LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

 

Poesie
di
Elena Sideri
 
Viaggio notturno
 
Volgo lo sguardo
e lontano scorre un abitato,
lampioni che nella notte
ricordano
candele di una processione.
Accenni vaghi e veloci di alberi.
Nastro lungo d'autostrada
davanti agli occhi
che l'automobile divora
a grandi e veloci bocconi.
Cielo colmo di stelle,
come schegge di vetro
di un bicchiere esploso,
che veglia il respiro regolare
dei miei bambini.
Luna orgogliosa
che poco si concede.
Notte serena
che mi offre
questa semplice
e preziosa meraviglia.
 
 
 
Chiaroscuro
 
Sapevo cosa nascondeva
ma non lo vedevo.
I toni andavano
dal grigio di un perla
al bianco della neve
dando una sensazine
di nuvola.
L'anima chiedeva luce
ma trovava spiragli
offuscati e sommessi.
Ad intervalli giungevano
note allegre di chi sa e comprende
... ma io non capivo.
 
 
 
Incontro col mare
 
Sono entrata dentro di te
lentamente,
ad ogni passo
soffermandomi un poco.
Ho lasciato che
mi accarezzassi le ginocchia,
con il tuo fare dolce.
Ho penetrato lo sguardo
fin dove
un brillante riflesso lunare
me lo ha concesso.
Ed ho colmato l'anima.
Tornata alla sabbia
mi sono seduta a guardarti
con nel cuore una musica
suonata solo per me.
 
 
 
Il mio sguardo su di te
 
E il mio sguardo si posa sul tuo volto.
Ripercorre i lineamenti noti
del tuo viso amico,
del tuo viso amante.
Si focalizza sui tuoi occhi, occhi dolci,
occhi di castagna e di alberi autunnali,
occhi vivi, occhi curiosi.
Scivola fino alle mani.
Mani grandi, mani forti.
Mani che hanno stretto le mie
tante e tante volte in modo diverso.
Mani che mi hanno guidato lungo gli anni,
a volte lontane ma poi ritrovate,
più vigorose
più tenaci a stringermi la vita.
Si rialza verso la bocca,
quella bocca che mi conosce in ogni centimetro,
quella bocca che mi ha gridato la sua rabbia
e mi ha condotto verso lidi sconosciuti.
E dal cuore arriva la gioia,
che mi invade, mi avvolge,
fino a far vibrare il nido della mia anima.
La gioia, dopo tante lune e tanti soli,
di ritrovarti accanto a me,
più conosciuto che mai
e ugualmente
terra da esplorare,
mente da scoprire,
compagno da amare.
 
 
 
Anima triste
 
Anima sanguinante
in corpo di ragazza,
steli di papiro
le gambe.
Occhi grandi come
la tortura che da tempo
la violenta,
così grandi,
che ci vedi l'anima
scoperta da una tristezza infinita.
La vita tra le mani,
ma la vita è così grande,
così pesante
che sfugge tra le dita.
Steccati intorno al cuore.
La mente a bagno nel buio
a negargli il sole.
Una tenue luce in fondo
ma non riesce a farla propria.
Fatica, quanta fatica,
sonno che sempre
tarda a venire
e poi, finalmente,
inizia a cullare
a lenire il dolore.
La prende per mano
e la conduce
al chiarore di un'alba nuova.
 
 
 
Serata di fine inverno
 
Pianto a dirotto del cielo
quasi a voler sfogare
repressioni decennali,
d'incanto
lacrime che lasciano il passo
ad un vento frettoloso e vivace
che tutto asciuga.
Alza cose e foglie,
fa parlare persiane
alberi e panni stesi.
Vento che dà voce al mare.
Il mare
che quando si vuol far sentire
non ha eguali,
il mare che si fa cascata,
il mare che nella sua furia
fa compagnia,
scaccia le solitudini
catalizza la mente.
Il mare che culla i sonni,
anche i più agitati.
 
 
 
Come neve
 
La paura arriva
e chiude a due mandate
lo stomaco.
Arriva e la mente
non riesce più a rispondere.
Gli occhi li chiude
perchè non è vedere
che vuole.
Fa a pezzi il respiro.
Posa la sua mano pesante
sul cuore.
Tutto ferma,
tutto copre come neve.
Tu che aspetti,
aspetti che piano piano
il gelo vada via.
 
 
 
Il rumore della pioggia
 
Flash nel cielo
e cupi rimbombi.
Resto seduta
con lo sguardo soggiogato
dal fuoco acceso
che la pioggia,
seppur incessante,
non riuscirà a spegnere.
Pioggia che sento battere su
finestre che non gli aprirò.
Sonno che mi prende
cullato dalle note di quella
musica che mai mi stancherà.
 
 
 
Una notte a Cernobbio
 
Arrivarono per caso
intenti a ricucire strappi,
cercando di chiarire, di spiegare
e spesso complicando di più.
Entrarono e l'atmosfera
subito li avvolse.
Un vecchio e grande camino,
una vasta sala
con pezzi di vita quotidiana
dimenticati qua e là,
un arco da cornice a tre gradini.
Sorrisi sinceri su visi rugosi,
formalità che divennero scambi amichevoli.
Una chiave antica ad aprirgli la porta,
un letto in ferro battuto,
coperte di lana lavorate a mano,
calde e premurose
a difendere un'intimità ritrovata.
Il sonno tranquillo.
Un risveglio che fu una promessa.
Un grosso cane pigro li guardò andare via.
 
 
 
La casa lucciola
 
Il glicine
si riversava libero
lungo il muro di cinta
e su per il tetto rosso.
Adagiata all'angolo
della breve strada
al bivio della sua vita
la ospitò con la sua bambina.
Spolverò le ragnatele della casa
insieme a quelle della sua mente.
Finestre in ogni stanza
a donare luce
e lei ne chiuse riaprì
nel suo cuore.
Calde giornate
passate ad osservare ogni movimento
di quella primizia di vita
e serate colme di suoni estivi
tra chiacchiere amiche
e analisi della vita passata.
Una lucciola a farle compagnia
a dar luce dove non c'era.
Lasciò la casa con le piogge fitte
dei giorni autunnali
con il cuore colmo
di ricordi dolci
che non la lasciarono più.
 
 
 
I miei cieli
 
Ti guardo, ti guardo ancora
e ti riguardo.
Tu rispondi
alle mie domande mute
con vesti estive
traboccanti di stelle,
promesse dei giorni successivi.
Scacci la noia
con corse veloci di nuvole
che mutano continuamente la scena
come caleidoscopi.
Accompagni la mia malinconia
con il ritmo di una pioggia fitta
figlia di strati grigi e freddi.
Condividi i miei slanci, le mie promesse
con immensi azzurri gremiti di canti.
 
10° classificato al concorso Premio di Poesia La Montagna Vallespluga
Per leggere l'opera inserita nell' Antologia del premio letterario La Montagna Vallespluga 2000
Per leggere l'opera inserita nell' Antologia II Club dei Poeti 2000
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agg. 30 gennaio 2001