È nato a Saluzzo
l'11 giugno 1973 e ivi residente. Da circa dodici anni
scrive poesie ed è iscritto all'associazione dal
1992-'93, sempre in quel periodo aveva preso parte ad
alcuni concorsi: nel '93 al Marguerite Yourcenar e
presente nell'antologia; nel '93 La Rosa editrice e La
Rocca entrambi ideati e curati da Giuseppe Verriotto,
presente nelle due antologie; nel '93 Rupe Guidonis
5° Edizione secondo premio; nel '94 Il Pianeta
dell'Amore curato da Gilberto Paraschiva, presente
nell'antologia. Segue un periodo di silenzio, se non
qualche sporadica presenza su: Fotocopianda edita da
Primalpe e curata da Ettore Ferrero. Nel 2002, nel mese
di maggio, ha vinto il 1° premio al terzo concorso
nazionale 1° Rescountre letterario lingua d'OC Una
montagna d'emozioni per la sezione lingua italiana.
Svolge la professione di muratore e da quattro anni
è fidanzato con Sveva, "colei che sboccia di sogni
il mio cuscino, in un riempirsi crescente di lago, Lieto
vivere, Unico sguardo profondamente insieme..."
Clicca qui per leggere
l'opera inserita nell'antologia del Premio
Città
di Monza 2002
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- La
montagna
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- Altre volte sono
stata il ricordo di un uomo
- ma ogni volta
è diverso...
- e su queste mie
spalle ho vissuto e rivivo il brivido dolce,
sereno
- di una danza di
chiome...
- e la gioia
è un qualcosa comune
- come un
bimbo che corre al mattino
- e
trottola foglie spostando le
nubi...
- ...Un ramo di
sole, in rimbalzo oltre l'orlo del
greto...
- Ma ogni
volta è diverso...
- Sono stata un
silenzio, un Silenzio profondo (una sfida)
- lontano
a una voce e vicino
- al
forgiarsi di un eco...
- (un
sibilo storto, adunco)
- -Il rovo che
piange i suoi fiori, nel baratro-
- -LO SBRACCIARSI
DI UN VOLO-
Sono stata un
silenzio tradito -
- come uno sparo e
ho avuto guance di neve
nel sentire
ruscelli di rabbia corrodermi dentro
- e occhi che
salivano tronchi
- e grida
avvolte tra i rami
- e aprirmi come
se non fosse violenza, il sangue
- scoperto a
coprirsi nel rosso di ombre
- in un
cobalto di brina...
Ma ogni volta
è diverso...
... altre volte
sono stata il sudore... l'adiaccio che stempera i
corpi
... il rumore di
gomiti e mani, lo strappo dei sassi,
- il paiolo che
bolle e ribolle, la grotta del tuono,
- il riccio
dove crescono i volti, il buio che inghiotte una
luce...
- ... Ma
ogni volta è diverso...
- Altre volte sono
stata il sogno di un uomo
- e sognando,
ho sognato Lui stesso...
- ... Ma ogni
volta è diverso...
-
- Anche questo è
il mare
-
- Questo è il
mare...
- Un divaricarsi a
gesti, a cesti di grano nelle messi...
- ... sulla fine di
giugno,
- l'immacolarsi
biondo è il sapore dei soli
- nella foga,
all'imbocco dello stomaco...
- Questo
è il mare
- Quell'incerto, con
le lampade discoste, arrambate
- - la tensione
inusuale, sbatte alla guardiola dell'attesa
-
- ... Quasi uno
sbalzo dei mulini... un'impigliare nubi nel rotolarsi
azzurro...
- Questo è il
mare.
- Le scansioni, il
fascino stellatico, palmato, il soffitto.
- Le reti che
frusciano i fondali. Passeggia in
controluce.
- Vi sono pause che
s'inquietano all'essere immortali...
- Vi sono tarli,
tarme, tradizioni di costume
- che si comportano
nell'antro delle voci
- come piume nei
pavoni, boccheggiano...
- -Esiste sempre un
fattore estetico, esita sempre un fattore estatico
-
- ... Vi sono alberi,
(a volte siamo l'indossarsi) scapestrati,
- quasi riccioli alla
luna, monelli accaldati nella capienza dei
cortili...
- - il tutto
è l'in/progredire della notte
-
- Anche questo
è il mare.
- Le stagioni, (ombre
cinesi sull'ovattarsi crespo)
- le mani che
s'additano, s'inarcano
- brevi
traversate delle foreste in carne...
- ... con le colline
(un'obliato pallido)
- svestite che si
svengono in pianura...
- - l'inondarsi
al rintoccare -
- (non credo di
sapere) Il riposare tondo e gretto
- brusco delle
ciglia, (io non ci sono mai)
- è il vedersi
che si traggono, lo scompenso delle rupi,
- è il
ricacciato afono
- è uno
sbadiglio in pietra...
- L'aria tumida si
ruba alla sua forma astrusa,
- il coro dei
confini... Il corpo dei confini...
- Il fragore del
volume conserva la misura, le tracce, l'ondularsi
argenteo, chiaro-scuro reclino dei
bagliori
- - tutta la possenza
inerme dell'umano che s'include...
- LA SERA TROPPO
CHIARA SQUADRA IL CIELO A DISMISURA...
- ANCHE QUESTO
È IL MARE.
-
-
- - IETA
-
-
- Di per sempre
ricordo
- le braccia lunghe
distese della vita, l'odore di menta e
conigli,
- l'ansare delle
mani, il grappolo raccolto dei profumi,
- glicine, in
accorte primavere...
- ...Lo spasmo,
germoglio d'intenso che ne racchiude il
tuono...
- -
Ricordi Pà...
- L'Angolo, L'ANGOLO
DEL MENTO,
- GLI STRAPPI DELLA
SEDIA,
- il potere delle
chiavi.................
- ...Pà,
l'inverno che conosciamo in
primavera...............
- -
IETA...
- Lo scivolo su
pietre,
- sapone sulle
scale, l'ECO oltre lo scampolo del fiume,
- quadrato del
paese
- fatto &
sfatto di passi gentili, Urlati...
-
- Il frassino
potente
- Relega
- i colori acri
desueti della stanza
- e dentro le
fronde, l'alba
- ci chiuse
gl'occhi al domani...
-
- E un cane
(l'Univoco D'Intensi)
- ci fermava al
Suono
- L'AMORE...
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