- Risultati
di concorsi
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- XIV
edizione Premio Letterario
Marguerite Yourcenar 2007
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- Risultati
Sezione Poesia
Risultati Sezione Narrativa
La
Giuria della quattordicesima del Premio Internazionale
di Poesia e Narrativa Marguerite Youcenar 2007 indetto
da Il Club degli autori presieduta per la sezione
Poesia da Maria Organtini (Presidente del Cenacolo
poeti e artisti di Monza e Brianza) e per la sezione
Narrativa da Massimo Barile dopo attenta valutazione
delle opere pervenute ha designato i dodici finalisti
di ciascuna sezione che sono diventati automaticamente
i designatori dei vincitori. Ciascun finalista
(contraddistinto da una lettera dell'alfabeto) ha
ricevuto una copia delle opere degli altri undici
finalisti e dopo averle lette ha espresso il suo
giudizio sulle opere degli altri concorrenti
elencandole in ordine di merito escludendo se stesso
dalla classifica.
Ecco
quindi la classifica finale:
- SEZIONE
POESIA
Opera 1^
classificata "Stefania"
di Chiara Celi, Roma.
Vince la pubblicazione di un libro di 32
pagine di cui le verranno assegnate 100 copie
gratuite - Targa di riconoscimento -
Attestato di merito - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un
anno.
Opera
2^ classificata "Altari
dentro"
di Rodolfo Vettorello, Mlilano.
Vince la pubblicazione di un quaderno di 32
pagine di cui gli verranno assegnate 100
copie gratuite - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori - Pubblicazione
su Internet per un anno.
Opera
3^ classificata "L'inverno..."
di Marilisa Perin, Mira (VE).
Vince la pubblicazione di un quaderno di 32
pagine di cui le verranno assegnate 100 copie
gratuite - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori - Pubblicazione
su Internet per un anno.
-
Vincono
la pubblicazione di un quaderno di 16 pagine
di cui verranno assegnate 100 copie gratuite
- Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet i seguenti
autori:
Opera 4^ classificata ex aequo
"Porto
di
frontiera"
di Fabio De Mas,
Belluno
Opera
4^ classificata ex aequo - "Jazz"
di Claudio Malatini, Cremona
Opera
6^ classificata "Il
mare
d'inverno"
di Anna Maria Cardillo, Roma
Opera
7^ classificata "Oracolo"
di Pellegrino Iannaccone, Bologna
Opera
8^ classificata "Ci
sono giorni"
di Pietro Catalano, Roma
Opera
9^ classificata "Transumanza"
di Anna Mencarelli, Domodossola
(VB)
Opera
10^ classificata ex aequo "Dopo
la pioggia"
di Alessandro Bacci, Tavarnelle Val di
Pesa (Fi)
Opera
10^ classificata ex aequo "Artisti
d'emergenza"
di Sergio Baldeschi, Montecerboli
(PI)
Uno
dei 12 Autori finalisti è stato
squalificato poiché non conforme al
regolamento del concorso.
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- SEZIONE
NARRATIVA
Opera 1^
classificata "Gli
hanno tolto il
fischio"
di Stefano Colnaghi, Fara Gera D'Adda
(Bg).
- Vince la
pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui
le verranno assegnate 100 copie gratuite -
Targa di riconoscimento - Attestato di merito
- Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori - Pubblicazione
su Internet per un anno.
Opera
2^ classificata "Il
segreto dietro
l'edera"
di Mariapia Cellarosi, Rimini.
Vince la pubblicazione di un quaderno di 32
pagine di cui gli verranno assegnate 100
copie gratuite - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori - Pubblicazione
su Internet per un anno.
-
Opera
3^ classificata "Il
pavimento"
di Roberto Risso, Torino.
- Vince
la pubblicazione di un quaderno
autocopertinato di 32 pagine di cui le
verranno assegnate 100 copie gratuite -
Attestato di merito - Pubblicazione del testo
premiato sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un anno.
Vincono
la pubblicazione di un quaderno di 16 pagine
di cui verranno assegnate 100 copie gratuite
- Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet i seguenti
autori:
-
- Opera 4^
classificata "Il
quacquarì"
di Mauro Domenella, Castelfidardo
(An)
- Opera 5^
classificata "Lo
scrittore medioevale
spagnolo"
di Marino Muratore, Ceranesi
(Ge)
- Opera 6^
classificata "Fenditure"
di Liliana Pettinato,
Palermo
- Opera 7^
classificata "Un
mucchio di
giornali"
di Emilio Labianca, Roma
- Opera 8^
classificata "Sapori
dal passato"
di Antonio Di Carlo,
Firenze
- Opera 9^
classificata "Anima
sola"
Maria Letizia Avato, Roma
- Opera 10^
classificata "Signor
D."
Diana Dalsgaard, Ragusa
- Opera 11^
classificata "Sognando"
di Maria Chiara Firinu, Iglesias
(Ca)
- Opera 12^
classificata "Tre
piatti
d'argento"
di Daria Camurati, Parma
-
-
La
premiazione si terrà a Melegnano il 19
gennaio 2008 alle ore 15,30 presso la Sala
della Comunità del Teatro San Gaetano
in via Olmi, 2. I premiati verranno avvisati
a mezzo lettera. I premiati riceveranno
comunicazione a mezzo posta.
-
|
- Chiara
Celi
Opera 1^ classificata
-
- Stefania
-
- A sera
-
- quando il
colle sbocciava di lumi
- nel
palpito argento del cielo -
- fra i muri
delle case arroccate
- la sua
ombra scivolava veloce,
- solitaria,
lievi andavano i passi
- per
l'antico silenzio di pietra.
- A volte,
scioglieva nel vento
- una voce
bambina
- - lunghe
melodie senz'alcuna parola -
- altre,
serrava fra timide labbra
- il suo
mondo segreto,
- con lo
sguardo a posarsi lontano,
- nel denso
mistero notturno.
- E' matta -
si mormorava -
- e intorno,
una fretta improvvisa
- le
ghiacciava caute distanze.
- Io non
capivo quegli occhi distolti,
- quel
parlottare furtivo
- a
tracciare impietosi confini.
- A me, che
con una mano
- mostravo
orgogliosa
- i miei
anni assolati,
- sembrava
una creatura dell'aria,
- uno strano
folletto
- che sapeva
il linguaggio delle cose.
- E frenavo
la mia voglia di corsa
- nelle
piccole gambe sbucciate
- per
restare a guardarla,
- in quei
suoi vecchi maglioni sformati,
- seduta sui
gradini
- d'interminabili
ore; nel grembo
- il profumo
di fiori di campo,
- che
carezzava a lungo
- -
dolcemente -
- come
fossero figli.
|
- Rodolfo
Vettorello
Opera 2^ classificata
-
- Altari
dentro
-
- Quasi una
vita indietro, oppure
- soltanto
poche primavere orsono,
- nella
mezzombra a raccontarsi cose,
- storie di
gnomi e d'angeli
- e di
calzine bianche
- da prima
comunione.
- Il
catechismo come una leggenda
- e il
tripudio di viole sui sentieri
- e di
primule gialle sulle prode.
- Il
tarassaco amaro ancora in boccio
- per
insalate al gusto marzolino.
- Gli altari
dentro
- si erigono
alle voci
- del
contrappunto e delle liturgie
- ed ai
rintocchi
- di campane
che inseguono il tramonto.
- Nascono
insieme all'emozione
- di tante
gioie trepide e segrete
- o
all'euforia
- del
passero sul ramo
- o del
canto del grillo nel pagliaio.
- Si
trascorre una vita disperando
- l'incontro
col mistero dell'esistere,
- sognando
- l'angelo
buono al letto del bambino.
- Metà
vita ad erigere gli altari
- dove
l'anima prega i suoi miraggi.
- L'altra
metà a distruggere gli
altari
- alla luce
perversa di un pensiero.
- Al
chiarore dell'alba
- un alito
di vento
- disperde
come polvere
- un
desolato
- angelo del
cielo.
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|
- Marilisa
Perin
Opera 3^
classificata
L'inverno,
- con i suoi
scarabocchi brulli,
- stende
astruse memorie sui selciati
- dove le
lacrime
- ghiacciano
tra i sassi.
- Cavalco
cristalli per impedire
- l'incepparsi
della speranza.
-
- Sbriciolo
pensieri
- tra i
dirupi dell'aria.
- Il vento,
sempre messaggero,
- ha ali
stese... arrese
- su tale
azzurro,
- tanto da
perdersi.
-
- La luna
rende d'argento le notti brinate.
- Se pur il
freddo gela i respiri,
- l'anima
vola generosa... aurora rosa,
- fino alla
cometa alta nel cielo,
- Cadono
gocce di luce sulle case,
- dove tu
abiti fiorisce il calicanto:
- profumo e
petali si staccano
- da
pennelli di stelle.
- Apriamo
soltanto le mani in silenzio.
-
- Ammutolite
- lasciamo
la strada maestra
- per
infilarci nei viottoli della
meraviglia.
- Leggiamo
tutto negli occhi dell'Altissimo:
- il sogno,
il dolore, la visione e l'attesa.
- Nulla ci
fa male:
- nè
i vecchi tramonti incatenati,
- nè
la morte senza riparo,
- Siamo un
battito vestito a festa
- e torniamo
fanciulle sulla riva
- di questo
giovane mattino.
|
- Fabio
De Mas
Opera 4^ classificata ex
aequo
-
- Porto di
frontiera
-
- Io che
vivo in questo porto di frontiera
- dove
l'anima svanisce poco a poco
- fino a
perdersi in un magico gioco
- io non ho
una donna né una bandiera.
- E
chissà se c'è un confine
nell'amore
- che
passandolo si possa credere alla
luna
- e
confondere il destino con la
fortuna,
- non
piangere le stelle, non soffrire il
dolore.
- Il mio
nome si moltiplica negli specchi
- e quanti
paesi, vino e strade
- guardando
il vento vedo mia madre
- che mi
porta lontano con le storie dei
vecchi.
- Strane
storie urlano da un juke box
americano
- in questo
bar ascolto il tramonto
- mentre un
esigente poeta mi presenta il
conto
- delle
emozioni racchiuse nella mia
mano.
- E
così scivola piano la vita
mia
- vissuta in
questo porto di frontiera
- senza una
donna, senza una bandiera
- accarezzo
il mare, pago e vado via...
|
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|
- Claudio
Malatini
Opera 4^ classificata ex
aequo
-
- Jazz
-
- Vorrei
essere musica
- per
defilarmi sotto i ponti
- e
scivolare sino al mare
- come
un samba
- che
agita le vesti
- e
illumina i boccaporti
- prima
di disperdersi nel
cielo,
- assieme
agli aquiloni.
-
- Vorrei
divenire brezza
- che
attraversa i ciliegi,
- alita
lieve tra i capelli,
- agita
le lenzuola delle
amanti,
- colora
di menta le cime dei
pini
- e
si riscalda di giallo
arancio
- nel
sound del sole.
-
- Vorrei
essere santo
- per
camminare scalzo
- nei
quadri fiamminghi,
- dove
i fiumi incrociano le
valli,
- nelle
terre di Fiandra,
- e
raccogliere le noci
- assieme
alle ghiande
- verde
oliva.
-
- Vorrei
che ti ricordassi
- qualche
volta di me
- quando
tramonta la domenica,
- quando
si disperde,
- assieme
all'ultima nenia jazz,
- il
suono di una tromba in
sordina
- che
spegne l'aria di festa,
- colora
di rosso le ombre della
via
- e
strugge l'anima.
|
- Anna
Maria Cardillo
Opera 6^
classificata
-
- Il mare
d'inverno
-
- Mi
piace il mare d'inverno
- in
doppio petto grigio;
- tradito
da tutti,
- solitario
allaga la spiaggia
- e
beve le dune.
- Come
un cimitero di guerra,
- baionette
senz'ombra,
- gli
ombrelloni inseguono un
cielo
- sempre
più straniero.
-
- Mi
piace il mare d'inverno
- dipinto
di silenzio,
- stordito
d'onde,
- travestito
e bugiardo.
-
- Lontano,
due anonimi amanti
- han
dato appuntamento
all'amore;
- anche
le gorgonie e i coralli
- gli
han fatto dono di rossi e di bruni
dorati.
- Il
mare non guarda,
- il
sole ha voltato le
spalle:
- gli
amanti si mentono
- e
comprano ghirigori di
zucchero
- al
mercato delle parole.
- Poi
vanno.
-
- Mi
piace il mare d'inverno,
- clandestino
come un immigrato,
- beffardo
ruffiano,
- ci
ha nascosto fra trine di
vento...
-
- "...
guarda, ho ancora granelli di
sabbia
- racchiusi
tra i seni."
-
- (tratto
dal volume "Pensieri stesi ad asciugare al
sole" - Nicola Pesce
Editore)
-
|
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|
- Pellegrino
Iannaccone
Opera 7^
classificata
-
- Oracolo
-
- Stamane
la sibilla è uscita
dall'antro
- più
riposto del cuore e m'ha
detto:
- "Non
nasce il figlio del
padre.
- E'
il padre che nasce dal
figlio".
- Sempre
la sibilla mi sussurra il
vero
- sfidando
all'alba la torpida
ragione.
- E
vado scrutando il padre che
sono
- per
scoprirne l'assurda inversa
genitura.
- Padre
mi fece la sorte d'un
seme
- affogato
in un'ampolla di vita.
- E
fu come polline portato dal
vento.
- Forse
che il vento è padre del
fiore?
- E
del detto sibillino colgo il
vero.
- Il
figlio nasce dal caso
- come
spunta per caso un
fiore.
- Il
padre nasce dai giorni del
figlio
- e
si nutre d'infusi
d'amore
- pena
da pena, gioia da gioia.
- E
dura finché il cibo
dura
- e
muore quando il calice
s'infrange.
|
- Pietro
Catalano
Opera 8^
classificata
-
- Ci sono
giorni
-
- Ci
sono giorni
- che
tutto t'appare estraneo,
- lontano
dal cuore puro degli
agnelli
- la
sera prima del sacrificio
subito;
- ci
sono giorni
- che
senti lamenti d'anime
- sole
col dolore delle
viscere,
- donne
che gridano al vento
- il
peso delle loro catene;
- ci
sono giorni
- che
senti fanciulle piangere
- per
bambole sparite,
- e
bimbi che gonfiano
- il
ventre per la fame.
- Ci
sono giorni
- che
guardo il cielo
- e
penso l'azzurro
- che
accarezza altri mondi
- ed
altri uomini che
contemplano
- lo
stesso colore
- e
vivono la stessa luce
- e
gli stessi uomini e le stesse
donne
- respirano
la stessa aria.
- Ci
sono giorni
- che
chiudo gli occhi
- e
sogno uomini e donne
- che
si tengono per mano
- circondando
il mondo
- sotto
un velo nitido di stelle
- e
annullare le distanze
- delle
loro anime nude.
|
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|
- Anna
Mencarelli
- Opera 9^
classificata
-
- Transumanza
-
- Quando
la sera dipinge le ombre
- e
il cielo scuro la luce
diffonde
- di
tremule luci chiarore di
luna
- bisbigliano
i passeri s'addorme la
cuna.
- Nell'erba
si affossa del sol la
calura
- la
notte vi affonda rendendola
scura
- del
grillo la nota d'estate
s'intona
- di
chioccia il pollaio la nenia
risuona.
- Le
imposte raccolgon di grani un
rosario
- finisce
sul foglio il dì del
lunario
- nel
buio che avanza si traccia un
percorso
- di
mondi nascosti comincia un
discorso.
- Ed
ecco distante poi nasce un
brusio
- di
zoccoli incalza la via il
calpestio
- muggiti
richiami di asino un
raglio
- un
cane paziente li chiude a
serraglio.
- Lontani
belati frantumano l'aria
- il
gregge che avanza disegna
memoria
- di
soffice lana di luna
incolore
- tessuta
a coperta per dare
calore.
- La
candida coltre cammina
galleggia
- pulsante
di vita travolge ed
ondeggia
- emergono
a tratti di asini il
dorso
- belanti
agnellini si portano
addosso.
- Viaggiando
gli armenti rilasciano al
passo
- umori
animali che segnano in
basso
- impronta
di vita quel dì
pellegrina
- per
pascolo d'alpe raggiunger la
cima.
- Poi
quando col sole appar sul
selciato
- il
segno la traccia del gruppo
passato
- di
pecore e agnelli raccolti in
armenti
- c'è
scritta la storia coi loro
escrementi.
- Se
poi nel domani la pioggia
flagella
- quel
tratto di strada e le orme
cancella
- rimangon
nel vento la risonanza
- odora
di bestie e di
transumanza.
|
- Alessandro
Bacci
Opera 10^ classificata ex
aequo
-
- Dopo la
pioggia
-
- Laggiù,
in fondo a quel cielo di
vetro
- capovolto
nello specchio
- dove
il sole si fonde con la
luna,
- il
tramonto è già
un'alba.
-
- Al
di là della siepe in fondo al
giardino,
- dove
gli occhi non vedono
oltre,
- il
buio è una luce
- intensa
quanto nera la sua
ombra.
-
- Dietro
quel muro dov'è scritto W la
pace
- c'è
una guerra,
- i
fiori di vento non hanno
odore
- ma
il rosso del sangue per
colore.
-
- In
questo mondo che s'allarga a macchia
d'odio,
- dove
i bambini non si divertono più con
niente
- ma
trovano sempre chi si diverte con loro tra le
quattro mura di casa,
- dove
chi è in guerra con se
stesso
- trova
pace in fondo alla
siringa,
- dove
il sabato sera la strada è un duello
all'ultima curva,
- sono
le bombe che non scoppiano a far più
male.
-
- Tutti
ci sentiamo colpevoli
- per
quel che non facciamo
- mai
abbastanza
- eppure
la sofferenza del
prossimo
- è
un'ombra che ci
appartiene,
- diamole
un nome ed una voce
- fuori
dal coro
- che
sgomitando urla forte
- ...
c'è ancora amore!
- da
chiedere, prendere e
dare,
- dopo
la pioggia
- già
ci aspetta il sole.
-
|
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|
- Sergio
Baldeschi
Opera 10^ classificata ex
aequo
-
- Artisti
d'emergenza
-
- Da
un piede d'ebano
- nasce
indissolubile l'arte...
- Renzo...
un equilibrista
- appeso
ai colori del mondo,
- danza
sulla tela
- con
la grazia di un
ballerino
- a
ricamare vortici di
libertà.
- Dipinge
il suo ermetismo
- anelandosi
su acriliche forme,
- sviolinate
e taccheggi
- lo
contorcono sotto una pioggia di
pastelli
- esaltandogli
quell'irrefrenabile
destrezza
- che
radiosa gli germoglia...
- da
un arto di luce.
- Fasci
d'azzurro invece
- scivolano
dalle labbra di Luca...
- da
una bocca di calcedonio
- scaturiscono
magmi variopinti,
- zampilli
di sole tinteggiano
l'affresco,
- smorfie
facciali
- s'impregnano
di vita
- ed
uno zigzagare di felicità scoppia
armonioso
- sulla
tavola della fantasia.
- Renzo
e Luca accomunati dallo stesso
destino...
- fanno
sbocciare i sogni
- su
piccole pozioni di
pelle.
- Artisti
d'emergenza,
- l'anima
legata ad un aquilone
- solca
un cielo senza braccia,
- mentre
pergamene d'infinito
- la
dirottano... aldilà
dell'impossibile
|
-
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Ins.
27-11-2007
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