Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

Ilaria Castelli
Con questo racconto ha vinto il decimo premio ex aequo del concorso Città di Melegnano 2002, sezione narrativa

La bottega dei desideri
 
Chissà quante volte, guardandovi allo specchio, vi sarete chiesti chi siete, da dove venite, in che direzione state andando... E chissà quante volte avrete cercato di interpretare uno sguardo, un sorriso catturato per strada, tra la folla, oppure di leggere nel pensiero di chi vi sta accanto. Vi è mai capitato di alzarvi al mattino e avere un pensiero fastidioso che vi disturba, vi tormenta, fa mille giri su se stesso e poi si ripresenta, vi martella la mente e non vi dà pace?
Ebbene, in questo caso, Peter Sullivan è la risposta a tutte le vostre domande. Se siete inquieti per qualche motivo, è sufficiente che vi rechiate nella bottega di Peter e tutto passerà. Se vi trovate di passaggio in Scozia, non potete fare a meno di visitare un piccolo paese delle Highlands chiamato Aberlour, famoso per la distilleria di whisky più importante del Regno Unito; qui, se imboccate la via principale del paese, vi troverete proprio di fronte alla "Bottega dei Desideri" del nostro amico Peter.
Non lasciatevi intimorire!
Esternamente, si presenta come un luogo un po' tetro e poco invitante ma non appena avrete varcato la soglia, vi troverete catapultati in un'altra dimensione: potrete farvi leggere la mano, farvi predire il futuro con i tarocchi o farvi interpretare i fondi del caffè. E soprattutto potrete conoscere Peter.
Chi è costui? È un ometto minuscolo e buffo, con una folta barba lunga e un paio di occhiali strampalati, con le gote rosse, le sopracciglia spesse e un sorriso così scintillante da illuminare anche l'animo più cupo. Indossa sempre ampie palandrane dai colori stratosferici e ha un simpaticissimo difetto vocale: sibila la esse, come i bambini. È così buffo sentirlo parlare!
E quando ride...! Tutte le parti del suo corpo sembrano sprigionare un'allegria ed un'energia contagiose per chiunque si trovi nelle sue vicinanze.
Peter fa il cartomante. O l'astrologo, se preferite.
Vive da sempre in questa bottega un po' impolverata e arredata semplicemente, incorniciata di scaffali sui quali sono riposte centinaia di boccette colorate contenenti strane polverine magiche, libri, fluidi, pozioni in grado di guarire qualsiasi malattia: una ricetta per ogni problema.
Insieme a lui vive Sibilla, la sua gatta fedele e inseparabile, uno splendido esemplare di persiano.
In paese, si dice che Peter possegga il cosiddetto "segno", cioè un'incredibile capacità di predire il futuro e leggere nel pensiero che pare gli sia stata lasciata in eredità dalla nonna materna, Mrs. Lilly, un'eccentrica signora di mezza età che abitava la bottega prima ancora che il protagonista di questo racconto nascesse. Quando per una tragica fatalità Mr. e Mrs. Sullivan hanno perso la vita in un incidente stradale, la donna si è presa cura del nipotino, l'ha allevato con tutto il suo amore e gli ha pazientemente trasferito tutti i trucchi del suo mestiere.
Un brutto giorno, anche l'anziana donna si è spenta e, da allora, Peter trascorre le sue giornate ricevendo nella sua bottega decine di persone ogni giorno: c'è chi soffre pene d'amore, chi vorrebbe cambiare lavoro, chi ha problemi di salute... il nostro eroe ha una soluzione per tutti.
Una polverina rossa, una verde, una gialla... una formula bizzarra recitata a memoria e, in un batter d'occhio, tutto si risolve.
"Un problema ha sempre una soluzione, altrimenti non è un vero problema" - va ripetendo continuamente a tutti, con la sua esse sibilante, mentre si dondola sulla sua seggiola scricchiolante.
Ed è vero, se ci pensate. Provate a riflettere per un momento: una soluzione c'è sempre, magari è quella più scomoda, quella che comporta un taglio netto con il passato o un tuffo in avanti, nel futuro. Indubbiamente, ci vuole sempre e comunque coraggio per uscire da una situazione difficile. Ma Peter ci insegna che sempre e comunque è possibile uscirne. In che modo?
Provate a guardarvi dentro e a seguire il vostro istinto, scavate nel vostro inconscio... Poi riempite di aria i vostri polmoni, fate un bel respiro e pensate a quando eravate bambini: ce la fate a recuperare quell'innocenza, quella spontaneità con cui vi affacciavate alla vita? E soprattutto l'entusiasmo?
Pensate alla notte della vigilia di Natale, quando al calduccio sotto le coperte vi addormentavate travolti da un turbinìo vorticoso di sentimenti contrastanti e vi sforzavate di prendere sonno in trepida attesa del giorno seguente. Riuscire a recuperare quel candido languore e a leggere questa storia tutta d'un fiato lasciandovi incantare?
Se presterete attenzione, vedrete che questo minuscolo uomo avrà in serbo dei preziosi insegnamenti per tutti noi.
Accantonate lo scetticismo e lasciatevi sorprendere dalle sue arti divinatorie.
Peter si affida spesso alle stelle per avere le sue risposte: apre uno dei suoi grossi libri impolverati ed incomincia a sfogliarlo, vi si immerge con tutto il corpo lasciando fuori solo le orecchie. Studia i pianeti ed i loro transiti, calcola i temi astrali, si diverte a disegnare l'oroscopo.
"Quest'anno avrai Saturno in opposizione al tuo Sole" - ha predetto una volta ad una sua cliente -" sarà un anno difficile, ti troverai di fronte a molti ostacoli, apparentemente insormontabili. Ma riuscirai a superarli e ti ritroverai, alla fine dell'anno, arricchita come non mai, più forte, più matura. E ricordati che quando si tocca il fondo, non si può far altro che risalire".
E così è stato. L'anno dopo, la donna si ripresenta alla Bottega per ringraziare il suo astrologo di fiducia.
"Quest'anno la vita mi ha messo a dura prova" esordisce la donna, con la voce quasi singhiozzante "mio marito è stato licenziato e, per mantenere i nostri tre figli, ha dovuto accettare i lavori più umili. Nel frattempo, mi sono ammalata gravemente, i medici non mi davano speranza"
"Ebbene, ce l'hai fatta ad uscire da questa grave situazione?" la interrompe subito Peter, ansioso di conoscere il seguito della storia.
"Se ce l'ho fatta, lo devo solo a te. Stringo ancora tra le mani la boccetta con la polverina che mi hai dato un anno fa. C'è stato un momento in cui sono giunta al culmine della disperazione, non avevo più la forza di reagire. Ero annientata dal male che mi stava attanagliando e mi spingeva ogni giorno sempre di più verso la morte."
La donna abbassa gli occhi e fatica a proseguire.
"Cos'è stato a farti reagire?" la incoraggia Peter.
"Un giorno ero nel mio letto di ospedale, circondata da amici e familiari. Per un attimo, una paura folle si è impossessata di me e ho temuto che non li avrei visti mai più. In quel momento, mi sono tornate in mente le tue parole e ho capito che se li amavo dovevo reagire. Lo dovevo a loro, oltre che a me stessa. L'ho capito vedendo il dolore nei loro occhi".
La donna si arresta nuovamente, in preda all'emozione.
"E allora cos'hai fatto?" ribatte Peter.
"Ho lottato con tutte le mie forze. Volevo vivere a tutti i costi! Ho iniziato a guardare il mondo con occhi diversi e mi sembrava tutto fantastico, mi sono accorta che per ogni piccola cosa valeva la pena di resistere..."
Nella bottega cala improvvisamente il silenzio, perfino le pareti sembrano creare l'atmosfera adatta a questo tipo di racconto.
La donna continua: "Ho lottato duramente e ho vinto. Dopo qualche mese, non senza stupore, i medici hanno dovuto riconoscere che ero fuori pericolo.
Puoi immaginare la mia gioia! È come se fossi nata per la seconda volta!"
"Ottimo! È stupefacente come, a volte, siamo inconsapevoli della forza di volontà che possediamo. Una forza che può sconfiggere tutto, anche il più grave dei mali come in questo caso. Grazie a questa esperienza, adesso ne sei consapevole. Ricordatelo per sempre, ogni giorno della tua vita".
Tutte le volte che una storia finisce bene, soddisfatto, Peter tira un sospiro di sollievo.
È un uomo inarrestabile, dedito esclusivamente alla sua benevola missione, senza vizi, tranne forse qualche birretta di troppo ogni tanto ma è quasi inevitabile per uno scozzese, no?
A volte, giocherella con il mazzo dei tarocchi e, come per incanto, ecco che gli Arcani Maggiori e quelli Minori sembrano animarsi tra le sue mani: Il Carro, gli Amanti, le Stelle, il Sole, il Diavolo, la Temperanza... prese singolarmente sono solo figure insignificanti, ma mescolate insieme si fondono fino a formare una sinergia, quasi una danza allegorica, una melodia di simboli. E, come per magia, sembrano sussurrargli all'orecchio tutte le risposte.
Nel corso della sua vita, Peter ha conosciuto gente di tutti i tipi: ha visto uomini grandi e grossi piangere come bambini perché una donna li aveva lasciati e donne affascinanti ed intelligenti disperarsi perché il marito le tradiva, le picchiava, o semplicemente le trascurava. Ha visto uomini ricchi finire sul lastrico e perdere tutto al gioco, o per l'alcool, o per la droga e poveri padri di famiglia togliersi il pane di bocca per sfamare i figli. E ha sentito storie provenienti da molto lontano, dall'Oriente, dai Paesi Africani, dal Nord America.
Ha conosciuto uomini bianchi, neri, gialli, giovani, vecchi, innamorati, soli ognuno con la sua storia da raccontare, le sue emozioni, i suoi sogni, le sue paure, le sue speranze. Tutti apparentemente così diversi tra loro eppure così uguali, tutti con lo stesso grosso desiderio nel cuore.
Tutti. Anche quell'uomo che ha bussato una volta alla porta della sua bottega, in una tarda serata invernale. Veniva da molto lontano e aveva gli occhi pieni di tristezza.
"Mi hanno detto che solo tu mi puoi aiutare" - ha esordito rivolgendosi a Peter -
"dalla vita ho avuto tutto: una moglie che mi ama, due figli stupendi, una bella casa, una vita dignitosa, la sicurezza economica. Mi sono realizzato professionalmente, ho tanti amici sinceri, ho viaggiato in tutto il mondo..."
"Ebbene, quindi cos'è che turba il tuo cuore?" ha replicato Peter, ascoltando con interesse.
"Il problema è che non riesco ad essere felice. Non ho più niente da desiderare"
A questo punto, il nostro amico scozzese ha sfoderato uno dei suoi sorrisi più intriganti, ha accarezzato un po' la coda della fedele Sibilla, si è stropicciato un po' il naso e ha risposto: "Come ti sentiresti se io adesso ti dicessi che hai perso tutto quello che hai? Prova ad immaginare: se tua moglie ti lasciasse per fuggire con un altro uomo, i tuoi figli se ne andassero di casa e tu rimanessi da solo... cosa proveresti?"
"Sarebbe un dolore enorme..." ha aggiunto l'uomo, deglutendo nervosamente.
"Non aspettare di perdere tutto ciò che hai per apprezzarlo, assapora ogni giorno il bello della vita! Vivi ogni giorno come se fossi un condannato a morte a cui viene concesso un minuto di vita in più: quando esci di casa ogni mattina, dì sempre a tua moglie che la ami, abbraccia i tuoi figli, sorridi a tutte le persone che incontri, commuoviti quando vedi un tramonto e aiuta l'uccellino con le ali spezzate a volare nuovamente.
Domani potrebbe essere troppo tardi. Domani potresti aver perso l'occasione.
Questa è la vita! A volte si ride, a volte si piange, altre volte si ama, o si odia, si sogna e si spera. Lasciati andare alle tue emozioni, è l'unico modo che hai per sentirti vivo."
"Credo di aver capito. Grazie di cuore!" ha esultato soddisfatto l'uomo che viene da lontano.
Peter è felice: pochi minuti prima questo individuo era entrato nella sua bottega con il volto corrucciato e amareggiato e ora, dopo aver ascoltato le sue parole, una nuova luce sembra illuminargli l'animo e il suo viso sembra più disteso.
"Prima che tu te ne vada, voglio regalarti questa boccetta che contiene una polverina dorata. Ogni volta che ti sembra di ripiombare nello sconforto, cospargiti il capo con un pizzico di polvere e sarà come ascoltare nuovamente le mie parole".
L'uomo se n'è andato tutto contento. E il nostro simpatico amico ha compiuto un altro miracolo.
È fatto così, non riesco proprio a fare a meno di aiutare gli altri.
Passano gli anni e le stagioni e il nostro piccolo grande uomo è sempre lì, nella sua bottega, ad ascoltare storie sempre nuove, a dispensare consigli illuminanti.
Ma arriva sempre un momento, nella vita, in cui anche i migliori cadono nella tentazione di mollare tutto...
Il giorno del suo quarantesimo compleanno, al suo risveglio, Peter avverte una sensazione nuova, diversa, qualcosa di impalpabile e inafferrabile, come una specie di ronzio fastidioso che gli trapana la mente.
"Quarant'anni!" mormora tra sé e sé, guardandosi allo specchio e osservando le prime rughe che rigano il suo volto. Un senso di angoscia inizia a pervadere il suo corpo e le gambe a tremargli, il respiro si blocca nell'esofago, le pupille si dilatano...
"Ho quarant'anni e ho vissuto tutta la mia vita in questo paese, in questa bottega. Non mi sono mai spinto oltre la distilleria di whisky, dove iniziano le campagne. Non conosco il mondo, non so cosa significhi amare una donna, non ho viaggiato, non ho studiato... non ho vissuto! Ho passato la vita a pensare agli altri, dimenticandomi di me stesso. Ho ascoltato i problemi di tutti, ma non i miei. Adesso è arrivato il momento di occuparsi di me stesso, prima che sia troppo tardi. Voglio andar via da questo paese, chiudere la bottega e viaggiare in tutto il mondo. Voglio visitare il Sud America e l'Australia, correre felice per i prati, distendermi al sole su una spiaggia caraibica dopo aver nuotato in acque trasparenti, voglio sentire la brezza tra i capelli, le carezze di una donna farmi accaponare la pelle... ho deciso: parto domani mattina, all'alba."
Peter sembra molto risoluto e deciso.
Voi non avreste fatto la stessa cosa? Se vi foste alzati un mattino con la sensazione di avere bruciato parte della vostra esistenza inutilmente e di avere ancora tanto da scoprire, non avreste lasciato tutto per seguire questo irrefrenabile desiderio?
Un famoso aforisma dice che il modo migliore per resistere ad una tentazione è cedervi e molto probabilmente contiene un po' di verità: quando dentro di noi è troppo forte la voglia di un cambiamento e di una rottura con il passato significa che siamo pronti a metterci in gioco; significa anche che un capitolo della nostra vita si è già concluso e non abbiamo più niente da perdere. E allora perché non rischiare?
Peter il fosso ha deciso di saltarlo.
È così che, l'indomani all'alba, chiude la Bottega e si mette in marcia verso nuovi orizzonti. Lascia un'insegna appesa sulla porta, un ultimo messaggio per tutti coloro che passeranno dalla sua bottega: "The future is not what you inherit but what you create" che sta a significare "il futuro di ognuno di noi non piove dal cielo, va costruito ogni giorno".
Riflettete anche su questa massima. Quando pensate al vostro futuro, cosa vi viene in mente? Probabilmente, se siete dotati di un pizzico di ottimismo, vi verrà spontaneo immaginare che domani sarà un giorno migliore di oggi e che riuscirete ad avere tutto ciò che sognate in questo momento. Pensare positivo è un buon inizio, una fantastica filosofia di vita, ma purtroppo non basta. Perché i vostri sogni di oggi diventino la realtà di domani, è necessario che vi diate da fare oggi perché si realizzino. È necessario che oggi stesso ne gettiate le basi!
Non aspettate domani, altrimenti vedrete i vostri desideri realizzarsi dopodomani, o il giorno dopo ancora.
C'è anche l'eventualità - come sicuramente i più pessimisti di voi mi faranno notare - che, nonostante gli sforzi compiuti, i vostri desideri non si concretizzino. Capita spesso, anche perché nella vita ci sono circostanze fortuite indipendenti dalla nostra volontà contro le quali non si può nulla. In questo sfortunato caso, come magra consolazione, sicuramente vi troverete cresciuti, vi sentirete più forti, quasi invincibili: avrete testato la situazione peggiore che vi poteva capitare e l'avrete superata! Da quel momento in poi, scontrarvi con le difficoltà vi sembrerà una bazzecola. E quando qualcosa di bello attraverserà il vostro cammino, sarete in grado di apprezzarlo, di goderne fino in fondo.
Ma torniamo al nostro amico Peter. L'avevamo lasciato in cammino verso i confini del mondo.
È così che, giunto in prossimità della distilleria di whisky, Peter si arresta un istante ad osservare le distese sterminate e verdeggianti e si mette a fantasticare: "Chissà cosa mi attenderà mai oltre queste campagne...".
Solo un sussulto, un lieve tremore. Poi, in un soffio, non riesce più a contenere la mente che vola via, inizia a spaziare e si lascia trasportare in mondi lontani, dalle vegetazioni mai viste, popolati da specie animali rarissime e da uomini dai tratti somatici davvero singolari. In pochi secondi, sulle ali della sua fantasia, balla la danza della pioggia con una tribù africana, indossa una ghirlanda di fiori hawaiana, scala la vetta più alta dell'Himalaya, fa l'amore con un'italiana prosperosa, attraversa il Gran Canyon a bordo di una jeep.
Quante volte l'ha desiderato! E adesso, tutto ciò sta per realizzarsi, solo pochi metri di terreno lo separano dai suoi sogni più intimi.
Impossibile descrivere il suo stato d'animo, le violente emozioni che gridano dentro di lui. Poi, tutto d'un tratto, Peter si blocca, si volta indietro per dare un'ultima occhiata ai tetti di Aberlour, alle viuzze strette, ai compaesani che lo salutano e, di sorpresa, viene afferrato da una specie di morsa che lo stringe sempre più forte, un nodo alla gola, un capogiro che lo lascia senza fiato.
Una lacrima scivola sulle sue rosee guanciotte. L'uomo si siede su un sasso in prossimità del ciglio della strada e fa luce dentro di sé.
Perché andarsene lontano?
A pensarci bene, non c'è un angolo di mondo che gli sia sconosciuto: ogni singolo individuo transitato dalla sua bottega gli ha lasciato in dono un piccolo ricordo del suo tratto di emisfero, un pezzettino del suo universo, o anche solo uno sguardo, un sorriso strappato tra le lacrime, una promessa.
Peter non riesce a fare a meno di ricollegare un volto ad ogni Paese e, ad ogni volto, una storia; e così gli sovviene di quel francese che non riusciva più ad amare, di quella madre italiana che desiderava riabbracciare il figlio emigrato lontano, di quel tedesco stanco di seguire le regole.
Ma, soprattutto, conserva nel suo cuore il ricordo di un'emozione grande, indelebile, incommensurabile: la gioia. La gioia di sentirsi utile, di aiutare il prossimo... la gioia comunica quotidianamente da tutti coloro che ha conosciuto ed aiutato nella sua piccola bottega di provincia... una felicità che non potrà trovare da nessun'altra parte se non in sé stesso. Una gioia che non potrà trovare se non nella sua bottega.
Improvvisamente, comprende che il suo posto è proprio lì, tra quei locali umidi e bui, dove la realtà si confonde con la fantasia, dove il tempo sembra fermarsi ogni istante ed essere eterno; è lì che ogni giorno può realizzarsi appieno, può viaggiare con la mente, ridere, piangere... è lì che può AMARE tutti indistintamente e donare se stesso, con tutta la sua intelligenza e sensibilità.
Il suo posto è proprio nella Bottega dei Desideri!
Ed è così che, dopo aver lanciato un ultimo sguardo all'orizzonte, Mr. Sullivan fa marcia indietro e, con passo lesto, riguadagna la via di casa, ansioso e felice di rituffarsi in quella frizzante quotidianità di gesti e di parole che lo rende l'uomo più felice del mondo.
Ed è proprio là che lo troveremo d'ora in poi, sulla sua seggiolina che cigola, con il suo ghigno quasi satanico ed il suo mazzo di tarocchi.
E se un giorno vi capiterà di trovarvi con le spalle al muro, ricordatevi di Peter e della sua bottega. Ricordatevi di tutto quello che vi ha insegnato e provate a farne tesoro. Poi, se proprio non ci riuscite, provate a chiudere gli occhi insieme a me e ad immaginare di andarci.
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 Ins. 10-01-2003