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            antologie dei concorsi de Il Club degli autori
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               Antologia del
               premio letterarioPoeti dell'Adda
 
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               INDICEPrefazione
               a cura di Massimo
               Barile,
               Maria Francesca Aramini, Marco Arisi, Maurizio
               Balbiano, Francesco
               Bandera,
               Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Loredana
               Bellanova, Fabrizio Bellegrandi, Maria Boesi,
               Nicola
               Bonani,
               Oreste Bonvicini, Franca Bossi, Roberta Bottoni,
               Francesca
               Bressi,
               Simonetta Cariolato, Carlo Carrea, Sandra Carresi,
               Pier Paolo Caserta,
               Claudio Cianfaglioni,
               Franca Ciciani, Francesca Colombo, Alessandro
               Cordelli,
               Livia Corona,
               Marcella Dalla Valle, Paola Mara De Maestri,
               Marina
               (May) Fabi,
               Dino Dorsi, Marco
               Emanuele,
               Anonimo, Teresa Formenti, Stefano
               Frascari,
               Marco Galli,
               Salvo Gallo,
               Ines Gastaldi
               Carretto,
               Giovanni Ghirga, Donato Giaffreda, Nando Giangregorio,
               Arturo Giardinieri, Vanni Giovanardi, Vittorio
               Greggio,
               Camilla Iannacci, Carlo Luigi Kuhne, Francesca
               Lombardi,
               Maria Frida Luccarini,
               Stefano
               Mallardi,
               Maurizio Mannocchi, Francesca Marchino, Ilaria
               Matarazzo,
               Anna Matera,
               Elena Matta, Giovanni Mazza Montanari, Daniele
               Mezzalira,Yvonne Moosmüller, Dino Valentino Moro,
               Maurizio Nascimbene, Fernanda Nicolis Marcolin,
               Assunta Olmelli, Rino Passigato, Carlo Pedretti, Maria
               Novella Perina, Paolo Pietrobon, Vilma Porro
               Marchetti, Luciano Postogna, Franca
               Prosperi,
               Alessandro Ramalli, Ermano Raso, Rina
               Ravera,
               Dalila Danila Roccetti,
               Antonio Rossi,
               Ettore Salati, Luciana
               Scaglia Grenna,
               Adriano Scandalitta, Adriana Scarpa, Giovanni
               Scribano, Barbara Sedici, Roberto
               Silleresi,
               Adriana Sustersich,
               Danilo Tabacchi, Marco Tabacco, Daniele Tagliani,
               Fabrizio Torri, Sara Trofa, Francesco
               Tromba,
               Uccio Girolamo
               Tumbarello,
               Alessandra Veronese, Anita Vestuto, Flavia Villa,
               Matteo Zambrini    | 
                Come
               avere l'antologia | 
      
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                     Prefazione 
 
                  Il
                  concorso di poesia "Poeti dell'Adda" anche
                  quest'anno ha raccolto nell'antologia un discreto
                  numero di poesie la cui qualità deve essere
                  valutata dal lettore anche perchè la mia
                  funzione era quella di premiare le liriche che
                  offrivano alla mia mente una originalità e
                  fors'anche suggestioni.Sono
                  convinto che tale criterio di scelta può
                  sembrare, in certi casi, arbitrario ma chiedo ad
                  ogni autore di apprezzare comunque la passione con
                  la quale ho cercato di "leggere" ogni lirica e
                  capire l' intenzione del poeta nel parlare di
                  questa vita o magari accennare solamente ad un
                  microcosmo privato. Non ho tenuto in considerazione
                  gli eccessivi orpelli, l'utilizzo maniacale della
                  metrica o della rima, l'insistita o voluta
                  reiterazione di vocaboli desueti ma tanto
                  classicheggianti ma ho limitato la mia visione al
                  contenuto autenticamente poetico: l'unica chiave
                  per destare nel lettore una sensazione o per far
                  ricordare qualche parola delle poesie
                  affinchè non siano soltanto un insieme di
                  parole assemblate casualmente in una pagina senza
                  anima o un'idea creativa.Il
                  mio obiettivo è cercare di non trovare che
                  cose ridette... pensieri usati ...allungar le
                  membra sino al cielo ...acciuffar le nubi tra le
                  mani...quando ancora i sogni carezzano incerti la
                  pelle mentre cadono petali a coriandolo / nel salmo
                  spontaneo e pagano / nelle stanze dagli echi
                  incurvati / distilla il profumo di
                  caffè...Con
                  le parole si può osservare il giorno che
                  nasce, con la fantasia si può volare in
                  qualsiasi luogo, col cuore si può amare, ma
                  quando si vive la poesia si deve squarciare la
                  propria anima, scavare nella propria pelle,
                  raccontare la vita con rabbia o dolcezza, vivere un
                  delirio, toccare la follia e poi ritornare
                  razionali, guardare con occhi indagatori, solcare
                  l'oceano delle speranze, calcare le assi di un
                  palcoscenico sia esso privato o cosmico e
                  chissà cosa poter inventar
                  ancora.Affinchè
                  ogni poeta trovi il suo volo meraviglioso che quasi
                  mai ha bisogno di riconoscimenti da parte di
                  qualcun'altro e men che meno da un eterno sognatore
                  come me. Massimo
                  BarilePresidente
                  della Giuria del Premio 
                  
                  
                        
                  
                  
                      TORNA
                     ALL'INDICE
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                  Francesco
                  Bandera  Amore
                  ho bisogno di te Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei la notte tetra e fredda del mio
                  cuoreche
                  non permette alla luce del giorno diilluminarlo
                  e riscaldarlo Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei il giardino dei miei sentimentitrascurato
                  e mortoperché
                  privo di cure e di attenzioni Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei il sole che non ho mai visto
                  tramontare Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei l'alba che non ho mai visto
                  spuntare Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei il fuoco che non mi ha mai
                  riscaldato Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei il vento che non ha mai spazzato
                  viai
                  miei dubbi e le mie contraddizioni Amore
                  ho bisogno di teperché
                  sei la mia prigione dove è
                  imprigionatala
                  parte migliore di me che non è mai riuscita
                  adevadere Amore
                  ho bisogno di te:perché
                  sei il passato che non passa maiil
                  presente che è sempre presenteed
                  il futuro che non verrà mai perché il
                  futurogià
                  c'è e sei tu.
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                  Nicola
                  Bonani  Colpo
                  di fulmine L'ho
                  vistaed
                  è stato colpo di fulmineAngelica
                  cornice aureaFiero
                  sguardo sfuggentemirabili
                  occhicolore
                  del cieloLeggere
                  geometrie le maniin
                  un timido parlareschermo
                  di guerresca astuziaLunaVorrei
                  rubarle lo spaziocon
                  un abbraccioCon
                  un bacio il tempoCon
                  le parole il cuore e le armiConquistatoConquistarti.   Buio
                  calore Spegni
                  la lucee
                  abbracciamiAl
                  buio d'utopiche stelleRegalami
                  un viaggio immobileLenti
                  i movimentisenza
                  spostamentiCaloreFa
                  che il sognom'introduca
                  al sonnoProteggi
                  il mio riposoonirico
                  fluttuare.
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                  Francesca
                  Bressi Mani Mani
                  ricordate con forte nostalgia,bianche,
                  calde, rassicuranti,fedeli
                  esecutrici di pensiero,il
                  tuo pensiero padre,vivo,
                  coerente, efficaceche
                  nulla ha perduto col cambiar dei tempi.La
                  mia piccola mano nella tua,affondata
                  nella tasca del tuo cappotto,si
                  lasciava scaldare, pugno dentro pugnoe
                  da questo contatto partiva una corrente
                  vitaleche
                  trasfondeva un piacevole senso di
                  sicurezzanella
                  mia fragile ed inconsistente persona. Mani,
                  le tue mani amore,irrequiete,
                  mi accarezzanocercando
                  di scoprire sulla pellel'enigma
                  dei miei disordinati pensieriInarrestabili
                  le tue mani curiose,attraverso
                  il monte di venere,pervengono
                  al vulcano, s'affondanonel
                  cratere nascosto della mia
                  femminilità,mi
                  procurano esplosioni di piacere,scompigliando
                  emozioni emergentidal
                  profondo di tutto il mio essere. Mani,
                  piccoli petali di rosa,mani
                  di bimba, le tue figlia mia,che
                  carezzavano il mio seno che ti nutriva,nell'intimo
                  scambio di utilità e piacere.Piccolo
                  essere mio,quanto
                  mi hai saputo donare!
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                  Claudio
                  Cianfaglioni Pagliaccio Pittato
                  ben bene il volto,vermiglie
                  le labbra,arcobaleno
                  maldestropesante
                  e goffo.Buffo
                  salta e muoverisa
                  di burla,gioia
                  di grandi e piccini.Ma
                  spenti i riflettoritolto
                  il costumeprosegue
                  lo spettacolo,vita
                  da palcoscenico,se
                  gioia continui ad essereper
                  noimiseri
                  spettatoridi
                  agognati sorrisi
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                  Livia
                  Corona Opera
                  2° classificata Il
                  fiore della notte Lucciole
                  nerepiù
                  nere della notteche
                  vi attendebrillano
                  ancoranei
                  vostri occhi le
                  fiammellema
                  il cuore è grevee
                  non sa più volare.E
                  voi, farfalle feritesenza
                  più colorivi
                  cambiate le aliin
                  desolati giardinidi
                  periferiasotto
                  cieli indifferentilontane
                  dai profumidella
                  terra natia.E
                  all'imbruniresciamate
                  tutterumoroseverso
                  il grande fioredel
                  maleche,
                  assurdamentevi
                  fa sopravviverein
                  questa giunglamalata
                  e crudele.
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                  Marco
                  Emanuele Le
                  mie donne Immaginatele
                  donne sono più belle. Le
                  mie sparse
                  nell'eternosorridono. Fotografieguardate
                  / ammirate / consumatedi
                  te, di voiammiccano. Ah,
                  le vecchie stanzele
                  nonne, le mammedecise
                  eppur statichedal
                  tempo e nell'ombraperdute. Giù
                  in fondo agli occhiscoperte
                  le distanzebalbettanti
                  gli annine
                  ascolto le stagioni. Poi
                  lentamente ti parlo ed un uomo,quell'uomo
                  lontano,nell'ombra
                  tua legge il fine.
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                  Marina
                  (May) Fabi Abbandono
                  totale Sublime
                  armonia.L'alma
                  rivolta al nulla.Solare
                  presenza vibraed
                  addolcisceil
                  cor spezzato:ne
                  intinge i frammentinel
                  miele,li
                  unisce e accarezzacosì
                  che risente del toccola
                  nuda materia.Nel
                  palpito lievedel
                  cuoremi
                  parla mia figliae
                  consola. La
                  via dei ricordi Per
                  vie traversee
                  strade tumultuosescorre
                  la vita.Dov'è
                  la via smarritadella
                  gioia?Dov'è
                  la stradadella
                  mia speranza?Solo
                  delirio e strazionei
                  ricordi. Vivo? Sono
                  mortadue
                  anni or sono.Oh,
                  no. Non io.Son
                  qui che scrivo.Allora
                  vivo? 
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                  Marco
                  Galli La
                  vita è sogno? Se
                  la vita è sogno,lasciatemi
                  sognare.Se
                  dolce sogno è la vita,lasciatemi
                  vivere.Se
                  immerso in morbido sognoposso
                  estasiato respirarle accanto,non
                  destarmi, mondo, dal mio sonno.Se
                  vana illusione è la soave
                  armoniadella
                  sua voce,o
                  i caldi acquarelli ambrati dei suoi
                  occhi,non
                  destare, mondo, la mia mente,lasciala
                  dormire,che
                  non sia che col velo della palpebre,anche
                  le carezze di questo statoin
                  un soffio svaniscano.Se
                  sì seducente è vivere
                  immersoin
                  questa fluida bruma,non
                  condannare me giammai ad arida morte,
                  colridestarmi.
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                  Ines
                  Gastaldi Carretto Chiara Chiara
                  dagli occhi scuri e belliChiara
                  dai riccioli ribelli.Chiara
                  sempre in movimentocome
                  fronda di betulla al vento.Chiara
                  che si increspa come il maresotto
                  il vento di Grecale.Chiara
                  che s'adombra come l'ariaquando
                  incombe il temporale.Chiara
                  che si imbroncia in un momento.Chiara
                  fresca, limpida e serenacome
                  l'acqua gorgogliante d'un ruscello.Chiara
                  è una bimba bellache
                  abitava su una stellalassù
                  tra gli angioletti del buon Dioche
                  cantavano per lei la ninna nanna.Chiara
                  che ha impiegato tanto tempoper
                  scegliersi un papà ed una mamma;ad
                  aspettarla quaggiù eravamo in
                  tanti,è
                  scesa sulla terra un dodici Dicembreper
                  la gioia e la felicità di tutti
                  quanti.Quella
                  stella non è più
                  disabitataè
                  volato lassù chi le voleva tanto
                  bene;da
                  lassù sovente mi parla,e
                  mi parla di lei.Chiara
                  dolce, decisa ed orgogliosa,tenera,
                  sincera, buona e generosa.Chiara
                  è una bimba assai graziosaè
                  come un bocciolo di rosabagnato
                  di rugiadache
                  si schiude al primo sole.
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                  Vittorio
                  Greggio Rosa
                  selvaggia Il
                  Miracolo di Maggiodi
                  madre natura &endash; Di
                  bellezza Immacolata,Che
                  al prim cinguettio Di
                  rondini in volo,Frà
                  erbusti di siepiD'albor
                  spinoso sbocci,Il
                  candido fior;Dai
                  petali profumatiVellutati
                  color rosa. Di
                  Dio dal cielSei
                  messagger d'amore,Che
                  il Venticel sospinge,Accarezzando
                  i cuori. Fra
                  tutti i fior del MondoSelvaggia
                  di Natura, Sei
                  Rosa delle roseChe
                  fà Primavera.
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                  Maria
                  Frida Luccarini Ho
                  bisogno di te mio Signore Dove
                  spazierebbero i sognise
                  alle colombe tagliassero le ali?La
                  terra non avrebbe più confini alla
                  speranzae
                  il cielo avrebbe occhi straniper
                  scrutare i precipizi di corallo.Che
                  sarebbe del monte se l'aquila dormisse una lunga
                  vita?piccoli
                  e grandi alati dalle voci flautatechiuse
                  nella gabbia del silenzio.Il
                  nostro spazio allargherebbel'orizzonte
                  sulle città dei demoni.Ogni
                  cosa ha il suo doppioe
                  coronato il tempo non può essere
                  uguale,ogni
                  fine ha la sua origine.Misericordia
                  dell'anima, mio Signore.Chi
                  cadrà in ginocchio alla tua
                  porta?abbiamo
                  costruito per demolirela
                  formula del nostro pane è vecchia di
                  millenni,abbiamo
                  preferito condirlo con la
                  vanità.Solo
                  il viandante si ciba di meravigliae
                  con mezzi leciti attingel'indipendenza
                  del suo andare.La
                  nostra continuità ha bisogno di Te, mio
                  Signore.Ci
                  siamo persi inesauribilmente,piccole
                  cianfrusaglie di un bazar impolveratodove
                  i ragni hanno tessuto la tela
                  dell'indifferenza.Le
                  zattere dei naufraghi sono già salite al
                  cielo.Bianco
                  veleggiare di spuma tra le nuvole.Allora,
                  solo allora,quando
                  volteggerà una piuma nel vento,sapremo
                  che hai aperto ancorala
                  casa dell'Amore, mio Signore.
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                  Stefano
                  Mallardi Quando Quando
                  son solometto
                  le mani miesugli
                  occhi miei,e
                  per ore sei solanella
                  mia mente.Mi
                  sembri venuta dal cielo,e
                  vedo l'anima tuastringersi
                  alla miain
                  una limpida goccia di rugiadache
                  silenziosa vaganell'azzurro
                  infinito.Sì,
                  il nostro incontroe
                  il nostro amoresono
                  doni del cielo.Quando
                  sento il cuoretraboccante
                  di gratitudinevado
                  lassù, e corroper
                  quel sentiero celesteche
                  attraversa azzurre foreste;raggiungo
                  quella luce divinache
                  diffonde l'eterna melodiae
                  prego, prego per oreaffinché
                  sia eternoanche
                  il nostro amore.
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                  Anna
                  Matera Teoria
                  Fuzzy-Logic Due
                  tipi di giustizia per vivere:assoluta
                  e relativa.Ma
                  quella giusta, qual'è?Diceva
                  un filosofo:"Quando
                  la legge del popoloe
                  dello Stato non bastano,esiste
                  sempre una legge divinache
                  regola le cose".La
                  verità delle cose, diceva
                  Pitagora,è
                  nei numeri."Tutto
                  è numero!"Ma
                  Fuzzy dice che i numeri,hanno
                  le proprie sfumature.Così
                  dicasi dunque delle cose.Delle
                  idee, degli eventi...
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                  Franca
                  Prosperi Fiore
                  in rete3
                  marzo 2000 Vorrei
                  poterti raccontare, piccolo fiore,la
                  storia di quando eri prato di sogni
                  fioritie
                  accoglievi i miei giochi di bambina...Ipnotizzavi
                  gli occhi e catturavi il cuore.Tappeto
                  incontrastato srotolavi stagioni di
                  coloriaccarezzato
                  dai vivi raggi del sole,sotto
                  la luce abbagliante di un intenso cieloche
                  godeva del tuo profumo e regalava al
                  ventoi
                  tuoi magici prolifici semi.Corteggiato
                  da fluenti danzanti sciami,donavi
                  generoso il tuo nettare preziosodeliziando
                  le labbra e il palato.Al
                  tuo fianco, ormai regna sovrano,giardino
                  caleidoscopio di insegne luminosedominato
                  da odierni alveari in rete,alla
                  ricerca frenetica di accattivanti misteriosi
                  siti...per
                  via di un nuovo virtuale nutrimento
                  umano.Tu
                  conserva per noi un autentico contatto
                  universale...WWW.fiore.com.quale
                  insostituibile romantico messaggio
                  d'amore!   Messaggio
                  dal cielo10
                  marzo 2000 Falce
                  di luna splendente,come
                  punta di diamante staserasembri
                  aprire il buio cielo,per
                  concedere alle stelledi
                  mostrare ancora una volta,tutta
                  l'avvolgente bellezzadel
                  loro caldo palpitante cuore...il
                  quale vuole fondersi da semprein
                  ricamo di sole con il nostro cuore,e
                  punteggiare di emozioni e sognil'anima
                  sorda del mondo.Basterebbe
                  guardare il commovente cielo,per
                  leggervi l'evidente messaggio d'amorescritto
                  da Dio all'uomo.
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               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
                  Rina
                  Ravera A
                  Lucio Ciao
                  straniero, chi sei?MA
                  SONO IOIo,
                  ma io chi?SONO
                  UN PRIGIONIERO DEL MONDO, UNO
                  IN PIU'Quando
                  sei arrivato?SONO
                  ARRIVATO STAMATTINA ALLE 7.40, CHE
                  CONFUSIONE!È
                  STATA PROPRIO UN'AVVENTURA, UN VIAGGIO SENZA
                  RITORNO.E
                  dimmi, cosa hai fatto di buono sulla
                  Terra?CON
                  IL MIO CANTO LIBERO HO INTERPRETATO PENSIERI E
                  PAROLE DI TUTTI GLI UOMINI DEL MONDO, DA ORIENTE AD
                  OCCIDENTE.Davvero?
                  E poi?HO
                  NUOTATO NELL'ACQUA AZZURRA E NELL'ACQUA CHIARA, IL
                  29 SETTEMBRE HO CANTATO PER 10 RAGAZZE E HO AVUTO
                  ANCHE UNA DONNA PER AMICO!Bene,
                  hai vissuto con orgoglio e dignità e hai
                  fatto tante belle cose, ce ne sono
                  altre?SI,
                  CERTO, SONO STATO NEL CUORE E NELL'ANIMA DI ANNA E
                  FRANCESCA, HO PROVATO E DONATO TANTISSIME EMOZIONI
                  ED INFINE, AHIME', È GIUNTO IL TEMPO DI
                  MORIRE;Allora,
                  ascolta, il tuo posto è nei giardini di
                  marzo, tra i fiori rosa ed i fiori di pesco,
                  perché là, sai cosa
                  c'è?O
                  DIO MIO NO ... CHE COSA C'È?Là,
                  oltre la collina dei ciliegi, c'è il
                  paradiso degli artisti.Adesso
                  si, ho capito chi sei... SEI
                  LUCIO BATTISTI   
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                  Antonio
                  Rossi Ti
                  vedo Ti
                  vedo... perché il mio è un sogno
                  matto;ti
                  vedo fra alianti affranti, germani
                  affamati,colombe
                  arcobaleno, caravelle imbottiteda
                  risme di carta baffuta e polverosa. Ti
                  vedo... come un ramo secco in autunno,come
                  una ballerina affamata di cipria,come
                  una viola assetata di rugiada,come
                  una fragile clessidra di vetro. Ti
                  vedo... ora le tue palpebre rosa
                  appassisconocome
                  piante sbattute dal vento, come stelle
                  malate;la
                  tua pelle si fa ruvida come buccia
                  d'arancia,i
                  tuoi occhi viscidi come lumache bavose. Ti
                  vedo... perché il mio è un sogno
                  attorcigliato,perché
                  il mio è un castello terribilmente
                  logico,perché
                  il mio è un gatto sporco di
                  marmellata,perché
                  il mio è un nanerottolo
                  brizzolato. Ti
                  vedo... come una nuvola arlecchino;ti
                  vedo fra caramelle appiccicose, flauti
                  stonati,baionette
                  stanche, libellule rigonfieda
                  sangue di insetto triste e pensieroso. Ti
                  vedo... come il ghiaccio lutulento...in
                  un inverno pallido e lontano;insicura
                  fra le nostre parole a mezza bocca,sfuggente
                  come una piccola biscia spaventata. Ti
                  vedo... anche se la nebbia ti avvolge,anche
                  se gli angeli ti proteggono,anche
                  se la morte gioca a nascondino,anche
                  se il vento mi allontana. Ti
                  vedo... perché il mio è un sogno
                  limpido,perché
                  il mio è un fiore morbido,perché
                  il mio è un volare leggero,perché
                  il mio è un immenso amore. Ti
                  vedo... 
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            TORNA
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                  Luciana
                  Scaglia Grenna  ...Tormento... Nel
                  buio della notte,rischiarata
                  dai baglioridi
                  una luna argentea,danzi
                  tormento crudele,davanti
                  ai miei occhicarichi
                  di sonno,ma
                  non intenzionatia
                  farsi accogliereda
                  poderose bracciain
                  una dolce e calda morsa.Sei
                  comeun
                  piccolo follettoche
                  vaga nell'ariasaltellando
                  e cantandoa
                  perdifiato,attratto
                  dalle vicissitudinidi
                  quale che sia.Puntualmente
                  ti ripresentiallo
                  scadere della medesima orae
                  sorridendo a stento,cominci
                  a roteare allegramente,poi,
                  con rapidità,proietti
                  tutta un'intera esistenzafacendomi
                  rifletteresull'inutilità
                  della vitache
                  procura gioia e doloree
                  sull'impossibilità di risolverel'eterno
                  dilemma ripropostosotto
                  una sfumaturadi
                  domande e risposteche
                  inteneriscono un cuoresempre
                  prontoa
                  sanare le feritepiù
                  profonde.
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                  Adriana
                  Sustersich Foglie
                  morte e ormai ingiallite Non
                  posso rinverdire le foglie morte,foglie
                  omai ingiallite.Non
                  posso arrestare il tempoche
                  scorre, scorre così veloce.Ma
                  posso rallegrarmi per la mia,la
                  mia fantasia che con gli annirisveglia
                  il mio cuore, rifioriscelo
                  spirito e mi fa scriverequesta
                  poesia, strappandomidal
                  velo della mia malinconia. Pagine
                  di un diario Sento
                  parole lontane, nel bisbiglio del ventosembrano
                  un lamento,di
                  un bambino che piange solo nella culla.Solo
                  parole remote, mentrei
                  frammenti della notte si perdononel
                  chiarore dell'alba mattutina,svaporando
                  i sogni e fanno il risveglioancora,
                  ancora più cupo.Apri
                  la finestra e goditi l'aurora,i
                  grappoli dei ricordi, aspettanoche
                  tu li scriva in una pagina,pagina
                  tutta bianca del tuo diario. Tu,
                  tu sei il mio angelo Odori
                  di stelle e mi ridai il sorriso,sento
                  l'aroma di un fiore,mentre
                  la luce ritorna nel mio cuoree
                  un sorriso mi accende il visomi
                  sento sommersa nella gioianella
                  freschezza del tuo amore.Il
                  contatto della tua mano, che mi
                  accarezza,un
                  palpito che mi sfiora l'anima,sei
                  tu mio angelo, che mi asciughi le
                  lacrimedella
                  tristezza, ed ancora, siun
                  raggio di sole mi scalda il cuore.
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            TORNA
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                  Uccio
                  Gerolamo Tumbarello Malinconia Io
                  mendicante,su
                  per il sentierofino
                  alla cima del monte,mi
                  arrampicai,tra
                  colori di boscoe
                  profumo di pini,fino
                  alla fontana.Inutilmente,
                  tentaidi
                  spegnere l'arsuradi
                  un desiderio anticoe
                  proseguii...Si
                  spegneva il tramontotra
                  abissi sconosciutie
                  cristallini silenzi.Oltre
                  la balaustracase
                  e fanali accesi,un
                  guizzare di luci lontanee
                  fumi di camini.Mozziconi
                  di pensierispettinati,giù
                  per la valle,rotolaronofino
                  alla tua finestra.Sognai
                  di viverti,tra
                  terse trasparenze,nel
                  piacere d'esistere.Malinconia
                  in una sera!Nelle
                  mie manidue
                  fiori di ginestra,i
                  tuoi occhi e
                  il lungo, sconfinatosilenzio
                  dei millenniin
                  cui, volutamente,affogo.
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               numero 0298233100 | 
      
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                  RISULTATI
                  CONCORSO POETI DELL'ADDA 2000
RISULTATI
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