Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
Pietro De Rose Ribalta accesa Collana I gigli (poesia) 14x20,5 pp. 48 - L. 13.500 - Euro 6,97 ISBN 88-8356-213-5
- Ribalta accesa
- La vita
- come una ribalta accesa
- fra due oscurità - il prima e il dopo -
- ci tiene lì tra la penombra cupa
- e il caldo scintillar di luci bianche.
- Distinguersi ed esser primo attore
- si può
- se amore per la vita e l'arte
- ti rende lieto
- come sposo e amante
- e il talento t'invoglia a sane imprese.
- Essere comprimario sulla scena
- è cosa saggia
- purché fremendo
- dentro te gioisci
- aspettando il consenso che ti premia.
- Restare in umiltà
- là in seno al coro
- ti garantisce insieme l'armonia
- e la dolce presenza dei compagni.
- E dopo aver compreso appieno l'arte
- del vivere
- la parte di te stesso
- rischiando scherno o plauso
- a ogni istante
- lascia il proscenio e il pubblico...
- ...Non esser riluttante,
- troverai
- una immortalità nuova e diversa
- che prima, forse, avevi visto in sogno.
- Incontro con la vita
- (concepimento)
- Ho iniziato il mio viaggio a notte fonda
- nudo e tremante
- simile ad un verme...
- E agli occhi dei codardi
- "son sembrato un folle
- che va in mare senza vela".
- E quando l'erta mi mozzava il fiato
- ho implorato
- un attimo di tregua...
- Per rientrar nell'affanno della corsa
- dove milioni sono i concorrenti
- per un posto
- un posto solamente.
- Poi la prima lunga notte di quiete
- sotto un cielo di pece
- senza stelle
- e il respiro avvolgente di mia madre
- che accoglieva me solo
- il vincitore!
- Edipo a un anno
- E venne il giorno dell'amore ardente.
- Come potevo non amarti
- donna che mi porgevi il seno
- caldo e vivo
- da cui bevevo insieme amore ed ansia,
- languidamente
- e con passione intensa
- e il terrore che "l'altro"
- in un istante
- riprendersi poteva il paradiso
- concesso per saziare l'affamato,
- l'intruso tenerello
- ma tenace
- nel difendere il sommo, il primo amore!
- E non mollai la presa
- fino a quando
- i tuoi occhi sorrisero...
- E li vidi innamorati.
- E io m'innamorai.
- Dolce follia che ancor mi rende saggio.
- Lo zucchero
- "Lo zucchero sta qui; prendi goloso!"
- - bofonchiava la nonna a denti stretti.
- "Il latte è zuccherato per natura,
- ...è la miscela d'orzo ch'è un veleno."
- Tempi amari.La fame, il dopoguerra...
- Nonna spilorcia certo non lo era.
- Ma il mercato era "nero"
- ed era raro
- avere una zuppetta calda e dolce.
- Io lo sapevo, nonna conservava
- un po' di tutto per lo zio soldato
- che ogni tanto dalle retrovie
- tornava ad abbracciare tutti noi.
- .......................................
- Poi l'abbondanza,anni cinquanta: E io
- ho saziato - senza freni ormai -
- quell'enorme bisogno di dolcezza
- diffuso dalla fame
- di speranza.
- 12 aprile 1943
- L'ululato sinistro di sirene
- di guerra
- d'un attimo precede il rombo
- cupo
- di bombardieri
- portatori di morte.
- Poi l'inferno deflagra a noi d'intorno
- e le zolle s'impregnano
- del sangue degli ignari
- intrappolati nei campi
- e nelle case.
- E dentro me fanciullo
- l'angoscia prende il posto della gioia.
- Vita
- i tuoi colpi inferti ai primi albori
- lasciano le ferite
- sempre aperte
- e la paura d'esser frantumati
- anima e corpo
- in meno d'un istante.
- La pace
- Bianco più della neve
- ma insapore
- il pane, dono dei liberatori,
- - ieri carnefici -
- toglie la fame
- non la rabbia e l'odio.
- Cioccolato, gassose, tarantelle
- paisà, paisanelle, feste in piazza
- colorano la pace
- e cacciano il terrore:
- ma le piaghe son lì a cielo aperto.
- E il sole
- porta lacrime e speranze.
- Paura dell'infinito
- Nelle sere d'estate, adolescente
- lo sguardo in alto
- io mi sorprendevo
- fisso sopra miliardi di diamanti
- sospesi
- silenziosi come pietre.
- Mi perdevo
- al pensier di quel mistero...
- Chi siete...
- Chi vi regge...
- Cosa fate lassù sempre
- a pulsare
- come cuori freddi
- distanti ostili muti
- sconosciuti.
- Sopra di voi nell'universo
- altri universi
- e poi altri ancora
- all'infinito... Che follia è questa?
- Tornavo a casa ansante, infreddolito
- cercando il volto calmo
- di mio padre
- e la serenità
- di mia madre.
- E il sonno mi portava sul pianeta.
- Il Dolore
- Saper soffrire
- è già concreto agire
- all'interno del concerto
- di armonie e disarmonie
- create dalla vita.
- Ma quando l'anima è colpita a morte
- il fuoco del dolore
- brucia sempre brandelli di vita malata
- per trasformarla.
- Da quelle ceneri rinascerà
- forse un canto
- forse una sinfonìa
- forse la vita stessa
- rinnovata.
- Tra schiaffi e baci
- Sono cresciuto tra "gli schiaffi e i baci"
- la gioia e il dolore
- miei compagni
- l'odio e l'amore come complementi
- di questo duro andare quotidiano.
- Accanto ho avuto alterni
- sprazzi di luce e buio
- saggezza e ignoranza
- fede e diffidenza.
- Nel gioco sottile dei contrasti
- ho riscoperto che la vita stessa
- è miracolo
- è magìa
- è mirabile sintesi di opposti.
- L'amore
- Dietro la linea dell'adolescenza
- "amor che a nullo amato amar perdona"
- non mi dà scampo. Ha inizio l'altra guerra
- mia personale:conquistar la donna.
- Un nugolo di falchi predatori
- son lì d'attorno come me
- a lottare
- per conquistare lei ch'è la più bella.
- Lei per la vita.
- Desiderio e orgoglio.
- E dopo avere sgominato "i proci"
- sorride a me
- "l'occhicerulea donna".
- S'illumina la scena
- intorno a noi che camminiamo
- insieme
- nella vita.
- Noi primi attori tra sorriso e pianto
- noi siamo ancora qui
- tra spine e rose.
- Eros
- Il profumo e il calore
- del tuo corpo
- rendono dolce
- morbida
- invitante
- l'aria a te d'intorno
- nella sera.
- S'accende il desiderio
- dentro me
- e si trasforma
- in vortice di suoni
- colori
- fantasie...
- Sono un privilegiato
- dalla vita
- o un pezzente che aspetta
- dalla tua mano calda
- una carezza?
- Per leggere alcune poesie
Per leggere la prefazione del libro " Ribalta Accesa"
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