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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioAge Bassi Castiraga Vidardo 2004
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               Sommario
Prefazione
               - Albo
               d'oro dell'edizione
               2004 - Fosca
               Andraghetti - Rosaria
               Anedda -
               Elena Auddino - Sergio Baldeschi - Miriam Bergamaschi
               - Vincenzo Bolia - Giuliana Bosusco- Pietro Catalano -
               Elisa Ciabattini - Paola Dall'Olmo - Grazia
               De Vita -
               Emilio Dezani - Gloria Di Salvo - Diego Fantin -
               Gianni Fassina - Massimiliano Floriani - Claudio
               Gallicchio - Giacomo Giannone - Mariateresa
               Giustiniano - Maria Antonia Iannantuoni - Maria
               Gabriella Meloni - Giampaolo Merciai - Roxana Morsella
               -Margherita
               Nazzarro Riva
               - Luigi Nosenzo - Valeria Palmieri - Angelo
               Passera -
               Jolanda
               Pettinaro -
               Aura Piccioni - Annamaria Pieralisi Da Lio - Giuseppe
               Beppe Provenzale - Fedel Franco Quasimodo - Ermano
               Raso - Giulia
               Rinotti -
               Adriano Scandalitta Andrea Scano - Rita Claudia
               Scordino - Elena Stipetic - Ombretta Suardi - Anna
               Maria Tettamanzi - Stefano
               Tonelli -
               Claudia E. Turco - Leonardo Vitto ; n,   
               
               
 Antologia del Premio
               Age Bassi
               Castiraga Vidardo 2004 -
               formato 14x20,5 - pagg. 56 - Euro 18,00 - ISBN
               88-8356-894-X
 
Risultati
               del Premio Age
               Bassi Castiraga Vidardo 2004 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione
Le
               poesie, queste fragili parole sospese fra l'impulso a
               raccontare e raccontarsi e la minaccia
               dell'incomunicabilità, formano scene ricche di
               infinite, incantate sfumature che spesso però
               non suscitano solo stupore o magnetica meraviglia ma
               anche una sottile angoscia.  Questa
               danza dell' animo umano su una corda in bilico fra
               tensione verso la condivisione ed il silenzio, mette a
               nudo la vulnerabilità di ciascuno, quel
               nocciolo di unicità che troppo spesso sembra
               annegare nell' appagata indifferenza
               quotidiana. Il
               mistero che è in noi, l'enigma che noi
               rappresentiamo per la nostra stessa ragione, si dipana
               in un'infinita ricerca senza la quale l'uomo,
               smettendo di domandare e di tentare risposte,
               perderebbe se stesso nella certezza di
               esistere. Forse
               proprio in questa continua evoluzione e nel rischio
               costantemente rinnovato di comunicare con parole
               raffinate dal silenzio l'uomo trova il modo di
               avvicinarci all'infinito; percorre una strada
               parallela all' immensità ed in essa specchia se
               stesso. Nella
               ricerca del mistero è necessario abbandonare le
               parole consuete, troppo logorate ormai per portare
               rivelazioni e sostituire la poesia ad un linguaggio
               codificato che, trasmettendo di solito messaggi
               ripetitivi e banali, plasma con le sue semplici
               formule meccaniche aneliti incerti di stupore e
               meraviglia.  L'uomo,
               pur conscio della propria piccolezza,
               continuerà la ricerca di un momento epifanico,
               di un sublime attimo in cui poter urlare al mondo,
               come il protagonista di una novella di Buzzati, "Noi
               si è in volo!". Secondo
               Palazzeschi, il poeta scrive "con la speranza / di
               trovare una mano sconosciuta / da poter stringere
               nell' oscurità" ed è proprio da un
               desiderio di suscitare tali incontri che nasce questa
               nuova raccolta di poesie.  
               
               
                                          Loretta
                                          Pieri
 
               
               
                              Presidente
                              della Giuria del Premio Age Bassi
                              Castiraga Vidardo
                              2004
   
               
               
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               Rosaria
               Anedda  
               
               
                  Fantasia  Parlerò nel
               tremito solennedi labbra che
               sussurranoparole sciamate di
               cantore.Parlerò alla
               luna che sentieri rischiaradove luci lontane
               attendono e d'or lucentezzaguarderò nel
               tempo che mi parea celato dall'infinitafuga dai lacci
               leggeri che accolgono senza sospettol'amor
               nascente.Parlerò dei
               suoi occhi verdilungo il pensier
               che ingombra il cuornell'anima
               immortale di gentil vaghezzatra mirti odorosi
               che turban il respirsmarrito e vinto
               d'amorosi sguarditra luci adombre di
               verdi chiome.Quanta leggiadria
               d'amor ch'io sospiroper confortar ardui
               sentierilungo speranze
               d'onde giammai vò departir.Vincere ogni
               vaneggiar che s'avanzaper salir in alto
               dove brilla il solper lasciare
               stagioni molli di dolorespinta da amata
               vista del ciel sereno.Fiumi lungo greti
               alpestri ricadonodall'alto d'una
               rocca cristallina pioggiache porgo alla tua
               mano tra dolce risocoperto di sopra
               l'acque che s'accorda efuggendo
               tutt'intorno adagia ogni affannotra verdi fronde
               soavemente sciogliemarmoree
               rimembranze dell'animo sopito.  
               
               
                   
                  
                    
                  
                  
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               Grazia
               De Vita  
               
               
                  Poesia
                  amara  Strizzare il
               sennofino all'ultima
               gocciaperché
               fuoriesconole
               tenebre.Viaggiare a
               ritrososulle proprie
               scelteper reprimere
               l'ingenuanecessità di
               un futuroappagante.Filamenti d'oro
               senza luceacqua pulita che
               non dissetanuvole bianche
               senza dimoraparole
               danzanti...spossate dal
               vento.Correreper
               raggiungerel'identità
               innocente.Percepire
               assonanzetra storie
               perdutee strade
               disperse.Vita di umana
               bellezzasepolta nel
               cosmodi amare
               inquietudini.Polvere di stelle
               incenerita.Rimasugli di
               cuorelegati al
               destinodelle proprie
               speranze.Bizzarro che sia il
               cuorea tradire per
               l'amore.Bizzarro che per
               amoresi inciampa nel
               dolore.   
               
               
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               Margherita
               Nazzarro Riva  
               
               
                  Quando i
                  bambini...  Collana di piccole
               perleal collo di una
               topolinache non ha visto
               mai:Sogno di
               bambina Dalla carrozzina
               ride una bambola rosaal cielo corre un
               trenino nero,cresce una sciarpa
               rossa attorno al collo del gattomentre nell'orto al
               nonno sboccia il cavolfiore bianco.- Ridono i colori
               nei sogni disegnati di bambini. Dorme l'elefante
               abbracciato al bambino,dorme il bambino
               abbracciato a me:Domani ancora
               giochi di nonna. Sovrasta vocio
               notturnoil sole la
               metterà a tacereCivetta che di
               notte canta e non conoscetrillio di bimbi
               rincorrersi nel bosco. Bambini
               addormentatiancora giocano nel
               pratofiorito d'erba
               voglio: Voglio! Voglio! Voglio! Dalle mie dita ti
               lasci giocare la mano piccinae tu mio
               tenerello... Dormi! Se questa mattina
               l'ape si risvegliasse,sorpresa volerebbe
               al prugnofiorito nella
               notte.Al bimbo che
               ciuccia a tutte le oredarei in dono miele
               di neve. Tesoro, la bianca
               farfallina, ieri non era natadomani sarà
               già morta:Pianto disperato di
               bambina e di una nonna sciocca.  
               
               
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               Angelo
               Passera   
               
               
                  Piccole
                  cose  Le piccole cose
               hanno l'aria di nulla,ma danno la
               pace.Sono come i fiori
               dei campi,li crediamo senza
               profumo,ma tutti insieme
               purificano l'aria. Una stretta di
               mano,un
               sorriso,un aiuto morale, un
               pasto caldosolidificano le
               tempra dell'anima,che spesse volte
               alberga nella sua tranquillitàe fa di tutto pur
               di non essere disturbata. 
               
               
 
               
               
                  Lacrime
                  d'amore  L'amore è
               un'emozionedifficile da
               contenere. Lo si manifesta
               nelle manierepiù
               svariate,dal pianto di
               gioia,dalle risate
               irrefrenabili,al pianto di
               commozione. La donna si
               scioglie,come la neve al
               sole,quando arriva una
               letteraimpregnata dalle
               lacrime del suo amore,quando si è
               lontanie impossibilitati a
               vedersi. Questo è il
               gergo dell'amore,che si manifesta
               nelle verità più semplicie facili da
               vedere.   
               
               
                  
                | 
      
         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
                   
 
                Jolanda
               Pettinaro 
               
               
                  Burattini  Sgambettano legnosi
               ed ubbidienti,su e giù nei
               loro tratti stabiliti,un passo dietro
               l'altro irrigiditi, si falsano da bravi
               e da sapienti. A volte
               gl'ingranaggi poi s'arrestane i vili arti,
               avvezzi ad esser schiavi,senza programma
               rimangono ignavie insieme all'altra
               legna s'accatastan. Continuano a
               ignorare la realtà,premendo dita di
               legno amaro,su vitrei occhi,
               pieni di cecità. Mentre li guardo
               che marciano in coromi sento urtare con
               brutalità,mi guardo intorno:
               sono una di loro.   
               
               
                  Ossessione  Affusolata femmina
               ondeggiante,come fiammella
               tiepida fremente,ti insinui
               ingannatrice ed elegantenella mia calda
               carne ed in mia mente. Sussulto crudo mi
               avvampa selvaggioe crollano
               dogmatiche certezzee nel deserto ti
               sento miraggioardente sete delle
               tue carezze. Perché la
               tua crudele bianca pellesconvolge
               oscenamente mia naturae dal mi petto il
               cuore mi divelte? E disperatamente
               cerco curama il mio bisogno
               di tuo corpo impelle,per te mi struggo e
               ciò mi fa paura.   
               
               
                  Amore  Amore alma
               Afrodite, dell'uom sorte,Mi tende belle
               trappole segrete,Oppongo resistenza
               affatto forte,Rimango
               imprigionata nella rete,Ebetamente gaia
               attendo morte. 
               
               
                  
                | 
               Giulia
               Rinotti  
               
               
                  Opera
                  Segnalata dalla Giuria  
               
               
                  Pensieri  In quella notte
               buiahai aperto il
               cassettoe frugato tra i
               ricordie come acini
               d'uvali hai assaggiati
               uno ad unoimbevendoti del
               loro lascito.E come il
               sanguepercorrevano il tuo
               corpoa scaldarlo, a
               svegliarloHai guardato,
               oltreil velo
               appannatodei tuoi
               occhi,e la pioggia
               scendevasull'anima, sulla
               vita.   
               
               
                  Incontro  In un crocicchio di
               vicoliall'ombra di un
               muro scrostato e fatiscentei nostri palmi si
               sono adagiati uno sull'altroa perlustrare le
               rughe sulla pelle sofferenteLe risonanze dei
               nostri passi, sulle mattonelle ballerinealla musica dei
               nostri sussurri,arrivavano ai
               lampioni vigili sulla via,spettatori di un
               incontro casuale eppur intuitoUn vagabondo
               interrompeva il nostro mutarein esseri discosti
               di altri regni,avvolti nella
               nebbia autunnale velata appenadal chiarore della
               luna, e noi come piccoli pegnidi pensieri segreti
               in quell'incantata sera.Ricordo i tuoi
               occhi scuri, brillare all'ecodi semplici gesti,
               e le tue dita tremantisfiorare la notte
               con una carezzae sul mio viso
               lacrime struggentiquando la via si
               perse nella brezza.  
               
               
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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                Stefano
               Tonelli  
               
               
                                       Il
                                       compleanno  Sono
                                    nato il 19 di Marzoa
                                    San Giuseppe - Festa del
                                    papà.Quel
                                    giorno nessuno
                                    festeggiòla
                                    lieta coincidenzadi
                                    quella
                                    paternitànon
                                    voluta, forse
                                    ignorata. La
                                    madre, quella
                                    domenicatriste
                                    si sgravò del
                                    peso,tra
                                    lacrime, sangue,dolori
                                    e tormentiche
                                    pure sparse in me,con
                                    dolce regalo
                                    sgradito.Poi
                                    uscì
                                    dall'ospedale,lasciando
                                    quel pianto di carnealle
                                    cure di infermiere
                                    pazienti,leggera
                                    nel gremboma
                                    svuotata d'amore,e
                                    col seno generoso di
                                    lattesi
                                    disperse nel mondo. Dopo
                                    tanti anni, io ancoranon
                                    oso celebrare quel
                                    giornoche
                                    non mi rese felice.Aspetto
                                    che passi, soltantomi
                                    volgo invano allo
                                    specchiocercando
                                    quei tratti
                                    familiari,oscuri
                                    e ignoti. E
                                    pensando a quel San Giuseppe
                                    lontanonon
                                    piango, ma mi si stampa in
                                    visoun
                                    muto ed amaro
                                    sorriso,e
                                    chiuso nel mio segreto
                                    rifugioosservo
                                    il volto sgomentodi
                                    quella giovane donna
                                    impauritache
                                    troppo presto ebbe in seno una
                                    vita.
   
               
               
                  
                  
                  
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                  Agg.
                  10-11-2005   |