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- PRELUDIO
DALL'ATTO IV DA "PEER GINT" DI GRIEG
- Prosegue la
musica di Grieg divenendo questa più leggera
e idilliaca mentre una giovane donna di circa venti
anni, accompagnata da un uomo di circa la stessa
età camminano insieme per una graziosa e
solitaria strada di campagna mentre la ripresa
viene fatta frontalmente ai due
giovani.
- I due entrano in
una villetta della campagna toscana ai tempi
nostri. Lui ha un mazzo di fiori: sono fidanzati e
La ragazza presenta ai genitori, per la prima volta
il fidanzato. (Lei è Angela, italiana lui
è Albert statunitense)
- Angela:- non
essere così imbarazzato, sono così
serena perché conosco bene i miei genitori,
ti accoglieranno come un figlio, quel figlio
maschio che hanno sempre desiderato
- Alberto:
speriamo!
- Accenna ad un
sorriso. Entrano in una villetta signorile piscina,
molto graziosa. Con ampio giardino circostante
coltivato a prato; li riceve una famiglia di tre
persone composta dal padre di Angela, Massimo,
dalla madre, Miriam, e dalla nonna ,
Matilde.
- L'accoglienza
è di una gentilezza spontanea che dimostra
la buona impressione che ha dato il giovane
attraverso i suoi modi rispettosi, gentili e dal
suo aspetto di bravo giovane: La madre Angela,
Miriam, va incontro ai due giovani, sorridente e
Albert salutandola le consegna un bel mazzo di
rose.
- Convenevoli
d'uso riguardo alle presentazioni di tutta la
famiglia. Dissolvenza.
- A pranzo: la
tavola è apparecchiata con servizi di buona
qualità che rivelano la classe della
famiglia, culturalmente di buon livello; prende la
parola Massimo , il padre di Angela e marito di
Miriam
- Massimo: Albert
so che sei ingegnere elettronico, è una
bellissima laurea, come ti trovi sul posto di
lavoro? Noi siamo bene informati sul tuo conto
poiché Angela non fa che parlare di te:
- Albert dopo aver
sorriso di sfuggita ad Angela con sguardo d'intesa,
come due che si amano teneramente:
- Albert: Mi trovo
benissimo, e devo essere grato al direttore
generale di Los Angeles di avermi accordato la
direzione della filiale di Firenze cosicché
io possa vivere con Angela senza allontanarla dai
propri affetti, sapendo quanto ci tiene a
voi.
- Parlando cosi,
le stringe la mano.
- Mentre tutti si
accingono a mangiare Albert accenna un segno della
croce: tutti si guardano come
imbarazzati
- Albert:
scusate
è un'abitudine della mia
famiglia..
- Massimo:
macchè scuse. .è una bellissima
abitudine che anche noi non tralasciamo mai!.. o
quasi.
- Matilde: (con
evidente ironia) già
proprio mai. .come
è vero che tutte le domeniche andiamo alla
messa!
- Massimo dopo
essersi fatto il segno della croce, si guarda
intorno come per dare un segno di partenza per
l'inizio del pranzo (l'atmosfera è tra il
comico e l'imbarazzato) tutti iniziano il
pranzo
- Albert: non
conosco le vostre abitudini.. non so se è
consentito dai vostri principi fare i miei
più sentiti complimenti alla cuoca.. non ho
mai assaggiato un sufflè cosi buono come
pure questo magnifico arrosto!
- Matilde: ma
sicuro che è consentito! Anche se sono delle
lasagne al forno....la cuoca sono io
.(con
evidente ostentato orgoglio in veste un po'
comica)
- Massimo. Mia
suocera è bravissima anche se non sa
cos'è il sufflè.
- La nonna guarda
massimo con un mezzo sorriso come per domandare a
massimo quale è il senso della battuta un
po' ambigua; ma poi con uno sguardo e un cenno
della testa come un diniego a se stessa distoglie
lo sguardo da Massimo rivolgendosi ad Albert
- Matilde: (la
nonna, di Angela e madre di Miriam): sei un caro
ragazzo
. Parli un perfetto italiano. Vedrai
con noi ti troverai molto bene.. lo sai che
assomigli stranamente a mio marito, il nonno di
Angela, quando era giovane.
- Massimo:
è vero!...era molto affezionato a me
ed io a lui.
- Albert:
(mostrandosi incuriosito) se avete delle sue
fotografie le vedrò molto volentieri
- Cambia scena:
tutti sono in salotto seduti su un bel divano,
Angela mostra alcune fotografie del nonno parlando
di lui.
- Angela: guarda
Albert, questa macchia scura sulla fronte, vedi? Ha
la forma di una A, lui mi diceva sempre, quando ero
piccola, che era il segno del cielo per annunciare
l'arrivo di un angelo nella nostra famiglia,
seguiva sempre un abbraccio dicendomi che l'angelo
ero io.
- Angela,
trattenendo a stento le lacrime, si alza sedendosi
lentamente al pianoforte ove con estrema dolcezza
inizia a suonare sommessamente
- "GIOCHI DI BIMBI
&endash;VISIONE-" DI SCHUMANN
- parlando con gli
occhi pieni di lacrime.
- Angela: Ho
vissuto con lui tutta la mia infanzia fino a sei
mesi or sono quando se è andato in
cielo
era allegro
non mi annoiava
mai
. era una persona straordinaria, questo
brano gli piaceva molto
mi ricordo la prima
volta che l'ho suonato per intero
- La scena si
dissolve, Lo stesso ambiente con i genitori di
Angela, con la nonna, tutti più giovani,
seduti sul divano, il nonno ( un bell'uomo anziano
dall'aspetto molto giovanile) seduto in poltrona e
Angela (una bimba di circa otto anni seduta al
pianoforte che senza interruzione continua a
suonare il brano iniziato nella scena precedente da
Angela adulta. Inquadratura della piccola che
suona, quindi sul volto del nonno visibilmente
commosso, con espressione sorridente e occhi
lucidi:
- Matilde (la
nonna moglie del nonno) Ettore! Che ti succede?
Stai invecchiando?
- Miriam: (con
impeto) No il babbo non invecchia mai! ha sempre
avuto un grande sentimento che forse non è
stato sempre compreso.
- Appena Miriam
finisce di parlare, la piccola si alza e corre tra
le braccia del nonno che gli dimostra tutto il suo
affetto con un radioso sorriso
- TERMINA IL BRANO
MUSICALE
- Matilde: lo so,
anche se molte volte mi innervosisce per la sua
gran testa dura!
- Cambia scena:
tutta la famiglia a sedere al tavolo da pranzo.
Mentre la domestica serve il pranzo c'è un
momento di silenzio: il nonno allora con la testa
bassa si fa il segno della croce, Angela
(dodicenne) gli siede accanto e lo
guarda.
- Matilde:
(rivolta ad Ettore, il nome del nonno) è la
prima volta che ti vedo fare il segno della croce
prima di mangiare
- Ettore: come sai
domani è il mio ultimo giorno di lavoro e mi
sento un po' triste..
la fine della vita
lavorativa è sempre triste per chiunque.. e
quando si è svolto un lavoro pieno di
soddisfazioni, tra bravi
collaboratori
- Matilde: (con
ironia) e collaboratrici..
- Ettore: sicuro..
anche collaboratrici.. il distacco rende le cose
molto più difficili. ma se penso che
avrò più tempo per dedicarmi al mio
angelo (si rivolge ad Angela con il solito luminoso
sorriso) allora divento l'uomo più felice
del mondo
- Massimo: anche
noi ne saremo molto felici per prima cosa per
Angela che avrà in te un educatore sublime e
poi per noi, che come sai, per le nostre vendite
dobbiamo stare fuori sede molto spesso.
- Cambia scena:
sul posto di lavoro, una lussuosa sala per
riunioni: sono presenti tutti i medici dirigenti
del centro ospedaliero di cui Ettore è il
direttore, circa dieci personaggi di cui quattro
donne, tutti in camice bianco. Parla il più
anziano: (tutti si alzano in piedi)
- Medico anziano:
Caro Ettore.. è sentimento di tutti per
tutto ciò che ti dirò
per noi
essere diretti da te è stato entusiasmante,
per come ci hai motivati a lavorare e a trasformare
questo centro ospedaliero tra i più famosi
in Italia e anche nel mondo, per il tuo senso di
giustizia ed equanimità, con cui ci hai
guidato anche nei momenti più difficili. Ci
è stato sempre gradito averti al nostro
fianco per la tua educazione e per la tua
preparazione e perché no
anche per il
tuo elevato senso dell'umorismo, che ha reso assai
piacevole vivere con te. Con te ciascuno di noi si
è sentito sempre al sicuro. Adesso che te ne
vai rimangono in noi sempre fulgidi i tuoi
insegnamenti, ma un incredibile grande vuoto.
Speriamo tutti che spesso verrai a trovarci, non
però come paziente, bensì come un
amico tra veri amici.. questo orologio d'oro te lo
doniamo affinché il tempo che trascorrerai
da adesso sia costituito sempre da momenti
d'oro
e mai dono fu tanto meritato
a
noi tutti però hai donato molto di
più.
- Consegna
dell'orologio. tutti visibilmente commossi; Ettore,
in piedi si toglie il camice bianco e lo pone
delicatamente sulla sedia come per eseguire un
rito. Guardando l'orologio, si alza in
piedi.
- Ettore: è
un orologio di grande valore. .lo porterò
con grande rispetto e soggezione!. .ed è
sicuro che tutte le volte che guarderò l'ora
penserò a voi.... si dice che una persona
diventa migliore se si trova tra persone migliori
di lui
ho trascorso qui la maggior parte della
mia vita
più a lungo che nella mia
famiglia
. lascio qui gran parte della mia
vita
.. lavorare con voi è stato un
grande privilegio
. (con un nodo di commozione
che quasi gli impedisce di parlare, a stento
finisce) vorrei dirvi tante cose
ma non posso
più parlare
... Mi mancherete
tanto!
- Mentre fa per
andarsene gli astanti si dispongono per fila di
fronte lungo il percorso d'uscita. Ettore iniziando
dal primo stringe la mano seguito da un abbraccio
molto lentamente. L'ultima è un donna
bellissima, rossa di capelli, con due bellissimi,
grandi occhi verdi, pure lei medico (risulta
evidente che nutre per Ettore un affetto
particolare) dopo avergli stretto la mano lo
abbraccia con un pianto molto contenuto,
stampandogli un forte bacio sulla guancia vicino
alla bocca. Ettore, volgendo repentinamente la
testa, per nascondere la sua commozione, se ne va
di fretta. Il sottofondo musicale è
il
- "VALZER TRISTE"
DI SIBELIUS
- che accompagna
Ettore per il lungo viale del parco dell'ospedale
ripreso dalla finestra della sala riunioni. Si
volta verso i colleghi che lo guardano dalla
finestra, accenna un saluto con la mano, quindi si
volta e continua a camminare. Si ferma e guarda gli
alberi, poi continua a camminare a passo più
svelto, poi rallenta, fa l'atto di voltarsi ancora
ma ci ripensa e prosegue. La scena si prolunga
mentre Ettore cammina e guarda con nostalgia tutto
quanto ha intorno, passa un infermiere, lo saluta
distratto, Ettore gli dice qualcosa, ed egli gli
dedica più attenzione, gli sorride e gli
stringe calorosamente la mano. Poi Ettore riprende
a camminare, giunto fuori dal cancello del
complesso ospedaliero si ferma dietro un albero e
non visto da nessuno si appoggia di spalle alla
pianta, proseguendo il sottofondo musicale, in
primo piano appare il volto di Ettore che piange,
come non potendo più trattenere la propria
triste commozione.
- Termina il brano
musicale
- Cambia scena:
nel salotto di casa nel primo pomeriggio. Massimo,
Miriam, e la moglie di Ettore, Matilde, si
accingono ad uscire:
- Matilde: Ettore
perché non riprendi l'attività di
sala operatoria non hai neanche sessanta anni sei
ancora giovane
- Ettore: per tre
motivi, primo, non mi sento di prendere il posto ad
un medico più giovane, secondo, dopo tanti
anni trascorsi dietro la scrivania del dirigente
non saprei neanche mettere più un punto di
sutura per di più non conosco neppure tutte
quelle nuove strumentazioni elettroniche adesso in
uso, terzo non mi sento di essere subordinato ad un
mio ex subordinato.
- Matilde: va
bene.. però non devi essere cosi
triste
adesso devi goderti la vita! Io vado a
fare la mia solita partita a carte ci vediamo
all'ora di cena.. (saluta Ettore con la mano e la
bimba che gli siede accanto)
- Ettore accenna
di si con la testa però con una espressione
poco convinta
- Miriam:
papà
ti prego non essere triste..
stasera rimarrei tanto volentieri con te..
purtroppo devo andare con Massimo a Milano per i
nostri affari ma torneremo presto (si avvicina ad
Ettore e lo bacia sopra la testa con evidente
affetto, bacia Angela e se ne va con
Massimo)
- Massimo:
ciao
siamo molto contenti di partire e
lasciare Angela con un illustre istitutore come te!
- In dissolvenza
riaffiora l'immagine di Angela adulta al piano
forte suonando lo stesso brano di
Schumann
- RIPRENDE IL
BRANO "GIOCHI DI BIMBI" DI SCHUMANN
- Angela (adulta):
la mia vita con lui è stata enormemente
felice. E' stata la persona che ha vissuto con me
più a lungo. Una cosa strana era quella che
usando sempre il tono dolce della voce come
usualmente si fa con i bimbi, mi ha sempre parlato
come si parla ad una persona adulta ed io, con lui,
mi sono sentita come una persona adulta, da quando
sono stata in grado di capire, e questo , sento,
che ha influito moltissimo per lo sviluppo della
mia intelligenza e per tutte le mie buone
qualità che gli devo. La sintonia e
l'affinità che avevo per lui mi faceva
capire sempre tutto quello che mi diceva
e
negli ultimi tempi anche rimanendo in silenzio.
Senza esagerare direi che tra lui e me c'era
comunicazione telepatica
anche quando non lo
vedevo, avvertivo la sua presenza ed ero
così sicura di non sbagliarmi che senza
dirgli niente mi precipitavo al pianoforte per
suonare i brani che lui preferiva.. quindi veniva
in punta di piedi dietro di me e mi metteva le sue
mani sulle spalle non sapendo che io avevo
già avvertito la sua presenza. Aveva una
risposta per tutti gli argomenti anche per quelli
più difficili, poi ricordo che mi faceva
tanto ridere
era di una simpatia
straordinaria.
- Termina il brano
musicale
- Ritorna la scena
precedente dove, nello stesso salotto siedono sul
divano Angela dodicenne e il nonno Ettore, che la
guarda sorridendo
- Angela: nonno,
ora sei tutto mio.. insegnami a
ballare!
- Ettore: ma certo
mia cara signora!
- Ettore si alza
sceglie una cassetta, la mette nel registratore ed
inizia a suonare il valzer dal balletto "Coppelia"
di Delibes.
- RIPRENDE IL
BRANO DAL BALLETTO "COPPELIA DI DELIBES
- Si avvicina alla
bimba e con un inchino
- Ettore: permette
questo ballo signora?
- Iniziano a
ballare la bimba inciampa, pestando i piedi del
nonno
- Ettore : attenta
devi fare questi passi
un due e tre
un
..due e tre
- Ballano per un
po' e un po' meglio poi Ettore la prende in
collo
- Ettore. vedi
Angela il valzer poi va ballato girando velocemente
così
- Girando Ettore
stringe al petto la bimba e inquadrando il suo
volto si nota visibilmente che Ettore ha
l'espressione commossa con la fronte aggrottata
come qualcosa d'incomprensibile affiorasse nella
sua mente mentre la bimba ride rumorosamente
divertita non vedendo per la posizione il volto del
nonno
- Termina il brano
musicale
- Ettore:
(sedendosi di schianto sul
divano)
finché poi non ti seguita a
girare tutto intorno come stessi sempre
ballando..
- Dopo alcuni
secondi, Angela che ha guardato con attenzione il
volto del nonno:
- Angela: nonno
perché hai le lacrime agli
occhi?
- Ettore: bimba
mia è perché adesso sei diventata
l'unico scopo della mia vita ..e siccome è
un meraviglioso scopo, mi sono commosso! E poi devi
sapere che un uomo non è un uomo se non si
commuove almeno una volta al giorno!
- Angela: nonno io
sto tanto bene con te. Vorrei che non finisse
mai
mi piaci anche quando ti commuovi.. anche
se ti guardo fai piangere anche a me ( piange con
un pianto da bambina)
- Ettore:
bambina mia! (l'abbraccia)
- Angela riprende
il racconto:
- Angela: sapeva
fare tutto.. era di una bravura incredibile! E non
dico questo per una forma d'affetto
vieni
Albert
vieni a vedere..
- Entrambi si
avviano verso un capannone posto all'estremo della
villa, Angela apre la porta:
- Angela: guarda
questa barca.. l'ha fatta lui.. ho assistito a
tutta la sua costruzione.. Adesso devi imparare a
guidarla, perché mio padre non è un
persona a cui piace la barca, a mia nonna e a mia
madre, nemmeno a parlarne, gli unici appassionati
di barca e del mare eravamo io e il
nonno.
- Albert: a me
piace moltissimo il mare e non importa che impari a
guidare
ho la patente nautica per natanti
anche più grandi di questa!
- Angela: Questo
no me lo avevi mai detto!
- Albert:
perché non me lo avevi mai
chiesto
- Angela: questa
è una vera sorpresa e non puoi immaginare
quale gioia mi hai dato, perché tutte le
volte che vedevo il capannone pensavo al nonno e a
quei momenti straordinari che ho passato con lui in
mezzo al mare a pescare a canna e che in questa
barca non ci avrei mai potuto tornare! Considerato
che le persone che ho in famiglia soffrono tutti il
mal di mare!
- Albert: Ti
dirò
che al mio paese, che come sai
è sul mare, pescavo molto bene a canna., e
non vedo l'ora di andare dove andavo tuo nonno, con
te a pescare.
- Angela abbraccia
Albert raggiante di gioia
- Angela: E'
evidente che sei l'uomo perfetto per me, andremo
proprio in quel tratto di mare dove mi portava
lui
ricordo sempre una giornata bellissima
trascorsa in barca, senza accorgersi che eravamo
rimasti dalle nove la mattina alle cinque di sera
senza nemmeno avvertire alcun bisogno di mangiare o
di altre cose
- Cambia scena:
Angela giovinetta seduta in barca con la canna
mentre sta pescando, Ettore dall'atra parte della
barca, anch'egli con la canna in mano
- Ettore : oggi il
pesce non ha fame.. però.. senti che calma..
quando il mare è così calmo come uno
specchio, sembra che ti parli.. ascolta la sua
voce.. non sai cosa ti dice.. ma ti dona una
incredibile serenità, e ti senti come
immerso nell'amore universale
più
vicini a Dio..
- Angela: è
vero nonno.. la sento anche io la voce del mare!...
nonno!. nonno..! un pesce.. Guarda come tira..
è grosso..!
- Ettore : Questa
è la fortuna dei principianti! dammi qua la
canna.
- Angela: ma
nemmeno per sogno! !.. lo tiro su io .. e poi io
non sono una principiante.. sono soltanto
più brava di te a pescare!
- Ettore: ecco!
ora per colpa di codesto pesce la voce del mare non
la sento più! (con tono scherzoso) e
francamente mi sto rodendo dall'invidia e sono
tutt'altro che calmo
ho passato una vita a
pescare
la canna e la lenza te l'ho preparata
io.. tu prendi il pesce e io no!
- Angela :
(sorridendo con ironia) vedi nonno, è la
mano che conta
ora se ne prendo un altro non
ti devi arrabbiare.
- Ettore: e invece
mi arrabbio (con tono scherzoso) .. ma se ci penso
bene, il merito è tutto mio.. per averti
insegnato bene! (I due si guardano e si
sorridono)
- Dopo alcuni
minuti di silenzio la scena si allontana (zoom
indietro) la barca ferma in mezzo ad un mare calmo
come uno specchio, con i due fermi e assorti nella
pesca, entrambi con un buffo ed uguale cappello in
testa, mentre si ode in crescendo il brano
musicale:
- "GIOCHI DI
BIMBI" DI SCHUMANN
- Termina il brano
e ritorna la scena precedente:
- Angela :
scherzava sempre, a volte sembrava che dicesse le
cose seriamente e poi terminava con un sorriso che
diceva tutto
ricordo un episodio assai buffo
scaturito dalla sua straordinaria fantasia: stavamo
aspettando la mamma e la nonna che erano uscite per
andare in un negozio vicino per fare delle
compere.
- Cambia scena, e
si vede il nonno che prende uno scaleo e con
atteggiamento di complicità parla ad Angela
(dodicenne):
- Ettore: vieni
tesorino, che facciamo uno scherzo alla
mamma
- Angela
(divertita) si
si
si.. dai
nonnino!
- Ettore prende un
palloncino di quelli colorati, lo sgonfia e lo
riempie d'acqua; Angela lo segue divertita con
grande attenzione, pianta un chiodo nel muro e vi
appende il palloncino pieno d'acqua, un litro
abbondante, a filo della parte superiore della
porta; quindi fissa uno spillo sulla stesa porta di
modo che quando la porta si aprirà verso
l'interno lo spillo romperà il palloncino
bagnando abbondantemente la persona che entra.
Mentre esegue queste operazioni:
- Ettore: devi
sapere, bambina mia, che in estate gli scherzi con
l'acqua, non sono scherzi di cattivo gusto,
specialmente se si fanno alle donne, poiché
avendo gli abiti leggeri si cambiano subito e il
tutto finisce in una risata
- Angela: si
nonno(batte le mani pregustando la scena)
- Ettore: adesso
mettiamoci seduti, qui che possiamo vedere la scena
e fingiamo di giocare a scacchi.
- Angela: si
nonno
- Angela corre a
prendere la scacchiera ed entrambi si mettono a
giocare a scacchi, Dopo poco si apre la porta e
Miriam e Matilde danno la precedenza ad un ometto
distinto, elegante alquanto azzimato: è il
maestro di piano di Angela; uno scroscio d'acqua
gli piove in testa, la nonna Matilde guardando in
alto:
- Matilde: o
questa!?
- Miriam avendo
capito lo scherzo si nasconde fuori, dietro la
porta piegandosi dal ridere. Il maestro di piano
dopo qualche secondo, guarda in alto e poi
rivolgendosi a Matilde
- Il maestro di
piano: Oh signora!! "o questa" lo dico io
guardi in che stato sono!!!
- Ettore :Mi scusi
tanto (con la mano fa l'atto di toglierli l'acqua
dalla giacca)
- Il maestro di
piano: Ma cosa mi spolvera!!! Faccia il
piacere!!!
- Matilde è
in preda all'imbarazzo e Miriam si allontana in
giardino ridendo ancora più forte più
silenziosamente che può.
- Ettore: mi scusi
maestro, lo scherzo non era rivolto a lei, sa con
mia figlia e mia nipote scherziamo sempre, le
ripeto non era assolutamente rivolto a
lei.
- Il maestro di
piano: (con seria ironia) Ah
meno male..
allora sono proprio contento!
- Sopraggiunge
intanto Matilde con una camicia ed una
maglietta
- Matilde: ecco
maestro, per adesso indossi questi, sono indumenti
di mio genero, mentre metto i suoi al sole ad
asciugare, naturalmente questi sono lavati e
stirati.
- Il maestro di
piano: (con tono di sufficienza) ci mancherebbe
altro che non lo fossero!
- Cambia scena: il
maestro di piano seduto al pianoforte accanto ad
Angela con una camicia molto più lunga delle
sue braccia essendo massimo molto più alto
di lui. Il maestro mette le mani sulla tastiera con
i polsini della camicia che quasi gli coprono le
mani. Guardando serio Angela si rimbocca le maniche
con gesto falsamente solenne.
- Il maestro di
piano: e adesso cominciamo a suonare
. E senza
ridere!
- Cambia scena. Il
maestro di piano che se ne va salutando Ettore; si
sofferma guardandolo in volto con espressione
"seriosa" poi scoppia a ridere evidentemente
divertito dallo scherzo. Ettore ricambia con una
risata altrettanto rumorosa dimostrando entrambi
una istantanea simpatia reciproca, poiché
resosi conto entrambi di aver in comune un grande
senso dell'umorismo, si stringono la mano e
abbozzano un abbraccio.
- Cambia la scena:
tutti seduti a pranzo aspettano il nonno per
cominciare. Entra in tono scherzoso con una
ostentata solennità: veste un giubbotto blu
con una vistosa croce rossa sulla sinistra ed una
striscia diagonale rifrangente, classica divisa dei
volontari di un'associazione benefica. Tutti
battono le mani, anche Angela (dodicenne)
più forte degli altri molto
divertita
- Matilde: e una
grande soddisfazione per te essere chiamato dal
sindaco della nostra città per assumere la
direzione della più grande associazione di
volontariato della zona.
- Ettore:
già forse perché avevano bisogno di
un bischero che gratuitamente migliorasse le sorti
di tutto l'insieme; così hanno chiamato
me.
- Matilde: ma a
quanto vedo e conoscendoti, farai anche l'operatore
- Ettore: ma
sicuramente. diceva Seneca se la parola convince
l'esempio trascina.
- Angela:
(dispiaciuta) nonno non starai più con
me?
- Ettore:
starò sempre con te! La mattina sarò
di servizio mentre tu sarai a scuola, il pomeriggio
e la sera staremo insieme, faremo i compiti che ti
daranno i professori, giocheremo a scacchi, faremo
delle passeggiate con la nonna, cucineremo e
naturalmente balleremo! e faremo anche degli
scherzi a qualcuno
- Angela: Ah! Meno
male!
- Detto
così, Ettore si siede a tavola al proprio
posto accanto ad Angela stringendoli
affettuosamente il naso tra il dito medio e
l'indice
- Ettore: guarda
ti ho preso il naso. .non senti se c'è
ancora?
- Angela: no non
me lo tocco più
perché ho
dodici anni nonno! Non tre o quattro
(sorridendo)
- Matilde:
smettila di stringerle sempre il naso! Con codeste
mani potresti farle del male
- Miriam: mamma se
ti ricordi lo ha sempre fatto anche a me quando ero
piccola e per la verità non mi ha fatto mai
del male. Ti dirò (ridendo) che ultimamente
me lo ha rifatto diverse volte!
- Miriam guarda il
padre e sorride
- La scena torna a
quella iniziale: tutti si alzano e escono dal
salotto. Si vedono di spalle Angela ed Albert che
camminano abbracciati per il prato di fronte alla
villetta.
- Angela: E' vero
sai che somigli un po' al nonno. .e adesso che la
mamma me lo ha fatto notare ti amo ancora di
più se mai fosse possibile..(i due si
baciano teneramente)
- Albert:
(shersosamente) fra te e tua madre mi avete fatto
diventare geloso di tuo nonno! Ma ..santo cielo!.
.avrà pure avuto qualche
difetto!
- Angela:
sì
gli piacevano tanto le donne
e
alle donne lui piaceva altrettanto.. la mamma per
questo ne ha sofferto.. ma non più di tanto
perchè anche lei ha avuto la sua vita le sue
amicizie, dedicandosi a lui non più di
tanto.. forse per colpa di entrambi, il loro
rapporto è stato a volte molto
conflittuale
. .delle loro animate discussioni
ne ho però soltanto un vago ricordo..
perché da quando sono nata io, mi ha detto
sempre la mamma, entrambi hanno addolcito molto il
loro carattere riversando su me tutto il loro
affetto.
- Albert: se
è vero che l'affetto ricevuto migliora le
persone mi spiego perché tu sia la persona
migliore del mondo e non soltanto perché sei
bellissima (altro bacio)
- Angela: mio
nonno è morto soltanto sei mesi fa e non mi
riesce trovare in lui alcun difetto. È morto
nel sonno come avrebbe sempre voluto. .quella notte
ricordo benissimo che mi svegliai di
colpo
.
- Cambia scena;
camera da letto di Angela: la giovane (ora
ventiduenne) con mossa repentina si alza e corre
urlando verso la camera di Ettore e
Matilde
- Angela:
nonno
nonno!!
- Matilde si
sveglia con espressione tra infastidita e
stupita
- Matilde: Angela
che ti prende? Hai avuto un incubo?
- Angela, non
curandosi di quello che diceva la madre corre verso
il letto del nonno continuando a chiamarlo ad alta
voce; Matilde allora si accorge che Ettore non
risponde si alza frettolosamente dal
letto:
- Matilde: Mio
Dio..!Ettore
Ettore! presto.. presto Angela ,
chiama la mamma, chiama un ambulanza!
- Cambia scena:
sala operatoria dell'ospedale ; lo stesso medico
anziano che parlò ad Ettore il giorno del
suo pensionamento, si toglie la mascherina verde,
si toglie gli occhiali,
- Medico Anziano:
cari colleghi, il nostro caro Ettore se ne è
andato..
- "VALZER TRISTE "
DI SIBELIUS
- Si scopre il
volto anche la donna rossa di capelli, l'ultima che
salutò "molto affettuosamente" Ettore; con
contenuta commozione gli accarezza la fronte, dopo
qualche secondo appare in primo piano il volto
bellissimo della donna rossa di capelli, anch'essa,
medico in tenuta da sala operatoria con la
mascherina calata sul collo. Una bellissima
espressione di dolore
quasi un dolce sorriso
di ricordi affioranti.. e di due bellissimi occhi
verdi che sommessamente si riempiono di
lacrime.
- Cambia scena:
stanza con arredo funebre , Ettore in una bara
scoperta tappezzata di raso bianco: tutti intorno
parenti ed amici. Entra Angela
piangendo
- Angela : vi
prego lasciatemi un momento sola col
nonno
- Con uno sguardo
di affetto tutti guardano Angela, ed escono
sommessamente dalla stanza, rendendosi conto del
suo grande dolore. Angela si avvicina alla bara
appoggiando le braccia ai lati del feretro e con
voce rotta dal pianto.. in sottofondo si ode lieve
il brano musicale:
- Angela: mio caro
dolce nonnino (gli sfiora la mano sul segno a forma
di A sulla fronte) non è vero che sono io
l'angelo che tu dicevi.. l'angelo sei tu che sei
sceso dal cielo per me donandomi così
tanto
non è possibile che io non possa
rivederti mai più.. questo affetto non
può morire perché è immenso, e
il Signore lassù, sono certa che non lo
permetterà.. ti avrò sempre nel mio
cuore.. ti parlerò sempre e tu sarai sempre
con me e mi ascolterai sempre con quel tuo
meraviglioso sorriso che ha sempre fatto parte di
me, che sento mio da sempre....sono certa
.
voglio essere certa con tutte le mie forze che ci
rivedremo e staremo ancora insieme
Grazie
nonnino mio. .ti voglio tanto bene e te ne
vorrò sempre (piange)
- Entra
sommessamente la madre Miriam, le due si
abbracciano stringendosi forte.
- La scena ritorna
alla precedente con Angela che racconta ad
Albert
- Angela: ne
soffro ancora moltissimo
ma sento che spesso
questo dolore si placa poiché avverto la sua
presenza.. e ne sono tanto sicura che talvolta gli
parlo a voce alta
Soltanto negli ultimi tempi
era un po' strano.. a causa, come confidò
soltanto a me, di un incredibile episodio che gli
era capitato, anche se non ho mai saputo di che
cosa si trattasse.
- Credo che per
questo motivo fosse partito per gli Stati Uniti, da
solo, e vi fosse rimasto per circa un mese,
adducendo motivi a cui nessuno di noi ha mai
creduto. Poco tempo dopo è deceduto, ma poco
prima di morire ci aveva detto che doveva andare in
Grecia a visitare il cimitero di
Missolungi.
- Albert: vi ha
mai detto il motivo almeno riguardo al suo
desiderio di andare in Grecia
- Angela: no non
ne voleva parlare
- Cambia scena:
presente tutta la famiglia: Angela già
adulta (poco più giovane) Miriam col marito
Massimo e Matilde, tutti seduti intorno al nonno
Ettore
- Miriam:
papà.. lo sai
. tutti ti vogliamo un
bene dell'anima.. Perchè sei andato in
America per un mese
. da solo! Hai detto
sempre che volevi fare un viaggio con la mamma e
con Angela.. invece sei partito, come ci hai detto,
" per un tuo bisogno spirituale?" siccome non sai
mentire , è evidente che il motivo è
un altro
. di che si tratta
.. la mamma
ha perfino creduto che tu fossi andato con un'altra
donna!
- Ettore dimostra
imbarazzo come persona sotto interrogatorio ma
fermamente deciso a non parlare
- Angela: (con
impeto) nonno se tu fossi partito con un'altra
donna ti giuro che potrei anche ucciderti
perché non saresti più l'uomo che ho
conosciuto da sempre!
- Ettore: No
bambina mia! Ti giuro su Dio che non sono andato
con nessuna donna e sai che sono molto religioso
anche se poco osservante!
- Angela: (molto
rasserenata) Ti credo nonno come tu credi che non
ti avrei ucciso mai (lo abbraccia)
.anche
quando avrò ottanta anni sarò sempre
la tua bambina, ma avverto che c'è un motivo
serio per cui tu sei andato via .. e questo mi
preoccupa.
- Matilde:
(rivolgendosi agli altri della famiglia) è
il solito testardo.. non ci dirà mai
nulla!
- Matilde si alza
e se ne va
- Ettore:
(rivolgendosi a Miriam, con ironia) certo che tua
madre è con me di una dolcezza infinita!
Sappiate per adesso che esiste un motivo molto
serio, che non riguarda la mia salute sia fisica
che mentale, quando sarò spiritualmente
pronto vi informerò, prima però
dovrò visitare il cimitero di Missolungi in
Grecia.
- Massimo:
(allargando le braccia) Ettore! qui la faccenda si
complica! Ora ci parli anche della Grecia.. dei
cimiteri.. di Missolungi.. Ma che ti senti
bene?
- Ettore: mai
stato meglio!
- Angela: nonno
sono convinta che a me fra qualche tempo mi dirai
tutto.
- Cambia scena
ritornando su Angela ed Albert soli nel giardino
della villetta.
- Angela: poi il
nonno è morto e in Grecia non c'è
andato, raccontandoci del suo viaggio in America ci
disse di una lettera che aveva spedito a certa
gente, ma non abbiamo saputo quale fosse il
contenuto e ne che ci avesse mai rivelato il motivo
per cui avrebbe dovuto recarsi a Missolungi. E' un
dispiacere che mi porterò dentro per tutta
la vita perchè sono certa che per il nonno
era una cosa molto importante e sono altrettanto
sicura che a me avrebbe prima o poi rivelato questo
suo segreto che purtroppo non saprò
mai.
- Cambia scena.
Inquadratura del matrimonio di Angela con Albert.
Tutti molto eleganti, in abiti estivi.
Un'organizzazione allo scopo adibita ha preparato
tutto l'occorrente per la festa nell'ampio giardino
della villetta di famiglia di Angela. Tutto risulta
essere di un gusto sobrio e raffinato.
- La sposa in
abito bianco, lungo, di stile moderno e Albert con
un abito particolare in nero, giacca con collo alto
con fantasia in raso nero sul davanti della giacca
appena percettibile, anch'egli
elegantissimo.
- Tutti seduti al
tavolo disposto tradizionalmente a ferro di
cavallo, accanto agli sposi i genitori di Angela ,
Massimo e Miriam con la nonna Matilde, dall'altra
parte degli sposi i genitori di Albert, (George e
Sally) due persone molto giovanili alti, tipici
americani di classe elevata. E' il momento del
taglio della torta. Scena usuale, auguri, brindisi
ecc. Immediatamente accanto alla sposa c'è
un posto ugualmente apparecchiato, che reca due
rose rosse sul piatto
- Poco dopo,
atmosfera rilassata, fa caldo, alcuni uomini si
sono tolti la giacca, è il momento dei
discorsi:
- George : (Il
padre di Albert) cara Matilde, caro Massimo e
carissima Angela, conosco la vostra famiglia su
descrizione di Albert, ma direi che la
realtà è molto migliore di quello che
mia moglie ed io immaginavamo. Siamo molto contenti
e orgogliosi di far parte di questo nobile
contesto. In quel poco tempo che siamo stati
insieme ci siamo resi conto dei solidi sentimenti e
delle virtù morali connaturate in ciascuno
di voi e che in Angela, quale vostra figlia
assumono l'espressione più alta. L'unione di
questi due ragazzi ha anche unito le nostre
famiglie e per noi significa non soltanto
acquisizione di nuovi affetti, bensì anche
un motivo di crescita intellettuale e morale.
Inoltre voglio sottolineare una qualità non
secondaria di Angela. E' una delle pochissime
donne,
. escluso naturalmente le presenti
(guarda al moglie con espressione scherzosa) che ho
rilevato assai spiritosa. Amo particolarmente le
persone con il senso dell'humor che non soltanto
è qualità assai piacevole,
bensì è anche simbolo di una
vivissima intelligenza. E' una qualità
innata che non può essere acquisita, quindi
preziosa.
- Gran battito di
mani di parenti ed amici. Prende la parola
Massimo
- Massimo:
Carissimi sposi, cara Sally e George voglio
confermare quanto George ha detto relativamente
alla unione di questi due carissimi ragazzi. Questo
matrimonio collateralmente ha portato in dono
l'unione di due famiglie. Le affinità
elettive descritte da Goethe trovano nel nostro
caso la più alta delle verifiche, peraltro
avvenute, sempre citando Goethe, in questa terra
dove fioriscono i limoni. Voglio rilevare anche un
particolare che dice tutto circa il gran cuore di
Angela: come vedete ed avrete saputo che quel posto
vuoto accanto ad Angela è in ricordo del
nonno Ettore, un uomo che era impossibile non
amare. Era mio suocero, ma per me non era tale, era
il mio amato fratello maggiore che non ho mai
avuto. Sul piatto ci sono due rose rosse: era il
fiore che preferiva, due perché diceva che
questo è il numero perfetto, che indica il
maschio e la femmina, il giorno e la notte, il sole
e la luna lo Yng e lo Yang, il segno più e
il segno meno, entrambi necessari e complementari.
Anche la sua scomparsa ha voluto portare un
particolare dono: la sua prorompente
personalità spesso ha messo in ombra la qui
presente mia suocera e sua moglie Matilde, che nei
riguardi del nonno dimostrava in superficie un
atteggiamento pervaso di umano antagonismo, tanto
da velare le grandi qualità e il grande
sentimento di questa donna agli occhi di tutti,
finalmente adesso l'abbiamo conosciuta a fondo e
l'amiamo molto di più. (Matilde piange
commossa ed Angela corre ad abbracciarla) Questo
per dirvi Caro Albert, cara Sally e caro George che
è anche uno dei valori che si aggiunge alla
vostra cara famiglia come dono di nozze del nonno
Ettore.
- Segue un forte e
lungo applauso.
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