LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordientiHome page di Lina Carrieri
È nata l'1 gennaio 1957 a Carosino (Ta), vive e lavora a Milano come artigiana da trent'anni. La scrittura e la poesia sono le sue grandi passioni che coltiva già fin dalle scuole elementari. Anche l'amore per la lettura, la musica e il teatro sono fondamentali nella sua vita. Spera un giorno di poter proseguire gli studi interrotti per accudire la sua grande famiglia. In questi anni ha partecipato a diversi concorsi letterari, ricevendo molti consensi e premi, tra i quali due menzioni di merito per i concorsi Oltre la vita e La più grande storia d'amore della casa editrice Tigullio Bacherontius. Più volte finalista, è anche presente con sue opere in numerose antologie.
Per leggere l'opera inserita nell'antologia del Premio Il giro d'Italia delle Poesie in Cornice 2000
- Terra di Puglia
- Modellata lì dove lo stivale
- Italia scende a punta e poi risale,
- con le sue curve e insenature
- disegnando molli e languide figure,
- lungo l'Adriatico e lo Jonio
- (uniti terra e mare come in matrimonio),
- vi sei tu, misteriosa Puglia
- ben lontana dall'alta guglia
- della Madonnina di Milano,
- a cui amichevolmente vorresti tendere la mano.
- Sei il Sud di questa Patria tempestosa,
- sei lo strascico del velo di una sposa.
- Distesa piatta e bionda per i suoi granai,
- e dolci colline delle Murge..., le navi con i marinai,
- i vecchi trulli in pietra e le masserie,
- case bianche d'Oriente per le vie.
- Il sole cocente sulle schiene spezzate,
- tra i filari di vigneti nelle campagne poco bagnate.
- Secolari ulivi benedetti,
- feste patronali con i mortaretti.
- Gustosi piatti con le orecchiette e le braciole,
- mozzarelle, vino rosso..., e dolci con le nocciole.
- Terra di Puglia (dei miei ricordi), assetata d'acqua e d'amore,
- generosa sì, ferita spesso nel cuore.
- Qualche volta chiusa e diffidente...
- con te spesso è stato (per me) come vivere in un altro Continente!
- Un gran sapore di genuinità,
- e amara, per la fatica quotidiana..., per la povertà!
- A me hai dato i natali,
- l'infanzia con gli allegri Carnevali.
- Poi mi stavi stretta, mi soffocavi...
- o almeno così credevo io, e mi lasciavi
- andare via. Ti sentivo ostile e distante,
- ma adesso, in là con gli anni sono più conciliante,
- e ho fatto la pace con te, Terra di Puglia adorata,
- lasciata sì, e nonostante i conflitti, mai dimenticata!!
Pubblicata nell'Antologia del premio letterario nazionale Città di Castellana Grotte edizione 2000 Vito De Bellis
- Le scarpette di mia madre
- Una fotografia
- di te mi ha parlato
- per anni e anni, madre mia,
- che hai ascoltato
- il mio primo vagito.
- Disperato il mio pianto
- neonato, come avessi capito
- che cotanto dolore
- era lì sulla soglia
- per rubarti al mio amore.
- Troppo breve il tuo abbraccio
- nei miei primi tre giorni di vita..., poi come foglia
- trasportata dal vento (fermo il corpo di ghiaccio),
- hai raggiunto le stelle.
- Son cresciuta sognando di te
- dei tuoi baci e carezze di pelle,
- ma ho scoperto soltanto che somigliavi più a me!
- E da quella tua foto ancora più la certezza
- che come Angelo buono mi eri sempre vicina,
- e i tuoi occhi di un'estrema bellezza
- han guardato i miei piccoli passi sin da quando bambina
- sorridevo al papà... l'allor tuo marito
- che da che eri partita, t'ha racchiusa nel suo cuore ferito.
- Molto tempo è passato, poi per uno strano destino,
- quando piangevo mio padre per il suo eterno riposo,
- io ti ho vista in un grigio mattino
- mentre ti ponevano accanto il diletto tuo sposo.
- Del tuo corpo disfatto, ormai solo polvere scura,
- come nuove ed intatte invece, le tue belle scarpette,
- con le quali sono più che sicura
- così eleganti e perfette,
- camminando su e giù per il cielo e in ogni sua via,
- di tua figlia quaggiù hai seguito il cammino.
- Con un nodo alla gola,
- affascinata, guardo quelle scarpette e mi figuro di te,
- madre mia, lassù, principessa felice di non esser più sola,
- perché Cenerentola in terra, il tuo principe ora è di nuovo con te!
- L'odore di pioggia
- Il Cielo plumbeo
- lascia cadere
- liquido vitale,
- gocce e gocce d'acqua libere!
- Nulla fermerà
- la corsa rabbiosa
- di pioggia battente,
- ma il suolo assetato
- le è grato.
- Profumo di pioggia
- si spande nei quieti giorni,
- in cui essa come carezza brava di abili mani,
- che lavano sapienti.
- Il mondo è lustro
- in un battibaleno,
- timido il sole fa capolino tra le nuvole,
- e torna inatteso, il sereno.
- L'odore di pioggia rimane nell'aria bagnata...
- Ed è balsamo per il mio animo inquieto!
Pubblicata nell'Agenda 2001 Il segreto delle fragole della casa editrice Lieto Colle Libri
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Agg. 23-05-2003