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- Nova et
disiecta
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- Sconforto
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- Amai,
senz'essere amato
- e amato fui,
- quand'io non
amavo.
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- Serenità
di primavera
-
- Verde
vallata,
- di sparsi
fiori ridente,
- io ti
ringrazio!
- Tu sola
calmare
- hai
potuto
- il mio
cuore
- da inutili
ansie travolto,
- da laceranti
pene
- e da
disperanti attese,
- troppo
deluse,
- di unisoni
accordi.
- Il passo
allora ho fermato
- e seduto mi
sono
- ad
ascoltare
- il canto
dolce
- d'invisibili
uccelli,
- lo sguardo
fisso
- alle chiome
dei pini.
-
-
-
- Oppressione
Oppresso mi
sento
da questo
cielo grigio
che, da
giorni, sulla città
basso si
stende.
Ho superato
me stesso
per
continuare a vivere,
o a
sopravvivere forse,
prezzi
sovrumani pagando.
Non
aspettare,
non sperare,
mi ripeto,
eppure un
coltello
vorrei
avere
per
squarciare
tutta la
bruttezza,
tutta la
monotonia,
mia e
altrui,
ch'oggi
m'opprime,
guardando
fuori
dal
vetro
di una
finestra,
troppo
sporcata dal tempo.
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- Né
più mai
Nè
più mai tornerò all'età
verde,
intatto ed
illuso del domani;
nè
più mai oserò credere a
parole
al vento
disperse, a promesse e neppure a me
stesso;
nè
più mai immaginerò
stupori,
trasparenze
di cristallo o improvvisi bagliori:
il sole sta
tramontando ormai, bella è la
luce,
ma i raggi
adesso non scottano più.
Mi congedo da
te, ragazzo mio,
dovunque tu
sia, addio per sempre,
questo io ti
dico,
anche se ad
un uomo affidando
il corpo e
l'anima miei,
forse ancora
un po' io ti rimpiango.
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- Panico
australe
-
- Sotto
l'antico monte dall'aspre pendici
- lussuriosa
una foresta di smeraldo si stende,
- dove
invisibili flauti spandono
- il loro canto
inquietante, richiamando
- chi i rumori
d'ogni giorno non sente.
- Quando
più alto il sole in cielo
splende
- Ë allora
che irrompe il suono basso e
languente,
- che a tratti
si spegne e poi acuto riprende
- a ricordare
le note di un'eterna canzone,
- dimenticata
ma sempre presente.
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- Chiosa a Fernando
Pessoa
Oltre il
confine estremo
d'inumane
solitudini,
varcata ogni
soglia
d'infelicità
abissali,
in mezzo
all'Oceano,
il dolore,
quello, scompare
e della vita
resta soltanto
un'ansia
cieca, la paura
ed un perenne
disgusto,
senza
passato
né
presente né futuro.
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