- 3.
L'appuntamento
-
- "Ok, allora vengo
alle 9"
- Mio Dio! Per anni
avevo atteso quella frase, quelle cinque semplici
parole, pensando che sarebbero state le più
belle che avrei mai potuto sentire.
- Ed ora che dalla
bocca di Laura finalmente erano uscite, qua, alle otto
di sera, davanti ad un caffé, ad annunciare che
tra meno di un'ora lei sarà lì, a casa
mia, l'unica cosa a cui riesco a pensare sono quei
pantaloni sul pavimento della mia camera.
- Lì,
immobili, come una di quelle sagome umane tracciate
dagli uomini dell'Ispettore Derrick, ad indicare
qualche orribile delitto.
- E rabbrividisco
all'idea che l'ispettore, chinato alla ricerca
d'indizi, si sofferma su quel piccolo dettaglio, quel
paio di pantaloni lerci che lo porterà dritto a
me.
- "Sono spacciato"
penso "non ce la farò mai per le
nove".
- "Cazzo!!!
un'ora!!!"
- Ho la mente invasa
da immagini terribili che mi impediscono di pensare in
modo razionale.
- Pantaloni sul
pavimento, piatti sporchi, briciole sul divano, il
letto disfatto stanno avendo il
sopravvento.
- "... i peli nella
vasca da bagno!"
- Lo sconforto mi
assale.
- "Troppe cose in
un'ora per un uomo solo" penso, "potevi farle ieri le
pulizie" rimarca mia mamma dal profondo della mia
coscienza, scatenando in me rabbia e sensi di
colpa.
- Salgo le scale di
corsa cercando di impostare mentalmente una sequenza
logica di priorità. A volte sono proprio bravo
in queste cose, talmente bravo che potrei
tranquillamente scrivere il Bignami delle
pulizie.
- Ma ora no. Ora
l'ansia mi sta dominando e il Bignami si sta
rapidamente trasformando in una Treccani.
- Entro in casa e mi
siedo sul divano.
- La tazza del
caffè ride davanti a me sotto i baffi marroni
che le mie labbra hanno lasciato sul suo bordo solo
poche ore prima.
- Cerco di calmarmi e
di pensare in modo razionale. Cerco di immaginare la
serata per capire quali stanze posso
eliminare.
- "Grande invenzione
le porte" penso tra me.
- L'entusiasmo per
questa intuizione scema subito al pensiero che casa
mia ha solo quattro stanze e almeno tre di queste
potrebbero fare da cornice alla serata.
- E sì! Bagno
soggiorno e camera. È il minimo.
- Al limite posso
trascurare la cucina. Non è granché, lo
so, ma in certi momenti non ci si può
permettere di fare tanto gli schizzinosi. Se cucina
è... allora cucina sia.
- "Meglio di niente"
penso con falso ottimismo.
- A questo punto il
passo successivo è stabilire la priorità
delle altre tre stanze.
- "Soggiorno-camera-bagno"
dico senza esitazioni.
- Eh si... non ci
sono cazzi... è proprio quella
giusta.
- Detta così
potrebbe sembrare frutto dell'improvvisazione e della
casualità, ma credetemi, non è
così. C'è un filo conduttore logico che
non fa una piega, risultato di anni di esperienza e di
razionale studio.
- Beh... mi sembra
ovvio... il soggiorno non si discute, è il
cuore della casa e per di più è
concepito per più usi. Conversare, guardare la
tv, mangiare, fare sesso. Insomma... un po' di tutto,
se ti va bene potrebbe anche avvenire tutto
lì.
- A volte, vittima di
un minimalismo esasperato, ho addirittura pensato di
metterci un water e un bidet per renderlo veramente
completo, ma poi non se né fatto
nulla.
- Voi direte
"sì... ok il soggiorno, ma poi viene il
bagno".
- E no... cazzo...
anch'io la pensavo così. Soggiorno, bagno
camera.
- Ma voi sapete cosa
significa pulire tre stanze in meno di un'ora e poi
fare la doccia perché grondate sudore, e il
campanello suona, e non avete ancora deciso che
mutande mettervi, e mentre la porta si apre e voi
mettete le mutande l'immagine terrificante di una
vasca di nuovo sporca di peli vi assale?
- Beh... bisogna
provarlo per capire.
- E così ho
deciso: "dopo il soggiorno la camera"
- Anche
perché, in fondo, la camera è quella che
richiede meno lavoro.
- Non perché
sia meno sporca, anzi, ma statisticamente parlando,
nove volte su dieci, quando vai in camera, se mai ci
arrivi, sia tu che lei siete talmente presi che non ve
ne frega più niente.
- E poi parliamoci
chiaro. Se lei decide di venire in camera con te vuol
dire che ti ha già assolto.
- Da
cosa?
- Ma dal tuo peccato
di essere uomo.
- Eh sì,
perché se lei viene in camera significa che
è già passata per il soggiorno, e se
è già passata per il soggiorno vuol dire
che lei ti ha già esaminato e se ti ha
già esaminato e viene in camera vuol dire che
ha già deciso di catalogarti tra gli uomini
sufficientemente puliti e ordinati. E questo è
un bene perché, anche se tu fai del tuo meglio
per pulire il soggiorno, non potrai mai sfuggire a
quell'orribile capacità che le donne hanno nel
vedere lo sporco là dove tu non avresti neanche
mai immaginato che potesse esserci.
- Ma voi lo sapevate
che sopra i quadri, in quella sottilissima striscia
che rappresenta lo spessore della cornice, si deposita
la polvere?
- Quando me l'hanno
detto non volevo crederci. Io non sapevo neanche di
avere dei quadri, figuratevi se avevo tempo di pensare
alla polvere.
- Inoltre, per quanto
riguarda la camera, in tuo aiuto, ci sta anche il
fatto che, se hai la fortuna di andarci, di solito le
luci sono spente.
- Al massimo
può esserci una luce di sottofondo che sembra
fatta apposta per creare atmosfera, ma in
realtà serve solo a sfumare le
ragnatele.
- Sarà forse
per questo che i ragni scelgono quasi sempre le
camere? Forse.
- Ad ogni modo il
tempo corre.
- Stabilita la
sequenza comincia la fase più
difficile.
- E sì...
perché, di fatto, fare pulizia in tre stanze in
un'ora è fisicamente impossibile, anche per
quello che, per noi uomini, è il concetto di
pulizia.
- Ed è
lì l'ostacolo più duro.
- Ma forte del detto
"occhio non vede cuore non duole", guardo con sollievo
il divano.
- Ma non proprio il
divano in se, quanto piuttosto quel risicato spazio
tra il divano ed il pavimento.
- È lì
la soluzione! Lo so! L'ho sempre saputo.
- E già...
perché così come il leone sa come e dove
cacciare, sa come accoppiarsi e, se serve, come
difendersi senza che nessuno gliel'abbia detto,
così, in noi maschi, c'è un istinto
primordiale che ci dice che proprio là, sotto
il divano, si trova la salvezza.
- Del resto nessuna
ragazza, per quanto tenace e irriverente, si
permetterebbe mai di guardarci sotto al primo
appuntamento. Tutt'al più potreste coglierla in
flagrante mentre, con la scusa di curiosare fra i
vostri libri, passa, con apparente casualità,
il dito sulle mensole per squarciare lo strato di
polvere.
- Ma mai sposterebbe
il divano!
- E anche se, a
qualche malcapitato, dovesse capitare di imbattersi in
una belva tanto ardita... beh... credetemi... certi
denti marci è meglio estirparli subito
piuttosto che subirne il dolore per anni.
- Altrimenti, di
lì a poco, senza accorgervi, vi trovereste con
i pattini all'ingresso e le lenzuola sul divano, o
finireste a mangiare il panino protesi sul lavandino e
a bere la birra con il sottobicchiere e credetemi...
non è molto dignitoso.
- Ad ogni modo
soggiorno camera e bagno era, e soggiorno camera e
bagno è stato.
- Ho fatto la doccia
ed ho sciacquato via i peli e...
- "CAZZO!!!"
- L'acqua
ristagna.
- "Ogni tanto stura
scarichi che con i peli si intasano" rimarca ancora
mia mamma con il ghigno.
- Quattro pompate di
ventosa ben assestate e il vortice
riparte.
- Mi lavo i denti, do
l'ultima sistemata al lavandino per togliere i resti
della barba di ieri e le croste di dentifricio della
settimana e...
- "Fatto!!!"
- Con orgoglio guardo
l'orologio.
- "8.55. Sei un
grande!" dico a me nello specchio.
- Faccio un giro per
un ultimo rapido controllo.
- Il CD giusto nello
stereo, il vino e la birra in frigo, la luce né
troppo alta né troppo bassa, l'enciclopedia di
Piero Angela sull'Universo ed il corso di inglese in
sei volumi ben in vista nella libreria a testimoniare
"involontariamente" la mia cultura ed il preservativo
già estratto dalla scatola nel primo cassetto
del comodino.
- Tutto è
pronto.
- Mi siedo
soddisfatto sul divano e...
- Driiin...
Driiin...
- "Pronto"
- "Pronto... ciao...
sono Laura"
- "Ciao"
- "Volevo avvisarti
che ritardo di mezz'ora"
- MERDA!!!
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