- VII
edizione Premio Letterario
Città di Melegnano 2002
-
La
Giuria della settima edizione del Premio Letterario
Città d Melegnano presieduta da Benedetto Di
Pietro per la Sezione Poesia e da Massimo Barile per
la Sezione Narrativa, ha stabilito la seguente
classifica finale:
- SEZIONE
POESIA
1°
classificato: Egidio
Belotti
di Fossano (CN) con "Ancora
voci sotto casa"
Vince
la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
di cui gli verranno assegnate 100 copie
gratuite - Targa di riconoscimento -
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet per un
anno.
2°
classificato: Riccardo
Forfori
di Avenza - Carrara con "Un
giorno
avrai"
Vince
la Pubblicazione di un quaderno di 32
pagine di cui gli verranno assegnate 50
copie gratuite - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un anno.
3°
classificata: Giovanna
Gelmi
di Cologno Monzese (MI) con
"Arpa
di spuma"
Vince
la Pubblicazione di un quaderno
autocopertinato di 32 pagine di cui le
verranno assegnate 50 copie gratuite -
Targa di riconoscimento - Attestato di
merito - Pubblicazione del testo premiato
sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un anno.
Vincono
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet per un
anno i seguenti autori:
4°
classificato: Marco
Briano
di Quiliano (SV) "Anfratto
d'emozione"
4° classificato
5°
classificata: Danila
Olivieri
di Riva Trigoso (GE) con "L'azzurro
incanto"
6°
classificata: Alessandra
Crabbia
di Caerano San Marco (TV) con
"1945"
7°
classificato: Francesca
Di Castro
di Roma con "E'
sempre il maggio..."
8°
classificato: Nando
Giangregorio
di Vimercate (MI) con "E
svanirà anche l'ultima
illusione"
9°
classificata: Francesca
Fazio
di Roma con "La
valigia"
10°
classificato: Simone
Zanchin
di Castelfranco Veneto (TV) con
"La
voce di
Cassandra"
Segnalati
dalla Giuria con Attestato di
merito:
Enrico
Emelli
di Giaveno (TO) con "...vorrei..."
Silvia
Pannocchia
di Livorno con "S. Valentino.com"
Simonetta
Ladu
di Bosa (NU) con "Poesia" "3 settembre"
"19 agosto"
|
- SEZIONE
NARRATIVA
-
- 1°
classificata: Martina
Serafin
Milano con "Flamme
im Wind"
- Vince
la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
di cui gli verranno assegnate 100 copie
gratuite - Targa di riconoscimento -
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet per un
anno.
- 2°
classificata: Cinzia
Sbrana
di Massa Carrara con "Accade
per
caso..."
- Vince
la Pubblicazione di un quaderno di 32
pagine di cui gli verranno assegnate 50
copie gratuite - Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un anno.
- 3°
classificato: Mauro
Trapasso
di S. Andrea di Lucoli (AQ) con
"L'ultimo
desiderio"
- Vince
la Pubblicazione di un quaderno
autocopertinato di 32 pagine di cui le
verranno assegnate 50 copie gratuite -
Targa di riconoscimento - Attestato di
merito - Pubblicazione del testo premiato
sulla rivista Il Club degli autori -
Pubblicazione su Internet per un anno.
-
- Vincono
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet per un
anno i seguenti autori:
- 4°
classificata: Elena
Marchetti
di Pieve al Toppo (AR) con
"...Hai
sentito?"
- 5°
classificata: Maria
Cinzia
Bauci
di Milano con "Il
ventiduesimo
arcano"
- 6°
classificato: Marco
Zucchini
di Firenze con "Kairion"
- 7°
classificato: Vincenzo
Napolitano
di La Spezia con "Il
guardaroba di
Noè"
- 8°
classificata: Laura
Sadun
di Roma con "Primo
amore"
- 9°
classificata: Maria
Carrano
di Roma con "Tutto
in una
stanza"
- 10°
classificata ex aequo: Ilaria
Castelli
di Melegnano (MI) con "La
bottega dei desideri"
- 10°
classificato ex aequo: Giovanni
Pieri
di Buggiano (PT) con "Fine
millennio"
-
- Segnalati
dalla Giuria con Attestato di merito:
- Roberto
Boerci
di Trieste con "La breve vita del Conte
Ulderico da Belliride"
- Daniela
Castelletti
di Lecco con "Atmosfere oniriche"
- Pierangelo
Dominoni
di Cerro al Lambro (MI) con "La tela del
vescovo"
- Silla
Fregona
di Verona con "M.A.S."
- Salvatore
Mascaro
di Cassina De Pecchi (MI) con "Il treno e
la scogliera"
- Marino
Muratore
di Ceranesi (GE) con "Il dramma d'un
lettore"
- Elena
Pugliese
di Torino con "Aria pura"
- Nathalie
Rossetti di
Roma con "La rosa nel pozzo"
- Susanna
Salerno
di St. Moritz con "Ritorno"
- Marco
Tonello
di Marcallo (MI) con "Il colore
dell'oceano"
|
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|
SEZIONE
POESIA ADULTI
|
- 1°
classificato
Egidio
Belotti
Ancora
voci sotto casa
Voci
misurate sotto casa si
trascinano
lente
con la pigrizia dei
cuccioli
assonnati
e trattenere questo tempo
incerto
e poco generoso con il
sole
innocente,
e il viaggio ricomincia
sui
volti segnati dagli errori
poco
perdonati, oltre le porte
spalancate
sugli sguardi che tornano
sicuri
attraverso i desideri
affollati
dove
la memoria diventa
implacabile
e
il crepuscolo ridisegna i
sentieri
dietro
l'intimità dei
cespugli:
si
ascoltano, si parlano
ancora
nei
cortili sotto casa questi
tenaci
testimoni
aggrappati a giorni
residui
senza
turbamenti, il loro frutto
non
è dolore ma anticipo
d'eternità
con
l'ironia calma e discreta
dietro
le pupille colme di luce
a
respingere il sonno per
riscoprire
con
ostinata dolcezza
le
albe dei pensieri
dimenticati:
anche
la fioritura è mite
cullata
da questo vento lieve
di
settembre con i timidi
riflessi
sulle
ultime farfalle e il
silenzio
del
cipresso che minaccioso
allunga
la sua ombra.
-
|
- 2°
classificato
Riccardo Forfori
-
-
- Un
giorno avrai
-
- Avrai
un giorno forse l'ansia del
successo
- e la
consolazione di un amore.
- Avrai
il coraggio di guardare
avanti
- e
scoprire che ci sono ancora le
stelle,
- che
le strade si separano e potrebbero non
coincidere,
- e le
mie distese innevate saranno allora per
te
- ostili
e freddi ghiacciai;
- le
mie nuvole solari
- ti
appariranno nembi carichi di
grandine.
- Avrai
il tempo di capire, un giorno,
- che
ogni cosa ha una sua
ragione,
- che
ogni amore ha una sua
stagione
- e
che ogni espressione risponde ai
perché della vita
- senza
motivo, talvolta senza
sosta.
- Un
giorno avrai la forza di volare
più in alto,
- di
perderti oltre il tempo,
- di
recidere il filo magico che ci
lega
- e di
rompere il vetro che ti rende
diafana
- e
impalpabile adesso, così fredda
e riflessa e lontana.
- Avrai
il ricordo della luna e vegliare le tue
notti:
- le
solite notti e la solita
luna
- e ti
scorderai, un giorno, il piacere del
mio sole:
- la
cortesia e la disperazione, la
condivisione e la paura,
- la
gioia urgente e appagante e sempre
straripante,
- anche
nella sofferenza.
- Avrai
un giorno di che ricordare:
- le
antinomie delle nostre
consuetudini,
- le
tristezze dei silenzi in attesa
dell'indulto.
- Allora
capirai forse le ragioni del
sentimento
- e la
consapevolezza inconscia dei miei gesti
assurdi.
- Avrai
un giorno il testimone
dell'assenza
- stretto
nelle tue mani e allora
soltanto
- potrai
scegliere se tirarti
indietro
- o
naufragare nel ricordo.
|
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|
- 3°
classificata
Giovanna
Gelmi
-
-
- Arpa di
spuma
-
- Nel
tortile silenzio di conchiglia
- si
smarrisce il risucchio
- del
tremito di sabbia
- e di
pagaia.
- Già
il murmure di schiuma
- si
abbrivida del vento nella
rena,
- si
lucida di un grido
- che si
smorza
- il
quieto labirinto delle palme.
- Arpeggia
la trina della spuma
- in
vitree risonanze
- le sue
note di sale,
- con
dita di medusa è
cornamusa
- di onde
inosservate.
-
- Negli
occhi è la distanza
- illanguidita:
- s'affaccia
all'orizzonte
- e
lì si impenna
- su
costure di moli nei ricami
- di luce
e di profondo,
- poi
ricade
- nell'onda
di un sospiro
- che
tace gli alti affanni
- in muto
canto.
- Ogni
marea si spegne
- dentro
conche di brezza
- e di
arenile,
- nelle
valve di luna
- splende
il sogno
- che
più al largo ti porta.
|
- 4°
classificato
Marco
Briano
-
-
- Anfratto
d'emozione
-
- Insegnami
il tuo mestiere gabbiano,
- musica
del mare,
- senza
usare troppe parole
- ma
semplici emozioni per volare
- e
respirare il profumo di questo
mare.
- Insegnami
a danzare nel vento
- così
quando verrà la sera
- potremo
ballare
- sulle
note scintillanti
dell'argento,
- sentire
il canto lontano di qualche
sirena
- che si
perderà nei sogni di una
bambina
- e
forse, mai nessuno
l'ascolterà
- Insegnami
ancora poeta del mare
- tra
l'altalena di questo tramonto
- e la
giostra che ti fa cullare,
- se le
stelle sono coriandoli
infiniti
- come le
onde
- che
fanno piangere il mare
- Poche
emozioni
- cucite
a mano dai sogni di bambino,
- e
voleremo nella magia della
notte
- tra gli
applausi della gente,
- nell'esplosione
di un amore latente
- e
viaggeremo per confonderci tra i
gabbiani
- con le
ali della mente.
- Fingeremo
di essere cigni nell'acqua di
sale
- solo
per pochi istanti
- e ci
perderemo,
- amata
penna conficcata nel mare
- sofista
senza parole,
- naufrago
senza colore
- pittore
nato nel sole,
- anfratto
d'emozione.
|
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|
- 5°
classificata
Danila
Olivieri
-
-
- L'azzurro
incanto
-
- E la
casa era lì,
- in cima
alla salita
- d'una
terra che aspramente scollina;
- lo
sguardo su ulivi e vigneti,
- la
pelle grinzosa scurita
- di sole
e di scirocco.
-
- Il
tempo sai &endash; tu mi dicevi
&endash;
- sgretola
sassi, scava rughe
- e
adagio poi t'annera
- l'arcobaleno
dei pensieri
-
- Ma nel
lecceto, il fiato
- del
vento era immutato
- e nel
giardino, fra scomposte siepi
- e
bruciore d'ortiche, era
sbocciato
- e
pareva visione,
- il
cielo pervinca dei tuoi
giacinti.
-
-
E
potevi dirmelo nell'aria
- accesa
di profumi
- d'un
inoltrato aprile di partenza,
- che
avresti portato l'azzurro
incanto
- fissato
dentro agli occhi,
- anche
l'istante prima dello schianto
- contro
l'auto che il destino deviava.
-
- E
potevi dirmelo madre mia,
- avresti
alleggerito
- un
poco, questa pena.
-
-
|
- 6°
classificata
Alessandra
Crabbia
-
-
- 1945
-
- Splendevano
le tue spalle some marmo
caldo,
- mentre
gli aerei volavano feroci tra Boston e
Hiroshima.
- Una
milonga triste aleggiava nella sala della
tua festa del '45,
- mentre
i portici bolognesi non avevano ancora
l'odore naufrago del
dopo-guerra.
- Il
grammofono rauco esalava la sua canzone
nera,
- mentre
lontano un uomo cadeva ghiacciato vicino
al Don,
- e il
frumento in Grecia cresceva
insanguinato.
- E la
via Emilia era cupa e pesante di
macerie
- e
rosari alle porte
- e lumi
spenti.
- Nessuno
più sapeva contare i giorni a
venire.
- Nessuno
più riusciva a cantare la canzone
struggente occultata nei
pugni.
- Nessuno
più osava credere che le colombe
sarebbero tornate.
- Si
respirava piano, in quel crepuscolo
d'estate
- nella
tua casa rossa di via Delle
Rose.
- Intanto
gli uomini correvano sulle montagne come
lupi ciechi,
- avevano
il fucile caldo, il volto segnato, il
cuore tatuato.
- Ma il
tuo grammofono suonava mesto e
avido,
- perché
era il tuo compleanno,
- e
vent'anni son pochi per credere nel nero
dell'uomo e nella morte.
- Intanto
lontano una madre nuda si avviava verso le
docce senza ritorno
- col suo
bambino appeso al collo, ombre di spine
sul suo viso,
- e
nessun dio scese a salvarla.
- Tu
ballavi con quell'uomo pazzo che aveva i
miei occhi:
- un
brivido nel ventre al suo accento
argentino.
- E
lontano un uomo in trincea, immerso nella
sua fine,
- scrisse
a sua moglie che non sarebbe
tornato.
- Ma
tacquero, le sirene, quella
notte,
- e tu
continuasti a esser giovane e bella, in
questa foto del '45.
- Perché
splendevano le tue spalle come marmo
caldo, madre,
- mentre
gli aerei feroci volavano
crudeli
- tra
Boston e Hiroshima.
|
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|
- 7°
classificata
Francesca
Di Castro
-
-
- E'
sempre il maggio dei miei
pensieri
- il
maggio ricco dal cuore buono
- non
c'è medicina migliore
- al mio
vivere
- che
entrare a piedi scalzi
- dentro
il bosco
- Subito
il fresco mi dà ristoro
- e quel
profumo denso di muschio
- Un'unica
cincia pigola e bacchetta
- e sa
svolare come elfo al mio
orecchio
- Non
c'è canzone migliore
- che il
fresco sciamare di foglie
- il loro
pigolare in crescendo
- come
chiacchierino di bambine
- a
prendersi gioco della vita
- e
cresce la voce come d'uno solo
- del
bosco la roca voce senza tempo
- che sa
farsi sentire anche in
bisbigli
- e
larghi richiami in pigri
sbadigli
- - dimmi
il tuo nome... -
- invita
con l'incanto d'un barbaglio
- di
sole, con un cupo manto
d'ombra
- e poi
ti strizza l'occhio aprendosi
- improvviso
con un vento più gaio
- in un
largo sorriso
- -
eccomi a te, benvenuto...-
- e ti
stringe leggero
- e ti
accarezza muto
- - ti
riconosco -
- Il
vento ti conosce e t'apre il
passo.
-
-
|
- 8°
classificato
Nando
Giangregorio
-
-
- E
svanirà anche l'ultima
illusione
-
- Nel
mistero della notte, vegliata da tremule
stelle,
- scendo
nei fondali del mio inconscio,
- segreto
scrigno dei pensieri miei,
- per
fare l'inventario dei miei sogni
alati,
- ancora
prigionieri in grembo ai miei
desideri.
- Un
flash a ritroso nel tempo di ieri
guizza,
- quando
euforico accarezzavo chimere, nutrivo
speranze.
- E come
fotogrammi, i miei sogni
giovanili
- scorrono
veloci sullo schermo della
memoria,
- echi
dolorosi di remote illusioni non ancora
sopite.
- E mi
porto dentro il cruccio del tempo
sprecato,
- quando
girovagavo per i vani sentieri della
speranza.
- Ed ora
assisto al declinar delle mie stagioni
erranti.
- Echeggiano
nell'aria i mesti rintocchi dei sacri
bronzi,
- messaggeri
solerti di vite anzitempo dal fato
rapite,
- e penso
quando sui miei giorni ormai
esausti,
- gelido
calerà il sipario
dell'oblio,
- svanirà
anche l'ultima mia illusione,
- e non
verserò più lacrime sul
sudario dei rimpianti.
- L'eco
degli effetti non cullerà
più le mie solitudini
- e
seppellirò il mio dolore nei campi
dell'infinito.
- I miei
ricordi saranno preda delle cesoie del
fato,
- prima
di dissolversi tra le fauci voraci del
tempo,
- che
cancellerà in fretta anche questo
mio sterile canto.
|
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|
- 9°
classificata
Francesca Fazio
-
-
- La
valigia
-
- Porto
ancora con me, nei viaggi per le strade
del mondo,
- la mia
antica valigia.
- Vorrei
lasciarla lì, in una piccola
stazione di un posto
lontanissimo,
- abbandonata
tra i binari di un treno di un altro
tempo.
- Vi
trovereste, aprendola, lacrime e
poesie,
- parole
nel cuore, parole nella testa.
- Ancora,
cogliereste, canzoni passate, estasi e
tormenti,
- sorrisi
e pianti, solitudini e rabbia.
- E poi
questa invadente nostalgia che si mescola
ai ricordi e che,
- insieme
al dolore di perdite ancora
sanguinanti,
- mi
impedisce di spiccare il volo oltre le
vette innevate.
- Certe
sere la mia valigia è troppo
pesante,
- certe
notti è troppo piena,
- e mi
toglie la luce della luna, il brillio
delle stelle,
- il
canto delle cicale nelle sere
d'estate.
- Per
portarla devo lasciarla, per lasciarla
devo aprirla,
- per
aprirla devo piangere ancora.
- Ma sono
stanca di piangere. Quanto tempo
dovrò ancora farlo?
- Vorrei
accendere d'incenso questa notte
stellata
- e
danzare fino al mattino, a piedi nudi
nella sabbia.
- Vorrei
abbracciarti, e sussurrarti parole
d'amore
- cantando
la gioia e l'estasi del mio
cuore.
- Vorrei
alleggerire il mio cuore di ogni vana
paura,
- salire
sul mio cavallo fremente, e galoppare al
tramonto,
- con la
forza e il tremito dei miei pensieri e del
mio cuore.
- Tremito
forte, ardente di coraggio,
- forza
dolcissima, di chi ha solcato le valli del
dolore,
- e ha
ritrovato il diamante puro della
gioia.
- Vorrei
poggiare il capo sul tuo braccio, e
raccontarti le favole della mia
vita.
- Dovrei
forse appoggiare la mia valigia lì,
in quell'assolato solaio di
campagna;
- un
giorno, i sogni e i dolori che la
riempiono,
- saranno
racconti inebrianti di vita piena e
sincera,
- la vita
che porto dentro al mio cuore,
- con
coraggio e forza di autentico
sentire.
|
- 10°
classificato
Simone
Zanchin
-
- La voce di
Cassandra
-
- Sto
diventando pazzo,
- Lo
sento,
- È
breve il passo che mi conduce alla
pazzia;
- La
mente è ghiaccio,
- Il
corpo non respira
- E la
ragione sopraffatta
dell'istinto:
- Un'animale,
- Fuori
branco
- In
cerca di cibo.
-
- Sto
diventando pazzo
- Pazzo!
Pazzo!! Pazzo!!!
- Il mio
cuore pompa acqua
- I miei
occhi vedono odio
- Ed ogni
tanto mi prendo in qualche
sogno
-
- Ma
cos'è stato:
- Un
figlio perso, una donna
sbagliata.
- Una
madre violenta!
-
o
la mia debolezza
-
- Il
tempo passa lento
- Dove la
luce non arriva
- E
logora i sentimenti
- Di chi
si pensa ormai folle.
-
- Rinchiuso
- In
questo castello
- Aspetto
il mio giudizio
- In
silenzio, osservando
- Un ora
di preghiera.
-
-
|
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19-11-2002
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