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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioI Poeti dell'Adda 2003
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               Sommario Prefazione
               di Massimo Barile - Ser
               Parcival -
               Laila Ammazzalorso - Michele Ammirati - Giuseppe
               Andreoni - Antonia
               Astarita -
               Elena Auddino - Alessandro Bacigalupo - Pietro Barbera
               - Valentina Barbieri - Egidio Belotti - Chiara Besozzi
               Valentini - Aurelia Bogo - Maurizio Cafaggi -
               Barbara
               Caprari -
               Marco Caroni - Matteo Casadei - Anna Maria Castignoli
               - Marco Casula - Nadia Chiaverini - Vanessa Cimiero -
               Cristiano Comelli - Manuela
               Conti -
               Patrizia Cozzolino - Alessandra Crabbia - Massimiliano
               Croce - Pierluigi
               Curcio -
               Maria
               Rosaria D'Alfonso
               - Jacopo D'Ambrosio - Maurizio
               d'Armi -
               Enrico
               Danna -
               Giovanna
               de Capitani
               - Grazia
               De Vita -
               Francesca Di Cesare - Filippo
               Di Giovanni
               - Giuseppe
               Diotto -
               Claudio Dorenti - Mara Faggioli - Gianni Fassina -
               Claudio Fichera - Federico Fieri - Franco Flamigni -
               Nicola Frangioni - Giacomo Fumarola - Armando Galluzzo
               - Matteo Ghirardi - Giuseppina
               Giacco -
               Nando Giangregorio - Giulia Maria Giardini - Amedeo
               Giordani - Mariateresa Giustiniano - Elisa
               Gobbo -
               Simonetta
               Gravina -
               Stefano Grotti - Maria Antonia Iannantuoni -
               Alessandro Lugli - Gabriella Maddalena - Andrea
               Mancuso - Alessandro
               Mariano -
               Maria
               Gabriella Meloni
               - Giampaolo Merciai - Claudio Michelazzi - Luigi
               Migliaccio - Massimo
               Minelli -
               Cristina Motta - Vincenzo Domenico
               Panella -
               Massimo Petruzziello - Michele Piacenza -
               Aura
               Piccioni -
               Vittoria Pinato Mattiauda - Manuela Porpiglia -
               Gianluca Puzzo - Francesco Quacquarelli -
               Elisa
               Rezzadore -
               Andrea Riboni - Gianpaolo Ripamonti - Anna Rizzardi -
               Edoardo Roncatti - Annamaria
               Ronzio -
               Antonio Rossi - Marta Rossi - Camillo Sangiovanni -
               Emilio Sansone - Naide Sarti - Francesco Sassetto -
               Enrica
               Savino -
               Adriano Scandalitta - Nicoletta
               Scano -
               Laura Scaramellini - Ines Scarparolo - Ida Scioscioli
               - Jolanda Serra - Roberto Silleresi - Giuseppe
               Sorrentini -
               Marianna Spremberg - Sabrina Stentella -
               Luciana
               Tedeschi -
               Silva Tenenti Giorgi - Giuseppina
               Terranova -
               Alessandro Testa - Anna Maria Tettamanzi - Mauro
               Trapasso - Marcello Ungaro - Ivan Vicenzi - Fausto
               Zanchin - Lorena
               Zunino
               
               
               
 Antologia del Premio
               Poeti dell'Adda 2003 - formato 14x20.5 - pagg. 112 -
               Euro 18,00 - ISBN 88-8356-698-X
 
Risultati
               del Premio Poeti dell'Adda
               2003 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione
               È
               giusto credere che questi versi possano offrire lampi
               emotivi capaci di riportare un sentore d'entusiasmo
               con quell'onda improvvisa
               di calore che sale alla testa in un travolgente quanto
               disperato tentativo di illuminare, anche solo per un
               istante, la nostra condizione umana già
               così carica di solitudine. Un Uomo che sappia
               usare la parola può suscitare l'anima e la sua
               parola, tradotta in versi, si insedierà dentro
               di voi fino a scavare, a farvi pensare, forse a
               suscitare anche solo una scintilla di un ritrovato
               entusiasmo. Il nostro cammino è una continua
               ascesa al Golgota: tutto ciò che viviamo sta
               lì a dimostrarlo ed è per questo che la
               parola nasce dalla nostra professione di Essere Umano,
               dal travaglio interiore, dalla tempesta di sentimenti
               che si abbatte su di noi, dalle inquietudini di un
               luogo deserto, dalle tenebre di una angoscia sottile,
               dagli interrogativi senza risposte, dal tormento e
               dall'estasi, dai sogni che svaniscono e dalle speranze
               per nuove impetuose e travolgenti
               emozioni.La
               forza insuperabile della poesia sta nel fatto che
               è un rifugio prima di essere un successo: a
               volte coglie la pienezza di quella sorgente vitale che
               ci conduce davanti al mondo per ascoltare la diagnosi
               del nostro presunto male altre volte ci aiuta ad
               evadere dalla nostra nicchia esistenziale e infine
               può condurci a fissare «l'essenza delle
               cose sottraendole al flusso depauperante e deformante
               del contingente»: quindi l'arte come la poesia
               è conoscenza ma anche salvazione. «L'unica
               via concessa all'uomo per sfuggire al tempo e alla
               morte» come scriveva Marcel Proust.Un
               ringraziamento a tutti gli Autori che hanno
               contribuito con le loro poesie alla realizzazione di
               questa antologia e infine un augurio di tutto cuore a
               coloro che sono alla ricerca dell'ispirazione per
               comporre nuove liriche affinchè nessuno scriva
               contro la volontà di Minerva. Massimo
               Barile Presidente
               della Giuria del Premio | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               SER
               PARCIVAL
               
               
                     
                  
                  
                     La carezza di un... 
                     filo d'erba  Una leggera
                  brezza mi accompagnalungo mura
                  maestose... cancelli
                  giganteschi nascondono... la...  vita...
                  che qui...  non
                  è più Entro
                  impaurito Un filo
                  d'erba... 
                  vicino,mi
                  accarezza. lo guardo... 
                  rispettoso... 
                  inchinandomi... ricambio, quel
                  tocco...  lieve, lo guardo... 
                  cercando in lui... il suo... 
                  nome, un nome...  tra
                  tanti,che qui...
                  si sono
                  consumati,persi...
                   c a n c e l l a
                  t i, la domanda... 
                  mi sorge... dal cuore...
                  ...  i fili
                  d'erbabastano a...
                  a...  ricordare
                  i nomi...  le
                  vite,...  di chi l'ha
                  solcato? sono tanti... 
                  i...  fili d'erbadi questo... 
                  campo. ...  i fili
                  d'erba di Mathausen   
               
               
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                ANTONIA
               ASTARITA
               
               
                   
                  
                  
                     Con te solo con
                     te  Libera e
                  scontrosaIn questo
                  sentimento vaganteSarò con
                  te scarna di paroleAd ascoltare
                  questo viaggio d'amorePerché
                  con te solo con teIgnoro la
                  vitaCon te solo con
                  teImmagino il
                  belloDi un infinito
                  giornoCon te solo con
                  teInvito la mente
                  a sognareCon te solo con
                  teDivido lo
                  sguardo e la passioneE rimuovo ogni
                  ricordo peggioreCon te solo con
                  teIl mio futile
                  desiderio diventa realtàCon te solo con
                  teRicongiungo le
                  mani alle tueIn un tutt'uno
                  d'amoreIn un tutt'uno
                  nella notte di stelleRestando orbita
                  al tuoCarisma ebbro di
                  fantasia d'amore e di passioneSolo con te
                  riaffioro e m'aggrappo alla mia vera
                  identitàCon te solo con
                  teAmo i disordini
                  della vitaRipudio i
                  sentimenti indesideratiSon felice
                  d'essere libera nei tormenti crogiolatiE privazioni
                  desiderateParodie di
                  sentimenti e attimi sterminatiFantasie
                  sconosciute e timidezze superateCon te solo con
                  teSono veramente
                  me stessa...  donna senza rimorso. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Solo
                     oggi  Luce corallina
                  al fresco mattinoMiscuglio di
                  onde altalenanti nel mare cristallinoRitroverò
                  anche oggi la forza della vitaInquieta e
                  vagabonda sotto il sole cocenteRemissiva e
                  incatenata ad ogni passatoAnche oggi
                  solcherò il fondo di ogni terraSu passi
                  affrettati d'un cammino solitario...   
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
                BARBARA
               CAPRARI
               
               
                    
                  
                  
                     Urlo il tuo
                     nome  Urlo il tuo
                  nomeamore
                  miocon la voce con
                  la mentecon
                  l'intimità del mio essere tu sei negli
                  sguardi di infiniti voltitu sei nel fine
                  ultimo delle mie azionitu sei nella mia
                  più nascosta fantasia. Sei la luce
                  inafferrabileche è in
                  fondo a una galleria di emozioniche non ti
                  appartengonoma che si
                  riducono a tesempre a
                  te Mi trasformai in
                  demonio distruttivoper paura di
                  afferrare questo infinito sentimentotalmente grande
                  da spaventareil mio giovane e
                  inesperto animoe
                  oracommisero la mia
                  personaorfana della tua
                  stimaInvidio
                  dolcemente colei che hai incontratonel sentiero
                  sincero e schiettodel tuo cammino
                  rigoglioso e fruttifero Vi stimo come si
                  stimano i giustie piango lacrime
                  di disperata speranzaio, che nascondo
                  questa mia sconfittaa tutto
                  ciò che è viventeper non essere
                  scoperta fragile e ingannevolealla via che
                  continua,ma è
                  morta col tuo disprezzo.  
                  
                  
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                MANUELA
               CONTI
               
               
                     OPERA
               SEGNALATA DALLA GIURIA
               
               
                    Cuore
                  immobile,scivolano come
                  lattesulla pelle gli
                  odori, unadistesa di
                  sabbiaintrappolata
                  nella mareadei miei
                  capellidi
                  lana. La mia bocca
                  divorail ghiaccio dei
                  tuoirespiri, fumo
                  biancoche
                  tingei colori di
                  quest'invernoumido di
                  nebbia. Rettili
                  striscianti,le sillabe del
                  tuonome nel vuoto
                  irrealedei miei gemiti
                  sommessi:la luna lascia
                  cadere giallisospiri di
                  ceradalle lanterne
                  accesee l'aria
                  divienespazio
                  eternoin un oceano di
                  lacrime.  
                  
                  
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
                PIERLUIGI
               CURCIO   In un
               magico sognot'incontrai
               per poiseguirti su
               note di strassfatte di
               blues... E che dire
               delle notti insonniquando
               cercavo la tua manopersa nel
               vuoto. Tu c'eri...  no, non eri.Andata via
               negli anni ti sei presa giocodi me
               un'ultima volta, mia caradolce amica
               mia e la serpe nascostanel seno
               è solo una triste
               realtà,un ricordo
               da buttar via.Nel magico
               sogno t'incontraiper
               seguirti su note distrass
               fatte di blues... e questa
               canzone non cercané
               amore né simpatiaperché
               tutto quello che so è cheti ho
               odiata amica mia.  
               
               
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                MARIA
               ROSARIA D'ALFONSO
               
               
                    
                  
                  
                     Nell'Ombra dei Miei
                     Pensieri  Bagliori di
                  pensierinell'oscurità
                  dell'Incubotormentano menti
                  inquietedisegnando folli
                  spirali. Un pensiero
                  è un Sorrisodella parola
                  superamentoalimentazione di
                  indubbie emozionivolenterosamente
                  congelate. Un pensiero
                  è un Viaggionel
                  passatovorticoso...
                  futura
                  giunturad'intensi
                  momenti di oggi. Un pensiero
                  è un Gigliodanzante e
                  allegrocompagno
                  dell'orizzontealleato del
                  sogno pur nell'ombra
                  del mio esistere vano. 
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                MAURIZIO
               D'ARMI
               
               
                   
                  
                  
                     La
                     musa  Non di leggiadre
                  parole,né di
                  ricercate forme,né di
                  melliflue immagini,ma di spirito
                  libero e forte,di lacrime e
                  sangue,d'ineffabile
                  gioiasi
                  pascerà la poesia tua; che sia vera
                  come la vita,profonda come il
                  sentimento,forte come il
                  tuo animo,fresca come
                  acqua che zampilla,rara come bene
                  preziosoeppur di
                  tuttie non solo
                  tua;tu che alla
                  Musaè
                  piaciuto farti suo mezzo.  
                  
                  
 
                  
                  
                     L'ultima
                     battaglia  Nei venti della
                  montagna,tra il crepitio
                  delle armi,glorioso fu il
                  tuo nome;nella pace
                  repubblicanacombattesti
                  fiero i costumi,rinunziasti
                  sdegnoso a molli compromessi;ma solo oggi,
                  padre,ti
                  riconosco:sereno e
                  calmo,dolce e
                  amorevolecon tutti,
                  sempre.Solo
                  ora,smagrito e
                  tremante,dal fondo del
                  tuo lettot'ho
                  ritrovato:saggio e
                  dolcissimo,forte e
                  generoso,grande come una
                  montagna,lucente come il
                  sole,forte come
                  l'esempionell'affrontare
                  la tua ultima battaglia. 
                  
                  
                     
                     
                     
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                ENRICO
               DANNA
               
               
                     
                  
                  
                     Poesia: Pensiero
                     Struggente  Stringimi e
                  saziami,avvolgi le
                  tenebre della mia mentee riscaldami col
                  tuo raggio di sole,fai rinascere il
                  mio giornocol calore della
                  tua anima.E io sono
                  qui,bramo il tuo
                  desio,ed io sono
                  qui,adulatore delle
                  tue membra,del tuo corpo
                  armoniosodelle tue labbra
                  prosaiche,del tuo
                  splendido essere.Rincorro
                  pensieri,argini frenano
                  le mie aliche già
                  sarebbero in volo verso il tuo nido.Un po' ti sento
                  mia,pensiero di ogni
                  seraanche se triste
                  è il camminare solitario.Spezzerò
                  le redini dell'indifferenza,armerò
                  l'arco con dardi infuocatie tu sarai
                  sole,in questa notte
                  d'estate...  
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                GIOVANNA
               DE CAPITANI
               
               
                     
                  
                  
                     Donna: progetto
                     divino  Donne, mogli,
                  madri,benedetto il
                  frutto del vostro grembo,realtà
                  che concretizza il progetto del Divino
                  mistero. Donne sull'onda
                  della vita,mediatrici tra
                  cielo e terra,mezzo
                  d'intervento Divino nei rapporti umani. Donne e madri,
                  figure che pittori e poetihanno dipinto e
                  descrittoin mille modi
                  diversi,nel corso dei
                  secoli,dite sì,
                  accettate la maternità. Donne che
                  partorite nel doloree trasformate,
                  da umano a Divino,questo amore
                  profano,attraverso
                  l'amore per i vostri figli,siate
                  benedette. Donne, siate
                  orgogliose di partecipare a questo
                  mistero,di offrire al
                  mondo i vostri figli,di nutrire i
                  loro corpi e le loro anime. Madri, fate
                  sì che essi seguano il loro
                  destinocon la
                  dignità di uomini liberi,poiché
                  ognuno di essi è chiamatoa vivere la
                  propria vita. Madri, i vostri
                  figli non sono vostri, ma affidati a
                  voi;questo è
                  il vostro destino:se riuscite a
                  staccarli da voi, senza rimpianti,per vederli
                  camminare, da soli, verso il loro
                  futuro,avrete la
                  certezza di aver realizzato pienamente il vostro
                  compito.  
                  
                  
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                   GRAZIA
                  DE VITA   
                  
                  
                     La mia amica
                     Giuliana  Quando perdo il
                  respiro della vitatrovo aperta la
                  porta del tuo cuore.È
                  violento l'urlo che rivivoviolento
                  è lo squarcio che producel'abbandonare
                  una vita amata....  ma tu sei
                  delegata.Alto è il
                  sentimento che mi porgi.Riduci lo
                  sgomento di una vita scadutada me
                  accarezzata lungamente,cocciutamente
                  amata.Hai scavato
                  avanti me una tracciaper portarmi
                  fuori... lontana dal
                  deserto.L'amore è
                  un canto magicose mi fermo ad
                  ascoltarein mezzo a tante
                  altre,distinguo la tua
                  voce.  
                  
                  
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               FILIPPO
               DI GIOVANNI
               
               
                     
                  
                  
                     Oro
                     d'Adda  Non pensarmi
                  sotto i tettiné sui
                  brucianti asfaltinei giorni del
                  riposo...- Dove sei?
                  -Mi troverai
                  nelle ondule immaginidei salci tenui,
                  sotto la radaombra delle
                  tremulech'empie di
                  guizzi il verde d'Adda.- Dove?
                  -Alle lingue di
                  magra ghiaiosemi vedrai nudo
                  al sospirodell'ultimo,
                  rovente garbinoche reca,
                  struggenti, a Rivoltada Comazzo i
                  rintocchi dell'ave.- Ma... sei
                  solo? -Oh no! Non
                  ignoro il rauco batracené la
                  muta, oscillante natrice,l'acuta,
                  vibrante garzetta,i trilli, i
                  fischi, gorgogli e fruscii...- E allora, che
                  fai? -ma il
                  silenzio...il silenzio del
                  tenero occasoche indora il
                  gàtticee frena la
                  scabra batea...è l'oro
                  dell'Adda. 
                  
                  
 | 
               GIUSEPPE
               DIOTTO
               
               
                     
                  
                  
                     Liberi  Il fiume scorre
                  lentola pioggia cade
                  fittala quiete ha
                  preso il sopravventodue bambini
                  corrono felicicalciando una
                  palla tra una pozzanghera 
                  
                  
                     			e
                     l'altra sono zuppi e
                  sporchi sino al midollo,ma nella loro
                  infantile incoscienzacontinuano a
                  giocarefelici di essere
                  liberi:liberi di poter
                  volare. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Giorno
                     sfortunato  Seduto accanto
                  al fiumecon una lenza
                  gettata alla correnteun pescatore
                  aspetta fiduciosoche l'esca aiuti
                  un pescea diventare
                  bottino di giornata.Il tempo passa
                  ma nulla accadeil quieto fluire
                  delle acqueil sole caldo
                  alto all'orizzontelenta ed
                  implacabile la noia avanzala segue un
                  sonno leggero.Un'improvvisa
                  folata di vento peròrisveglia per un
                  attimo la speranza perdutama è
                  tutto lì: oggi è un giorno
                  sfortunatoinutile
                  aspettare il bottinoil pesce
                  è ormai lontano. 
                  
                  
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               GIUSEPPINA
               GIACCO   Una mimosa per
               te Correvi
               incontro alla vita,già
               adolescente.Un
               rimproveroda chi ti
               amava di più,solo un
               rimprovero,ed eccoti
               in stradaa correre
               alla cieca,nella notte
               buia.Mani
               sconosciutefermarono
               la tua corsa.Urlasti.Nessuna
               pietà.Giacesti
               per ore,povero
               cencio,abbandonatocome un
               giocattolo rotto.Da
               allora,un silenzio
               assordantefa
               compagnia alla tua follia. 
               
               
 | 
               ELISA
               GOBBO
               
               
                    
                  
                  
                     Ascolta il tuo
                     Cuore...   Quante notti
                  trascorse ad ascoltare il silenzio,ad interrogare
                  il cuoree cercare di
                  capirequello che vuol
                  dire. Riflettere,
                  pensare,fino che il
                  pensiero ti fa male... la tua testa ora
                  non può ascoltare. La vita con il
                  giorno ricomincia,la gente parla,
                  lavora,sorride,
                  piange,e tu tra loro
                  camminicon occhi di un
                  cieco edorecchie di un
                  sordo. La tua mente sta
                  viaggiandoe il tuo Cuore
                  stai ancora interrogando...   
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               SIMONETTA
               GRAVINA
               
               
                     OPERA SEGNALATA
               DALLA GIURIA
               
               
                   
                  
                  
                     L'ultimo
                     scacco  E la Morte,
                  salì,sulla montagna
                  del Dolore,e raccolte tutte
                  le lacrime,le donò
                  alla Vita.E insieme
                  bevvero, alla stessa coppa.E ciascuna era
                  fine,e tutte due
                  principio.Rimbalza l'Uomo,
                  sul suo pensiero,credo rotondo,
                  di un re, prigioniero,costretto in un
                  mondo quadrato, non vero,tra scacchi
                  d'avorio e ebano nero.Danza la Vita,
                  al Fato abbracciata,la giostra gira,
                  la partita è iniziata.Il pensiero di
                  perderti,è una
                  lama rovente, aculeo che affonda,che adombra la
                  mente.Gli scacchi
                  ondeggiano sullo scacchiere,freme la Vita,
                  attendendo il suo Alfiere.In fondo al
                  tempo, non è più stretta,la Porta
                  Pallida, è là, che
                  aspetta.Sull'onda
                  terrea, di un fiume nero,scivola cupo,
                  vago, il pensiero.Gli scacchi
                  avanzano, in quel mistero.E Lei,
                  bleffò, con un re, ormai
                  sfinito,una torre
                  crollata, un arrocco fallito.Truffando se
                  stessa, inventò un gran finale.Sulla rotta di
                  un sogno, continuò a navigare,dominando le
                  onde, ostinata a salvare,ancora
                  qualcosa.Quel Qualcosa
                  che vale.Scacco Matto, la
                  partita è finita!Posta in gioco,
                  ha vinto la Vita. 
                  
                  
 | 
               ALESSANDRO
               MARIANO
               
               
                     
                  
                  
                     Esaltazione  Io
                  entrerò nella storia e voi non potrete farci
                  nulla.Il mondo
                  cambierà ed io sarò protagonista
                  assolutorisaltando in
                  una folla di comparse.Il mio nome
                  sarà gridato in ogni angolo del globo ed
                  ildestino della
                  moltitudine dipenderà dal mio
                  genio.La mia parola
                  echeggerà dall'Olimpo al
                  Fujiayamapassando per
                  Detroit e qualcuno, chiedendo se Dio
                  esistemi
                  guarderà e se ne andrà senza una
                  risposta perché ilmio egocentrismo
                  non arriva a tanto,ma io ci
                  sarò,sarò
                  lì a fissarlo negli occhi,sarò
                  lì a mutare il corso degli
                  eventi,sarò
                  lì,storia nella
                  storia. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Domani  Il tempo
                  è ormai terminato.Non so cosa
                  impormi e cosa deve essermi imposto,ma le sensazioni
                  non sono nuove... Non so nemmeno
                  che sarà... Il soggetto
                  è nato sotto forma di una nuova sfida ma
                  ilcuore non
                  muore... Domani...
                  La luna si
                  incenerisce. 
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               MARIA
               GABRIELLA MELONI
               
               
                    
                  
                  
                     Gli abissi
                     dell'io  Avvertire nel
                  proprio essereil silenzio
                  dell'infinito,che lo fa
                  vibraremodulando con
                  dita diafaneinvisibili corde
                  sovrumane.Realtà
                  magmatica, informe,nella quale
                  è dolce sprofondare,come per una
                  creatura acquaticaattingere al
                  fondo del mare.Venir
                  sommersi,avvolti in tale
                  infinità,e ritrovare per
                  un attimo impalpabilela propria
                  identità.Assaporare
                  questa realtà primordialeverso cui
                  l'animo ha dritte l'ale.Cercar
                  requieall'inquietudine
                  che lima e che divora,che dimora nel
                  mio essere ognora. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Alle radici
                     dell'essere  Mi sono immersa
                  in questi vicolidove ogni pietra
                  ha la sua storia;ho camminato per
                  il corsoaspirando
                  profondamente antichi odori;ho ritrovato il
                  contatto con la vita dei padriche ancora
                  aleggia in queste case,ancora striscia
                  sui muri scabri,ancora grida
                  sommersama non domata
                  dalla marea del tempo.Per un attimo ho
                  ritrovato me stessa. 
                  
                  
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               MASSIMO
               MINELLI
               
               
                     
                  
                  
                     Piove  Piove sulle
                  strade che non ho mai percorsoe sui campi di
                  cui non sentirò il profumo.L'acqua scorre
                  su volti sconosciuticome ruscelli di
                  lacrime,come un pianto
                  universaleche strazia il
                  tempo e lo spaziodi cui sono
                  prigioniero.  
                  
                  
 
                  
                  
                     La rosa nel
                     giardino  Cresce una rosa
                  forse in un giardinobella di petali
                  profumati al sole.Cresce odorosa
                  dietro le persianedella mia
                  stanza,dove la luce
                  filtra solo a lame.Sicché
                  baciato da chiarore ed ombrami sembra a
                  volte di sentir profumodi primavera. E
                  già mi basta,ché aprir
                  finestre a vincere la serapoco s'addice a
                  noi,che il sole
                  dritto in faccia acceca.  
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               VINCENZO
               DOMENICO PANELLA
               
               
                   
                  
                  
                     All'alba ho visto il
                     mare  Nella notte
                  occhiuta e stancaAppassisco le
                  mie oreGiaccio riverso
                  il corpo nudoNell'aspra rena
                  che mi tormenta
                  
                  
                              i
                              sensi
Stanca la notte
                  sulla mia pelleRiflette
                  silenziosa il riverbero della lunae delle stelle
                  ancor lo stillicidio
                  
                  
                              dei
                              lampi
Che di novelle
                  al dischiudersiNull'altro resta
                  il fatuo fuocoE mi riprendo
                  dei sensi a poco a pocoIl risveglio e
                  allo sguardo vasto
                  
                  
                              all'orizzonte
Coperto mi si
                  presenta immensoFilante dei
                  primi raggi al soled'argentei
                  puntini luminosiA riflettere
                  quasi volesse il cieloE gli occhi
                  ancor socchiusi All'alba ho
                  visto il mare 
                  
                  
 
                  
                  
                     E
                     venne  E
                  vennee il tempo
                  svanìe le mani che
                  prima
                  
                  
                     	giocavano
                     tra la sabbia	ora stavano
                     ferme e l'odore del
                  marecopriva i miei
                  sensi.E
                  venne,il
                  crepuscolo
                  
                  
                     	arrossava la
                     riva e l'acqua che
                  tremula
                  
                  
                     	bagnava i
                     miei piedi	si fece
                     tiepida. E
                  venne,venne la
                  sera
                  
                  
                     	con i suoi
                     ricordi.  
                  
                  
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               AURA
               PICCIONI
               
               
                    
                  
                  
                     Esseri  Messaggeri
                  giungono presso il mio letto,falene
                  brillanti, scie multicolorie sussurranti
                  esseri.Parlano,
                  tutt'intorno a me,mentre Morfeo
                  non può ancoraportarmi nel suo
                  regno.Al di sotto
                  delle palpebre,balenio di ali
                  lucenti.Bisbigli,
                  nell'aria, quali folate di vento.Mi parlano:
                  «Noi siamo»,man mano che il
                  mio sguardosi chiude,
                  staccandosidalla volta del
                  cielo...  
                  
                  
 
                  
                  
                     Fratelli
                     celati  «Cosa
                  siete?» chiesiallora ad uno di
                  quegli esseri.«I figli, i
                  figli rinnegatidi Eva, vostri
                  fratelli» rispose«viviamo
                  nascosti all'uomo,poiché
                  fievole è la vostrafede in noi...
                  ».Abbassai lo
                  sguardo:le loro luci
                  evanescentidanzavano
                  nell'ombrae sembravano
                  splendidi arabeschinell'aria...
                  «Io credo
                  in voi», sussurrai... I suoi occhi si
                  riempironodi luce liquida,
                  mentre scomparivaper l'imminente
                  e crudele avanzatadi
                  Morfeo...
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               ELISA
               REZZADORE   Donna in
               fiore Donna in
               fioreche sta
               sbocciando alla vitatu mi
               regali il tuo tempo miglioreed io ti
               vedo come vorrei essere iobellacome una
               meravigliosa cameliache vola
               tra i capelli di una sposail giorno
               delle nozzeche si
               celebrano di maggioin un
               candido mattino di sole Tu sei
               bellama io bevo
               alla tua salutedi giovane
               in fioreche si
               schiudealle prime
               emozioni dell'amoreVeroche
               illumina i tuoi occhicolor del
               mareVerdeggiante
               e schiumosodi prima
               mattina.  
               
               
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               ANNAMARIA
               RONZIO
               
               
                   
                  
                  
                     Rincorrendo un
                     ossessione  Attraversi i
                  sognitrafiggi la tua
                  fragilitàcon tratto
                  sicurocon spade
                  appuntitecon orgoglio
                  pensato
                  
                  
                     	sezionato	frammentato	ritrovato offerto
                  sospeso... in un rosso
                  sfumato. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Musica  attimo
                  d'infinitofissato in un
                  visopresentesulla scia del
                  tempo,levigata
                  armoniadi tensioni
                  celestisparse su
                  frammentid'animo
                  allaricerca di
                  un'ondad'oblio e di
                  ritrovataumanità.
                  
                  
 
                  
                  
                     La
                     stufa  Come un
                  grembo
                  
                  
                     	chiuso te ne stai in
                  attesa,c'è in te
                  un	fuoco
                  
                  
                        		celato
di vita
                  muta. 
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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               ENRICA
               SAVINO
               
               
                   
                  
                  
                     Primavera a
                     Milano  Milano sei bella
                  nel solele case, i
                  giardini, i viali, le piazze,rispondono
                  pronti alla lucesembrando di
                  nuovo risorti. Nell'aria
                  traspira qualcosa di stranoqualcosa che
                  invita alla calma, alla gioia,un profumo ti
                  avverte ch'è sbocciata una rosache su quel
                  balcone è fiorito un geranio. Perfino la gente
                  che è sempre di fretta,rallenta il suo
                  passo per meglio osservarti.Ti trova diversa
                  dai mesi passativestita di caldi
                  colori. Sei un grande
                  giardino stregato:per fiori,
                  palazzi in cementogli insetti son
                  auto che corron velocisu foglie di
                  strade d'argento. L'azzurro tuo
                  cielo fa scudo a questi profili gigantiche vibrano al
                  soffio di un vento leggeroqua alti,
                  superbi, sottili,laggiù,
                  secolari e pesanti. Ti accorgi ad un
                  tratto che già si fa serache il sole, le
                  luci ed i caldi colorisi spengono
                  pigri, mentre, decisa ti assorbiquell'ombra
                  avvolgente color seta nera. Che il buio
                  invadente vorrebbe nascondertima luci a
                  distesa, chiamando in aiutomilioni di
                  stelle, ti fan luccicarein questa
                  notturna atmosfera. Ed ecco che
                  inizia un frenetico nuovo spettacolo,di gente che
                  vive, che balla, che cantache ama cercando
                  la luna, che sognafra cori di
                  gatti che agili scendon dai tetti. 
                  
                  
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               NICOLETTA
               SCANO   OPERA 7A
               CLASSIFICATA   La casa delle
               bambole Dipingendo
               su pareti di cartapestaI colori
               delle mie sicurezzePiantando
               chiodi nel polistiroloDelle mie
               fondamentaCosì
               aspettoChe si
               addormenti il ventoCarta
               velinaCome un
               soffio fra le ditaA misura
               delle stelleLa distanza
               dai sogniUna porta
               di piumeChe lenta e
               lieveNasconde il
               passatoE lascia il
               tempo in attesa.Come un
               battito d'aliLa paura
               del doloreLa
               diffidenza dell'incontrarsiCosì
               lontani in un vicolo cieco. 
               
               
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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               GIUSEPPE
               SORRENTINI
               
               
                     
                  
                  
                     Canto (a
                  mia moglie) Ho rubato le
                  noteche i
                  fiori,vibrando
                  nell'aria,affidavano al
                  vento;ho raccolto i
                  pensierifugaci e
                  più bellie ho composto il
                  mio cantod'amore per
                  Te.
                  
                  
                     Ansia  ...  potessi
                  penetrare l'ignoto futuro,allineare
                  pensiericome filari di
                  rose scarlatte,avrei qualcosa
                  da donarti, amore,invece
                  corronel vento
                  incerto della vita,ansioso di
                  fermarmi.
                  
                  
 
                  
                  
                     La
                     guerra  Ascolta...
                  non odi il
                  lamentoinfelice del
                  giornoche spinge ogni
                  cosa al tramonto?Non odi nel
                  buioil violento
                  cozzaredel bello col
                  brutto?Ascolta...
                   
                  
                  
 | 
                  LUCIANA
                  TEDESCHI  
                  
                  
                     Rose e
                     tulipani  Oh!Potessi stare
                  accanto a te.
                  
                  
                     	Fra le tue
                     braccia. E
                  lentamenteperdermi nei
                  tuoi occhiche mi
                  bisbigliano
                  
                  
                        frasi
                        d'amore.
Il calore del
                  mio amoreti
                  scalderàpiù del
                  fuocoche arde nel
                  camino.E i miei
                  pensieri d'amore
                  
                  
                        per
                        te
entrerannocome
                  greggenell'oviledel tuo
                  cuore.
                  
                  
                        E non
                        avrò più paura.
Guarderò
                  il cielocon i tuoi
                  occhi
                  
                  
                        dalla
                        finestra aperta
scintillantecome il mare a
                  mezzanottetremulo di
                  stelle.E
                  contempleròil tuo corpo
                  distesoche assomiglia
                  al boscodove i
                  lupisi vanno a
                  rifugiare.E su di
                  me
                  
                  
                        rose e
                        tulipani
E
                  sentiròsulle
                  labbra
                  
                  
                     		il dolce
                     sapore
                     
                     
                           della
                           felicità.
  
                  
                  
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         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               GIUSEPPINA
               TERRANOVA
               
               
                     
                  
                  
                     Il tempo della
                     ragione  Il tempo della
                  ragione ha il passo grevespegne il
                  sorriso appena sbocciatochiude la
                  finestra sul futuro.C'erano speranze
                  allora, c'erano sogni semplici da
                  cullare,c'era la forza
                  di un cuore giovane e indomito,c'era un cavallo
                  bianco che si impennava al destino... Il tempo della
                  ragione ruba la luce negli occhie un vento
                  gelido piega gli abeti impavidi... Dentro di me il
                  ruggito di un leone feritoda questa vita
                  bugiarda... Solo un attimo
                  mi separa dall'abisso:sarebbe facile
                  lasciarsi andare... ma vedo una
                  fessura luminosa nel cielo plumbeo che mi
                  sovrasta,sento presenze
                  amorevoli che vegliano ancora sulle mie speranze...
                  Come un delfino
                  spicco un salto sull'onda minacciosa, guardo il
                  sole e aspettoche finisca la
                  tempesta.  
                  
                  
 | 
               LORENA
               ZUNINO
               
               
                    
                  
                  
                     Vita  
                  
                  
                     	"Qualche
                     volta si incontra l'ectoplasma	di uno
                     scampato e non sembra 	particolarmente
                     felice.	Ignora di
                     essere fuori, nessuno 	glien'ha
                     parlato.	Gli
                     altri, nel sacco, si credono	Più
                     liberi di lui". 				E.
                     Montale  Non potrai mai
                  conoscerel'animo di un
                  uomo,gli occhi di un
                  vecchio, i segreti sulle labbra del mio
                  cuore. Non vedrai
                  maiil cielo del
                  mondo,la vita di un
                  insetto,i nodi di un
                  vecchio albero. È
                  l'apparenza l'anima del mondo,il saluto della
                  vita di ogni giorno. Ma, ad un
                  tratto,salta via il
                  tappoa
                  vitedi una bottiglia
                  d'acqua. Ed io
                  riescoa
                  berela
                  sincerità dei tuoi occhi. 
                  
                  
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               07-07-2004   |