- VII
Premio
Letterario Internazionale
"Il Club dei Poeti" edizione
2002
-
- La Giuria della settima edizione del Premio
Letterario Internazionale "Il Club dei Poeti" edizione
2002, presieduta per la sezione Poesia
da Gianmario Lucini e per la sezione Narrativa
da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere
pervenute è giunta alla conclusione di premiare i
seguenti autori:
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- CLASSIFICA
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- Sezione
Poesia:
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- RISULTATI DEL CONCORSO del
Premio letterario internazionale "Jacquès
Prèvert" 2002:
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- Opera 1° classificata: "Sappi che..."
di Linda Scuizzato, Vicenza.
- Vince buono valido per la pubblicazione di un
libro di 32 pagine di cui riceverà 100 copie
gratuite - Targa Il Club dei Poeti - Attestato di
merito - pubblicazione dell'opera vincitrice su Il
Club degli autori e sul sito Internet www.club.it
per un anno.
Questa la motivazione della Giuria:
- "Un senso di intimità maturata,
che va molto oltre la comunicazione formale pur
esprimendo concetti semplici ed immediati,
pervade questi pochi versi della poesia
vincitrice del concorso Il Club dei Poeti 2002.
L'autrice (ci par di capire dagli aggettivi che
si tratta di una donna) in pochi e decisi tratti
riesce ad esprimere il nocciolo di un argomento
cruciale nei rapporti fra uomo e donna, e
cioè il come la donna vuol essere capita;
senza forzature, rispettando i tempi della
libertà individuale, i tempi soggettivi,
che non hanno riferimento nella scansione
cronologica e non vanno misurati in
quantità ma in qualità.
- Notevole anche la capacità di
adeguare il tono della lirica all'argomento
prescelto, e il ritmo del verso a un fluire
pacato ma fermo che l'argomento richiede,
così che la poesia, oltre ad essere di
notevoli contenuti, è anche un buon
esempio di equilibrio formale, che rende in un
unico armonioso ritmo e tono, leggerezza
discorsiva e profondità semantica,
musicalità e immediatezza del linguaggio
- mai artefatto pur essendo molto preciso. E,
oltre ad essere un buon esempio di poesia, la
composizione è, per inciso, un buon
esempio di comunicazione interpersonale".
- (Gianmario Lucini)
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- Opera 2° classificata: "Ravenna: S.
Vitale" di Annalucia Lorizio,
Roma.
- Vince buono valido per la pubblicazione di un
quaderno di 32 pagine di cui riceverà 100 copie
gratuite - Attestato di merito - pubblicazione
dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul
sito Internet www.club.it per un anno.
Questa la motivazione della Giuria:
- "Un senso di leggerezza pervade la
composizione e le conferisce un tono giocoso, dove
con discrezione fa capolino la complicità
dell'intesa e l'entusiasmo dell'innamoramento. La
poesia è scritta in modo così leggero
da catturare dentro di sé i colori dei
mosaici, gli ori, gli azzurri, ed insieme ad essi
la magia della gioia. Scrivere poesie che esprimono
gioia non è facile, e qui l'autrice ha
felicemente raggiunto lo scopo, adottando un
registro colloquiale e con l'abile mossa di
catturare dentro lo schema narrativo, che pure
è in sé semplicissimo, la gaiezza, lo
sfarzo e la festa dei colori, ed ottenendo un
effetto di sorpresa e movimento che ben si accorda
all'innocente ironia della composizione.".
(Gianmario Lucini)
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- Opera 3° classificata: "Se in punto di
morte..." di Roberto Del Duce,
Bologna.
- Vince buono valido per la pubblicazione di un
quaderno autocopertinato di 32 pagine di cui
riceverà 100 copie gratuite - Attestato di
merito - pubblicazione dell'opera vincitrice su Il
Club degli autori e sul sito Internet www.club.it per
un anno.
Questa la motivazione della Giuria:
- "In pochi versi l'autore di questa poesia
richiama la morte - l'odiata straniera rimossa
dalla nostra psicologia sempre più orientata
verso l'utopia dell'immortalità - e se ne
beffa, proiettando su di essa la luce beffarda
della vitalità e del buonumore. Si sente in
questi versi la dinamica di scontro fra morte e
vita, fra eros e thanàtos direbbero gli
psicologi, risolta a favore della vita e non come
nulla e fine) che viene dalla forza dell'amore -
perché no? dal gioco dell'amore, quando
questo "gioco" è anche sentimento e senso,
capace di dare sapore all'esistenza". (Gianmario
Lucini)
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- Vincono attestato di merito, pubblicazione
dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul
sito Internet per un anno e 50 copie in omaggio in
caso di pubblicazione in volume con l'editrice
Montedit:
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- Opera 4° classificata: "Disincanto" di
Valentina Bufano, Trezzano Sul
Naviglio (MI);
- Opera 5° classificata: "Cielo celeste" di
Enrico Calenda, Venezia
Lido;
- Opera 6° classificata: "Dies irae" di
Alessandra Crabbia,
Montebelluna (TV);
- Opera 7° classificata: "Invettiva" di
Antonio Pucciarelli,
Roma;
- Opera 8° classificata: "Il mattino della
città" di Matteo
Kettmaier, Trento;
- Opera 9° classificata: "Gli aquiloni" di
Katia Paola Elena Righini,
Milano;
- Opera 10° classificata: "Efumnion" di
Matteo Tabacchini,
Roma.
-
- Sono risultati segnalati dalla giuria con
Attestato di merito:
-
- "Tornare indietro" di Andrea Bellini, Roselle
Terme (GR);
- "Disegni" di Giuliana Buratti, Verbania;
- "Maturità" di Massimo Caddeo, Saronno
(VA);
- "Abissi" di Giuseppe Carnabuci, Verona;
- "Elastica" di Milena Grelli, S. Angelo in Campo
(LU);
- "Suoni mescolati..." di Giulia La Face,
Bologna;
- "Zwschen Himmel und Erde" di Leonardo Lastilla,
Firenze;
- "Danza in punte" di Fernando Ariel Palacios,
Legnano;
- "Un undici settembre" di Giancarlo Remorini,
Bientina (PI);
- "Noi reclini sul suolo" di Simone Secci, di
Arezzo.
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- Sezione
Narrativa
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- Opera
1° classificata: "Salmastro
in rosso"
di Franco Camilli, Firenze.
- Vince buono
valido per la pubblicazione di un libro di 32 pagine
di cui riceverà 100 copie gratuite - Targa Il
Club dei Poeti - Attestato di merito - pubblicazione
dell'opera vincitrice su Il Club degli autori e sul
sito Internet www.club.it per un anno.
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- Vincono
attestato di merito, pubblicazione dell'opera
vincitrice su Il Club degli autori e sul sito Internet
per un anno e 50 copie in omaggio in caso di
pubblicazione in volume con l'editrice
Montedit:
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- Opera 2°
classificata: "Il
ritorno"
di Angela Rizzo, Mazara del Vallo (TP);
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- Opera 3°
classificata: "XYZ"
di Ilaria Cavalletto, Vigevano (PV);
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- Opera 4°
classificata: "Un'estate
a Carloforte"
di Paola Rambaldi, M. S. Pietro (BO);
-
- Opera 5°
classificata: "Lo"
di Fabrizia Berlingieri, Roges di Rende
(CS);
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- Opera 6°
classificata: "Parodia
di un Lunedì Santo"
di Rossella Milone, S. Giorgio a Cremano
(NA);
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- Opera 7°
classificata: "Ricordo
di un'avventura"
di Tiziana Stanzani, Milano;
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- Opera 8°
classificata: "Sussurri
di libertà"
di Enzo Annamaria, Maerne (VE);
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- Opera 9°
classificata: "Il
mondo alla rovescia"
di Giorgia Cipelli, Pieve d'Olmi (CR);
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- Opera
10° classificata: "Il
concorso"
di Giuseppe Carnabuci, Verona.
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- Sono
risultati segnalati dalla giuria con Attestato di
merito:
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- "Cascate a
mezz'aria" di Paola Ippolito, Marano (NA);
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- "Il foglio
è bianco" di Elena Omodeo, Vigevano (PV);
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- "Il
televisore" di Vanda Sessa, Trieste.
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- La
premiazione avverrà a Melegnano (Milano) nel
mese di novembre/dicembre 2002, tutti i vincitori
saranno invitati a partecipare.
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- www.club.it/concorsi/risultati/2002/ris.clubpoeti2002
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1° classificata
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- Linda Scuizzato
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- Sappi che
- svelarsi non è cosa da poco
- esporre accenti a maestri di retorica
- mettermi nuda di fronte allo specchio
- - guardarmi ad occhi ermeticamente spalancati
- sull'anima -
- Sappi che
- schiudersi piano è arduo almeno quanto
- sentirsi vergini a vent'anni
- Non è come intingere e riempire le
tele
- - spasmodicamente - allucinarsi poi di fronte ad
esse
- Ricomporsi/scomporsi - annientarsi/plasmarsi
- Amarsi non è cosa da poco
- per chi ha udito l'odore di acre
- ha narici impastate e vorrebbe soltanto
- essere dolce
- - schiudersi piano -.
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- TORNA ALL'INDICE
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- 2° classificata
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- Annalucia Lorizio
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- Ravenna: S. Vitale
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- Ci perdemmo così, fra una tessera
- e l'altra d'un vitreo frammento:
- tu scivolasti
- dalla nettezza dell'oro
- in paradisi di compatto splendore;
- io m'immersi
- nel tremulo azzurro
- soggiogata da un acquatico albore
- stemperato di verde...
-
- Ci allontanammo così, fra una nota
- e l'altra d'un diverso strumento:
- io tenendo dietro a un violino
- dal cuore stridente,
- tu ammiccando a un clarinetto
- d'ironico umore.
- Ti persi di vista fra un acuto
- e un grave su per la volta
- di San Vitale...
-
- Ci separammo per mesi o per ore?
- Forse appena lo spazio di tempo
- che indugia al varco fra l'oro e l'azzurro:
- nella penombra spiccavan scintille
- quando, ansante, ti vidi arrivare.
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- TORNA ALL'INDICE
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- 3° classificato
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- Roberto Del Duce
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- Se in punto di morte
- ti avessi accanto
- soffierei la mia settima vita
- sui tuoi lunghi baffi
- di gatta
-
- poi chiuderei gli occhi
- sui tuoi luminescenti
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- TORNA ALL'INDICE
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- 4° classificata
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- Valentina Bufano
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- Disincanto
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- Ristretto sul disincanto che mi scivola
- quando al mattino il Sole si leva.
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- Coll'amico burattino ho ballato per strada
- due lire a testa e a casa;
- mi spiace di averlo buttato.
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- Ho in sospeso alcune cose: il come, il quando, il
dove...
- Intanto
- i bersagli mobili continuano a vagare
- ed è ancora disincanto
- ancora stringente urgenza d'amare.
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- TORNA ALL'INDICE
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- 5° classificato
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- Enrico Calenda
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- Cielo celeste
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- Cielo celeste d'un sole radente
- sulle facciate tese d'antichi palazzi e
chiese
- intorno all'ovale bacino allucinante
- d'un brulichio di luci abbacinante,
- che verso i canali serpeggia e si spande.
- Questa sommessa attesa, quel mormorio
- che dice e intorno si fa pace e salda intesa,
- vivo concerto e umore antico, che nelle calli
- parla e fra le porte aperte intesse la sua
rete
- col conservato accento, con ricche
- schermaglie tese e il cicaleccio acceso
- dei vivi mercati, intensi e colorati
- giù dal ponte, nel labirinto di lavorati
marmi,
- fiori scolpiti ed ampi festoni,
- volti di bimbi, santi e teneri sguardi
- di stilizzate madri sulle lunette ai canti.
- Si china un'anziana e porge cibo di pesce
- ai gatti; tuba il colombo intorno
- mentre corteggia mangia
- chicchi di grano in piazza.
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- 6° classificata
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- Alessandra Crabbia
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- Dies irae
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- 11/9/2001
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- Devo dirti, figlia,
- e non vorrei,
- quel che nel mio abbraccio svanisce,
- quel che nel mio canto s'abbuia,
- quel che i miei ulivi stupefatti tacciono.
- Devo dirti, vita mia,
- dello stridere letale di carrucole nei pozzi
avvelenati,
- delle madri in lutto pietrificato dai seni gonfi
di latte amaro,
- devo dirti delle avide lordure degli affamatori
con facce da avvoltoi,
- devo dirti la miseria di una briciola di pianeta
perso nell'universo
- inconsapevole e con occhi bucati,
- che s'ostina a bramare, a uccidere,
- a forgiare pesanti anelli per catene di
morte.
- Io t'ho solo portato nel ventre come una scintilla
di luce,
- t'hanno nutrita di sole le mie viscere,
- t'ha riscaldato il futuro il balzo rosso del mio
cuore.
- T'ho forgiata per essere divinamente umana,
- per avere passi di cerbiatta innamorata
- e melodie notturne sotto lune eburnee.
- Perciò io dichiaro la pietà,
- pietà per le madri, anfore sacre di
vita,
- pietà per i figli, casti frutti
dell'amore,
- pietà per i padri, stritolati tra le ruote
dentate d'ingranaggi infernali,
- e per te, frutto della mia anima carnale.
- Io non t'ho fatta sorgere per il ferro e la
clava:
- sia la tua carne impastata di Dio,
- siano le tue mani templi di meraviglie,
- sia il tuo cuore selvaggio airone in volo
- sopra lontane pianure piene di lacustre
bellezza,
- dove non s'oda il pianto,
- né vinca il nero abissale della bestia
umana.
- E taccio dunque oggi, figlia:
- la lampada s'è spenta,
- ed io ti sto scrivendo
- nell'oscurità.
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- TORNA ALL'INDICE
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- 7° classificato
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- Antonio Pucciarelli
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- Invettiva
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- Che giova ne le fata dar di cozzo?
- Dante Alighieri
- (Inf. IX, 97)
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- O fato, mostruosa imperitura potenza ineluttabile
e beffarda,
- tu che da chissà dove noi inermi candidi e
miseri mortali,
- marionette imperfette, ma superbe ed illuse di
scegliere la via,
- qual salami appesi in bella mostra ai ganci d'una
drogheria
- tieni mani e piedi legati ai tuoi ben saldi e
invisibili fili,
- che dall'alto - si dice - muovi e manovri come
meglio ti garba,
-
- tu, alma forza divina, implorata energia arcana ed
invincibile,
- che sull'universo domini e impietoso governi
uomini e cose,
- ed in questa imperscrutabile farsa tragica che
è l'umana vita,
- nella quale, ahi noi!, in poche ore ci giochiamo
la partita,
- decidi se il cammin nostro cosparso sia di spine o
di rose
- e stabilisci perfino ciò che a noi deve
restare inconoscibile;
-
- tu che per noi fissi e decidi la parte che sulla
terra ci tocca recitare
- e di ciascuno fai un eroe o un buffone, un
peccatore o un santo,
- e non solo pretendi d'indirizzar le nostre
più recondite intenzioni,
- ma ti diletti financo a rovesciare beate e
già consolidate situazioni,
- senza poi considerare che a un dài poco o
nulla e a un altro tanto,
- uno lo colmi d'amore e consumi un altro dalla
voglia d'amare;
-
- io mi ribello al modo iniquo e arbitrario con cui
gestisci il tuo potere,
- e con tutto me stesso ti maledico e con odio
contro di te covo vendette.
- Sì, so bene che per tua natura sei
così potente che le puoi schivare,
- anzi che sei così malvagio ed empio che ti
potresti a tua volta vendicare,
- raddoppiando la mia dose di sciagure o tagliandomi
addirittura a fette...
- Ma, finché campo dallo scagliarmi contro di
te non mi puoi rattenere!
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-
- 8° classificato
-
- Matteo Kettmaier
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- Il mattino della città
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- Molto sotto a un soffitto di ametista
- bagnata, si ripete la commedia
- perpetua, e tento di fuggire
- rincorrendo un frammento di
- sogno che fugge negli angoli verdi
- degli occhi di una ragazza. La scommessa
- sulla vita di un barbone ancora
- dormiente accoglie barcollii di
- corpi appesantiti e rinate
- consapevolezze che schiacciano teste
- sotto il piede del pentimento. Col dolore
- del bambino che nasce, la vita riprende
- i suoi posti - tutti giusti! -
- e, bagnati di placenta notturna,
- ci disperiamo, e strilliamo prima
- di rassegnarci alla luce di
- una vita che non ci appartiene.
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- TORNA ALL'INDICE
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-
- 9° classificata
-
- Katia Paola Elena Righini
-
- Gli aquiloni
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- Vola alto e nero il mantello che portiamo
- a fare ombra al nostro cammino
- a oscurarci la vista del cielo e
- degli aquiloni in aria librati.
- La corrente del fiume trascina con sé le
nostre canzoni
- mentre dalla sponda, in elegante grigio
vestiti,
- stiamo a guardare.
- In file ordinate siamo pronti a marciare
- il futuro in tasca in una bibbia già
scritta
- e nessuna incertezza sulla via da seguire.
-
- Vola alto il mantello e nero
- sul cerchio delle nostre vite
- ormai spezzato
- sulle nostre intenzioni
- abbandonate al vento
- come un palloncino
- sfuggito in un baleno
- dalle mani di un bambino.
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- TORNA ALL'INDICE
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- 10° classificato
-
- Matteo Tabacchini
-
- Efumnion
-
- La nostra corona
- è il filo spinato
- dell'immaginazione
- non occhi per vedere
- ma nevrotici bulbi
- di vetro
-
- Signore pietà.
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- TORNA ALL'INDICE
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