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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
  Maurizio Sergi presenta
"Due rose rosse"

PRIMA PARTE
Amore coniugale
 
 
La scena si svolge in un piccolo paesino della Grecia in riva al mare, con costumi e ambiente adeguati alla prima metà del secolo ventesimo, circa nel 1920: una festa di paese dove si mangia e si canta in un locale all'aperto. Una gran tavola imbandita ove siedono tra uomini e donne circa sessanta o settanta persone, tutti tipicamente greci. Sulla tavola sono visibili cibi, bevande e i commensali che mangiano e bevono, ridendo e scherzando assai rumorosamente.
All'interno di una camera da letto, soprastante il luogo del banchetto tentano di dormire due coniugi di mezza età, stranieri, ospiti della locanda: lui si rigira nervosamente nel letto, si copre la testa col cuscino, si riscopre nervosamente la testa, si agita, sua moglie sveglia si avvia alla finestra guardando il luogo da dove provengono gli schiamazzi; ancora risate e confusione di gente allegra, classica di una festa di paese. L'uomo non ne può più, si mette di fretta un paio di pantaloni, una camicia si mette le scarpe slacciate ed esce dalla porta della camera spazientito oltre i limiti della sopportazione.
Un piccolo gruppo di giovani circa sette persone, si alza dalla tavola del banchetto, alcuni di loro prendono da un altro piccolo tavolo a fianco alcuni tipici strumenti a corda ed iniziano a cantare in coro, di straordinaria bellezza: un classico del repertorio greco.
"APONI ZOI" HARD-HEARTED LIFE
SUNG BY GREGORIS BITHIKOTSIS
(ST. XARHAKOS, L. PAPADOPOULOS)
 
Nel coro canta anche un giovane alto, bello, che più bello non si può, tipicamente greco, Panaiotis.
Appare l'uomo della camera nell'atto di protestare con impeto, ma udendo il coro che già ha iniziato a cantare si ferma e lentamente il suo volto si fa più sereno: la confusione iniziale nel frattempo è cessata e sempre dall'espressione del volto dell'ospite si capisce che è rimasto affascinato dalla bellezza del canto. Lentamente si siede su una seggiola a limite del tavolo dove siedono i commensali. Uno di loro immediatamente vicino all'ospite. gli offre gentilmente un bicchiere di vino; prima un po' titubante però dopo poco l'ospite si mette a proprio agio e accetta con un timido sorriso. Dopo poco tempo sopraggiunge la moglie in vestaglia da camera, con un espressione meravigliata si dirige verso il marito, che offrendole una sedia le fa cenno di sedersi e stare in silenzio, accennando al coro che continua a cantare un brano di una infinita dolcezza esaltata dalla bravura dei giovani coristi. Il solista, Panaiotis, occhi neri capelli neri fronte spaziosa, mentre canta guarda una ragazza seduta al tavolo, anch'essa di una bellezza straordinaria tipicamente greca (Anna): occhi neri bellissimi, lucenti come due stelle, guarda il giovane affascinata. Il giovane sembra cantare per lei.
Finito il coro salutato da un lungo e caloroso applauso, i giovani si rimettono seduti al tavolo.
Termina il coro greco
Segue, tra gli uomini una serie di brindisi dedicati ai propri amici più cari viventi e defunti.
Si alza un uomo di mezza età, con folti baffi neri
Primo uomo: bevo questo vino alla salute di questo losco figuro, è tanto brutto come è bella l'amicizia che ci lega (accenna ad un commensale che gli siede accanto, che sorride divertito)
Secondo uomo: (il commensale seduto accanto, stesso tipo, stessa età) siedo accanto a questo grande ubriacone, perché sono fiero, di avere in lui l'amico più sincero!
Terzo uomo: (tono triste)…..il mare dà e il mare prende…. bevo a te mio caro Mirko Fratello mio!
Tutti si alzano in piedi e dopo due secondi di silenzio totale, battono le mani molto forte. Si alza un quarto uomo che con un sorriso appena accennato, con l'evidente intenzione di ricondurre il tono della festa alla precedente allegria senza peraltro affliggere il precedente oratore:
Quarto uomo :bevo in onore a tutti voi, a tutti gli amici che ci sorridono da lassù, augurando agli amici di quaggiù che quando questa sera torneranno a casa, siano in grado di trovare il buco della serratura della propria porta di casa
L'ospite insonne. mia moglie ed io siamo venuti da lontano, non però vestiti così, quando torneremo al nostro paese, forse dormiremo più a lungo ma ci mancherà il calore e la dolcezza della gente di questo paese, siamo venuti qui perché amiamo la Grecia e i greci.
Dopo un applauso i commensali si stringono e fanno loro posto al tavolo apparecchiando in fretta con modeste stoviglie al pari degli altri offrendo poi cibo e bevande.
Si alza un uomo che appare di classe più agiata, vestito più elegantemente, con barba bianca molto curata, con aspetto della persona di riguardo, prende la parola con atteggiamento paternalistico da persona notabile rivolto ai nuovi ospiti
Il notabile: ospiti graditissimi, gli amici mi chiamano "il sultano di Missolungi"per le mie ricchezze ed i miei possedimenti; faccio lavorare con me molti di loro, aiuto ogni persona di questo paese che sia in difficoltà, perché la cosa più bella di un uomo della mia età è di essere salutato, quando tra loro cammino , non soltanto con rispetto ma soprattutto con affetto, siate i benvenuti in questo paese ove regna la pace e la concordia.
Applausi più calorosi del solito e bevute. Dopo alcuni secondi si alza Panaiotis.
Panaiotis: dedico questo delizioso nettare della terra ad un angelo sceso dal cielo… le parole non bastano per descrivere i sentimenti che nascono dal cuore guardando il suo volto. Io bevo alla salute di una mia amica d'infanzia, che adesso è diventata bella come una giornata di sole, con due occhi profondi come il mare, quando la guardi ti senti travolto da un turbine di passioni che ti solleva da ogni amarezza della vita.
L'applauso viene stroncato dallo sguardo severo del padre di Anna che le siede accanto; la prende con impeto la mano e se ne va dalla festa. Si ode un mormorio dei commensali, dopo pochi secondi, molto irritato si alza anche Panaiotis e abbandona la festa.
Cambia scena: Panaiotis sta ricucendo le reti seduto in uno sgabello in riva al mare, in un piccolo porto ove ci sono alcune vecchie, piccole imbarcazioni. Da lontano lo guarda Anna; Panaiotis ne avverte la presenza e ricambia lo sguardo, trasalendo, avendo immediatamente intuito le intenzioni della giovane, lascia la rete e le corre incontro. Anna fugge con l'evidente intenzione di essere seguita, andandosi a nascondere tra la folta vegetazione ai limiti delle abitazioni del villaggio. Si distende in un piccolo spiazzo di erba ingiallita dal sole si amano ardentemente ed intensamente. Tra i due si avverte che esiste un amore vero, completo, impetuoso, nel quale riaffiorano anche antichi desideri ed affetti di una infanzia trascorsa insieme:
Panaiotis: tu sei la mia vita, sei l'aria che respiro.. sei parte di me.. quando ti vedo.. mi sento bruciare dentro, devo averti vicino a me e stringerti forte fino a sentir battere il tuo cuore insieme al mio per tutta vita ed oltre
Anna: senza di te io non vivo più… anche se sei lontano sei sempre con me.. il giorno ad ogni ora, la notte accanto a me nel letto con la testa sul mio cuscino. .ti voglio per sempre con tutta l'anima, ti voglio stare sempre accanto anche dopo la morte.. il nostro grande amore non dovrà finire mai, perché è infinito.
Cambia scena: una povera cucina di piccole dimensioni con un arredamento povero ed essenziale. Il padre, con folti baffi grigi parla ad alta voce ad Anna seduta al tavolo di legno della cucina.
Il padre: lo devi dimenticare Panaiotis! È soltanto un povero pescatore.. ma vuoi avere una vita miserabile come la mia e quella di tua madre? Tu sei la donna più bella del villaggio devi andare in città dove faremo di tutto per farti studiare e dove troverai qualcuno che potrà assicurarti una vita migliore!
La madre donna anziana vestita di nero di aspetto fiero, col modo di parlare di chi in casa comanda, rivolta al marito e padre di Anna:
La madre: ma cosa dici? Macchè città e studi! Ma non ti sei accorto che Anastasio, il figlio del padrone della locanda non ha occhi che per lei! Tu vai per mare, bevi, mangi e dormi e non sai nulla di questo paese, ma lo sai che il padre di Anastasio possiede più di dieci barche da altura?... e che Anastasio è l'unico figlio?
Anna si alza in piedi si asciuga con la manica le lacrime dagli occhi e con ferrea determinazione guarda entrambi i genitori con uno sguardo di fuoco:
Anna: io voglio Panaiotis! Lo amato da quando sono nata. Se me lo impedite io mi ucciderò e sarà colpa vostra e vi giuro che lo farò come è vero che ora mi vedete viva!
Dopo una lunga pausa i due genitori si siedono scoraggiati da quelle parole, guardano Anna sbigottiti come arresi da qualcosa molto più grande di loro.
Cambia scena: piccola chiesa del villaggio; sulla porta al centro posano per un fotografia due sposi con abiti dell'epoca, modesti ma dignitosi, insieme a parenti ed amici. Il fotografo scatta una fotografia con un vecchio apparecchio con il lampo al magnesio. L'inquadratura si avvicina ritraendo i classici atteggiamenti di congratulazione , abbracci e baci augurali di parenti ed amici: l'inquadratura si sofferma poi sul volto del padre di Anna, illuminato da un dolce sorriso, si avvicina a Panaiotis e lo abbraccia commosso.
Cambia inquadratura: stesso locale della prima scena. E' una giornata piena di sole. Da una parte c'è un'orchestrina, composta da tre violini una viola da gamba e un violoncello che suona graziosi noti motivi del repertorio classico, ai lati della grande terrazza all'aperto con vista sul mare; c'è una tavola a forma di ferro di cavallo sono seduti tutti gli invitati circa cinquanta persone. Dopo qualche tempo entrano gli sposi, tutti si alzano applaudendo, terminato il saluto agli sposi l'orchestra inizia a suonare il valzer dall'opera "Coppelia"
VALZER DAL BALLETTO "COPPELIA" DI DELIBES
i due sposi si guardano negli occhi con un sorriso appena accennato ed iniziano lentamente a ballare ponendo le proprie mani ai lati della testa dell'altro reciprocamente, all'altezza delle orecchie come volessero consolidare la reciproca forte appartenenza. Continuano così a ballare guardandosi estaticamente negli occhi, poi il loro movimento si fa più lento, evidenziando un abbraccio appassionato che i due stringono, quasi soffermandosi.
Finisce il motivo, tutti in piedi applaudono, i due si baciano teneramente.
TERMINA IL BRANO DI DELIBES
 
Dopo qualche secondo parla il notabile:
Il notabile: giovanotti! Continuerete dopo quando sarete soli! (risata generale) adesso venite a tavola
Seduti gli sposi, si alzano dal tavolo due giovinetti: un ragazzino ed una ragazzina dell'età apparente di dodici anni che iniziano a ballare con molta bravura il valzer che l'orchestrina riprende a suonare.
RIPRENDE LO STESSO BRANO DI DELIBES
Il ballo dei due giovani si capisce che è stato preparato con cura in precedenza da persone adulte per ingentilire la festa; fino al termine della musica, ballano castamente, ma dalle loro espressioni si intravede il fuoco di un amore nascente, che il ragazzino, inutilmente cerca di nascondere allo sguardo civettuolo della ragazzina, dopodichè ridendo e rossi in viso tornano ai rispettivi posti accanto ai propri genitori.
TERMINA IL BRANO MUSICALE
 
Solite scene e azioni rituali che si svolgono in qualsiasi matrimonio. La scena sfuma al dopo pranzo
Il notabile: Caro Panaiotis, siccome tu sei un bravo giovane, amico di mio figlio Anastasio da una vita intera, insieme, abbiamo deciso di farti un regalo che ti consenta finalmente di pescare in altura, dove, come sai il pesce è abbondante che io giornalmente acquisterò al prezzo di mercato, cosicché tu possa vivere con Anna come entrambi meritate. Dentro la barca ci sono cinque chilometri di rete con tutte le segnalazioni necessarie. Tutto pronto per l'uso.
Abbracci calorosi di riconoscenza brindisi, ed altri gesti rituali. Dopo poco i due sposi escono e si recano di corsa a vedere la barca: un bel natante di legno di dodici metri, con motore entro bordo con avviamento a manovella, classico dell'epoca. I due saltano sulla barca, dopo breve tempo Panaiotis la mette in moto, Anna alzandosi la lunga gonna bianca da sposa non oltre le caviglie sale sorridendo sulla barca e si siede a poppa aiutata da Panaiotis; lo sposo, dopo aver preso visione del motore e del suo funzionamento, avvia la barca che prende lentamente il largo, i due salutano gli ospiti che li guardano dalla terrazza rispondendo allegramente e rumorosamente al saluto
Cambia inquadratura la barca è a largo in un mare calmo come uno specchio con un sole che solleva un bassa foschia a pelo d'acqua. Si vede la barca che si allontana dal punto di osservazione con i due sposi che abbracciati, con la testa di Anna appoggiata sulla spalla di Panaiotis siedono a poppa. Sfuma il rumore della barca ed inizia un sottofondo musicale:
"GIOCHI DI BIMBI" &endash; VISIONE &endash; DI SCHUMANN
La scena dura fino a quando la barca quasi scompare all'orizzonte
Cambia scena: è l'imbrunire la barca con gli sposi attracca al molo del piccolo porto, scende Panaiotis , porge la mano ad Anna, assicura la barca all'ormeggio e tenendosi per mano si avviano verso casa, (continua lo stesso sottofondo musicale) una abitazione piccola, graziosa bianca, di stile classico greco marinaresco. I due scompaiono chiudendosi la porta alle spalle.
TERMINA IL BRANO MUSICALE
Cambia scena: è estate al sorgere del sole, Anna e Panaiotis vestiti con abiti da lavoro classici dell'epoca, montano sulla barca e che si vede allontanarsi dal porto. L'inquadratura dissolve comparendo la barca ferma in alto mare col sole ormai alto, ed un mare splendidamente calmo, senza un alito di vento, mentre Anna e Panaiotis, con evidente affiatamento, per un lavoro sempre compiuto insieme, tirano a bordo le reti: la pesca è abbondante: ad un tratto Anna si punge per la spina dorsale di un pesce dentro la rete: Panaiotis agitatissimo:
Panaiotis: attenta Anna! Dammi qua il dito,
presto… può essere un pesce velenoso … e so ben io il dolore che provoca, è un dolore tremendo…
Panaiotis prende un coltello e fa una piccola incisione al dito e ne succhia il sangue; ripete concitatamente l'operazione, mentre Anna resasi ben conto che non si tratta di alcun pesce velenoso, guarda Panaiotis con un sorriso d'affetto e non volendo interromperlo, tace perché le piace vedere il suo uomo preoccupato per lei, non avvertendo nemmeno il dolore che gli provoca Panaiotis per quelle manovre. Dopo un po' di tempo, sempre sorridendo:
Anna: Panaiotis… è la spina di questo bel pesce, che non è affatto velenoso! È quello accanto che lo è.. però mi sei piaciuto tanto…. anche se mi hai rovinato il dito! Adesso che abbiamo finito, prima di tornare a casa, sediamoci, riposiamoci e godiamo questa calma e questo silenzio.
Panaiotis: è stata una pesca veramente eccezionale! Finalmente potremo stare tranquilli… quando il mare è così calmo, sento la sua voce, e mi trasmette una serenità infinita. e mi dice quanto sono stato fortunato per aver avuto in dono un' anima splendida come la tua.
Anna: Nemmeno più un minuto sarai senza di me.. se vedo un'altra donna che soltanto ti guarda, gli cavo gli occhi! Tu sei mio! Ti sento e ti ho sempre sentito dentro di me!
I due si siedono a poppa della barca, ferma in mezzo ad un mare di specchio; Anna appoggia la testa sulla spalla di Panaiotis, entrambi in silenzio con una espressione beata godendo reciprocamente della propria compagnia. L'inquadratura si allontana dalla barca (zoom indietro molto lentamente) soffermandosi lungamente sulla barca da lontano , piccola, e ritorna il brano di Schumann
 
"GIOCHI DI BIMBI"&endash; VISIONE &endash; DI SCHUMANN
 
Cambia scena: sullo stesso porto verso l'imbrunire, è passato un po' di tempo. E' inverno, Anna e Panaiotis vestono dei modesti abiti invernali, tira un forte vento:
Panaiotis: devo andare a recuperare le reti, altrimenti se si alza il mare, vanno perdute
Anna: vengo con te
Panaiotis: no è pericoloso
Anna: ho detto che vengo con te!
Panaiotis: vattene a casa con me non vieni, sta per venere una burrasca!
Anna: ti prego Panaiotis, ti sarò d'aiuto… non ti lascio andare solo!
Panaiotis (urlando) no vai a casa!
Panaiotis con uno spintone l'allontana dal molo, Anna quasi cade: Panaiotis salta sulla barca la mette in moto e sta per andarsene.
Anna (gridando disperatamente) Panaiotis!
La barca è a circa due metri dal molo, Anna si getta in mare tentando di raggiungere a nuoto la barca. Panaiotis fa immediatamente retromarcia e tira a bordo Anna.
Panaiotis (concitato) prendi questi vestiti e mettiti questo mio vestito asciutto e la tuta impermeabile, presto altrimenti prendi freddo.
L'aiuta a spogliarsi e a rivestirsi, gli asciuga i capelli soffermandosi nell'azione con le mani ai lati della testa. Le sorride avendo compreso il grande gesto d'amore della donna se la stringe al petto.
Panaiotis: testa dura! Immagino che non vorrai andare a casa… te ne prego è pericoloso!
Anna: o torniamo a casa insieme o vengo con te.
Panaiotis; non posso perdere chilometri di rete!
Anna (con tono calmo e determinato accarezzando il viso di Panaiotis) allora non puoi farci niente, vengo con te.
L'inquadratura mostra la barca che si allontana illuminata dalle caratteristiche luci di via. L'inquadratura distogliendosi dall'imbarca-zione, allargando sul mare in tempesta inizia in sottofondo il brano musicale.
"PRELUDIO" DELL'ATTO SECONDO DA PEER GYNT DI GRIEG.
Imbrunire del giorno dopo: la gente del villaggio esegue le ricerche di Panaiotis e Anna. La scena della ricerca dura a lungo: repentino movimento dell'inquadratura su una barca rovinata sugli scogli il mare è adesso calmo. Poco lontano giacciono due corpi senza vita. La gente accorre.. alcuni si chinano sui due.. scene di disperazione, l'azione è muta, si ode soltanto la melodia di Grieg (l'azione ha i tempi di svolgimento in accordo alle variazioni musicali)
Cambia scena mentre il sottofondo musicale prosegue senza alcuna interruzione, variando d'intensità volumetrica in accordo alla scene visiva: Funerale. Due bare sono adagiate sopra un barroccio pieno di fiori che ornano anche le ruote, trainato da due cavalli neri, tenuti al passo ai lati da due uomini vestiti di nero. Inquadratura di tutte le facce ad un ad una già viste, in occasione delle feste; durante il trasporto lateralmente si affiancano persone in abiti neri dell'epoca classici della povera gente che pone fiori sulle due bare. L'inquadratura muovendosi lentamente dal funerale esegue una panoramica sul paesino, sul mare e fermando la ripresa su le nuvole bianche di un cielo invernale. Viene messa in risalto la musica di Grieg che aumenta garbatamente di volume. Cambia scena: vengono calate le due bare poste affiancate su quattro traverse di legno sostenute da otto uomini, quattro per parte che le calano in una unica fossa di larghezza adeguata
Cambia scena, lo stesso sottofondo musicale, il preludio dell'atto IV di Peer Gynt) L'inquadratura è effettuata come proveniente dagli occhi di qualcuno che sta cercando una lapide in un cimitero, il moto si fa gradatamente più veloce finché repentinamente si blocca su una lapide di pietra usurata dal tempo e quasi abbandonata che riporta una iscrizione in alfabeto illirico e una data, che la didascalia traduce così: - Panaiotis Xarhakis e Anna Costas - Due anime pure che hanno vissuto insieme avvolti da un amore infinito morti insieme, insieme sepolti e insieme in cielo avvolti nell'amore di Dio Padre - 3 giugno 1921 &endash; In alto appare chiaramente il numero della lapide : 72. Si vede poi una mano che depone due rose rosse sulla lapide accarezzando poi dolcemente la pietra, poi fermandosi quasi voglia carpirne il calore.
Si nota soltanto che è una bella mano con dita lunghe e sottili, forse quella di una giovane donna.
TERMINA IL BRANO DI GRIEG

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Ins. 08-11-2004