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                  Il soldatino di
               latta C'era una volta, in un ricchissimo paese, una
               grande fabbrica di giocattoli.Vi erano giochi di ogni tipo: orsacchiotti,
               bambole, costruzioni e un'infinità di
               soldatini.Questi erano molto di moda, in quei tempi.
               Erano di latta, avevano un'uniforme rossa fiammante,
               dei bottoncini dorati, un elmetto nero e un grosso
               fucile.I bambini ricevevano sempre in regalo, prima o
               poi, dei soldatini di latta. E i soldatini erano fieri
               di marciare e di combattere sui pavimenti delle case,
               mossi dalle mani dei loro padroncini. Soltanto un
               soldatino faceva eccezione.Si chiamava Tobia e non era affatto contento di
               essere un soldatino.Tobia fu regalato a due bei bambini, nel giorno
               di Natale. I bimbi, contentissimi, giocavano quasi
               tutto il giorno con i soldatini.E così tutti i giorni Tobia viveva
               storie pericolose e violente.La sera, quando finalmente poteva riposare,
               sentiva gli altri soldatini parlare tra loro:
               «Oggi ho vinto due volte il
               nemico!».«Io ho difeso il paese dagli
               invasori!».«Domani vi batterò io!» diceva
               infine tra i denti un soldatino ferito più
               volte.Tobia ascoltava in silenzio e pensava con
               angoscia al nuovo giorno che lo aspettava.«Ma perché non mi hanno fatto
               nascere orsacchiotto o bambola? &endash; si chiedeva
               ogni volta. &endash; È terribile marciare tutto
               il giorno, combattere contro i miei fratellini; io
               odio la guerra!».Il povero Tobia non ne poteva proprio
               più. Avrebbe dato chissà cosa per
               potersi togliere quell'ingombrante fucile e per essere
               accarezzato e coccolato come altri giocattoli di
               quella casa.Gli anni passarono. I bambini crescevano e un
               poco alla volta i giocattoli venivano posti dentro uno
               scatolone.Tobia si ritrovò, con gli altri
               soldatini, al buio, nel silenzio assoluto.«Perché ci hanno messi da
               parte?» si chiedevano i giocattoli senza
               capire.Tobia, pensando che le sue preghiere fossero
               state esaudite, tirò un sospiro di
               sollievo:«Finalmente potrò riposarmi!»
               esclamò.E difatti si riposò, ma solo per alcuni
               anni.I giocattoli venivano tramandati di generazione
               in generazione e tantissimi bambini giocarono alla
               guerra con i soldatini di latta.Passarono anni e anni, addirittura
               secoli.I soldatini venivano sempre
               utilizzati.Erano malconci e un po' sbiaditi, ma i bambini
               non si stancano di giocarci.Così lo scatolone dei giochi, con i
               soldatini e Tobia, è arrivato pian piano fino
               ai nostri giorni.Un bambino lo ha tirato fuori da un baule,
               incuriosito. Vedendo i soldatini ne ha preso uno in
               mano e ha chiesto stupito al padre:«Papà, che gioco è
               questo?».«È un gioco antichissimo, caro
               &endash; gli ha risposto il padre. &endash; Da tanto
               tempo i bambini mettono tutti questi soldatini uno di
               fronte all'altro e li fanno combattere».«È uno strano
               gioco!».«La cosa più strana è che
               non è soltanto un gioco. C'erano soldatini in
               carne ed ossa che si combattevano sul serio e,
               purtroppo, ci sono anche oggi!».Il bambino, rimasto senza parole, ha guardato
               il soldatino che aveva in mano e che era proprio
               Tobia.Poi, con un gesto deciso, gli ha tolto il
               grosso fucile e al suo posto vi ha messo un fiore.
               Infine lo ha adagiato delicatamente su uno
               scaffale.Se qualcuno guardasse attentamente quel
               soldatino, potrebbe vedere che è l'unico
               soldatino di latta al mondo che sorride. |