LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Giulio Mudu
Autodidatta, è nato il 5 febbraio 1936 a Ussana (Ca), dove attualmente risiede.
Scrive da sempre, limitatamente a quei brevi spazi di tempo che la sua professione di agricoltore gli concede. Solo da pochi anni partecipa a concorsi letterari, ottenendo incoraggianti risultati: segnalato al premio letterario «Città di Corciano» (Pg) nel 1994; menzioni speciali al premio letterario «Città di Dolianova» del 1994, al premio «Gabriele D'Annunzio» Pescara 1995 e 1996 e finalista al premio «Città di Panicarola» (Pg) del 1995.
Ha ottenuto altresì una menzione speciale al premio di poesia e narrativa «Surrentinum» Patti (Me) e si è segnalato al premio letterario «Città di Melegnano» (Mi) nel 1997; vincitore ex aequo del concorso letterario «Il Colosseo d'oro» Roma con il libro «Pensieri» e si è classificato al secondo posto al premio letterario «Surrentinum» Patti (Me) nel 1998.
Alcune sue poesie sono state inserite su Internet e altre nelle varie antologie dei premi.
 
 
Giulio Mudu è stato inserito nell'antologia del premio letterario Città di Melegnano 1997, clicca qui per leggere l'opera.
 
Giulio Mudu è stato inserito nell'antologia del premio letterario Antologia del premio letterario Ottavio Nipoti 1997, clicca qui per leggere l'opera.
 
Giulio Mudu è stato inserito Antologia del premio letterario Il Club dei Poeti 1998
 
Inserito nell'antologia Fonopoli parole in movimento 1998.
 
 
 
Giulio Mudu è stato inserito nell'antologia del premio letterario Il Club dei Poeti con la seguente poesia:
 
 
 
 
 
Amica poesia
 
Vieni, per una volta usciremo dal seminato.
Abbandonati i consueti campi di grano
e il verde intenso dell'ulivo
che ombreggia la generosa vite,
penetrati furtivamente nel regno dell'irreale,
vedremo finalmente prendere forma
tutti i nostri sogni sinora proibiti
e alle magiche note dell'illusione
daremo fiato a canti spensierati.
Ci inebrieremo fino alle ossa
di tutto l'agognato che da sempre ci sfugge
e scioglieremo il mistero e le ombre
che ci affliggono l'anima;
vivremo fuori dal tempo
la magica avventura
e armati delle ali di Icaro
sorvoleremo paesaggi incontaminati
finché i raggi infuocati della realtà
scioglieranno la cera dell'illusione
e noi, ripiombati fra gli incubi di sempre,
schiavi d'amore e succubi dei sensi,
tenteremo ancora le catene con il tuo grido,
mentre l'anima ferita,
alla tua voce che sale all'infinito
si inebrierà di dolce melodia.
Fra i sapori brucianti della vita,
solo tu, ancora, mi sarai di conforto,
amica poesia.
 
 

La Creazione

 
Quando il mondo-universo era nel caos,
avvolto da tenebre di morte
il Buon Dio, in un atto del Suo Amore,
diede luce e ordine al creato
e a ogni cosa creata, la sua sorte.
Donò stelle alla notte
e al giorno il sole,
all'acqua spazi immensi
e i suoi confini
e alla terra, feconda d'ogni bene,
donò flora e fauna
e un ruotare di giorni e di stagioni
con un moto costante e senza fine.
E il tutto, in armonia col suo Creatore.
Poi creò l'uomo
con le sue rose e le sue spine
e gli donò una patria
dentro cui sognare;
mentre dal nulla
già si svegliava il tempo
a tremare sul destino delle cose.
La vita, che fremeva,
esplose in ogni forma
e la terra diventò un giardino
dove l'uomo versava il suo sudore,
e cresceva con il proprio dolore
sotto i colpi vibrati dai Caino.
Così, per secoli e millenni,
sotto lo sguardo vigile di Dio
e fino a che ogni cosa
tornerà al Suo Amore.
 
 
Autunno
 
L'ineluttabile scorrere del tempo
Mieti minuti, ore, giorni.
Come abiti nuovi da indossare
i mesi si susseguono ai mesi,
mutando, inesorabili, l'aspetto delle cose.
Le stagioni, come settori di un cerchio,
nel mirabile equilibrio del creato,
passano e si ripetono sempre uguali
con un moto rotatorio all'infinito.
Da un pezzo, anche l'Estate
ha smesso il suo impeccabile abito di lino
e sgravati gli onusti rami
di molti sapidi frutti,
ha ceduto il passo all'abito pesante
e al maglione di lana.
Inverno e Primavera sono là,
in paziente attesa.
Ora, sul roggio del sole occiduo,
ombre di cupe nubi presagiscono tempesta,
la tristezza delle piogge sul pacciame
che recita il suo ultimo atto
alle stagioni.
L'Autunno si diverte
a spogliare i rami del Platano e del Pioppo,
gioca col dolore delle cose
che non sanno di poter rivivere,
di appartenere ad altre primavere,
e col suo rabido ventare da Ponente
passa fischiando
fra le braccia nude dell'Olmo
il suo canto di morte apparente.
 
 
Si ribellano
 
Le stanche membra
si ribellano;
lentamente trascino
fino alle porte del silenzio
questo corpo.
Ho cresciuto il mio cuore
fra le cose della terra,
ma ora il mio sguardo
trafigge la nebbia
degli oceani,
fino a dove
acqua e cielo si fondono
e ti lasciano
con quel senso di fine
e d'infinito.
Lì, sarò solo
davanti alla mia anima,
a scrutare me stesso,
a cercare una ragione
a discolpa del fango
in cui mi nutro.
 
 
Solitudine
 
Nutrito di alberi e di foglie,
di rugiada, di greto
e di acque chete,
di secolari pioppi
e musiche d'uccelli,
ora mi appresto
a tornare alla terra;
a confluire in rivoli
di attesa,
come bocci che attendono
i germogli.
Chissà se nascerò
un'altra volta,
in altri mondi
o ad altra solitudine.
 
 
 
Amica poesia
 
Vieni, per una volta usciremo dal seminato.
Abbandonati i consueti campi di grano
e il verde intenso dell'ulivo
che ombreggia la generosa vite,
penetrati furtivamente nel regno dell'irreale,
vedremo finalmente prendere forma
tutti i nostri sogni sinora proibiti
e alle magiche note dell'illusione
daremo fiato a canti spensierati.
Ci inebrieremo fino alle ossa
di tutto l'agognato che da sempre ci sfugge
e scioglieremo il mistero e le ombre
che ci affliggono l'anima;
vivremo fuori dal tempo
la magica avventura
e armati delle ali di Icaro
sorvoleremo paesaggi incontaminati
finché i raggi infuocati della realtà
scioglieranno la cera dell'illusione
e noi, ripiombati fra gli incubi di sempre,
schiavi d'amore e succubi dei sensi,
tenteremo ancora le catene con il tuo grido,
mentre l'anima ferita,
alla tua voce che sale all'infinito
si inebrierà di dolce melodia.
Fra i sapori brucianti della vita,
solo tu, ancora, mi sarai di conforto,
amica poesia.
 

 

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Aggiornato 6 agosto 1999