LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Franca Giovanna Carta
È nata il 25 dicembre 1965 a Königsberg (Fe). Ha conseguito il diploma magistrale ed insegna presso una scuola per l'infanzia in terra sarda, dove vive dall'età di quattro anni. Ama i gatti. Ha effettuato vari campi estivi WWF in quanto socia. Scrive sin da bambina, ma solo nel 2002 ha trovato il coraggio di farsi conoscere. Arrivata finalista al premio letterario nazionale Parco Majella 2002 con la sua raccolta di poesie legate a tematiche ambientali. È stata selezionata per le seguenti antologie: Poeti dell'Adda 2002; Città di Monza 2002; Il Club degli autori 2002/03; Il Club dei Poeti 2003.

Clicca qui per leggere l'opera inserita nell'antologia del Premio
Città di Monza 2002

 Gazzella

(Dedica per Yvonne Igehon morta a 18 anni)

 
In quell'alba pioveva fitto
luccicava l'asfalto
forse c'era la bruma...
come un velo ammantava case,
cose, persone.
Tu, giovane gazzella d'Africa
avanzavi ignara del destino,
chissà se sorridevi fra tremori di freddo
quella mattina d'inverno...
l'impatto improvviso e violento
ti ha fatto spiccare quel volo innaturale,
i tuoi sogni si sono infranti in un istante
sopra un'auto pesante.
 
Un attimo ...e sei già via... nella "Savana",
sorvoli acacie e baobab
plani su praterie assolate ed immense
ondeggi fra nuvole rosse e bianche...
cavalchi fiumi gonfi di piogge...
cento, mille colori innanzi a te,
suoni di tamburi e danze e canti...
sospinti dal vento "Harmattan"*...
 
Chi rimane piange senza più lacrime
vive il dolore che spacca il cuore,
ma tu, Gazzella, librati nel cielo
sii com'eri leggiadra e bella,
lancia semi di pace alla terra, morsa dalla guerra.
Versa dall'arcobaleno in ogni uomo
stille di fratellanza, uguaglianza, perdono.
 

*Harmattan: vento secco della Nigeria


 
Kosovo
 
Che pace è
fare la guerra?
 
Disperazione
lacrime
paura
 
Che pace é
fare la guerra?
 
Morte
odio
annientamento
culturale e fisico
 
Che pace è
fare la guerra?
 

 
Una Madre
 
Ti ho immaginato
sola
con tuo figlio tra le braccia
corpo senza vita
ad accarezzarlo
a lavarlo a vestirlo,
 
lo hai ritrovato ora...
 
Gli avrai sussurrato
dolci parole
come se lui potesse udirti
mentre lacrime amare
ti rigavano il volto
stanco e pallido.
 
Un dolore devastante
senza suoni nè tempo
si sarà aperto un varco nel tuo cuore,
un vortice vuoto insondabile
con un terribile silenzio.....
 
e il resto della vita
non basterà..
per imparare a vivere
sapendo
che lui non tornerà..
 
perchè un figlio
si ama per sempre.
 

 
FOGLIE
 
Pioppi con foglie tremule
che danzanti e festose
si muovono nell'aere
accarezzate dal vento.
 
Con un luccichio
brillano al sole
dinamiche saltellano
con giochi di colore
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Agg. 29-10-2003