sentita
lacerata dentro come se le viscere non potessero
più restare imprigionate nel mio corpo quella
sera, esattamente tre mesi fa, mentre tagliavo le rose
da mettere in tavola e si sentiva il profumo della
bouillabaisse che Agar stava preparando in cucina. Mi
ha detto che partiva e che non poteva spiegarmi
niente. Mentre lo guardavo incredula, mi accarezzava
le mani, mi sorrideva in modo stranamente triste e
ripeteva di amarmi, ma che doveva partire.
- Dalla
finestra della camera lo guardavo partire mentre il
sole tramontava dietro agli alberi... ed era anche il
mio tramonto. Solo una telefonata dopo tre giorni per
dirmi ancora che mi amava, che tutto era come prima,
che non poteva fare a meno di me. Non ho più
sentito la sua voce. Ed ecco il perché dei miei
silenzi, delle mie fughe dai vostri incontri, ma ho
cercato di capire, ho anche sperato che,......"
- Solo
Rachele riesce ad intervenire. "Temo che qualcosa di
molto serio e grave lo tenga lontano da te. Hai
provato a chiedere informazioni sul suo lavoro? Sulle
persone che frequentava? "
- "
Non amo intervenire nella vita privatissima delle
persone che amo, non voglio violare ciò che non
mi viene offerto liberamente e
volontariamente"
- Magda
si alza, non sopporta più la musica tanto amata
e la interrompe in modo insolitamente brusco.
Ritornando a tavola osserva l'espressione triste ma
sorridente dell'amica dalla quale traspare la
rassegnazione dell'infelicità e alla quale
rimanda il suo sguardo composto, con occhi grandi, non
abbassati,che si riempiono dell'anima di Adelaide e
senza parlare si risiede e ascolta.
- "Agar,
puoi cominciare a friggere"
- La
vetrata lilla e indaco tiene a giusta distanza i raggi
del sole ancora forte e caldo, filtrando una luce
ideale per mantenere la loro intimità carica
dell'allegria che si diffonde quando la comprensione e
la confidenza tra le persone non ha bisogno di
invadenze esterne per caricare di gioia
l'interiorità.
- Rachele
torna all'attacco "Parti con me, non restare qui sola
a torturarti e poi la casa è troppo grande,
troppo vuota, con me a Firenze starai benissimo, solo
per un po', in attesa che le cose cambino,...... il
tempo cambia le cose. Mi aiuterai a sopportare i primi
tempi, il periodo più brutto, poi conosceremo
altre persone e quando Magda e Caterina ci verranno a
trovare saremo padrone della città, avremo
allargato i nostri orizzonti, forse saremo anche
migliorate."
- "Sono
elettrizzata all'idea di avere una buona scusa per
chiudere con il lavoro ogni volta che vorrò
fare shopping accompagnata dalle mie care amiche e
vivere la città dall'interno, non più
turista frenetica, superficiale, scontata, ma figlia
delle sue strade, madre dei suoi musei e dei suoi
palazzi, compagna fidata dei bar e dei ristoranti."
Caterina scuote la testa,mentre i capelli si muovono
ribelli, quasi ad accompagnare con ritmo caraibico
l'arrivo di foglie di castagna appoggiate
delicatamente al vassoio in midollino a forma di
penero color oliva.
- Sopra
alle foglie, margheritine di crema e fiori di verdura,
giallini, verde pallido o appena dorati, tutti avvolti
e scaldati da una pastella color tabacco
chiaro.
- Magda
accarezza le perle perfettamente uguali fra loro
lasciando scorrere le dita quasi come durante la
recita di un rosario e muove gli occhi lentamente
verso Adelaide e verso il vassoio ora trionfante al
centro del tavolo.
- "
In realtà non ho mai tradito né mai
tradirò le persone che amo e che ho amato. La
mia famiglia, pochi amici, quelli che contano
veramente, loro lo sanno, voi lo sapete che resteranno
dentro di me per sempre, nonostante lontananza,
abbandono, morte, perché questa è la mia
vera promessa alla vita. Quante persone riderebbero
nel sentirmelo dire, quante persone credono di sapere
tanto degli altri, sono sicuri di non sbagliare nel
giudizio e giudicano continuamente, ma cosa giudicano,
chi giudicano? Non sanno niente e mi divertono per la
loro ridicola presunzione, per la loro ignorante
sicurezza del nulla. Si limitano a qualche episodio
mal riferito, a qualche notizia mal compresa e
frettolosamente riportata, al giudizio delle apparenze
troppo spesso scambiate per sostanza e credono per
questo di conoscere. Chi? Che cosa? "
- "
Non devi spiegare a me tutto questo, perché io
so perfettamente come la pensi e so quanto tu mi sia
vicina sempre, nonostante tutto e come non abbiamo
bisogno della presenza fisica per sentire presenti
affetti molto lontani,addirittura
scomparsi."
- "
Bene, credo che di fronte a questa deliziosa frittura
di verdure dovremmo lasciarci andare al delicato
profumo che emana e affrontare temi più gioiosi
e interessanti" Caterina interrompe l'atmosfera dal
tono impegnativo e serio per iniziare il suo racconto,
mentre allontana i riccioli mogano dalle guance appena
scaldate dal vino che sorseggia di tanto in tanto."
- Un
leggero venticello muove lentamente le tende e Magda
si alza compostamente per riprendere Vivaldi da dove
lo aveva lasciato
- "Leggevo
l'altra sera nella Bibbia, come faccio da un po' di
tempo a questa parte prima di addormentarmi, che
Agar... non vi sembra curioso? Sì Agar come la
brava e fedele Agar che da sempre si occupa della tue
casa, Adelaide. Ebbene, lei era la serva egiziana di
Sara, moglie sterile di Abramo. Per questo motivo le
chiese di avere un figlio da lui, che (secondo la
cultura della società di allora) era come suo.
Agar partorì Ismaele, ma c'era gelosia tra Agar
e Sara e quindi Agar e Ismaele furono cacciati via, ma
Dio li sostenne, perché Ismaele era comunque
figlio di Abramo."
- La
fanciullesca allegria nel racconto di Caterina,
riporta finalmente le amiche a discorsi divertenti, a
ricordi piacevoli.
- Adelaide
si alza elegantemente "Grazie, grazie per essere con
me anche oggi"
-
- Un'esplosione
rompe improvvisamente il concerto armonico delle voci,
della musica, dei suoni lievi di posate spostate
garbatamente. Un rumore sordo, terrificante e poi
più cristallino, fortissimo, di vetri
sbriciolati e fumo,tanto fumo scuro e acre odore di
bruciato, precedono il ritmo ovattato di leggeri passi
veloci seguito da un urlo disperato interminabile. Le
dita rinsecchite di una mano piccolina compongono in
modo scomposto e agitato dei numeri nel telefono,che
cade più volte sul pavimento lucido ed
elastico.
- "
Pronto, mi chiamo Agar, correte, sangue, tanto sangue
e silenzio, tanto silenzio."
- Nella
stanza solo la figura esile, immobile, impietrita di
una donnina incredula e ammutolita, resta nitida, come
apparizione quasi sacra volutamente messa in risalto
al di sopra della fugacità terrena.
- Dal
varco aperto nella parete sul terrazzo, l'aria fresca
entra come per pulire le immagini offuscate dalla
polvere depositata sugli oggetti e sui corpi mescolati
tra loro in una fusione unica di elementi nella quale
con difficoltà si riconoscono le differenze. La
vita umana in un attimo spezzata dalla vendetta
destinata a colpire l'unica persona assente e inerme,
impotente e incapace di proteggere chi credeva al
riparo da qualsiasi ritorsione.
- Tre
piatti d'argento battuti a mano, scuriti dal fumo,
restano appoggiati ad un volto irriconoscibile, mentre
fuori il profumo dei fiori e della terra continua
orgogliosamente a inondare la natura. Il sole non
più discreto, illumina e scalda irriverente la
bella giornata di settembre e i raggi penetrano
all'interno della casa, curiosi e potenti.
-
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