- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
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Antologia
del premio letterario
Olympia Città di Montegrotto Terme
2004
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- Sommario
- Presentazione -
Albo
d'oro del Concorso
- Paolo
Carniello
- Rosario Amenta - Marco Angella - Antonia
Astarita - Elena Auddino -Pietro Barbera -
Giuseppina
Barzaghi -
Paola Basso - Sara Bellingeri - Paola Maria Beltrame -
Marco Bernello - Vincenzo Bolia - Gloria
Bossi Maggiolo
- Franca Bottecchia - Giusi Bugia - Alessandra
Buraglia - Marco Buzzetti - Enza Calcagno - Sara
Cardinali - Beppina Carrer - Marco Carretta -
Celestino
Casalini -
Pietro Catalano - Marta Celio - Arianna Cervellini -
Giovanni Ceschia - Gianluca Chiarini - Nadia
Chiaverini - Elisa
Ciambelli -
Antonino
Cicero -
Sabrina
Cimò
- Elisabetta Cirasole - Maria Grazia Coianiz -
Cristiano Comelli - Carmelo Consoli - Deborah Coron -
Emanuela Corsello - Germano Costa - Gaetano Cugno -
Manuela D'Alessandro - Maurizio D'Amico - Maurizio
d'Armi - Daniele Dalla Costa - Fabiana
Dantinelli -
Debora De Virgilio - Grazia
De Vita -
Mary Del Cane - Martina
Dominese -
Diego Fantin - Marialba
Fasolo -
Gianni Fassina - Carmine Ferrara - Franco Fiorini -
Immacolata Forciniti - Giuseppe Franzè -
AnnaSara Frasca - Giacomo Fumarola - Graziella
Gaggioli -
Marco Galvagni - Aleksander Gega - Maria Rosa Gelli -
Maria
Lucia Ghitti
- Norma Giumelli - Lucia Goldoni - Franco
Gollini -
BandoleroNero - Sonia Guanziroli - Annamaria
Immesi Smorto
- Biagia
La Foresta -
Paolo
La Torre -
Lorenzo Liccari - Domenico Livoti - Marinella Lombardi
- Chiara Loseri Chiereghin - Mariano Luccero -
Teresa
Magliano -
Alessandra
Maltoni -
Maria Mammolenti - Tiziana Marini - Giuseppa Masilla -
Gabriella Masoni - Concetta
Massaro -
Tomaso Mazzacani - Maria Gabriella Meloni - Giulia
Menolascina - Irma Minotti - Gianluca Mollo -
Adriana
Moretto -
Emiliano Morganti - Roxana Morsella - Monica Nieri -
Simona Oggero - Isabella Ondelli - Maria Rosa Oneto -
Daniela Ori - Silvia Ovis - Massimo Palladino -
Valeria Palmieri - Serena
Panaro -
Francesca Pantalei - Liliana Paparini -
Cristiano
Parafioriti -
Sara Parmigiani - Diego Pavan - Emanuela
Pavone -
Aura Piccioni - Loredana Pierotti - Lucia Pietrelli -
Eva
Polli -
Alessandra
Prete -
Giuseppe Beppe Provenzale - Carlotta Veronica Puccetti
- Mirna Quasimodo Natali - Silvia Raccichini - Ermano
Raso - Daniela Ravagli - Cristiano Ravasi - Luciano
Recchiuti - Mariagabriella
Ridolfi -
Patrizia
Riscica -
Giliola Rizzi - Gabriella Rossitto - Linda
Rubino -
Daniela Rusconi - Alessandro Sanscritto -
Nadia
Santangelo -
Francesco Sassetto - Adriano Scandalitta -
Giovanni
Scatamacchia -
Sabrina Sciani - Giovanni Scilio - Ida Scioscioli -
Salvatore Scollo - Antonio
Semprini -
Barbara Serena - Agata Serranò - Massimo Siardi
- Daniela Sias - Ombretta Suardi - Maurizio Tantillo -
Stefano
Tonelli -
Daniele Uboldi - Paola Urso - Linda Verginella - Ivan
Vicenzi - Antonio Visconte - Tiziana Zago -
Anna
Maria Zanchetta
- Katia Zerbini - Antonio Zocchi
-
-
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-
- Antologia del Premio
Olympia Città di Montegrotto Terme 2004 -
formato 14x20,5 - pagg. 160 - Euro 18,00 - ISBN
88-8356-826-5
- Risultati
del Premio Olympia Città di Montegrotto Terme
2004
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-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
- Il
concorso internazionale di poesia "Olympia
Città di Montegrotto Terme 2004" anche in
questa edizione ha potuto contaresulla nutrita
partecipazione di autori che con grande passione ed
entusiasmo hanno contribuito all'esito positivo di
questa iniziativa culturale ed ha avuto grande
successo l'idea di assegnare per il secondo anno
consecutivo un Trofeo alla poesia dedicata alla figura
femminile, iniziativa che resterà
permanentemente nelle prossime edizioni del
Premio.
-
- Un
autentico apprezzamento a tutti i poeti che hanno dato
la possibilità di alimentare sempre con maggior
vigore la volontà di procedere in questo
cammino denso di atmosfere luminose e di magie
infinite.
-
- Questa
antologia, curata dalla casa editrice Montedit con la
collaborazione letteraria dell'associazione Il Club
degli autori, raccoglie le poesie più belle del
premio letterario: uno strumento che può
aiutare a far ricordare alcune poesie affinchè
non siano soltanto un insieme di parole ritrovatesi
per caso su una pagina bianca ma rappresentino il
frutto tangibile di una costante passione ed un
inguaribile amore che scaturiscono dall'animo poetico
che ognuno ha dentro di sé.
-
- L'antologia
di un premio letterario che sia testimonianza di una
poesia vissuta sulla propria pelle, raccontata con
rabbia o dolcezza, a volte dispersa nell'oceano delle
speranze altre volte rinvigorita da una nuova idea.
Con la consapevolezza che le suggestioni che fanno
nascere le nostre parole sono collegate da linee
sotterranee che si uniscono, giorno dopo giorno, come
le poesie racchiuse in questa antologia: senza
costrizioni di nessun tipo, senza limitazioni di
sorta, senza la necessità di un riconoscimento
da parte di qualcun altro perchè ogni poesia
è un volo meraviglioso in piena
libertà.
-
- Il
Club degli autori
-
-
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppina
Barzaghi
-
-
- Oceano
cielo
-
- Rosea, tra uno
sciame lucente in volo
- Si avvicina timida
l'ALBA
- Elegante,
nobilmente saluta
- E composta da
inizio alla danza,
- - nell'oceano cielo
-
- di un SOLE
vivace
- che
gioisce,
- premuroso,
- impavido,
- maestoso,
- rispettoso...
- Finché:
- scintille di fuoco
e oro ramato
- in riflessi marini
- di tinte fredde scaldate -
- affievoliscono in
un TRAMONTO annuvolato,
- che si stempera e
si annacqua...
- Ora, Tu LUNA senza
tempo
- tra grappoli di
stelle
- aspetti lì
pensosa,
- col tuo latteo
pallore
- - dal profumo
inodore -
- il momento per far
sognare.
-
-
-
-
-
-
|
- Gloria
Bossi Maggiolo
-
-
- Ambiti e
spazi
- Ciò che
è di Cesare
- Ciò che
è di Dio
- Ciò che
è.
-
- Resistenze e
priorità
- Lotta e
abbandono
- Supremazia e
accettazione
- Comunione.
-
- L'Essere che si
posa
- Languidamente
adagiato
- Come immenso
velo
- Steso sulla
superficie dell'oceano
-
- Sotto turbolenza
salata
- Che pullula di
vita ondeggiante,
- Sopra spazio di
leggerezza
- Punteggiato da
scie vibranti.
-
- Il velo
conosce
- La
rotondità di ogni goccia
- E l'impalpabile
carezza del vento
- Che mai si
posa
-
- Continuamente
dell'una si bagna
- E dell'altra si
asciuga;
- Ad entrambe
aderisce
- Con fremito
incessante.
-
- E pur
conoscendo
- Resta velo che
sfiora
- Passaggio che
trasforma
- Distinzione che
comprende.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Celestino
Casalini
-
- Voglia
d'innocenza
-
- È ormai
scomparso il senso discreto
- della tua
innocenza: o forse
- mai
apparve
- Puoi dirmelo
ormai che indifferente
- te ne stai in
disparte
- Ai giochi delle
effimere simmetrie
- ci hanno
abituati i continui assalti
- degli espedienti
e degli inganni
-
- Quel che
più non soffriamo...
- è il
sintomo più evidente
dell'assottigliarsi
- il nostro senso
d'innocenza
-
- Un giorno: un
solo giorno dammi...
-
- E che sia di
sofferenza:
-
- per una ingenua
voglia d'innocenza.
-
-
-
- Altra
luce...
-
- Oggi
-
- quel che
dicono
- di
ieri
- è un
superato
- anello
-
- Altra
luce
- non
v'è
- che
all'inizio
- e alla
fine
- del
viaggio
-
- Altro...
-
- è
cercare
- al
buio
- un
debole
- spiraglio
-
-
-
-
|
-
- Elisa
Ciambelli
-
-
- Descrizione
-
- Ombre filiformi
in angoli bui
- piano si
modellano alla luce delle candele...
- si smarrisce
l'ultimo timore
- in un turbinio
violento di agili emozioni...
- d'amore non ho
mai scritto, non con il sorriso,
- mai l'avrei
pensato, ora che la poesia si mischia alla
vita
- e il cielo
è carico di nubi di tempesta;
- guardarlo
più non mi stupisce,
- pensarlo mi
commuove;
- lo spazio
condiviso,
- la
libertà immediata di contare
stelle
- nei tuoi occhi
fragili, come fragile è la vita
- in preda alla
sensazione.
-
-
-
- La mia
realtà
-
- Brandire la
spada contro un fantasma
- e imprecare a
squarciagola fino a trafiggere il
silenzio,
- con un grido
acuto vincere l'inganno,
- di quell'infida
lama spezzare il malinteso.
-
- Tagliare un
crine con la medesima arma
- che dilania le
carni di un corpo senza forma
- e minacciare il
vuoto di un nulla più grande,
- con lo sguardo
spento in un pozzo senza luce.
-
- Non più
giochi che usavo da bambina
- ma labirinti
artificiali eretti per la mente
- e io, cavia
dell'umano, studiata e costretta
- in tunnel di
cristallo.
-
- Quale
destino!
- Una luna che
tace alle mie domande
- ma canta e ride
dei miei oziosi pensieri.
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Antonino
Cicero
-
- Le confidenze del
tempo
-
- Mi è
parso,
- per un
attimo,
- di ascoltare la
voce di un ricordo,
- chiuso tra la
polvere
- degli anni
dimenticati
- e delle invidie
sorrise
- dietro le
vetrine degli anniversari;
-
- seduto su
una
- poltrona di
cielo e vento,
- credevo di
ascoltarla
- quella voce,
assente da
- ogni forma di
emozione.
-
- Chiuso tra il
gioco del
- niente e la
fantasia colorata
- di una penna e
un foglio,
- sentivo quella
voce
- bisbigliare agli
occhi stanchi
- una data e un
nome.
-
- La voce di un
ricordo che
- ti è
appartenuto
- non ama
gridare,
- vende delle
confidenze
- appena mormorate
ad
- un orecchio
dipinto di buio;
- cerca lo
scandalo del
- proprio
presente, per
- costringere ad
odiare quel
- presente senza
il sorriso
- della malizia e
la
- dignità
di dimenticare.
-
- Un ricordo
galleggia senza tempo
- e ruba del tempo
a chi ama
- i ricordi, tanto
da morirne.
-
- Sarebbe dolce
non sentire
- quella
voce,
- che ti porta
parole già vissute.
-
-
-
-
|
- Sabrina
Cimò
-
-
-
-
- Rughe
-
- Che ne
sarà di me quando le rughe della
vita
- cambieranno il
mio volto
- la mia pelle
sarà
- ispessita dal
tempo
- che ha
percorso
- il mio
corpo.
- Che ne
sarà di me
- se le rughe
ispessiranno
- anche l'animo
mio
- e si
creerà
- un abisso pronto
a separarmi
- dal
presente
- dal
futuro.
- Se mai
saprò piegarmi
- come quel
fuscello
- trasportato dal
vento!...
- Che ne
sarà di me
- dell'animo
mio?
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Fabiana
Dantinelli
-
-
-
-
- Senza
risposte
-
- Strano
sentimento la malinconia,
- cela in
sé l'amarezza di un inaspettato
ricordo
- e insieme la
misteriosa attesa di un ambito
evento...
- Una profonda
cicatrice sul cuore,
- lenita o
lacerata da lacrime infedeli,
- pioggia
incessante dell'anima...
- Forse è
questo l'amore,
- restare in
perenne equilibrio sul sottile filo della
speranza,
- sperare che il
tempo cancelli la memoria,
- o che non muoia
mai la passione...
- Forse
l'eternità si cela dietro questo
segreto,
- che la vita sia
fatta d'incessante e disperata ricerca
- della vita
stessa,
- o che la
costante attesa di felicità
- nel limbo di una
malinconica speranza
- sia solo frutto
di una meravigliosa
- quanto crudele
illusione...
-
-
-
-
|
- Grazia
De Vita
-
- Opera
Segnalata dalla Giuria
-
- Io
Donna
-
- Cresciuta coi
capricci della luna
- volo intorno al
tuo cuore
- ogni volta che
tintinno d'amore.
- La mente,
crisalide stupita
- rivive i tuoi
sapori,
- cammino sul tuo
corpo
- deferente,
appropriatosi del sole
- e della voglia
di sentire
- la mia bocca
sulla pelle.
- Con l'impeto del
vento ti confronto
- quando fende la
montagna,
- mentre a valle
spumeggia
- incontenibile,
il desiderio secolare
- di fondersi col
mare.
- La vita
geme,
- come un dolore
minuscolo
- in mezzo al
campo di grano
- convulsa febbre
dell'uomo
- e della tua
misurata irruenza.
- Gocce di pioggia
si intrecciano
- esaltati dai
provocanti sussulti,
- schiume di mare
che si rinnovano
- lascivi e
instancabili testimoni
- di estremi
riflussi.
- Danzano i sogni
nell'aria pulita
- dissolvendo
speranze residue
- da fiabe
rastrellate da terra.
- Desideri logori
dall'usura
- si rinnovano
nella tua ombra
- sublime equivoco
di donna
- nell'insaziabile
impeto d'amore.
-
-
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Martina
Dominese
-
-
- Ed era il
sussurro del bosco,
- Ed era la
rugiada,
- Ed erano le
ardenti lacrime sul tuo volto.
-
- Suonava
celesti note la pioggia,
- a noi
parlavano tra le fronde le selve
- e dolcezza
versavano le stelle
- negli azzurri
rintocchi dell'aurora.
-
-
-
- Nel sonante
campanellio del vento,
- ho visto
tramontare anime nel fuoco della sera,
- e risvegliarsi
dalla brina nell'alba
- tinte dalle
variegate sfumature dell'aurora.
- Nella
notte,
- sotto una
pioggia di rugiada
- ho visto
schiudersi gelsomini dal dolore.
- Nella
luminosità di bagliori
intermittenti,
- si stende
inconscio un fanciullo
- struggendosi
nell'impenetrabilità del suo
dolore.
- E sopra di lui
una nube e'l temporale.
-
-
-
- Perché
torturate un uomo morto, il frutto di una vita
lesa?
- Il giglio puro
cresciuto tra i pruni, trafitto dagli
spini,
- fu soppresso da
un villano.
- Povero, candido
giglio...
- esistenza
sprecata!
- A te le lodi dei
fiori che sussurrano al vento,
- delle campanule
a festa, dei rossi papaveri.
- A te le dolci
lacrime della pioggia ed il profumo dei
crisantemi
- quando si piegan
stremate le fronde del salice.
- Riposa,
- lontano,
- l'odio,
- l'amore.
-
-
-
-
|
- Marialba
Fasolo
-
- Candore
-
- Sincerità
bambina,
- cammini sul
filo dell'innocenza.
- Quando
scoprirai il gomitolo,
- piangerai
un'assenza.
-
-
-
- Verba
manent
-
- Parole
tintinnanti,
- si
allargano in cerchi concentrici
- nell'acqua
della vita.
- Si
avvolgono come nastri alle caviglie
- e danzano
il
- balletto
delle ore.
- Parole
gonfie di vento,
- si
rincorrono giocando
- e lasciano
il freddo addosso.
- Parole come
suoni indistinti,
- corrodo i
nervi, avvelenando
- silenziose
la mente.
- Macigni di
parole o appena un
- sussurro si
beffeggiano della
- solitudine
cucendoci addosso
- le nostre
vite.
-
-
- La
noia
-
- Noia rossa
di rabbia
- ha sete di
sangue.
- Ha la voce
di denti che stridono,
- la forza di
un treno
- che investe
e non si ferma.
- Il livore
di un viso pallido,
- la speranza
di un corpo che muore.
- Il fare le
dà ancora più
vigore,
- cresce
all'interno e corrode ogni
organo,
- cancro
dell'anima.
- Stringe
dita affusolate sulla mia gola.
- Non
soffoco, la fagocito voluttuosa.
-
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Graziella
Gaggioli
-
-
- Rinascere
-
- Tempo amico -
nemico,
- mi riconsegni
alla Madre.
- E quando la mia
voce
- sarà
quella del mare
- o il respiro del
vento
- o lo stormire di
foglie
- nel suo grembo
sarò.
- Madre,
- tra le tue
fredde braccia
- vivrò
succhiando il latte
- delle tue
radici
- per rinascere
nuvola,
- albero o luce di
una stella.
- Frutto buono o
mediocre
- qual ero
capirò.
- Sarò. Mi
rivedrò.
-
-
|
- Maria
Lucia Ghitti
-
-
- Critica
d'arte
-
- Hai chiesto a
me
- Di scrivere
parole
- Dei tuoi
lavori
- Dove il
sole
- Tramonta
- e
racconta...
- Di baci
sfiorati
- negli umidi
fiori
- di raggi
penetrati
- in folti
sentieri
- di rosso di
papaveri
- con forma e
colore
- di ali
d'amore.
- Di natura
piena
- trasuda l'arte
della tua vena.
-
-
-
- Sensazioni
-
- Sei
- come l'amore
immaginato,
- ciò che
di un uomo avrei voluto.
- Madre e
fratello
- sorella e
padre
- amico e
compagna
- d'emozioni
bambine
- e giochi
adolescenti.
- Anima
riflessa
- Senza paura
sulla pelle
- fuoco
acqua
- terra
aria.
- Complice
amante
- figlio.
- Equilibrio di
forze.
- Siamo alberi le
cui radici
- nascono e si
nutrono
- nella stessa
terra.
- Intrecciandosi.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Franco
Gollini
-
-
- Opera 4a
classificata
-
-
- I
dimenticati
-
- Amo i
dimenticati del mondo:
- il tempo che
è nemico comune
- in fretta
cancella il dolore di ieri.
- Oneste persone
vivere di lavoro
- come animali
abituati alla soma
- ho conosciuto e
subito morire
- stelle filanti
nell'oblio del mondo.
- Non applausi,
né lettere di bronzo,
- non statue
d'arte, né foglie d'alloro,
- non spazio di
storia, ma indifferenza
- farsi macchia
sul volto dei potenti.
- Qui chiamo i
dimenticati per nome
- in un brivido
musicale d'organo.
-
-
-
|
- Annamaria
Immesi Smorto
-
-
- Fantasia
-
- Faccio viaggiare
la fantasia, lenti i pensieri
fluiscono,
- si mescolano,
srotolano in sentieri nascosti della
mente,
- sinuosi
s'addentrano nei meandri dei ricordi,
- affiorano a
tratti, netti..., figure di bimba, parole, dolci
canzoni, carezze, giochi,
- lentamente si
snoda il gomitolo della vita, e...
- in un arcobaleno
colorato vedrai tutto ciò che è stato
importante,
- conservalo come
un tesoro,
- perché
è tuo,
- non te lo
toglierà mai nessuno.
- Poi, lascia pure
che la brina prenda il posto della
rugiada,
- ma tu non ti
addormentare,
- perché
con l'arcobaleno finisce la pioggia,
- torna il sereno
e comincia la primavera.
-
-
- Attimo
-
- Ti ho incontrata
e non ti ho riconosciuta,
- ti ho cercata e
mi sei sfuggita,
- ti ho stretto
finalmente tra le mani,
- e ti sei
dissolta,
- felicità.
-
-
-
- Momenti di
solitudine
-
- Un gabbiano vola
verso l'orizzonte infinito,
- la linea dei
monti accarezza il cielo
- e le onde del
mare sembrano corteggiare
- la spiaggia nel
loro ritmato messaggio.
- Solitudine.
- Preziosa,
triste, amata, odiata,
- non sempre
benvenuta, mi accorgo che,
- a volte, ti
assaporo come un frutto proibito.
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
- Biagia
La Foresta
-
-
- Una foto d'altri
tempi
-
- Della tua folta
chioma
- ne andavi
orgogliosa e si vedeva,
- gentil
fanciulla.
- Bella, folta,
scendeva morbidamente
- sulle spalle: li
copriva.
- Leggiadra come una
campanula,
- col capo chino te
ne andavi
- cercando d'ignorare
l'attenzione
- che al tuo passar
destavi nella
- gente.
- Andavi a capo
chino: altri tempi.
- Allora l'occhio
godeva nell'ammirare
- tante cose
belle,
- nella loro
semplicità, senza artefatti.
- Sognando il grande
amore te ne
- andavi,
- non osando alzar lo
sguardo
- quasi vergognosa
della tua bellezza.
- O bella
giovanetta!
- Ormai più
non c'è la fanciullezza.
- il grande amore non
aspetti più.
- Qua e là
qualche capello bianco
- ci dice del tempo
ch'è passato.
- Sul tuo bel
volto
- un velo di
malinconia,
- tutto il resto
è volato via.
- Solo nel cuore
restano i ricordi
- di quel tempo della
tua bella età
- che non esiste
più.
- Di quella foto,
meravigliosa chioma,
- resta
soltanto:
- una splendida foto
in nero e bianco.
-
-
-
-
-
|
- Paolo
La Torre
-
-
- Amicizia
-
- Stringersi la
mano
- quando ci si
ritrova:
- confessare
un'angoscia
- ad un volto
sorridente.
- Camminare con le
mani strette
- In piazza del
Duomo a Milano;
- osservare il
cielo azzurro
- e sognare
insieme.
- Parlare dei
genitori,
- piangere,
sorridere,
- chiamarsi per
nome.
- Darsi un
bacio.
-
-
-
- Il mio
amore
-
- Il mio
amore
- sospinto da tuo
candore
- è colmo
d'ardore.
- Oso, come un
sognatore,
- dirti parole da
cantore,
- che aprano il
tuo cuore.
- Lentamente
osserva il cielo
- unisci le tue
mani e
- chiama una
stella che
- incantando il
volto del tuo sogno
- ami te con una
carezza.
-
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Teresa
Magliano
-
-
- Alta
marea
-
- Il mare è
in tempesta.
- Le onde
spumose
- giungono fino a
me rabbiose,
- quasi voglian
dire:
-
- «corri, va
via,
- qui non
c'è posto per te,
- le tue lagrime e
i tuoi lamenti.
- Vedi,
- son tutti felici
e sereni
- questi
amanti».
-
- «Oh, no,
mare,
- ascolta, non mi
scacciare via:
- anch'io venni
qui una volta,
- felice,
- col cuore gonfio
di gioia.
- Sì era
con me
- il mio
amore
- che mi
riscaldava
- stringendomi
forte a sé.
- Ora son sola e
non vorrei
- andar
via.
- Oh, mare, vieni
più dolcemente
- a me
vicino,
- accarezzami,
- sii come
rugiada
- per le mie
labbra inaridite;
- lasciami
illudere
- e
sognare
- un caldo bacio
d'amore».
-
-
-
-
-
|
- Alessandra
Maltoni
-
- Semplice
-
- Semplice
è la lettura
- che scorre
veloce,
- Semplice
è un sorriso o un
- saluto
spontaneo,
- Semplice
è il silenzio della notte
- che accompagna
il sonno.
- Semplice fu il
primo bacio
- che ti
donai.
-
- (settembre
2000)
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- A mio babbo,
Ivo
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- Ti ricordo con
dolcezza.
- Lontano nel
tempo si perde il mio pensiero
- di quei
giorni,
- oggi
assenti.
- Allora, io non
sapevo di essere felice
- perché
c'eri tu.
- Ieri la sorte ha
inaridito il mio cuore
- portandoti
via.
- Oggi vivo nel
sogno del ricordo,
- nell'illusione
di poter sentire i tuoi passi,
- di udire la tua
voce, nella
- speranza
vana
- di abbracciarti
ancora...
- Adesso
custodisco con amore le tue rose:
- vivono e
crescono sul mio balcone.
- Ogni mattina
osservo con tenerezza
- i tuoi
fiori:
- è tutto
ciò che mi rimane di te.
- Fra l'azzurro
del mare e il verde
- della pineta, tu
riposi,
- io vago spesso
in questi luoghi
- a te
cari
- per incontrare i
tuoi vivaci
- occhi
verdi
- che non trovo
più.
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- (13/05/1994)
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ALL'INDICE
|
- Concetta
Massaro
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-
- Il vento gelido
della sera
-
- Il viso
rigato dagli anni è un film di una vita
d'affanni,
- arricchita
d'esperienza, d'umana pazienza.
- Il tempo
è una piccola frazione
- svanisce in
un momento ed è subito
tormento.
- Sospiri
vecchia dalle fragili fronde
imbiancate,
- di foglie
mosse solo dal vento,
- vorresti
correre per tornare indietro nei fitti viali della
ragione,
- verso il
sentiero che ti porti all'amore
vero
- ed
abbracciare infine il coraggio per combattere
quell'oltraggio,
- verso
l'autostrada della vita,
- attraverso
luoghi ahimè sconosciuti,
- rimpiangendo
attimi ormai perduti.
- Fu quel
tenace amore la radice del
dolore,
- un sogno
svanito nel nulla, giorni belli d'ingenua
fanciulla,
- triste e
sola è andata viva la primavera lasciando il
vento gelido della sera.
- Ti rivedi
madre sconsolata e donna non
appagata,
- memorie
d'infelice donna, di una vita perduta e mai
vissuta.
- Piccola...
fragile donna ti senti sciocca
- perché
non sai tenere a freno la bocca,
- ormai
restano a fati compagnia fulgidi
pensieri
- nati da
passati desideri.
- Non ti
rimane allora che pazientemente
aspettare
- perché
il viaggio sta per cominciare.
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-
- Adriana
Moretto
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-
- Inversioni
-
- Restituiti
- carezze e
baci,
- a cullar sogni
sospesi.
- Adulta
- ho curato
te
- ginocchia
sbucciate
- per instabili
cadute.
- Ti
rendo
- in questo letto
d'ospedale
- che ti
accoglie
- solo ed
indifeso,
- padre
mio,
- quel che tu
facesti
- in culla a
me,
- figlia
tua,
- con lo stesso
amore
- in direzioni
opposte.
- Inversioni di
ruoli
- nella ruota della
vita:
- il viaggio
prosegua
- per entrambi, senza
confini,
- fino al prossimo
incontro.
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Serena
Panaro
-
-
- Sogni e
fiabe
-
- Ti
racconterò una storia
- passeggiando
- sotto a
rami giunti
- in
primavera.
- Ti
parlerò di fate
- e castelli
incantati
- quando,
- seduta
sulle mia ginocchia,
- sognerai un
mondo
- fatto di
sorrisi
- e
parole.
- Esisteranno
leggende
- e
magie
- solo per
noi,
- che
cercheremo
- nelle notti
d'estate
- oltre una
finestra.
- Ti
addormenterai
- al sussurro
di una fiaba,
- adagiata
sul mio letto
- e prenderai
la mia mano
- come
cuscino
- con il
sorriso sulle labbra.
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|
- Cristiano
Parafioriti
-
- Opera
Segnalata dalla Giuria
-
- Il rivo
mio
-
- Scorse le
mie memorie
- fan come un
ruscello d'acqua limpida
- che scende
giù
- p'un
sentiero vivace, bisbigliando
parole
- che tu odi
stupita
- ma che mai
più, come me,
- risaliranno
il letto che l'accoglie, che ci
avvolge.
- Così
il rivo mio scende a valle
- e
precipitevole zizzaga tra boschi
- che non
rivedrà quando,
- men
allegro, borghese,
- segnerà
il passo
- tra le
larghe sponde d'una pianura
eguale
- e la
morirà tra i mari men
chiari.
-
- Ma questo
divenire
- anche me
trascina al piano
- lontano dal
mio ego
- che si
distacca e si dirada
- e come il
naufrago tende la mano alla nave
annegata
- e la vede
scomparire tra l'onde voraci,
- parimenti
s'affosca
- il
pargoletto sognare
- ch'era
presente,
- ch'ora
è ricordo.
- Ma se non
può quell'acqua
- risalire 'l
monte,
- né
io e né tu,
- giovinezza,
- torneremo
alla sorgente.
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Emanuela
Pavone
-
-
- Donna come
sei
-
- È
sera inoltrata,
- è
silenzio intorno e buio...
- buio... tra
zone di campagna...
- accanto a
me tu... di fronte ai miei occhi il tuo
viso,
- viso di
donna, nella penombra...
- le labbra,
gli occhi... gli zigomi,
- il volto
della mia donna...
- dentro me
un esplodere d'emozioni
- non
può essere bloccato,
- dentro me
il desiderio di te, donna,
- sempre
più forte, lo sento...
- lo sento
come la cosa più folle, sensuale,
animale...
- intellettuale...
e ti bacio... ti ribacio...
- mentre
freme il mio essere donna che si riscontra nel
tuo...
- sento dal
più profondo di poter amare
te,
- solo te,
donna come sei.
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|
- Eva
Polli
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- Energico
- Spumeggiante come
l'acqua,
- l'uomo
moderno
- infranto il muro
del mille e non più mille,
- si trascina
senz'anima nel massimo frastuono cromatico e tonale
della sue epopea.
- Come l'acqua, segue
dapprima l'argine avito,
- asseconda letti e
briglie ma non dura a lungo.
- Adattarsi a seguire
un filone incerto che mette in moto incontenibili
emozioni?
- "Acqua
docet"
- è meglio
lasciarsi andare all'irruzione cieca
- entro cui
sfracellare la propria identità.
- I "cavalloni" un
tempo eran onde di acqua tumultuose
- con cui ingaggiare
la sfida di un bel gioco.
- Oggi, nel vortice,
viene annullato il tempo
- per far sì
che l'emozione decolori
- come una traccia,
un'ombra da inghiottire.
- Grazie
- "dolci chiare e
fresche acque",
- per aver suggerito
il dubbio di voler cercare l'ancora di
un'anima.
- Ora
però
- tolte le
briglie
- l'uomo,
l'acqua...
- È di nuovo
il caos
- tutti
soli
- alla ricerca
dell'identità perduta.
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Alessandra
Prete
-
-
- Il battello
ebbro
-
- Resiste sbattuto
tra le rupi,
- nessun'onda lo
sommerge, e se si piega si rialza,
- ma corre senza
meta, veleggia senza scopo,
- e affronta la
tempesta per inerzia.
- Come il battello,
veleggio nella vita.
- Quando tutto
è sbagliato, e niente ha un vero
senso.
- Quando soffro e
quando piango, e sono triste e non so
perché.
- Quando fa buio
oltre la finestra,
- e la vita è
fuori la finestra, e io la guardo dietro un
velo.
- Quando la notte
è lunga come il giorno, e il giorno è
senza luce,
- e il cuore batte
solo perché deve...
- Come un battello
ebbro
- Lascio che sia la
strada a portarmi dove vuole.
- Dove le strade non
hanno nome,
- e si sente forte il
profumo del vento.
- Dove sono chi sono
davvero,
- e dove i buoni
stanno con i buoni,
- e la vita ha con
sé la dolcezza, e insieme la
malinconia,
- dei fiori di
ciliegio in un campo a primavera.
- Dove la musica mi
accarezza lo sguardo, perché pervade
l'aria,
- e ogni momento
porta con sé la sua canzone.
- Dove non esistono
perché, perché tutto è già
spiegato,
- e dove non si
cresce mai, perché il passato torna
sempre.
- Dove non esiste il
male, perché la forza grande è quella
del perdono,
- e dove puoi dare un
nome ad ogni stella,
- e puoi afferrarla
con la mano perché ti faccia luce
- e quando hai perso
la tua strada, e la luna la coprono le
nubi.
- Dove le cascate
sono fatte di pioggia, e la nebbia è di
zucchero filato.
- Dove puoi essere un
bimbo, se lo vuoi,
- se chiudi gli occhi
vedi qualcuno che non c'è.
- Ma il battello
ebbro
- Non può
vivere in eterno, è infelice e ha vita
breve,
- però
è capace di sognare.
- Ma se la vita
è un sonno, e l'amore ne è il
sogno...
- Chi può dire
quale sia la vita vera?
-
-
-
-
|
- Mariagabriella
Ridolfi
-
-
- C'era una volta...
prima del mobbing
-
- Bambina
mia, amica mia,
- non ti
racconto favole stasera,
- ma di una
scatola nera
- nascosta
nell'angolo recondito di un cuore
- che, per
tante ore,
- ha sofferto
e pianto
- senza
nessuno accanto.
- Una
filastrocca, oggi, ti narro,
- e, forse,
solo tu puoi capir ciò di cui
parlo.
- Sibila il
vento,
- soffia su
un volto spento
- bagnato da
gocce
- che non
sono pioggia.
- Corre il
tempo e porta via, nel contempo,
- speranze,
illusioni e pure delusioni.
- L'età
è matura - non quella di una bimba
immatura
- come
vogliono molti che non sanno
niente
- eppure
etichettano come fa la "piccola" gente
-
- Una giovane
genio non mi sento io
- seppur mi
accorgo della mia
diversità
- dovuta,
forse, a eccesso di
sensibilità.
- Se genio io
fossi - come altri dicono - troverei il
modo
- di fare un
nodo
- che mai
più aprisse quella scatola
nera
- dove ho
nascosto il dolore sgorgato da due anni di carriera
fiera,
- sebbene
poco compresa e molto vilipesa
- anche da
chi, e tu sai chi,
- diceva di
voler bene, invece si è comportato come fan le
iene.
- "C'era una
volta, ora nella nebbia avvolta,
- quell'umanità,
che, con magnanimità,
- sapeva
apprezzare e anche un po'
amare..."
- La pioggia
scende giù, la notte avanza sempre
più:
- una luce
lontana appare che una cerniera
pare
- tra
l'età tua e la mia
- mentre il
tempo vola via...
-
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-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Patrizia
Riscica
-
- Opera Segnalata
dalla Giuria
-
- Ab imis
-
- Accarezzo il bordo
del nulla
- e poi spogliata
d'angoscia scendo
- lenta (ma
determinata) dentro le sue caverne.
- Cerco l'anima
dell'universo.
- A volte mi convinco
di (ri)conoscerla
- anche se non riesco
a toccarla,
- ma posso scendere
ancora più giù:
- so di essere
vicina,
- so che non
arriverò mai.
- Cosa potrei
trovare?
-
- Il tuo profilo
dipinto nel cielo
- il tuo profilo
disperso nel buio
- la tua voce ornata
di parole delicate
- la tua voce vestita
di metallo gelido
- il silenzio umido
della notte
- il mio desiderio
che si confessa
- le mie paure che
trovano finalmente un grido.
- Un ruzzolone della
mente nel vuoto
- un burrone senza
rocce, senza schianti
- senza sangue e ossa
rotte
- un passaggio dolce
e leggero
- di un volo libero
da ali.
-
- Poi, proprio quando
si stanno frantumando
- in piccoli pezzi
tutti i pensieri,
- un ritorno
improvviso, inevitabile.
- Così
(ri)scopro ancora parole
- che consolano,
perché da sempre pronunciate.
- Parole con i
significati di tutti,
- accettate, amate,
ripetute, comuni
- perché
(ri)conosciute.
- Allora mi cola una
lacrima in gola
- perché so
che in ogni parola c'è un canto.
-
-
-
|
- Linda
Rubino
-
-
- La
farfalla
-
- Splendido
Guerriero
- Dalle armi
sconosciute...
- Combatti il
mondo intero
- Per le
anime perdute...
- Ignori che,
in fondo al tuo cuore
- C'è
tutta la mia vita!
- Né
mai saprai il mio ardore
- Per questa
follia infinita...
- Continuerò
la mia strada
- In un volo
di farfalla...
- Brucerò
le mie ali
- Al fuoco
del "sempre" e del "mai"
- ... Tua
Butterfly.
-
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Nadia
Santangelo
-
-
- Litanie
notturne
-
- Litanie
notturne
- magie delle
ombre
- profumi che il
giorno nasconde.
- Danzo con Dioniso
una sensuale
- e strisciante danza
macabra.
- Voci antiche
diventano canto.
- Il sangue diventa
vino.
- Alchimia
maledetta.
- Lo specchio non mi
rispecchia.
- Il mio io è
finalmente fuggito
- dalla sua cassa
funebre.
- Gli idioti
vedono
- ciò che fa
loro comodo.
- Microbi
striscianti
- di realtà
apparenti.
- La dimensione
vera
- risiede nell'attimo
effimero
- che ci fa sentire
vivi.
- Stadio
dell'inconoscibile
- gnoseologia del
nulla
- ex nihilo
nihil
- dall'io
l'oblio
- dall'oblio il
desio
- il desiderio
conduce all'ignota porta
- al confine che
divide superficialità e spessore
- Un vortice
interiore di
- Estetica
- Vibrazione
- Intelligenza
- Ardore
- Penetrazione
- Buco
dell'anima
- Dispersione
dell'io
- Narcisismo e
Oblio.
-
|
- Giovanni
Scatamacchia
-
-
- L'ultimo
ricordo
-
- Solo, nella mia
solitudine
- rimango a guardare
gli eventi miei
- che passando
nutrono i miei pensieri
- e quando il tempo,
lontani ormai li rende
- mi nutro del vuoto
che rimane
- rendendo vana la
mia esistenza
- e nulli i sogni che
in piedi la reggevano.
- Lontano è
ormai il passato
- cieco è reso
il mio futuro
- e mi ritrovo chiuso
nel tunnel
- del vivere
presente
- dove il tempo pian
piano
- consuma l'immagine
della mia esistenza.
-
-
-
- Il
poeta
-
- Nell'essenza di
ciò che sono
- figuro solo per
metà,
- l'altra, dormiente
e paurosa di realtà,
- l'ha uccisa, chi
destando il mio genio,
- ha cancellato la
poesia.
-
-
-
- L'immagine
-
- Di fronte
all'albero della bellezza
- a fianco al lago
della vergogna,
- la luce, che
illumina quello che tu vedi,
- rimarca le mie mani
sporche di rimorsi
- ma l'adagiarsi di
una foglia su di me
- come una mano che
consola
- attrae lo sguardo
dell'orgoglio mio,
- che sorpreso,
osservava dalle rive di quel lago.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Antonio
Semprini
-
-
-
- Solitudine
-
- La solitudine
è fatta di silenzio
- che ti lascia
compagni i tuoi pensieri
- e ti fa sentire i
rumori dei ricordi.
-
- È una casa
vuota ove non s'odon parole
- e da cui si vedon
altre case lontane e mute
- in mezzo alla
campagna che dorme sotto il sole
- di fronte al gran
deserto del mare calmo.
-
- È sentire
solo il respiro leggero del vento
- o ascoltare la
languida risacca
- del mare tranquillo
di sotto.
-
- È anche
fissar con lo sguardo
- una luce
lontana
- nel buio assoluto
della notte.
-
-
|
- Stefano
Tonelli
-
-
- A Maria
Callas
-
- Divina
Incantatrice,
- m'hai appreso la
malizia di Rosina,
- lo schiudersi
all'amore di Mimì,
- l'intimo tenero
ottimismo di Amina
- e di Lauretta le
leggiadre ansie del cuore.
-
- Mi hai elevato alla
Luna cristallina
- E alle profonde
passioni di Norma,
- ho vissuto la
febbrile consunzione
- di amore e morte
della tua Violetta
- e l'augusto dolore
di Anna Bolena.
-
- Negli ultimi anni
una registrazione
- ti ha colta provare
e riprovare,
- accompagnandoti al
piano
- la famosa aria di
Beethoven.
- Piangevi, su parole
di Metastasio:
- "... tu lo sai
bell'idol mio
- di te priva che
farò...
- io d'affanno
morirò!
- Dite voi se in
tanto affanno
- non son degna di
pietà".
-
- Declamavi il tuo
prossimo futuro:
- la morte ha spento
il tuo canto terreno.
- Sei spirata - sola
-
- in un giorno di
settembre a Parigi.
-
- Certo, ora stai
cantando - come dubitarne? -
- anche lassù,
mai paga di te stessa,
- insegnando la tua
arte ai cori angelici,
- maestra severa nel
servire la musica.
-
-
-
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Anna
Maria Zanchetta
-
- Autunno
-
- Foglie che
cadono,
- prati
ingialliti,
- aliti di vita che
se ne vanno!
- È arrivato
l'autunno!
- La terra si prepara
al riposo.
- Una lunga
notte,
- in attesa della
nuova primavera!
- E noi, che passata
la nostra estate,
- aspettiamo il
tramonto,
- fiduciosi,
alfine
- che la nuova
primavera
- illumini a lungo la
nostra sera!
-
-
-
- Acqua
-
- Acqua di vita,
nettare avaro,
- nel tuo ignaro
scendere
- a volte, tutto
travolgi!
-
- Altrove, lesini
goccia, goccia!
- Uomini assetati che
solcano i mari,
- uomini arrabbiati
che spalano fango,
- perché?
Perché nel tuo vagare,
- o pioggia
benedetta
- non dividi l'opera
tua?
- Perché
scendi,
- ignara del tuo
destino?
-
-
-
- Il
tempo
-
- Il tempo ci prende
per mano,
- ci guida
sull'impervio sentiero.
-
- Un lungo
cammino
- percorso con
alterne fortune.
- Dal primo alito di
vita,
- quando ancora
lontano è il tramonto,
- il tempo che passa
giocondo
- tracci d'ognuno il
destino!
-
|
- Paolo
Carniello
-
- Presidente della
Giuria del Premio
-
-
-
-
-
-
-
- Vagabondo
-
- Infreddolito e
curvo
- sulla panca
stai
- con la
dignità del povero
- a raccogliere i
tatuaggi del tempo,
- mentre tepide
lacrime bagnano
- le tristi pagine
della tua superba vita
- ed in questo folle
peregrinare
- vaghi randagio,
pazzo e solo
- trascinando
l'incompiuta esistenza
- colma di semplici
cose.
- La palla di
fuoco
- oltre la valle
muore
- ma tu rimarrai
ancora qui,
- curvo sul trono
della libertà.
-
-
-
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-
TORNA
ALL'INDICE
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|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100
|
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-
RISULTATI
DEI CONCORSI
- RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA DEL
CLUB
E-Mail: concorsi@club.it
-
- Agg.
25-10-2005
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