| Risultati di
         concorsi | 
   
      | Il Club dei poeti
         2001   CLASSIFICA SEZIONE
         POESIA Per leggere i testi premiati clicca sul nome   
               Opera 1°
               classificata: Riepilogo
               estivo di Salvatore
               Scollo,
               Siracusa.Opera 2°
               classificata: Girandola
               senza senso di Roberta
               Papa,
               Napoli.Opera 3°
               classificata: Steccati
               di Marina Moretti,
               Trieste.Opera 4°
               classificata:
               Il bambino pazzo di Riccardo
               Gnetti,
               Peschiera Borromeo (MI)Opera 5°
               classificata: Che
               amore era di Gian Mario
               Castaldi,
               Legnano (Mi). Opera 6°
               classificata: Umore
               di Giuseppina Bonora,
               Inzago (Mi).Opera 7°
               classificata:
               XX di Lelieana
               Ionescu,
               Parco Cerasole (Ce).Opera 8°
               classificata: Senza
               titolo di Emilio
               Ranzoni,
               Recco (Ge).Opera 9°
               classificata:
               A... Limossà di Piero
               Trapani,
               Monreale (Pa).Opera 10°
               classificata ex aequo:
               Kaboom di Alessandro
               Dezi,
               Colleferro (Roma). Opera 10°
               classificata ex aequo:
               Un alito di vento di Oreste
               Bonvicini,
               Casal Cermelli (Al). TORNA
               INDIETRO
               
               
Salvatore
               Scollo Riepilogo
               estivo Le siepi che
               coprono alla vistale ville della
               zonasono testimoni di
               un tempoche non si vuole
               interrogare:l'acqua alle
               pianteil taglio dei
               rami secchila semina dei
               bulbinon sono presagi
               del sensodel vivere che
               s'è riacciuffato.Le voci
               squillanti che s'odonovagano basse, per
               non turbarel'avvenuto coma
               della ragione;mentre il mondo
               si dilaniapreferiamo
               interrogarcisu quale spiaggia
               andare.Il silenzio non
               scorge nessinegli atti
               ripetuti senza distinzione -superbo il tempo
               in cui credemmodi potere
               imbrigliare i sognie farne colonne
               del nostro crescere!Ora che le forze
               iniziano a lasciarcie le parole
               ascoltate e porte senz'affettosi frangono
               davanti la menteche non le
               comprende,guardiamo ad una
               sostache sia riposo
               senza risveglio. TORNA ALL'INIZIO
               
               
Roberta
               Papa Girandola
               senza senso Un
               vorticeVuotoMi
               sospende.Vuoto.Nero.Significante e
               significato:Nulla. Sento
               ilVuotoNella punta sud
               della VLama gelida,
               penetra il mioNullaSi
               cullaNella dolce curva
               della UCerchio solido
               del dolore OSogni e dolcezze
               sulla forca a due braccia TPendo, stravolta:
               O! Sento
               ilVuotoNegli spazi del
               codicelinguaNel quadrato
               luminoso - TVPUBBLICITA'ECCOAVOI- delle
               caseNelle lettere di
               marmo -MENOTASSECITTA'PIU'SICUREVIAEXTRACOMUNITARIOINFAME- sui
               muriE dentro il
               sospiro delle urne.Piene.  TORNA ALL'INIZIO
               
               
Marina
               Moretti Steccati Anche su terre
               emerse dalle pozze dei
               sogni le spoglie divise
               di uno stesso dolore, da un muro
               diroccato a ridosso della
               casa cristiana, a ridosso di
               quella ottomana, si fecero
               riconoscere come vecchie
               compagne di vita, al primo sguardo.
               A dire con voci
               di vetro dietro le quinte
               che loro ci sono
               sempre state, anche quando eri
               lontano, ché il
               mondo: quello degli
               steccati, è
               verità dei padri - ovunque
               -innestata sotto
               la pelle, rossa di sangue,
               gonfia
               come una
               bandiera.  TORNA ALL'INIZIO
               
               
Riccardo
               Gnetti Il bambino
               pazzo Il bambino
               pazzocanta la canzone
               vecchiadel mondo che si
               sgretola.Piange ride urla
               beve.Ora ha
               postola sfera di
               cristallonel centro della
               stanzae vi gira
               intorno,vorticosamente
               scuotendola sua testa
               sballata.La gente non
               capisceche lui
               conosceil suo
               destino.La gente non
               capisceun
               cazzo. TORNA ALL'INIZIO
               
               
Gian
               Mario Castaldi Che amore
               era Ti pago un
               caffè al banco e un due a zero a
               tavolino e pago una notte
               in bianco e buona parte del
               mattino perché i
               guai vengono dopo quando si spegne
               il fuoco perché
               innamorarsi per noi è
               una scienza esatta bisogna
               abbandonarsi abbandonarsi...
               è fatta! ma i guai vengono
               dopo a poco a poco quando si spegne
               il fuoco non dirmi che ti
               perdi nel mare dei miei
               occhi verdi dicesti tu
               no, anzi, se vuoi
               che abbocchi al mare dei tuoi
               occhiti consiglio il
               blu Ma in questa
               notte gelida io non ti sento
               più ho preso tanto
               freddo ho preso tanto
               buio che i guai
               vengono dopo a poco a poco a
               poco a poco quando si spegne
               il fuoco quando ti
               abbraccio e mi scotto col
               ghiaccio amore, il
               ghiaccio non c'era amore, che
               cos'è questa luce nera?
               amore, che amore
               è? che amore
               era? 
               
                TORNA ALL'INIZIO
               
               
Pinuccia
               Bonora Umore
                Annuso l'umore
               dell'auto,
               alla scoperta
               della tua tana,
               a mio agio
               tra le tracce
               di un sano,
               maschio,
               disordine.
               Briciole di
               tabacco parlano
               di te.
               I tuoi gesti
               raccontano che
               oggi sei senza difese.
               Mi senti,
               finalmente, sorella.
               Potessi farmi
               aria calda e
               leggera e
               non disperdere il
               calore TORNA ALL'INIZIO
               
               
Lelieana
               Ionescu XII Febbrio,
               pioveforse
               perchésiamo pieni di
               peccati?Perché
               è la purificanteacqua che tutti
               aspettiamo?Mi sento
               pronta:Aspettole mille lacrime
               cadenti. *** XIX Il tempo sembra
               che si fermaquando mi stringi
               con calore;il tempo sembra
               che si spezzaquando mi stringi
               con furore.Il tempo sembra
               che sparisce,quando mi
               stringi.È
               l'amore?!?!  TORNA ALL'INIZIO
               
               
Emilio
               Ranzoni Dies triginta
               unum Ho dato il tempo
               alla mia innamorata di concludere
               interamente il suo corso,di farmi rivedere
               per intero il suo volto
               pallido, soffice e misterioso mentre,
               cautamente, essa lo volgeva lenta,
               impercettibile verso il mio, supplicante di
               rivederla così piena, lucente e malata
               di languore. Ho atteso che la
               donna, trepidante,vedesse
               rinnovarsi la sua femminilitàe soffrisse per
               la sua innata unicitàche si sprigiona
               con uno spasmo negli occhi della
               inerte adolescenteche recide il
               sottile capello dell'infanzia o della senile,
               luminosa donna che anela, mai
               assuefatta, al riviverla. Per più di
               trenta volte ho visto il Sole nascere,
               brillante nell'azzurro amniotico, vivere, inondando
               tutto di luce dominatrice e morire,
               annegando nel suo stesso sangue e ho assistito,
               partecipe, ai futili riti quotidiani di queste inutili
               entità deteriorate, messe in fila e
               prosciugate di loro stesse, morte nell'oblio
               della sconcertante banalità. Mentre il mondo
               è cambiato in tal guisa tale è la
               distanza che ha separato l'ultimo
               sfiorarsi dei nostri corpi, l'ultima carezza
               di labbra frementi,l'ultimo
               passionale, libero abbraccio,l'ultimo bacio al
               tuo petto d'alabastro, mai smisi di
               sognare, aggrappato alla memoria di quel benefico
               incontro, prodigo di vita.  TORNA ALL'INIZIO
               
               
Piero
               Trapani A... limossa
               1 Tutto d'un pezzo
               il trippaiolo sistemati con
               perizia mussi, garetti,
               buglosse bandiva: "aju a
               limossa..." freddi tocchetti
               aspersi di limone da leccare i
               baffi. Attorno al
               lamierato tavolo disadorno fuoco e pentolone
               mai persi di vista a fine lavoro
               uomini senza meta nel grigio,
               mobili coppole, brille, stagliate, un richiamo quel
               tiepido vapore profumo
               particolare, effusi sapori selvatici intestini appena
               macellati, lessi, rivissuti col silenzio
               rotto dall'afona voce "cavura... cavura
               è a limossa".Sgolato
               l'imperante uomo della caldume2 affilava il
               coltellaccio cinto d'uno
               stuolo di ragazzini sgomitanti incollati al
               tavolo appena lambito cogli occhietti
               sgranati, bramanti senza una lira
               smaniante attesa... un cenno un'intesa tra
               sconosciuti.Striscianti
               manine sudice nella scodella
               affossate una fettina di
               sanguinaccio bollente che presa! E continuavano a
               scialare guazzando in mezzo a
               sguardi smarriti un ultimo avanzo
               nell'untuosa brodaglia mentre tuonava
               ancora quella voce a tutti nota e
               mai saputa decifrare. 1) Trattasi di un
               termine probabilmente intraducibile ricavato dal verso
               venditore di caldume che diceva: (aju lu mussu) ho il
               muso, o dall'unione delle due parole lingua e musso,
               cosicché diventasse limossa2)
               Frattaglie TORNA ALL'INIZIO
               
               
Oreste
               Bonvicini Un alito di
               vento Inseguirai
               l'amore, lais o testamento scritto per
               sconfiggere il tempo, nulla intorno,
               nulla dentro come il nulla da
               cui provieni. Eri, sei e sarai
               un alito di
               vento, parola, pensiero
               certo, parte del gran
               progetto che Dio,
               nell'infinito, ha esteso
               all'essere, uomo, corpo, vita di
               questa vita, frammento
               d'un vuoto che in
               Lui si compie. TORNA ALL'INIZIO
               
               
Alessandro
               Dezi Kaboom(ad Aleksandar
               Zograf e le bombe)1 Un tonfo
               sordolontano,di timpani
               rotti,di ossa
               taglienti,di
               strazi,di
               bastardi,di viscere
               sparse,di bile, di
               sputie di sangue
               ultimo. Nessuna
               ragione:solo boati
               assurdi,pesanti
               comepilastri
               d'ebano. Su
               tuttele dignità
               perdute,regna
               violentol'imperodegli
               idioti. Nelle vostre
               testevuote e
               inutili,un'apocalisseidentica a
               quellapreparataper
               noi. 1) Pseudonimo del
               serbo Sasa Rakezic: nativo di Pancevo, città a
               pochi chilometri da Belgrado, giornalista rock, autore
               di fumetti underground pubblicati in tutto il mondo,
               racconta tramite scritti e disegni onirici la
               difficile situazione di guerra civile nella
               ex-Yugoslavia, in particolar modo durante il tragico
               conflitto NATO/Serbia. TORNA ALL'INIZIO
               
               
 
 
         
          RITORNA ALLA PRIMA PAGINA
         CONCORSI (elenco dei mesi)
 RITORNA
         ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
 E-Mail: clubaut@club.it
 
 |