| 
               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
 | 
      
         | 
               
               
               Antologia
               del premio letterarioFrancesco Moro Sartirana Lomellina
               2003
 | 
      
         | 
               SommarioPrefazione
               a cura di Umberto De Agostino - Marco
               Angella -
               Franca Antonini - Magdalena
               Aparta -
               Marco Arlati - Guendalina
               Armenti -
               Elena Auddino - Alessandro Bacci - Paul Bacosca -
               Adele Ballarini - Cristina Balzaretti - Fabrizio
               Bertolacci - William
               Bertucci -
               Paola Boffelli - Dorotea
               Bonanno -
               Bertilla Bortolon - Mario Broglia - Franco Brusa -
               Enza Calcagno - Anna Calossi - Claudio Calzolari -
               Maddalena Capalbi - Ermanno
               Carbonini -
               Franco Casadei - Marco
               Casula -
               Wilmer Comin - Elisa Contardi - Angelo Coviello -
               Alessandra Crabbia - Ioan
               Daniel Cuculiuc
               - Luigia Cuia - Manuela Cuia - Cesidio D'Amico -
               Francesca
               Fazio -
               Massimo
               Fiocchi -
               Samuele Frasi - Maddalena Gabaldo - Nadia Gambino-
               Paola Garuti - Maria Rosa Gelli - Giacomo Giannone -
               Giulia Maria Giardini - Armando Giorgi - Carlo
               Grigioni - Fernando Iannozzi - Fabio Ilacqua -
               Gianfranco
               Isetta -
               Luca Lamaro - Diego
               Laurenti -
               Calogero
               Lauria -
               Marcello Lazzeri - Marco
               Lojacono -
               Luca Lolli - Laura Lunardi - Raffaella
               Magliocca -
               Umberto Marzolla - Gianluca Miccolis -
               Elisa
               Molinaro -
               Adriana Montemartini - Laura Morelli - Claudio Moruzzi
               - Emiliano Occhetta- Danila Olivieri - Simona
               Pagliari- Nicola Perasso - Martha Maria Perez Leon -
               Giorgio
               Pinna -
               Maurizio Pivatello - Caterina
               Pulita -
               Paolo Ranghino - Laura Ranzi - Ermano Raso - Andrea
               Ricupito - Luigi Righi - Marilena Rimpatriato -
               Gianpaolo Ripamonti - Massimiliano Romanello - Edoardo
               Roncatti - Francesco Russo- Adriano Scandalitta -
               Andrea Scano - Adriana Scarpa- Danilo Tabacchi -
               Maurizio Tantillo - Tiziana Zago - Leonardo Zanin -
               Sabina
               Zingerle
               
               
 Antologia del Premio
               Francesco Moro Sartirana Lomellina 2003 - formato
               14x20.5 - pagg. 96 - Euro 18,00 - ISBN
               88-8356-596-7
 
Risultati
               del Premio Francesco Moro Sartirana Lomellina
               2003 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
         | 
               Prefazione
               Nella lirica
               vincitrice si parla di uno «schianto con l'auto
               condotta dal destino»: «Potevi dirlo, madre
               mia/Avresti alleggerito/un poco questa pena». Il
               tema, si desume, è quello di un tragico
               incidente stradale che ha strappato la vita di una
               persona cara. Viene subito in mente «Canzone per
               un'amica» di Francesco Guccini: la
               fatalità di una corsa spensierata in
               automobile. Oppure «Il sorpasso», film di
               Dino Risi con l'istrionico Vittorio Gassman che porta
               alla morte, evitando l'impatto con un camion, il
               timido e impacciato Jean Louis
               Trintignant.Il concorso
               nazionale di poesia intitolato a Francesco Moro,
               studioso e linguista locale, è andato alla
               poetessa genovese Danila Olivieri. L'autrice di Riva
               Trigoso è stata prescelta grazie alla lirica
               «Potevi dirmelo» ed è stata premiata
               in occasione della cerimonia in agenda domenica 20
               luglio 2003, nella Pila del trecentesco castello.
               Giunto alla sesta edizione e organizzato dalla
               biblioteca civica «Francesco Moro» con il
               patrocinio di Comune e Provincia, e la collaborazione
               tecnico-letteraria de «Il Club degli
               autori», il concorso è stato animato da
               autori provenienti da tutta Italia, come conferma il
               podio. Al secondo posto il torinese Umberto Marzolla
               con «La protesta di un uomo», seguìto
               ancora da una genovese, Paola Garuti, con «Il
               lago di Loz».Ecco gli autori dal
               quarto al decimo posto: Claudio Moruzzi di Senago
               (Milano) con «Terra mia», Adriana Scarpa di
               Treviso con «Un involto di nebbia», Giacomo
               Giannone di Mazara del Vallo (Trapani) con «Vento
               di scirocco», Franco Brusa di Borgo Panigale
               (Bologna) con «Sopra due vallate», Anna
               Calossi di Sant'Andrea (Siena) con «Il fiore
               della notte», Danilo Tabacchi di Carpi (Modena)
               con «Noia» e Mario Broglia di Corridonia
               (Macerata) con «Davanti al
               mare».Alle loro spalle
               dieci poeti «segnalati» dalla giuria:
               Armando Giorgi (Genova), Franco Fiorini (Sant'Angelo,
               Frosinone), Ivan Noris (Caselle, Torino), Fabio
               Piacqua (Fogliaro, Varese), Edoardo Roncatti (Bondeno,
               Ferrara), Alessandra Crabbia (Caerano San Marco,
               Treviso), Franco Casadei (Cesena), Angelo Coviello
               (Cuccurano, Pesaro), Maria Rosa Gelli (Arezzo) e
               Giuseppe Marotta (Milano).Anche quest'anno la
               giuria, composta da Luisa Denari, presidente della
               biblioteca civica «Francesco Moro», Giuseppe
               Castelli, Severino Di Candia, Felice Martinotti e
               Umberto De Agostino, non ha avuto un compito facile.
               Decine e decine i componimenti validi, degni di un
               riconoscimento: la giuria ha comunque effettuato una
               scelta, convinta di «pescare» in un pozzo
               ricco e prosperoso, fatto di cultura e di
               sentimenti. Umberto De
               Agostino
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                Marco
               Angella
               
               
                     Sum Un
               assordante silenzioinvase la
               mia menteSulle ali
               della memoria,sentinelle
               del tempo,ritrovai me
               stesso 
               
               
                  
                  
                  
 | 
                Magdalena
               Aparta  Il
               carnevale Quale
               maschera indosseròPer il
               carnevale del presente annoNe ho
               misurate tanteNessuna si
               adatta a meNon so
               essere nessun altro che IoE non
               conosco neanche il mio visoChe
               è solo conosciuto
               dall'InfinitoChe da
               qualche parte in paradisoConta il
               numero dei falsi sorrisiE degli
               impegni non realizzatiIl numero
               di persone che avevano fiducia in
               meE sono
               state beffateNon a tutti
               i traguardi sono stata la primaForse non
               sono una grande sportivaOppure non
               mi sono allenata beneO forse si
               è prosciugata la mia sete di
               vittoria Per Te o
               caro mio SignoreQuale
               vittoria è miglioreSui palchi
               dei teatri di tutto mondoO questa
               con l'umiltà nel cuore.  
               
               
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                Guendalina
               Armenti
               
               
                   
                  
                  
                     Aneste
                     sia  Eco
                  lontanissimadi
                  chiacchiericci straziantigiunge ai
                  padiglionicome biglia su
                  muri di gomma. Immoto fuggire
                  di ideedal ballatoio e
                  poi giùfino ai
                  cunicolidell'anima
                  inconosciuta. Sia
                  torporesu tagli
                  fiottanti,immaginario
                  dormiresu ferite
                  imbastitea fare neri
                  ghirigori. Sia
                  sognodi derma
                  infantile,piccola sfera di
                  vetroa
                  rotolarenelle discese
                  del gioco dove ogni
                  caduta,graffio e
                  feritapresto si
                  mutanoin
                  sorriso. Sia
                  risveglio,salubre visione
                  dell'intornoa
                  rischiarareviole di
                  atrocitànel campo
                  abbandonato,profumato di
                  oggi.  
               
               
 | 
                
               William
               Bertucci
               
               
                   
                  
                  
                     La vita è
                     legata al mistero,accettalo
                     uomo!  Voce e
                  silenzio
 la mia
                  voce e il silenzio di Dio.Oh! Potessi
                  sapere dove trovarloo almeno
                  sentirlo.No!, cosa sto
                  dicendo?Possa Lui almeno
                  ascoltarmi
 guardo
                  avantied Egli non
                  c'è,indietro e non
                  lo sento,allora mi volto
                  a sinistrae con gli occhi
                  frugo nel buio,ma niente
                  e a destra?
nulla.Un
                  momento
 il mio
                  cuore Lui lo conoscee se sceglie
                  Lui, chi lo fa cambiare?Io non posso far
                  altro che inginocchiarmie davanti alla
                  Sua immagine pregare,no!,io non sono
                  perduto per colpa delle tenebreo
                  dell'oscurità,ma lo sarei se
                  la fede non ci fossee più
                  oscuro è il mistero,più
                  grande è la mia fede.Lui è la
                  speranza,Lui è la
                  vita.  
                  
                  
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                  Dorotea
                  Bonanno 
                  
                  
                       Anna  Inattesa ti ho
                  visto mia bellaapparire al mio
                  fianco tranquillavegliare i miei
                  passi indecisiguidare il mio
                  io offuscatodiscutere eventi
                  sospesidare soluzioni
                  immediatefinire decisioni
                  già presedonare notizie
                  feliciricevere nel
                  cuore la pace. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Tu  Del mio cuore ne
                  hai fatto uno straccio checon il tempo
                  sbiadisce e si disintegraIl mio straccio
                  per te è già vecchiosì,
                  vecchio perché è da
                  buttareDei miei occhi
                  ne hai fatto furore edio cieca non
                  posso vedere.Tu che parli di
                  gesti d'amoreTu che ridi alle
                  spalle degli altriTu che studi
                  momenti d'amoreTu che vivi
                  senza rancoreTi sentivo
                  quando tu mi parlaviora proprio non
                  posso sentire perchéparli con gesti
                  ed il mio sguardo nel vuoto si muoveTu che beffi uno
                  straccio di cuoreTu che ridi per
                  un'ora d'amoreTu che parli con
                  tante personeTu mi hai fatto
                  morireI miei occhi
                  furore non hanno più visto la luce
                  edil mio straccio
                  di cuore si è fermato a soffrireper un'ora
                  d'amore.   
 
               
               
               
                  
                | 
               Ermanno
               Carbonini
               
               
                    
                  
                  
                     Ti rispondo
                     sì  Non so eppure
                  d'amoreio
                  piansiMi amavi e ti
                  turbaviMa se la
                  provafosse il mio
                  cuoreBatterebbe solo
                  parole per teIeri sera
                  d'amore abbiamo parlatoho tradotto in
                  musica le tue paroleSono certo
                  sarà una canzone solo per meho inciso un
                  disco nel mio cuorecosì
                  potremo comunicareQuando mi
                  addormentosia la tua voce
                  a svegliarmie le tue parole
                  siano quelleincise nella mia
                  animaHai detto vorrei
                  tanto dirti!Ti guardai
                  aspettando fremendoElisa una cosa
                  che vale tantovorrei tanto se
                  tu vuoi
 
                  
                  
 
                  
                  
                     La tua
                     isola  Il mio respiro
                  è il vento della tua scoglierale mie mani sono
                  i gabbianiche ieri hai
                  visto e t'hanno salutatoi miei occhi
                  sono le nuvole che passano velociche guardi senza
                  vedere.Io sono
                  quell'isola che vive in teanche quando
                  è sera. 
                  
                  
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                Marco
               Casula
               
               
                    
                  
                  
                     Illusione  Come ogni notte
                  bussi alla mia porta, illusione.Stasera ti ho
                  convinta a restare da me,con le mie
                  cortigianerie d'un venditore di pentoleper poche
                  briciole di tramonti da guardare,per adularti tra
                  i velari rosa di qualche stella
                  assente.Sogno.Provo a
                  camminare nudo per i sentieri nudi del
                  desiderioe apro la
                  finestra ad un cielo lieve:ci sei tu,
                  accantoche mi veli
                  gl'occhi di pristino incanto.Visione. Ricordi cara,
                  leggera come l'ali d'una falenasulle mie anche
                  risiedi, resisti ad un immoto cielo
                  notturno,ghermito ad una
                  melodia di carezze.Come spettro
                  vagante nella notte non è il
                  sognoridesto nelle
                  potenze sue trionfale,ché
                  chinati gli occhi le membra tue poni sulle mie
                  ginocchia.Quando
                  già mi siedo ad una fontee nell'acqua
                  vedo il volto tuo, un sogno nelle mie
                  mani.Quando
                  già mi accompagna il profumo tuo ch'offusca
                  gli occhi stanchi,senza ch'io
                  possa guardarti passare, dolce
                  apparizione. Sogno.
                  Illusione. Vacuità.Sì, io
                  sogno. Tutto è un sogno. Solo ombra di
                  eternità.Sogno. Sogno.
                  Sogno, illusione.Promesse che
                  dondolano su tacchi a spillo;promesse che
                  s'affacciano sulle sponde del mare, i tuoi
                  fianchiche danzano su
                  onde di stileche
                  s'imbiancanoalla luce di
                  lampioni accesi a caso sulla via. Il tuo corpo non
                  vedo come un aereo corposulle mie
                  ginocchia come cuor vago di ricordiCome ogni
                  notte,così ogni
                  notte lasci il mio letto freddo.
                  Illusione.  
                  
                  
 | 
                     Ioan
                     Daniel Cuculiuc
 
                    
                  
                  
                      S'innalza
                     l'anima  S'innalza
                  l'anima,finalmente
                  libera,scagionata da
                  ogni vincoloche la
                  legavaalla vita
                  terrena. Volasopra la gente,
                  assaporandoneeffluvi
                  d'intensi sentimenti,e sopra gli
                  alberi e le piantedagli infiniti
                  aromi. Corre sopra i
                  mari,nelle quali
                  misteriose profondità tuffale sue
                  emozioni,e tra le cime
                  nebulose dei montivolteggia. Volaverso le
                  brillanti stelleed a loro si
                  fondeper concepire
                  l'infinitoe
                  l'eternità. Instancabile,si ricongiunge
                  poial Spirito
                  primordiale,a
                  meditare,nel tempo
                  immobile. 
                  
                  
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                Francesca
               Fazio L'alba È
               l'alba,mi sveglia
               e mi conduce nei ricordi di
               fanciulla
il canto
               degli uccelli frementi di vita gioiosa, la lenta danza
               della luce tenue e radiosa,il fresco
               abbraccio dell'alito di vita
               mattutina.Bambina mi
               accostai un mattino al sogno sconosciuto dell'arrivo
               del giorno,e ancora
               questo sogno alberga, intatto, in me,
               ancora,la fragile
               purezza dell'allegro stormire
               dell'auroraaccompagna
               i giorni del faticoso cammino.Ma ora,
               come allora, il tradimento del dolore, del basso
               sentire,dell'allegro
               mentire, del triste giocare,spezza
               l'incanto del fanciullo
               abbandono
Ancora,
               come allora, l'oceano che culla i sogni più
               antichi,la musica
               vestale dei segreti del cuore, le tinte ardite dalla
               fantasia vivaceinterrompono,
               a tratti, il ritmo ardente e
               incalzante.Non
               esistono parole per spiegare, frasi per parlare, versi
               per descrivere
Non si
               inventano regole, schemi per difendersi, formule per
               decidere.Sarò
               sempre irriducibile a tutto
               ciò
L'immensità
               dell'alba nascente e carica di dolci promesse
               calderiempirà
               sempre il mio cuore.È
               l'immensità dell'amore che, nel pianto, mi
               è stato dato copioso,è la
               semplicità genuina del costante e stabile
               affetto timido e presente,è
               l'intensità dolorosa e forte dell'amore che
               ebbi poco più che bambina.Così,
               amore e dolore si intrecciano nel mio
               sentire,così,
               gioia e paura, si invischiano nel mio
               sognare.Ma, a
               questo canto antico,come dolce
               sirena,non posso
               ormai rinunciare,ad esso,
               esausta, mi abbandono,in esso,
               smarrita, mi ritrovo ancora
come
               scrissi un giorno,nei versi
               adolescentiche mi
               viderofiore
               trasparente,abbandonato
               alle acque antiche della vitache chiede,
               ancora, ragion d'essere.   
               
               
 | 
               Massimo
               Fiocchi
               
               
                   
                  
                  
                     Acqua  Calda si
                  insinuae
                  placidae nelle flebili
                  macchies'accendono vivi
                  coloriche
                  guizzanouno
                  nell'altroe
                  guardanoun lampo di
                  soledall'alto. Narciso il
                  cieloe la sua palla
                  d'avoriosi
                  volgonoavidiall'umido
                  specchiocercando un
                  riflessoche è
                  sempre ugualee mai lo
                  stesso. Poi d'un
                  trattoil torrente
                  divampat'avvolge,
                  sconvolge,t'afferra con
                  rabbiae
                  quell'irache già
                  fu di Marteriparte,arte,arma di
                  morte.    
               
               
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                Gianfranco
               Isetta
               
               
                     
                  
                  
                     Istantanea  Istantaneadi un corpo ben
                  portatoed il passo
                  studiatoa blanda
                  velocità allora pensi
                  allasincerità
                  deglistorpi lo
                  sguardopiegato sulle
                  scarpe e subito ti
                  arrestiun po'
                  impacciatoagli occhi degli
                  altriche ti
                  osservano passando a
                  lato. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Pioggia  Nel
                  gocciareDella
                  pioggiaC'è il
                  dolore Di un altro
                  mondoChe non si
                  curaDi noi
                  eppur Giunge pietoso
                  aMondare il
                  nostroAnche solo di
                  poco 
                  
                  
 | 
                Diego
               Laurenti
               
               
                     
                  
                  
                     Sopire il
                     tempo  Sopire il
                  temposi
                  può che ancora
                  indugiaall'amore volando
                  sopraverdi
                  ricordi lieve e
                  dimenticodegli
                  ingannivissuti ora che
                  siedeogni giorno di
                  più sulla riva del
                  fiumead
                  aspettare... e nere
                  barchevede
                  solcareil silenzio
                  degli anni che dentro si
                  rinchiude eppur
                  stregatos'illude. 
                  
                  
 | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                Calogero
               Lauria
               
               
                   
                  
                  
                     Aria  Assaporo la
                  vitaRespiro per
                  vivereE tu sei
                  aria 
                  
                  
 
                  
                  
                     Vecchia
                     quercia  (Al padre mio
                  diletto) Chiudo gli occhi
                  e riappariVetusta
                  maestàE per sempre ti
                  vedròLa mia vecchia
                  querciaPiegata dal
                  ventoChe guarda la
                  vitaDall'alto del
                  cieloCoi rami
                  intrecciatiAvvinghiati al
                  mio cuore. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Specchi
                     d'acqua  L'onda
                  procaceMaestosa
                  s'avventaContro lo
                  scoglioE lo
                  invadeLo
                  dominaPoi
                  s'arrendeAll'apice si
                  scemaScivola
                  viaPriva di
                  forzaRimangono
                  chiazzeSpecchi
                  d'acquaChe riflettono
                  il cieloPaesaggi e
                  miraggiLa speranza che
                  viveCome perla
                  fuggitaDa un'ostrica
                  ferita.  
                  
                  
 | 
               Marco
               Lojacono
               
               
                    
                  
                  
                     Un sogno
                     soltanto  La fulminea
                  afflizionedi un sogno
                  soltantoche inonda i
                  vuoti oscuridell'inconscioper un solo
                  ricordo, l'amena fatica
                  per riviverei segni, i
                  limitidi una trama
                  già vissuta, l'ingenua gioia
                  o tristezzaper le sequenze
                  atteseapparse dal
                  vuoto, lo spazio
                  incantatodelle confuse
                  visionisulla soglia del
                  sogno, il brivido delle
                  sensazionilungo i
                  fremitidi un copro
                  inerte, predisposto, il sollievo
                  inattesodi una mente
                  disturbatada foschi
                  ricordi alla sublime,
                  leggerarealtà
                  del risveglioche riconduce al
                  vero normale già
                  oscuratodall'onirica
                  fantasiadi
 quel
                  sogno soltanto!  
            
            
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Raffaella
               Magliocca
               
               
                    
                  
                  
                     Parole
                     d'acqua  Quando la voce
                  è l'ecodi aride
                  labbrala pelle della
                  parolaaffonda
                  anneganella
                  gola che
                  ingoiabucce di
                  vocalesquame di
                  consonanteresidui di
                  niente.E resta il
                  vuoto. Nel
                  profondol'eco della voce
                  ormai mutabalza balza
                  saltae si adagia
                  sulle pareti dell'io.Ma dalla
                  finestra aperta sulla pianura
                  del pensieroascolta la
                  goccia che cadedall'orizzonte
                  del suo sorrisoe ruba i colori
                  alla pioggia. E la voce
                  diviene pioggia:ha occhio ha
                  voltoha
                  identità ha conoscenzaha la potenza
                  dell'individualità. E con pelle
                  rinatarespira il fiato
                  della rugiadae beve dalla
                  boccaparole
                  d'acqua.  
                  
                  
 | 
               Elisa
               Molinaro
               
               
                   
                  
                  
                     Dopo la
                     stasi  Dietro la
                  finestra spio me stessaAll'interno
                  della stanza:vedo pelle
                  oramai vecchia chesi stacca dalle
                  membra
Scelgo di
                  entrare nella stanza,ora
                  vuota:ammasso di pelle
                  sul pavimento.Atmosfera
                  inquieta ma rivelante:Brama,Tentativo,adempimento
                  successivo alMutamento. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Decadenza  Credo che il
                  Sogno sia svanito,oramai il
                  desiderio affievolito,il dolore
                  cristallizzato;penso che le
                  immagini di te al mio fianco,siano disegno
                  riflesso sull'acqua di unlago che
                  risplende di unafredda luce
                  invernaleper me catarsi
                  del rimpianto.  
               
               
 
                      Il traghetto
                     notturno
 Corpi.Esistenze
               chiuseognuna nel
               propriosegreto.Il Tempo, è,
               qui, l'unicoArtefice, il solo
               governanteche ci tiene
               accorpatinel mistero di
               questa nostraDiscesa al
               Mondo.Ed è presa
               di coscienza.  
               
               
 | 
      
         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Giorgio
               Pinna
               
               
                   
                  
                  
                     Limite  Quanta fame ha
                  l'uomo di vendetta,quanta pace
                  rivendicata nell'ipocrisiaquanta melma
                  sgorgherà dal cuore dei
                  tumultuosiquanto vino
                  servirà per dissetare i guerrieri
                  gioiosi. Quanta aria
                  basterà a chi ha troppa
                  libertàQuanto buio
                  vorrà il prigioniero senza
                  volontàQuanto cielo
                  servirà per chi crede in
                  Gesùe quanta terra
                  ci vorrà per chi non ci crede
                  più.  
               
               
                   
                  
                  
                     Genesi
                     Poetica  Nasce una poesia
                  scrivendo con un dito sul tuo visosognando
                  ardentemente un paradiso;Logorando grazie
                  ai demoni tuoi interni,i tuoi sogni
                  ormai eterni; E nasce una
                  poesia da una chiesa che sogno mia,ma che mi sazia
                  di malinconia,da un dipinto
                  senza tempoche declina il
                  sentimento. Nasce una poesia
                  contemplando l'inusuale mareche tumultuoso e
                  tempestoso pare,da un vecchio
                  col capelloche sogna un
                  mondo ancor più bello. 
                  
                  
 | 
               Caterina
               Pulita
               
               
                     
                  
                  
                     L'apatia
                     fluisce  L'apatia
                  fluisceoh arcana
                  sventurail mio animo non
                  riposaimpazzito di
                  confusionegrida una
                  preghieraper passare
                  nottitra solitudine e
                  agoniastipulando un
                  patto con il Signoreche l'indomani
                  sia migliore. Momenti di
                  nostalgiaisolati con te
                  stessosentendosi
                  schiavisoltanto di
                  illusioni.Oh venti
                  d'invernoportate via
                  questo silenzioe sulle pareti
                  del mio cuoredonate solo
                  amore. 
                  
                  
  | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
 | 
      
         | 
               Sabina
               Zingerle
               
               
                      
                     
                     
                        Nevicata
 Nella bianca
                     distesach'ai miei
                     occhi s'espandesospiri
                     ritrovo lievich'estasiati
                     si squaglianotra un fiocco
                     di nevee una stella
                     di gelo;di sogno e
                     pudoreancora
                     leggeri sospirie giri lunghi
                     di cuoretra luci
                     bianche e scieche segnano
                     un invernodi sorprese
                     vestitoe di
                     mutamenti ornato.Solitudine
                     scheggiatadentro
                     silenzi amici
Qualche
                     briciola raccolgodello stanco
                     mio pensarementre un
                     sacco trascinoche presto
                     svuoterò.  
 
                     La
                     quercia Silente gioia
                     anticad'una quercia
                     amicache allo
                     spazio stendedi un mondo
                     di beccamortiche la non
                     comprendele ampie sue
                     foltebraccia
                     forti. 
 
 
                     Fulmine Così
                     ora un fulmineil sole
                     incatenaad una frotta
                     di nubiche
                     dispettosamente giàsulla terra
                     una lottaimprovviso
                     mette in scena. 
 
 | 
      
         | 
               Se
               non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
               direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
               al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
               numero 0298233100 | 
      
         | 
                   
                  
                  RISULTATI
                  DEI CONCORSI
RITORNA
                  ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
                  mesi)RITORNA
                  ALLA PRIMA PAGINA DEL
                  CLUB
 E-Mail: concorsi@club.it
 Ins.
                  09-12-2003  
 |