Risultati
di concorsi
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- Undicesima
edizione Premio Letterario Internazionale
Il Club dei Poeti 2006
La giuria della decima edizione del Premio Letterario
Internazionale Il Club dei Poeti 2006 presieduta per la
poesia da Gianmario Lucini e per la narrativa da
Massimo Barile, dopo l'analisi delle numerose
opere pervenute ha stilato la seguente classifica
finale:
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- Classifica
Sezione Poesia:
-
- Opera 1^
classificata "la prima
sigaretta..." di Rosaria Sgroia, Eboli
(SA). Vince
Targa Club dei Poeti - Pubblicazione di un libro di 32
pagine di cui le verranno assegnate 100 copie gratuite -
Attestato - Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori e su Internet
www.club.it
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- Opera 2^
classificata "Uomini veri" di Domenica
Sammaritano, Piacenza. Vince Pubblicazione di un
quaderno autocopertinato di 32 pagine di cui gli verranno
assegnate 100 copie gratuite - Attestato - Pubblicazione
del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e
su Internet www.club.it
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- Opera 3^
classificata "Accade che incontro..." di Claudio
Martini, Creazzo (VI). Vince Pubblicazione di un
quaderno autocopertinato di 32 pagine di cui gli verranno
assegnate 100 copie gratuite - Attestato - Pubblicazione
del testo premiato sulla rivista Il Club degli autori e
su Internet www.club.it
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-
- Opera 4^
classificata "Un uomo e i
suoi passi" di Andrea Palazzo, Contigliano (RI).
- Opera 5^ classificata
"Gelsomino..." di Chiara Ferrara,
Verona.
- Opera 6^ classificata "Il mare"
di Nino Russo, Gravina di
Catanai.
- Opera 7^ classificata "Laude" di
Mario Vecchione, Napoli.
- Opera 8^ classificata "Memoria
sulla punta della sedia" di Elena Chiesa,
Roma.
- Opera 9^ classificata "Senza
bandiere" di Mirco Ongaro, Tolmezzo
(UD).
- Opera 10^ classificata "Randagio
Campana" di Massimo D'Arcangelo,
Siena.
-
-
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- Dal 4° al
10° classificati vincono Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su Internet per un anno - 50
copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio
libro con l'editrice Montedit.
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- Opere Segnalate
dalla Giuria con Attestato di merito:
-
- Sono quelli
di Giuseppe Di Taranto, Terranova di Pollino
(PZ).
- Il
principe di Matteo Pugliares, Modica (RG)
- Non
chiudere mai di Giuseppe Laurora, Trani (BA).
- Un'eco
lontana di Riccardo Gasperina, Brunico
(BZ).
- Piccola
vita di Maria Cristina Bressan,
Milano.
- Tramonto a
Venezia di Ambrogina Sirtori, Carate Brianza
(MI).
- Nudità
di Pellegrino Iannaccone, Bologna.
- Parole
di Filomena Stanziale, Roma.
- Intrecci
di parole di Giacomo Fumarolo,
Milano.
- Il volto
della cenere di Samuel Zarantonello, Baone
(PD).
-
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- CLASSIFICA
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- Sezione
Narrativa:
-
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- Opera 1^
classificata: "Capodanno a Berlino" di Stefano
Colnaghi, Fara Gera d'Adda (BG).
Questa la motivazione della Giuria: Stefano
Colnaghi grazie alla sua scrittura precisa, puntuale e
sempre attenta a rendere al meglio l'atmosfera d'una
Berlino nel giorno di capodanno, riesce ad affascinare
tra struggenti ricordi di tramonti berlinesi, il
caffè Balzac, Alexander Platz e la Porta di
Brandeburgo illuminata da fasci di luce e, al contempo,
il pensiero struggente del protagonista che ricorda la
moglie, appena scomparsa, unito allo sconforto di non
aver fatto in tempo ad accompagnarla in quel luogo tanto
amato. E quel sentirsi felice tra gente sconosciuta e tra
i fuochi celesti d'un augurio per il nuovo anno, pare
preannunciare che il domani può ancora regalare un
nuovo entusiasmo e un po' di gioia di vivere. Ecco allora
che si snoda in modo convincente ed affabulante il
resoconto d'un capodanno berlinese d'un uomo che, ormai a
più di settantanni, si ritrova a ripensare agli
anni passati nei quali chissà quante volte s'era
rirpomesso di ritornare a visitare, anzi a vivere, la sua
città. Ed ora, inebriarsi di quell'emozione,
è forse il coronamento dell'ultimo sogno d'un
uomo. Massimo Barile
Vince
Targa Club dei Poeti - Pubblicazione di un libro di 32
pagine di cui gli verranno assegnate 100 copie gratuite -
Attestato - Pubblicazione del testo premiato sulla
rivista Il Club degli autori e su Internet
www.club.it
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- Opera 2^
classificata "La sua ultima sigaretta" di Antonello
Antinolfi, Milano.
Questa la motivazione della Giuria: L'ultima
fatidica sigaretta si consuma in un dialogo interiore del
protagonista che è alla ricerca d'un senso, che
deve fare i conti con le sensazioni confuse d'un uomo in
conflitto con se stesso. "Tutto finisce in cenere", siamo
d'accordo, ma come i nostri ricordi, la vita può
diventare un sogno e noi ritrovarci immobili, tra uno
sguardo dal finestrino e il baratro. Implacabilmente la
sigaretta, millimetro dopo millimetro, si consuma come i
pensieri che scorrono veloci e svaniscono: non rimangono
che percezioni, intuizioni, fulminee decisioni, lampi di
razionalità. Alla fine, non interessano più
le risposte, le soluzioni non hanno più
importanza, cercare o trovare non fa più
differenza. Occorre solo un'altra sigaretta mentre si
scrive un racconto fatto di sequenze rapide ed efficaci
proprio come quello di Antonello Antinolfi.
Massimo Barile
- Opera 3^
classificata "Il viaggio" di Cecilia Teghini,
Sinalunga (SI).
Questa la motivazione della Giuria: Il
viaggio perfetto di chi riempie ben presto un bagaglio di
sogni, di chi si inebria delle immagini del mondo e delle
suggestioni della vita: come a ritrovarsi in un luogo
magico e poter conservare le visioni, i profumi, i
colori, i sapori, le atmosfere con la speranza che
il tempo non si porti via i ricordi. Non un viaggio
qualunque ma "il viaggio" quello in cui si colgono le
emozioni e gli incanti intorno a noi, quello in cui si
guardano le cose con occhi nuovi, con gli occhi del
cuore. A volte siamo tutti ciechi e carpire il segreto
del mondo è l'evento meraviglioso. E Cecilia
Teghini con questo racconto riesce a coglierne tutti gli
aspetti. Con spontaneità e bravura.
Massimo Barile
- Opera 4^
classificata "Ultimo dell'anno" di Sara
Bellingeri, Mantova.
Questa la motivazione della Giuria: L'ennesimo
ultimo dell'anno vissuto con la consapevolezza della
propria fatica di vivere, immersi nella solitudine e nei
ricordi che diventano assenze ppure la memoria "danza con
i sogni e il passato è una piuma di cristallo che
volteggia leggera tra le stanze del presente". Naufraghi
nella notte silenziosa, leggendo poesie tra un bicchiere
e l'altro, il televisore acceso che "borbotta" in cucina
ed uno struggente desiderio di aspettare qualcuno con cui
parlare. Le parole come nutrimento dello spirito ed una
magica voglia di avere a fianco a sè un angelo che
faccia compagnia e nel cielo solo "stelle evanescenti".
Massimo Barile
- Opera 5^
classificata "Quindici anni" di Francesca Piazza,
Avezzano (AQ).
Questa la motivazione della Giuria:
Il ricordo intriso di
tristezza di una donna che ripensa ai suoi quindici anni,
al suo amore per il mare e il sole di Siracusa e ripensa
a quel tempo quando viveva la condizione di "servetta" ma
poi quando si trovava a passeggiare era la fanciulla
più bella di tutte. In un racconto sognante
eppure denso di rassegnazione la constatazione che il
tempo dei sogni svanisce alla svelta come le illusioni
che svaniscono velocemente. Francesca Piazza rende vivi i
"brividi d'una volta al burrascoso rumoreggiare del mare
d'inverno". Con nostalgia e profonda tristezza.
Massimo Barile
- Opera 6^
classificata "Il
negozio di stoffe"
di Angela Ambrosini, Città di Castello
(PG).
Questa la motivazione della Giuria: Il
racconto di Angela Ambrosini è intriso di
atmosfere struggenti. E il ricordo della protagonista che
rivive nella sua mente, con profonda emozione, il grande
negozio di tessuti e l'anziana proprietaria con quel suo
sorriso magico. Le parole sono pervase da un sentore del
tempo andato, di recuperi memoriali, di vecchie foto, di
lenzuola amidate. La vita è veramente un lampo che
fugge via velocemente e tutto cambia. Massimo
Barile
- Opera 7^
classificata "La decima tacca" di Umberto Li Gioi,
Marsala (TP).
Questa la motivazione della Giuria:
La decima tacca"
è un racconto crudo ed amaro ben architettato
dalla mano di Umberto Li Gioi. Il protagonista uccide il
"cagnaccio" dell'arrogante vicino di casa ancor
più odiato dopo che il suo amato gatto viene
sbranato dal cagnaccio che tutte le notti abbaia
rabbioso. L'incertezza nasconde il futuro ma, a volte, il
futuro non ha senso e nemmeno il passato. Se poi
l'ambientazione della vicenda è nella città
di Sarajevo si spiega ancor più il clima di
conflitto persistente. Il labile confine tra la vita e la
morte che può cogliere in ogni momento.
Massimo Barile
- Opera 8^
classificata "L'elogio della notte", "La noia delle ore
p.m.", "L'odio del dì ordinario" di Manuela
Vincenzi, Trapani.
Questa la motivazione della Giuria:
Entusiasta elogio
della notte di Manuela Vincenti. La notte è
intima, complice, misteriosa, magica. La notte può
catapultare nella vertigine, estasiare, far naufragare
nel delirio o innalzare l'ultimo inno al cielo. La notte
è un inabissarsi nell'Io. Il continuo oltrepassare
il confine della luce. Manuela Vincenti lancia il suo
elogio nel cielo stellato. Massimo
Barile
- Opera 9^
classificata "Il
figlio di nessuno"
di Italo Schirinzi, Piombino (LI).
Questa la motivazione della Giuria: Italo
Schirinzi è efficace nel rendere l'immagine del
protagonista, Trovatello Diotallevi, il figlio di
nessuno, il ragazzo ventenne con la vocazione del teatro.
Le sue parole sono penetranti nel definire come un uomo
possa essere un indesiderato, un clandestino in questo
mondo eppure un uomo libero. Massimo
Barile
- Opera 10^
classificata "L'ultimo incontro" di Matilde
Prosperi, Caldine - Fiesole (FI).
Questa la motivazione della Giuria:
Il ricordo d'una donna
bella, dolce, elegante e con uno sguardo intenso, dopo un
anno dall'ultimo incontro eppure ancora sempre viva nella
mente del protagonista. Quell'alone di mistero che ha
stregato e l'aspetto intrigante che ha ammaliato prendono
vita nel dipanarsi della narrazione e l'intero racconto
di Matilde Prosperi è giocato tra un'immagine
realmente esistente d'una donna e l'irreale visione, il
sogno. Ma non è forse la capacità di
sognare il bene più prezioso per un artista.
Massimo Barile
-
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-
- Dal 2° al
10° classificati vincono Attestato di merito -
Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
degli autori - Pubblicazione su Internet per un anno - 50
copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio
libro con l'editrice Montedit.
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-
-
- La
premiazione si terrà a Melegnano in data da
stabilire. I premiati riceveranno l'invito a mezzo
lettera.
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- Rosaria Sgroia -
Opera 1^ classificata
-
- La
prima sigaretta della giornata,
- del
mese, dell'anno,
- un
corridoio di specchi,
- una
processione infinita di rimandi;
- l'io,
il doppio, le moltitudini.
-
- Ho
appoggiato i miei occhi sul divano
- Li ha visti,
per caso? -
- Ho
notato che piegavi il capo, mentre mi
parlavi
- e
la luce del giorno ti schiariva il
viso
- o
forse era il ricordo di noi mentre
camminavamo
- sulla
spiaggia, sotto l'ombrello.
- Ora,
però, ha smesso di piovere sull'acqua
vede
- ed
è tornato il sole.
- Fossi
felice ne sentirei il calore.
-
-
|
- Domenica
Sammaritano - Opera 2^
classificata
-
- Uomini
veri
-
- Gli
uomini forti hanno centoventitrè
denti
- E
tutti sono sani
- E
non hanno bisogno di dentista
- Li
sono da sé.
- ogni
mattina usano il filo interdentale
- E
a volte anche alla sera
- Non
si sporcano di bianco dentifricio.
- Lo
comprano.
-
- Passeggiavi
con un fuori strada per mano
- E
pensavo che fosse troppo grande
- Sei
così piccolo
- Per
quello aspettavi la carezza e non volevi
baci
- Né
tenerezza.
-
- Non
sono la tua mamma, tesoro.
- Ti
amo e basta.
-
|
- Claudio
Martini - Opera 3^
classificata
-
- Accade
che incontro il vento
- la
mattina scendendo le scale
- lo
attraverso tra il fuggi fuggi dei
gatti
- svoltato
l'angolo la quiete ritorna
- al
riparo dei rovi
- un
tempo grondante di fiori
- ora
quieto nascondiglio dei corvi
-
|
- Andrea
Palazzo - Opera 4^
classificata
-
- Un
uomo e i suoi passi
-
- è
evidente che quelle sono parole senza
fiato
- sussurrate
la sera come conchiglie di cera che si
sciolgono
- per
quanto ancora dovrò illudere me
stesso
- dietro
una tenda inutile che lascia intravedere le mie
spine?
- E
la schiena s'incurva sotto la ghigliottina di una
luce
- tra
gli applausi sinceri di un viale
alberato
- stretto e buio
come un epilogo non calcolato -
- e
le sfumature di un sorriso appeso alle circostanze dei
saluti
- ma
in ogni avvertimento del cuore c'è il rintocco di
una campana
- c'è
una carrellata di istantanee attaccate alle pareti del
cervello
- e
mentre cammino dentro la pioggia
- sopra
cadaveri di castagne
- mi
domando se sarò veramente cos' forte per declinare
l'invito dell'inverno
- e
rifugiarmi nella mia
assurdità.
-
|
- Chiara
Ferrara - Opera 5^ classificata
-
- Gelsomino,
- biancospino,
- erba
matta,
- case
come torri di fasto di mistero,
- mura
che respirano
- verso
un pescoso cielo;
- si
ripete un ritornello,
- non
so se saprò mitigarlo
- come
i marinai
- in
una nuvola di fumo bianco
- che
stempera il colore del cielo;
- cingere
con queste braccia la luna,
- assopirmi
- facendomi
feconda per i profumi
- di
queste isole di attesa.
- Tutto
deve ancora accadere,
- ed
io fremo
- per
questa città che trascina nel cielo.
|
- Nino
Russo - Opera 6^ classificata
-
- Il
mare
-
- s'alza
ripiega piomba
- s'alza
ancora ripiomba
- ed
è sempre
- tonante
- ed
è sempre
- fremente
- con
furia
- rabbiosa
- che
schiuma
- demente.
-
- Ma
poco nel profondo
- atarassico
giace
- in
una buia pace
- silente.
-
- Ha
di queste ironie
- nascoste
l'ineffabile
- natura
vivente
-
|
-
- Mario
Vecchione - Opera 7^
classificato
-
- Laude
-
- Il
nostro Dio non ha mani
- per
innalzare torri e cattedrali,
- non
ha strade da percorrere
- accanto
ai disperati;
- non
ha labbra per il dolore
- della
terra, perché noi
- siamo
le sue mani,
- le
sue strade,
- le
sue labbra;
- siamo
noi il Vangelo
- che
si può ancora vivere,
- l'ultima
invocazione
- per
costruire il bene,
- per
creare amore
|
- Elena
Chiesa - Opera 8^ classificata
-
- Sulla
punta della sedia
-
- Sulla
punta della sedia
- dondolo
piano
- in
una vertigine che sfiora
- la
fine di tutto
- Una
sfida sottile
- con
la gravità del fato
- un
gioco raffinato
- da
equilibrista.
-
- Presente
alla catastrofe
- Ma
completamente assente
- aspetto
paziente
- di
vedere dove cade
- questo
niente.
-
|
- Mirco Ongaro - Opera
9^ classificata
-
- Senza
bandiere
-
- Non
so se esiste un luogo
- dove
guardare all'orizzonte
- senza
vedere una bandiera.
-
- Dolce
luogo
- dove
tutto esiste e niente è
fisso,
- dove
il male e il bene
- scivolano
nella mia anima
- come
metallo fuso.
-
- Dolce
luogo che non sono.
- Neppure
io.
-
- Ma
non mi aggrego.
- Non
chiedetemi parole troppo forti
- per
pensieri che deboli strisciano sopra le
cose.
-
- Sussurra,
sulla mia bocca,
- solo
l'eco lontana dell'anarchia.
-
|
- Massimo
D'Arcangelo - Opera 10^
classificata
-
- Randagio
Campana
-
- Così
magra e stempiata la fronte.
- "Oh
sirena perché non torni dal
mare
- alla
fonte?". La luna non può
levare
- il
suo argento. Le parole violente
-
- anelano
al vento "Sibila io muoio
- per
questo nostro amore io muoio
- per
le nostre rose sfiorite che nel
foglio
- di
una poesia si fanno vive. Io muoio."
-
- Non
può finire stavolta. Un cane
randagio
- rinchiuso
che grida e masturba il suo sesso,
- che
legge giornali e scappa a gattoni
dimesso
- agli
abbagli elettrici che danno dolore.
Randagio
-
- dai
piedi ai pensieri. Campana randagio che
muore
- e
prende in giro se stesso e il dolore al
cuore
- inflitto
da un amore straziante abbandonato negli
occhi
- levati
di una donna che invecchia di porta in porta tra
mucchi
- di
carte, di arte e passioni contorte.
-
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