Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

Maria Carrano
Con questo racconto ha vinto il nono premio del concorso Città di Melegnano 2002, sezione narrativa

Tutto in una stanza
 
Seguo con gli occhi i limiti del soffitto, e penso che questa stanza potrebbe scoperchiarsi come un cofanetto ed il cielo potrebbe colare dentro... come un'ondata porterebbe via il mio letto, la cassapanca e qui... più nulla, io e te. Com'è grigia, le pareti spesse, niente quadri, niente libri, niente vita... una sola piccola finestra...
... aiutami a vivere!
Che palle questi uccelli, ma che avranno da cantare?... Stanotte vorrei essere un pipistrello, volare su e giù a occhi chiusi nel buio.
Tu ci verresti con me stanotte?
Non credo, sei troppo pesante, non ti alzeresti mai da terra...
Maledetta torcia, la luce continua ad ondeggiare ed è sempre più fioca... spengo?
Ma no, non ti dà fastidio, vero?... Cosa ti dà fastidio poi? Nulla, tanto tu sei morto... morto da sempre...
Sei così tranquillo steso accanto a me mentre combatto con questa stronza torcia...
Memorie di una notte... o forse dovrei dire di una morta vivente... o di una viva morente...
Perché è questo che sto facendo stanotte amore mio, sto morendo e tu non lo saprai mai.
Non credevo di voler davvero tornare in questa casa. L'ho lasciata 2 anni fa quando lui è morto...
Quel venerdì l'aria era ferma, fredda e ferma. Io volevo solo scappare via. Stordita dall'alcool e dalla brezza quel giorno me ne sono andata.
Tu c'eri quel giorno con "me"?
"Che stai facendo? Perché non dormi?"
"Niente tesoro, dormi, io sto scrivendo una poesia d'amore per te". Neanche ha capito credo, altrimenti m'avrebbe risposto qualcosa di stupido e sarcastico!
Non te ne sei accorto? Sono molte notti che non dormo più. Di giorno sono una specie di zombie. Sono così brava al lavoro che fra una settimana mi licenziano...
Meglio così. Fra una settimana sono libera, e allora scappo via... lontano lontano... via da te, dal supermercato, dal Jhonny Walker perché il Jack Daniels costa troppo.
Fra una settimana sono libera!
È quasi giorno, mi bruciano gli occhi e mi fa rabbia leggere le schifezze che scrivo, dovevo cercare di dormire invece.
Vorrei spaccare il mondo stanotte, esplodere insieme a lui. "Ma che hai stanotte? È la casa? Che scrivi?"
"Niente amore, è una" ... notte di merda, peggio del solito, ho voglia d'urlare. Più ti guardo più penso che sei un crotalo zoppo, non mi servi neanche per il sesso... "poesia per me, per te, e ... per questa notte".
"Forse non dovevamo venirci, è un brutto posto".
Stai dormendo, non c'è dubbio. Non diresti queste cose altrimenti.
"Me la farai leggere?"
Come no! Ora ti ricopio il testo del Cardillo Addolorato per farti felice.
"Non so, forse la conosci già".
Tu le conosci già tutte, ma domani sono partita, da domani sono aria pura.
La mia stanza, è tutto rimasto uguale, c'è polvere dappertutto, e ragnatele, e silenzio... l'aria è ferma come quel venerdì.
Lì più lontano, la spiaggia, il ristorante, la chiesa... povere cose di un povero mondo.
Amore baciami e amami questa notte... ho voglia di distendermi su queste acque con una copertina di stelle... amore, baciami e amami.
È tutto diverso; le case, dove sono le case? Ora sono ruderi, come i miei ricordi... i miei amici... la mia amica... ti ricordi ancora di me?
Oggi sono tornata a casa... per una notte sola, una notte che dura un soffio.
Tu non ci sei, sei partita e io non sono riuscita a fermarti.
Tu ci sei riuscita qualche anno fa. È stato meglio?
Non so, non credo, ma stanotte ho posto solo per i rimpianti.
Ci siamo perse lentamente e non ci siamo ritrovate. Stanotte ti scrivo una lettera, e tu sulla tua nuvoletta, manovrata da quel burattino che tu sai la leggerai, e io stanotte dormirò, e domattina non avrò più sbagliato con te e con gli altri... domattina sarò un angelo.
Mi senti stanotte vecchia amica? Sogniamo insieme.
"Non abita più nessuno qui, sono andati via tutti".
"Le case dei miei amici sono in rovina, qui non c'è più quel giallo, quel verde e quel blu pulito e onesto del cielo"... improvvisamente perdo il contatto, ora aleggio sul mondo, mi sembra di stare nel vortice di Paolo e Francesca.
Mi abbracci dolcemente e quasi piango.
Sei la cosa più bella che ho... non ho nulla!
Allungo il braccio fino ad accarezzarti la schiena, e su, su la mano scivola sulla tua pelle...
È finita, sono persa nel tuo abbraccio...
Amore mio, non lasciarmi andare... non farmi scappare via di nuovo, come sempre.
Prendimi con te e portami dove le lacrime sono finite, e dove i prati sono arsi dal sole, l'estate è calda e i turisti vivono di sogni e biscotti.
 
Bruciavi e morivi quella notte
I tuoi occhi si perdevano
I sogni svanivano
La tua vita fioca si spegneva
Sotto l'alito gelido della notte
 
Bruciavi e morivi quella notte
Ti ho detto addio
Ai piedi di quella statua
E sapevo che Dio non esiste
E che il nostro non era un arrivederci
 
Sognami questa notte
Tra le gelide acque e il corallo
Tu che non sei più neanche un ricordo
Portami giù con te
 
Sono la luna che muore, sono il ragno che ha perso la
mosca, sono una foglia riarsa dal sole, sono la nuvola su cui sta seduta la mia amica, sono il suo burattinaio... signora e padrona del tempo,
Questa notte e mia per sempre...
Apro gli occhi e vedo tutto ciò che voglio... nulla!
"Il dolore che provi è il tuo unico tesoro, io sono con te"... sono con te... sono con te...
"cos'hai detto? sei dentro me?"
Raccolgo quei quattro fogli che ho scritto
Li accartoccio. Il fumo sale lentamente, e la fiammella rischiara quel poco che c'è da rischiarare in una fredda alba d'inverno.
È giorno.
Finalmente inizia un altro fottutissimo giorno.
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 Ins. 10-01-2003