-
-
- La scena si
svolge in un piccolo paesino della Grecia in riva
al mare, con costumi e ambiente adeguati alla prima
metà del secolo ventesimo, circa nel 1920:
una festa di paese dove si mangia e si canta in un
locale all'aperto. Una gran tavola imbandita ove
siedono tra uomini e donne circa sessanta o
settanta persone, tutti tipicamente greci. Sulla
tavola sono visibili cibi, bevande e i commensali
che mangiano e bevono, ridendo e scherzando assai
rumorosamente.
- All'interno di
una camera da letto, soprastante il luogo del
banchetto tentano di dormire due coniugi di mezza
età, stranieri, ospiti della locanda: lui si
rigira nervosamente nel letto, si copre la testa
col cuscino, si riscopre nervosamente la testa, si
agita, sua moglie sveglia si avvia alla finestra
guardando il luogo da dove provengono gli
schiamazzi; ancora risate e confusione di gente
allegra, classica di una festa di paese. L'uomo non
ne può più, si mette di fretta un
paio di pantaloni, una camicia si mette le scarpe
slacciate ed esce dalla porta della camera
spazientito oltre i limiti della sopportazione.
- Un piccolo
gruppo di giovani circa sette persone, si alza
dalla tavola del banchetto, alcuni di loro prendono
da un altro piccolo tavolo a fianco alcuni tipici
strumenti a corda ed iniziano a cantare in coro, di
straordinaria bellezza: un classico del repertorio
greco.
- "APONI ZOI"
HARD-HEARTED LIFE
- SUNG BY GREGORIS
BITHIKOTSIS
- (ST. XARHAKOS,
L. PAPADOPOULOS)
-
- Nel coro canta
anche un giovane alto, bello, che più bello
non si può, tipicamente greco,
Panaiotis.
- Appare l'uomo
della camera nell'atto di protestare con impeto, ma
udendo il coro che già ha iniziato a cantare
si ferma e lentamente il suo volto si fa più
sereno: la confusione iniziale nel frattempo
è cessata e sempre dall'espressione del
volto dell'ospite si capisce che è rimasto
affascinato dalla bellezza del canto. Lentamente si
siede su una seggiola a limite del tavolo dove
siedono i commensali. Uno di loro immediatamente
vicino all'ospite. gli offre gentilmente un
bicchiere di vino; prima un po' titubante
però dopo poco l'ospite si mette a proprio
agio e accetta con un timido sorriso. Dopo poco
tempo sopraggiunge la moglie in vestaglia da
camera, con un espressione meravigliata si dirige
verso il marito, che offrendole una sedia le fa
cenno di sedersi e stare in silenzio, accennando al
coro che continua a cantare un brano di una
infinita dolcezza esaltata dalla bravura dei
giovani coristi. Il solista, Panaiotis, occhi neri
capelli neri fronte spaziosa, mentre canta guarda
una ragazza seduta al tavolo, anch'essa di una
bellezza straordinaria tipicamente greca (Anna):
occhi neri bellissimi, lucenti come due stelle,
guarda il giovane affascinata. Il giovane sembra
cantare per lei.
- Finito il coro
salutato da un lungo e caloroso applauso, i giovani
si rimettono seduti al tavolo.
- Termina il coro
greco
- Segue, tra gli
uomini una serie di brindisi dedicati ai propri
amici più cari viventi e
defunti.
- Si alza un uomo
di mezza età, con folti baffi
neri
- Primo uomo: bevo
questo vino alla salute di questo losco figuro,
è tanto brutto come è bella
l'amicizia che ci lega (accenna ad un commensale
che gli siede accanto, che sorride divertito)
- Secondo uomo:
(il commensale seduto accanto, stesso tipo, stessa
età) siedo accanto a questo grande
ubriacone, perché sono fiero, di avere in
lui l'amico più sincero!
- Terzo uomo:
(tono triste)
..il mare dà e il mare
prende
. bevo a te mio caro Mirko Fratello
mio!
- Tutti si alzano
in piedi e dopo due secondi di silenzio totale,
battono le mani molto forte. Si alza un quarto uomo
che con un sorriso appena accennato, con l'evidente
intenzione di ricondurre il tono della festa alla
precedente allegria senza peraltro affliggere il
precedente oratore:
- Quarto uomo
:bevo in onore a tutti voi, a tutti gli amici che
ci sorridono da lassù, augurando agli amici
di quaggiù che quando questa sera torneranno
a casa, siano in grado di trovare il buco della
serratura della propria porta di casa
- L'ospite
insonne. mia moglie ed io siamo venuti da lontano,
non però vestiti così, quando
torneremo al nostro paese, forse dormiremo
più a lungo ma ci mancherà il calore
e la dolcezza della gente di questo paese, siamo
venuti qui perché amiamo la Grecia e i
greci.
- Dopo un applauso
i commensali si stringono e fanno loro posto al
tavolo apparecchiando in fretta con modeste
stoviglie al pari degli altri offrendo poi cibo e
bevande.
- Si alza un uomo
che appare di classe più agiata, vestito
più elegantemente, con barba bianca molto
curata, con aspetto della persona di riguardo,
prende la parola con atteggiamento paternalistico
da persona notabile rivolto ai nuovi
ospiti
- Il notabile:
ospiti graditissimi, gli amici mi chiamano "il
sultano di Missolungi"per le mie ricchezze ed i
miei possedimenti; faccio lavorare con me molti di
loro, aiuto ogni persona di questo paese che sia in
difficoltà, perché la cosa più
bella di un uomo della mia età è di
essere salutato, quando tra loro cammino , non
soltanto con rispetto ma soprattutto con affetto,
siate i benvenuti in questo paese ove regna la pace
e la concordia.
- Applausi
più calorosi del solito e bevute. Dopo
alcuni secondi si alza Panaiotis.
- Panaiotis:
dedico questo delizioso nettare della terra ad un
angelo sceso dal cielo
le parole non bastano
per descrivere i sentimenti che nascono dal cuore
guardando il suo volto. Io bevo alla salute di una
mia amica d'infanzia, che adesso è diventata
bella come una giornata di sole, con due occhi
profondi come il mare, quando la guardi ti senti
travolto da un turbine di passioni che ti solleva
da ogni amarezza della vita.
- L'applauso viene
stroncato dallo sguardo severo del padre di Anna
che le siede accanto; la prende con impeto la mano
e se ne va dalla festa. Si ode un mormorio dei
commensali, dopo pochi secondi, molto irritato si
alza anche Panaiotis e abbandona la
festa.
- Cambia scena:
Panaiotis sta ricucendo le reti seduto in uno
sgabello in riva al mare, in un piccolo porto ove
ci sono alcune vecchie, piccole imbarcazioni. Da
lontano lo guarda Anna; Panaiotis ne avverte la
presenza e ricambia lo sguardo, trasalendo, avendo
immediatamente intuito le intenzioni della giovane,
lascia la rete e le corre incontro. Anna fugge con
l'evidente intenzione di essere seguita, andandosi
a nascondere tra la folta vegetazione ai limiti
delle abitazioni del villaggio. Si distende in un
piccolo spiazzo di erba ingiallita dal sole si
amano ardentemente ed intensamente. Tra i due si
avverte che esiste un amore vero, completo,
impetuoso, nel quale riaffiorano anche antichi
desideri ed affetti di una infanzia trascorsa
insieme:
- Panaiotis: tu
sei la mia vita, sei l'aria che respiro.. sei parte
di me.. quando ti vedo.. mi sento bruciare dentro,
devo averti vicino a me e stringerti forte fino a
sentir battere il tuo cuore insieme al mio per
tutta vita ed oltre
- Anna: senza di
te io non vivo più
anche se sei
lontano sei sempre con me.. il giorno ad ogni ora,
la notte accanto a me nel letto con la testa sul
mio cuscino. .ti voglio per sempre con tutta
l'anima, ti voglio stare sempre accanto anche dopo
la morte.. il nostro grande amore non dovrà
finire mai, perché è
infinito.
- Cambia scena:
una povera cucina di piccole dimensioni con un
arredamento povero ed essenziale. Il padre, con
folti baffi grigi parla ad alta voce ad Anna seduta
al tavolo di legno della cucina.
- Il padre: lo
devi dimenticare Panaiotis! È soltanto un
povero pescatore.. ma vuoi avere una vita
miserabile come la mia e quella di tua madre? Tu
sei la donna più bella del villaggio devi
andare in città dove faremo di tutto per
farti studiare e dove troverai qualcuno che
potrà assicurarti una vita
migliore!
- La madre donna
anziana vestita di nero di aspetto fiero, col modo
di parlare di chi in casa comanda, rivolta al
marito e padre di Anna:
- La madre: ma
cosa dici? Macchè città e studi! Ma
non ti sei accorto che Anastasio, il figlio del
padrone della locanda non ha occhi che per lei! Tu
vai per mare, bevi, mangi e dormi e non sai nulla
di questo paese, ma lo sai che il padre di
Anastasio possiede più di dieci barche da
altura?... e che Anastasio è l'unico
figlio?
- Anna si alza in
piedi si asciuga con la manica le lacrime dagli
occhi e con ferrea determinazione guarda entrambi i
genitori con uno sguardo di fuoco:
- Anna: io voglio
Panaiotis! Lo amato da quando sono nata. Se me lo
impedite io mi ucciderò e sarà colpa
vostra e vi giuro che lo farò come è
vero che ora mi vedete viva!
- Dopo una lunga
pausa i due genitori si siedono scoraggiati da
quelle parole, guardano Anna sbigottiti come arresi
da qualcosa molto più grande di
loro.
- Cambia scena:
piccola chiesa del villaggio; sulla porta al centro
posano per un fotografia due sposi con abiti
dell'epoca, modesti ma dignitosi, insieme a parenti
ed amici. Il fotografo scatta una fotografia con un
vecchio apparecchio con il lampo al magnesio.
L'inquadratura si avvicina ritraendo i classici
atteggiamenti di congratulazione , abbracci e baci
augurali di parenti ed amici: l'inquadratura si
sofferma poi sul volto del padre di Anna,
illuminato da un dolce sorriso, si avvicina a
Panaiotis e lo abbraccia commosso.
- Cambia
inquadratura: stesso locale della prima scena. E'
una giornata piena di sole. Da una parte c'è
un'orchestrina, composta da tre violini una viola
da gamba e un violoncello che suona graziosi noti
motivi del repertorio classico, ai lati della
grande terrazza all'aperto con vista sul mare;
c'è una tavola a forma di ferro di cavallo
sono seduti tutti gli invitati circa cinquanta
persone. Dopo qualche tempo entrano gli sposi,
tutti si alzano applaudendo, terminato il saluto
agli sposi l'orchestra inizia a suonare il valzer
dall'opera "Coppelia"
- VALZER DAL
BALLETTO "COPPELIA" DI DELIBES
- i due sposi si
guardano negli occhi con un sorriso appena
accennato ed iniziano lentamente a ballare ponendo
le proprie mani ai lati della testa dell'altro
reciprocamente, all'altezza delle orecchie come
volessero consolidare la reciproca forte
appartenenza. Continuano così a ballare
guardandosi estaticamente negli occhi, poi il loro
movimento si fa più lento, evidenziando un
abbraccio appassionato che i due stringono, quasi
soffermandosi.
- Finisce il
motivo, tutti in piedi applaudono, i due si baciano
teneramente.
- TERMINA IL BRANO
DI DELIBES
-
- Dopo qualche
secondo parla il notabile:
- Il notabile:
giovanotti! Continuerete dopo quando sarete soli!
(risata generale) adesso venite a tavola
- Seduti gli
sposi, si alzano dal tavolo due giovinetti: un
ragazzino ed una ragazzina dell'età
apparente di dodici anni che iniziano a ballare con
molta bravura il valzer che l'orchestrina riprende
a suonare.
- RIPRENDE LO
STESSO BRANO DI DELIBES
- Il ballo dei due
giovani si capisce che è stato preparato con
cura in precedenza da persone adulte per
ingentilire la festa; fino al termine della musica,
ballano castamente, ma dalle loro espressioni si
intravede il fuoco di un amore nascente, che il
ragazzino, inutilmente cerca di nascondere allo
sguardo civettuolo della ragazzina,
dopodichè ridendo e rossi in viso tornano ai
rispettivi posti accanto ai propri
genitori.
- TERMINA IL BRANO
MUSICALE
-
- Solite scene e
azioni rituali che si svolgono in qualsiasi
matrimonio. La scena sfuma al dopo
pranzo
- Il notabile:
Caro Panaiotis, siccome tu sei un bravo giovane,
amico di mio figlio Anastasio da una vita intera,
insieme, abbiamo deciso di farti un regalo che ti
consenta finalmente di pescare in altura, dove,
come sai il pesce è abbondante che io
giornalmente acquisterò al prezzo di
mercato, cosicché tu possa vivere con Anna
come entrambi meritate. Dentro la barca ci sono
cinque chilometri di rete con tutte le segnalazioni
necessarie. Tutto pronto per l'uso.
- Abbracci
calorosi di riconoscenza brindisi, ed altri gesti
rituali. Dopo poco i due sposi escono e si recano
di corsa a vedere la barca: un bel natante di legno
di dodici metri, con motore entro bordo con
avviamento a manovella, classico dell'epoca. I due
saltano sulla barca, dopo breve tempo Panaiotis la
mette in moto, Anna alzandosi la lunga gonna bianca
da sposa non oltre le caviglie sale sorridendo
sulla barca e si siede a poppa aiutata da
Panaiotis; lo sposo, dopo aver preso visione del
motore e del suo funzionamento, avvia la barca che
prende lentamente il largo, i due salutano gli
ospiti che li guardano dalla terrazza rispondendo
allegramente e rumorosamente al saluto
- Cambia
inquadratura la barca è a largo in un mare
calmo come uno specchio con un sole che solleva un
bassa foschia a pelo d'acqua. Si vede la barca che
si allontana dal punto di osservazione con i due
sposi che abbracciati, con la testa di Anna
appoggiata sulla spalla di Panaiotis siedono a
poppa. Sfuma il rumore della barca ed inizia un
sottofondo musicale:
- "GIOCHI DI
BIMBI" &endash; VISIONE &endash; DI
SCHUMANN
- La scena dura
fino a quando la barca quasi scompare
all'orizzonte
- Cambia scena:
è l'imbrunire la barca con gli sposi
attracca al molo del piccolo porto, scende
Panaiotis , porge la mano ad Anna, assicura la
barca all'ormeggio e tenendosi per mano si avviano
verso casa, (continua lo stesso sottofondo
musicale) una abitazione piccola, graziosa bianca,
di stile classico greco marinaresco. I due
scompaiono chiudendosi la porta alle
spalle.
- TERMINA IL BRANO
MUSICALE
- Cambia scena:
è estate al sorgere del sole, Anna e
Panaiotis vestiti con abiti da lavoro classici
dell'epoca, montano sulla barca e che si vede
allontanarsi dal porto. L'inquadratura dissolve
comparendo la barca ferma in alto mare col sole
ormai alto, ed un mare splendidamente calmo, senza
un alito di vento, mentre Anna e Panaiotis, con
evidente affiatamento, per un lavoro sempre
compiuto insieme, tirano a bordo le reti: la pesca
è abbondante: ad un tratto Anna si punge per
la spina dorsale di un pesce dentro la rete:
Panaiotis agitatissimo:
- Panaiotis:
attenta Anna! Dammi qua il dito,
- presto
può essere un pesce velenoso
e so ben
io il dolore che provoca, è un dolore
tremendo
- Panaiotis prende
un coltello e fa una piccola incisione al dito e ne
succhia il sangue; ripete concitatamente
l'operazione, mentre Anna resasi ben conto che non
si tratta di alcun pesce velenoso, guarda Panaiotis
con un sorriso d'affetto e non volendo
interromperlo, tace perché le piace vedere
il suo uomo preoccupato per lei, non avvertendo
nemmeno il dolore che gli provoca Panaiotis per
quelle manovre. Dopo un po' di tempo, sempre
sorridendo:
- Anna:
Panaiotis
è la spina di questo bel
pesce, che non è affatto velenoso! È
quello accanto che lo è.. però mi sei
piaciuto tanto
. anche se mi hai rovinato il
dito! Adesso che abbiamo finito, prima di tornare a
casa, sediamoci, riposiamoci e godiamo questa calma
e questo silenzio.
- Panaiotis:
è stata una pesca veramente eccezionale!
Finalmente potremo stare tranquilli
quando il
mare è così calmo, sento la sua voce,
e mi trasmette una serenità infinita. e mi
dice quanto sono stato fortunato per aver avuto in
dono un' anima splendida come la tua.
- Anna: Nemmeno
più un minuto sarai senza di me.. se vedo
un'altra donna che soltanto ti guarda, gli cavo gli
occhi! Tu sei mio! Ti sento e ti ho sempre sentito
dentro di me!
- I due si siedono
a poppa della barca, ferma in mezzo ad un mare di
specchio; Anna appoggia la testa sulla spalla di
Panaiotis, entrambi in silenzio con una espressione
beata godendo reciprocamente della propria
compagnia. L'inquadratura si allontana dalla barca
(zoom indietro molto lentamente) soffermandosi
lungamente sulla barca da lontano , piccola, e
ritorna il brano di Schumann
-
- "GIOCHI DI
BIMBI"&endash; VISIONE &endash; DI
SCHUMANN
-
- Cambia scena:
sullo stesso porto verso l'imbrunire, è
passato un po' di tempo. E' inverno, Anna e
Panaiotis vestono dei modesti abiti invernali, tira
un forte vento:
- Panaiotis: devo
andare a recuperare le reti, altrimenti se si alza
il mare, vanno perdute
- Anna: vengo con
te
- Panaiotis: no
è pericoloso
- Anna: ho detto
che vengo con te!
- Panaiotis:
vattene a casa con me non vieni, sta per venere una
burrasca!
- Anna: ti prego
Panaiotis, ti sarò d'aiuto
non ti
lascio andare solo!
- Panaiotis
(urlando) no vai a casa!
- Panaiotis con
uno spintone l'allontana dal molo, Anna quasi cade:
Panaiotis salta sulla barca la mette in moto e sta
per andarsene.
- Anna (gridando
disperatamente) Panaiotis!
- La barca
è a circa due metri dal molo, Anna si getta
in mare tentando di raggiungere a nuoto la barca.
Panaiotis fa immediatamente retromarcia e tira a
bordo Anna.
- Panaiotis
(concitato) prendi questi vestiti e mettiti questo
mio vestito asciutto e la tuta impermeabile, presto
altrimenti prendi freddo.
- L'aiuta a
spogliarsi e a rivestirsi, gli asciuga i capelli
soffermandosi nell'azione con le mani ai lati della
testa. Le sorride avendo compreso il grande gesto
d'amore della donna se la stringe al
petto.
- Panaiotis: testa
dura! Immagino che non vorrai andare a casa
te ne prego è pericoloso!
- Anna: o torniamo
a casa insieme o vengo con te.
- Panaiotis; non
posso perdere chilometri di rete!
- Anna (con tono
calmo e determinato accarezzando il viso di
Panaiotis) allora non puoi farci niente, vengo con
te.
- L'inquadratura
mostra la barca che si allontana illuminata dalle
caratteristiche luci di via. L'inquadratura
distogliendosi dall'imbarca-zione, allargando sul
mare in tempesta inizia in sottofondo il brano
musicale.
- "PRELUDIO"
DELL'ATTO SECONDO DA PEER GYNT DI
GRIEG.
- Imbrunire del
giorno dopo: la gente del villaggio esegue le
ricerche di Panaiotis e Anna. La scena della
ricerca dura a lungo: repentino movimento
dell'inquadratura su una barca rovinata sugli
scogli il mare è adesso calmo. Poco lontano
giacciono due corpi senza vita. La gente accorre..
alcuni si chinano sui due.. scene di disperazione,
l'azione è muta, si ode soltanto la melodia
di Grieg (l'azione ha i tempi di svolgimento in
accordo alle variazioni musicali)
- Cambia scena
mentre il sottofondo musicale prosegue senza alcuna
interruzione, variando d'intensità
volumetrica in accordo alla scene visiva: Funerale.
Due bare sono adagiate sopra un barroccio pieno di
fiori che ornano anche le ruote, trainato da due
cavalli neri, tenuti al passo ai lati da due uomini
vestiti di nero. Inquadratura di tutte le facce ad
un ad una già viste, in occasione delle
feste; durante il trasporto lateralmente si
affiancano persone in abiti neri dell'epoca
classici della povera gente che pone fiori sulle
due bare. L'inquadratura muovendosi lentamente dal
funerale esegue una panoramica sul paesino, sul
mare e fermando la ripresa su le nuvole bianche di
un cielo invernale. Viene messa in risalto la
musica di Grieg che aumenta garbatamente di volume.
Cambia scena: vengono calate le due bare poste
affiancate su quattro traverse di legno sostenute
da otto uomini, quattro per parte che le calano in
una unica fossa di larghezza adeguata
- Cambia scena, lo
stesso sottofondo musicale, il preludio dell'atto
IV di Peer Gynt) L'inquadratura è effettuata
come proveniente dagli occhi di qualcuno che sta
cercando una lapide in un cimitero, il moto si fa
gradatamente più veloce finché
repentinamente si blocca su una lapide di pietra
usurata dal tempo e quasi abbandonata che riporta
una iscrizione in alfabeto illirico e una data, che
la didascalia traduce così: - Panaiotis
Xarhakis e Anna Costas - Due anime pure che hanno
vissuto insieme avvolti da un amore infinito morti
insieme, insieme sepolti e insieme in cielo avvolti
nell'amore di Dio Padre - 3 giugno 1921 &endash; In
alto appare chiaramente il numero della lapide :
72. Si vede poi una mano che depone due rose rosse
sulla lapide accarezzando poi dolcemente la pietra,
poi fermandosi quasi voglia carpirne il
calore.
- Si nota soltanto
che è una bella mano con dita lunghe e
sottili, forse quella di una giovane
donna.
- TERMINA IL BRANO
DI GRIEG
-
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