- Il principio
-
- La materia-energia è soggetto e oggetto che
realizza il «fenomeno». Ogni fenomeno senza
la presenza della materia-energia, come elemento
centrale portante essenziale (soggetto e oggetto), non
esiste. Senza di essa infatti non vi può essere
dinamica, cioè realizzazione della forza,
perciò non vi può essere movimento
(quindi nemmeno percezione sia del tempo che dello
spazio), e ciò perché a muoversi
è la materia-energia, mentre la forza si
esprime attraverso l'oggetto e il soggetto che
è la materia. L'ambiente-spazio da solo non
può esprimersi in nessuna forma dinamica. Dove
c'è materia c'è spazio, perché
è esso stesso che la contiene, quindi spazio e
materia sono fra di loro complementari. Il nulla non
può essere materializzato, quindi non
può essere reso azione, espressione della
dinamica che è movimento.
- Il prosieguo tecnico di detto principio è
oggetto di altre analisi già effettuate a cui
rimandiamo il lettore: Il movimento dell'energia e Le
ragioni dell'esistere.
- A noi preme chiarire l'aspetto etico-culturale,
emerso nel corso dell'evoluzione dell'uomo verso forme
sociali culturalmente sempre più alte e
composite. Detta evoluzione ha diviso gli uomini
condizionando i loro comportamenti, che in alcuni casi
sono diventati anomali e irrazionali, come la violenza
che presuppone sempre la difesa di interessi
specifici.
- L'oggetto dell'equivoco, che generò e che
ancora genera tanta paura e dispone certi individui a
comportarsi in maniera violenta contro altri
individui, era ed è il fatto che nell'esprimere
ipotesi e teorie, non tanto e non solo sull'esistere
della materia e dello spazio-ambiente, ma sulle forme
dinamiche dell'esistere, della materia, dello spazio e
della vita stessa, si neghi l'esistenza del divino,
del sovrannaturale, cioè si neghi Dio.
Perciò si ritenne pericoloso, quindi nemico chi
indagava sui fenomeni della natura. Così uno
scontro tra culture divenne scontro fra cultura e non
cultura. Forse, anzi senz'altro, la non cultura,
cioè l'ignoranza era un comodo pretesto per
alimentare altri interessi che nulla hanno a che
vedere con Dio, la religiosità dell'individuo o
quant'altro.
- Ora, un conto è il mistero dell'origine, un
altro è la realtà materiale la quale
esprime comunque, pur partendo dal mistero
dell'origine, il disegno dinamico con cui ogni evento
materiale si esprime; inclusa la vita. Anche se non
fosse scritto che «... Dio prese dalla materia e
vi diffuse la vita...» la vita vive attraverso la
materia e si muove, cioè si realizza,
dinamicamente nello spazio, il che è una
realtà inconfutabile.
- Quindi chi scrisse, pensò e disse quelle
parole voleva esprimere il concetto che affermava
l'essere della materia (l'esistere della materia e per
complemento anche dello spazio che detta materia
comprende e misura), e il contemporaneo esistere del
mistero dell'origine, indicata come entità a
sé stante, capace di dare «inizio» ed
espressione concreta ai termini reali inoppugnabili e
a quelli supposti della identità di Dio stesso.
Siccome la vita è espressa concretamente dalla
materia, ogni mutamento, variazione o sollecitazione
che tocchi la materia si riflette anche sulla
qualità della vita dell'individuo. Migliorando
la qualità della vita si qualifica l'esistere
della vita stessa, che rimane comunque compresa nel
disegno dinamico generale del mistero dell'origine,
cioè nel disegno divino di Dio, anzi qualifica
la stessa opera divina.
- Del resto, l'uomo ha scoperto Dio, o forse Dio si
è lasciato scoprire dall'uomo, attraverso
l'osservazione di se stesso e dell'esterno, ossia
attraverso il confronto del suo Io e del Tu, che
è l'esterno a lui stesso. Si è formata
una sensibilità di base che si esprime
attraverso la sua religiosità. Anche l'ateo
è religioso perché tenta di negare
qualcosa che sente. Non si nega, infatti, qualcosa che
non si sente. Egli attraverso la sua ribellione
culturale cerca una risposta convincente ai suoi
dubbi, alle sue speranze.
- La religiosità ha proposto le tesi del
pensiero religioso, che ogni religione cerca di
conservare attraverso un codice rituale, utile ma che
da solo non può bastare: l'uomo deve evolversi
culturalmente. Egli, evolvendosi, migliora il suo
spirito religioso: crede all'esistenza di Dio,
migliora i suoi comportamenti, che a tutt'oggi non
sembrano improntati allo spirito religioso e convinti
dell'esistenza di Dio, dati i crimini commessi nei
confronti di tutto e di tutti.
- Del resto una verità è tale in ogni
tempo: nel linguaggio dell'uomo della pietra, come
nella cultura dell'uomo del futuro; ragion per cui non
si deve temere la cultura ma l'ignoranza. Chi predica
l'ignoranza e blocca la cultura è senz'altro un
criminale per l'umanità e un peccatore nei
confronti di Dio stesso; Del resto Dio ha lasciato
agli uomini la libertà. Se avesse voluto dei
servi che lo servissero, dei poveri di spirito che si
umiliassero ai suoi piedi, se avesse voluto giocare o
bearsi di spettacoli costruendo trame più o
meno tristi o ilari, se avesse voluto distrarsi
perché si annoiava, avrebbe potuto fare tutto
ciò senza inventare il dolore e le sofferenze,
poiché Lui è onnipotente, onnisciente,
onnipresente.
- Quindi l'uomo è libero. È stato reso
libero. L'uomo è intelligente. Anche il
ragionamento logico-razionale è un prodotto
dell'esistere della vita, una logica conseguenza
dell'attività dell'esistere, compresa nel
disegno dinamico divino. Certo che Ragioni per cui
esistono i termini reali e concreti quali la materia e
lo spazio, possono introdurre altri termini e
modificare confondendo la ricerca e il pensare
dell'uomo. Ma ciò sarà in funzione di
mutamenti del disegno dinamico originale divino. Non
spetta però all'uomo sostituirsi a Dio.
- Noi attraverso questi termini attualmente
conosciuti e perché di essi siamo espressione
costruita che vive, iniziamo ad esporre una nostra
ipotesi relativa al fenomeno della visione delle
immagini.
-

-
- L'immagine
-
- L'immagine, comunque vista (noi diremo
«sentita») dimostra che un qualche evento
è intervenuto toccando una parte del nostro
corpo (formazione, deformazione, reazione, ecc.); in
quella parte si realizza il fenomeno visivo. Fenomeno
che per essere tale deve coinvolgere sempre dei
termini materiali in attività di movimento, di
conseguenza i termini che realizzano il fenomeno della
visione sono delle materialità che, comunque
comprese nello spazio-ambiente, si incontrano e si
esprimono toccandosi: sono materia in movimento. Il
sognare è un evento materiale.
- Ma cosa è il sognare? Sogno, sognare
significa vedere delle immagini tenendo gli occhi
chiusi, o meglio tenendo le palpebre chiuse
cioè quando non c'è energia luminosa
(luce) che riflette le cose che colpisce,
trasferendone all'occhio le sue configurazioni.
Ciò accade durante il giorno tenendo gli occhi
aperti o quando una qualsiasi fonte energetica esterna
emette luce. È sottinteso che l'apparato
ottico-visivo deve essere sano. Sognare invece
significa vedere senza luce. Infatti si sogna solo di
notte e quando si dorme in una particolare condizione
fisica (quella Rem) del sonno stesso. Si sogna anche
solo socchiudendo le palpebre quando cioè si
vedono le macchie colorate e le figure libere;
ciò perché la dinamica del fenomeno
segue il medesimo tracciato biochimico.
- Verrebbe spontaneo spiegare subito le conclusioni
delle nostre osservazioni, tema della nostra ipotesi.
Seguiremo invece una esposizione secondo i momenti
delle nostre riflessioni, osservazioni e scoperte: le
domande e le risposte che ci siamo posti e a cui
abbiamo risposto, che saranno anche oggetto di
riflessione per il lettore, che potrà
altresì dare altre risposte e così
modificare, correggendo, le nostre ipotesi.
-

-
- Il sonno
-
- Il sonno dell'uomo viene regolamentato come
un'abitudine fissa per cui il corpo è
forzatamente messo a riposo in coincidenza della
notte, momento in cui si modificano alcune condizioni
ambientali energetiche, di conseguenza anche la
dinamica fisiologica ne viene coinvolta. Il sonno
è uno stato di riposo psico-fisico, per cui il
corpo e il cervello tendono a ristabilirsi nello loro
identità originale. Nella realtà, ogni
bisogno di riposo si manifesta quando
l'attività psico-fisica è tale da
modificare la struttura originale di una cellula, di
una somma di cellule, al punto da impedirne la
dinamica normale attraverso la presenza di blocchi
isolanti e nocivi come le tossine, che fermano
l'azione fisica dei muscoli. Inoltre il bisogno di
riposo si manifesta quando le attività delle
energie superano la capacità biochimica delle
cellule nervose che le interpretano, bloccandone il
passaggio, come accade per i muscoli, così che
gli elementi chimici prodotti dalle cellule nervose (o
messaggi biochimici), diventano tossine per le cellule
nervose medesime.
- La stessa attività nervosa, cioè
l'interpretazione nervosa dei segnali perturbanti
energetici, può produrre, prima del blocco
emotivo, stati confusionali e deformanti della
realtà proposta dai messaggi energetici
medesimi: deformazione delle immagini; ampliamento e
rimpicciolimento delle dimensioni spaziali delle
figure stesse, come nel gioco degli specchi deformati;
rapide successioni di immagini e del loro prodotto
emotivo (proposta emotiva); successione di immagini
appartenenti ad argomentazioni differenti. Per questo
motivo anche l'interpretazione ragionativa diventa
difficile e caotica, ovvero il prodotto emotivo e
quindi il pensiero da cui scaturisce l'azione saranno
prodotti anomali.
- Il sonno è fisiologicamente un modificarsi
di specifiche proposte stimolative delle
attività dinamiche dovute al modificarsi delle
situazioni energetiche introdotte nell'ambiente e
cioè delle energie prodotte naturalmente dalle
sorgenti cosmiche. La dinamica della vita, soprattutto
quella animale (ma a livello di cellula tutta la vita
in quanto tale) e quella umana, in particolare, si
è sviluppata come conseguenza di specifiche
energie come quelle luminose elettromagnetiche ecc.
per cui la cessazione degli stimoli di tali energie o
la loro riduzione (stimoli diurni) induce un
rallentamento delle relative attività
consequenziali a dette stimolazioni diurne. Il
rallentamento si produce quando viene a mancare una
serie di punti di riferimento dinamici. La fase
notturna è stata abbinata al riposo fisico e al
sonno, che a volte sono anche forzati, perciò
certi individui soffrono di insonnia e cattivo riposo.
Nella natura libera l'animale riposa fisicamente e
dorme anche durante il giorno cioè quando
è lui a sentirsi stanco; e lavora cioè
opera, anche di notte, magari anche solo vegliando
cioè stando vigile e attento al nemico; sono
interessati a simile stato le eventuali prede.
- Il bisogno e l'uso, cioè lo Stato di
Necessità, sviluppano nell'individuo quei sensi
atti a soddisfare quei bisogni medesimi, quindi i
relativi organi che, dipendendo dal coordinatore
nervoso cerebrale a cui sono collegati attraverso la
rete nervosa, faranno sì che anche i centri
nervosi siano sensibili alle stesse variazioni
energetiche. Detti centri sono espressione del sonno
mA, se fortemente inibiti, possono paralizzare tutta
l'attività dinamica dell'individuo che
può passare dal vivere al non vivere,
attraversando la situazione del sonno, o fermarsi alle
veglia (coma, catalessi, ecc.).
- L'individuo a cui vengono a mancare tanti stimoli
esterni finisce per sentire se stesso, cioè
ogni suo apparato, ogni suo organo, in modo più
accentuato, allora scopre le sue memorie,
«vede» quelle memorie comunque acquisite,
pensa in funzione di quelle memorie, di quelle
proposte emotive espresse ed elabora teoremi dinamici
per la giornata che seguirà. Il pensiero nella
notte sembra più agile, più facile,
più formativo, più chiaro, ma è
solo una sensazione dovuta al momento ambientale: le
idee vengono pensate anche di giorno, solo che devono
emergere fra altre proposte perturbanti non solo
energetiche, ma anche fisiche provocate dal lavoro o
da altro. Il sonno è una necessaria abitudine
psicofisica collegata alle attività dinamiche.
La mancanza di dette attività o la loro
riduzione modifica anche il sonno, che subisce una
deformazione a volte molto accentuata tale da
modificare il comportamento sia fisico che psichico
della persona. Da qui trae origine tutta una serie di
anomalie che finiscono per trasformarsi in vere
malattie, come le nevrosi, le ansie, le fobie,
l'incapacità del pensare razionalmente per
confusione mentale ecc.
-

-
- L'emotività
-
- C'è una particolare situazione del sogno e
del sognare in cui il soggetto che sogna può
confondere il momento emotivo prodotto
dall'esposizione del sogno stesso con il momento
emotivo prodotto da altre cause fisiche o psichiche
proprie della vita che sta vivendo in quel momento.
Tra queste sono comprese le sue memorie che in quanto
tali si ripropongono continuamente e comprendono anche
la base emotiva generale acquisita nella prima fase
della sua vita e quella indotta dalla sua natura
materiale: impronta biologica o stimoli
tendenziali.
- Sappiamo infatti che ogni attività
biochimica e biologica produce degli effetti che sono
«sentiti» come emotività e inducono
alla produzione del pensiero e delle conseguenti
azioni fisiche. Sono delle emotività di propria
produzione, dovute alle reattività che si
sviluppano nella struttura materiale dell'individuo;
sono anche dei ricordi dovuti ad altri sogno o ai
sogni ripetitivi, ovvero a quei sogni già
sognati e quindi già memorizzati non solo nella
memoria visiva ma anche nella memoria-ricordo. Possono
anche essere pensieri propri, prodotti nell'osservare
il sogno che si sta sognando e di cui si è
consapevoli, oppure prodotti pensando a soluzioni di
problemi quotidiani, come accade quando l'individuo
è nella fase del risveglio e la cosiddetta
realtà quotidiana sta per emergere o è
già emersa;
- Sono tutte quelle realtà che esprimono sia
il vissuto passato, proprio o acquisito inconsciamente
attraverso il fenomeno della trasmissione delle
immagini e delle emotività (non del pensiero ma
delle cause che producono il pensiero stesso e quindi
anche della decisione delle azioni); sia, come
vedremo, le esperienze vissute realmente, anche nel
passato, da altri individui; sia le speranze che
l'individuo desidera realizzare nel futuro e che
costituiscono i suoi progetti. Abbinare al sogno un
progetto o un desiderio significa sognare in modo
errato, anche se innocuo; ma ciò permette di
vivere tendendo verso una meta che tiene impegnato
l'individuo positivamente.
- Ai fini della distinzione del fenomeno che esprime
il sognare, occorre capire quando si realizzano le
combinazioni fra presenze emotive attive; infatti il
sognatore può confondersi e dare
un'interpretazione personale dei fatti sognati
sviluppando le linee culturali delle varie scuole
interpretative dei sogni, fino ad arrivare al gioco
dei numeri che, più che cultura, è
folclore. Particolarmente esposti all'equivoco sono
per un verso i giovani, per l'altro le persone
anziane. Le persone anziane infatti vivono delle
lunghe pause durante il dormiveglia, nelle quali i
ricordi si uniscono ai dolori fisici e psichici, che
assieme ai pensieri prodotti nel sognare, deformano
l'originale effetto emotivo del sogno in atto. Succede
così che nel caos delle proposte emotive
finisca per confondersi credendo di avere vissuto
degli eventi che invece erano solo stati sognati.
- Il ragazzo invece libera la sua fantasia, il che
può essere di grande aiuto per lo sviluppo
della sua personalità, ma soprattutto
può rivelare ad un osservatore attento, quali
saranno i suoi momenti emotivi interni che tenderanno
a condizionarlo, cioè le sue spite tendenziali
che possono diventare dei suoi bisogni emotivi da
soddisfare. Si scopre cioè quale è la
sua base emotiva di fondo e si può agire per
apportarvi le eventuali, necessarie modifiche
introducendo altre esperienze emotive
differenziate.
- Il giovane si «libera» nella sua
stimolante attività naturale soggetta a spinte
erotiche, quando è nella fase di innamoramento;
Cioè nella fase di dormiveglia l'«oggetto
ragazza» lo spinge a pensare a lei, a questa
immagine egli abbina gli effetti emotivi che la spinta
sessuale sviluppa in lui, le figure del sogno e
l'evento descritto con il suo bisogno emotivo (spinta
sessuale anche se generalizzata, cioè non
espressa in maniera evidente). Ovviamente se l'oggetto
a cui è rivolta l'attenzione è un altro
(la passione per la moto, per uno sport, per un
lavoro, per un «vizio» ecc.) sarà
quell'oggetto che si confronterà e
confonderà con le emotività del sogno e
le sue esigenze interiori, così che la spinta
sessuale sarà abbinata all'insieme delle
proposte emotive. Spinta sessuale, non atto
sessuale.
- Ecco perché è estremamente
importante conoscere il meccanismo con cui si
realizzano i sogni, le emotività, le figure
libere, le coincidenze, i ricordi; ciò proprio
per essere più liberi e così
interpretare giustamente tutti i messaggi emotivi, per
poi sceglierli come volontà responsabile nella
risoluzione di un'azione fisica che è poi la
dinamica del vivere la vita.
|