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-
- Chi?
-
- Questa
notte
- la folla dei
desideri
- non è
più qui:
- Un bacio
rapido
- sulle
labbra
- ha lasciato
l'effimero!
-
- Il
bacio
-
- Amami!
- Quando vivrò
fra attonite
- spoglie (la fatica
di essere
- amore)
- l'agave sfiorita mi
indicherà
- l'avito
rifugio.
-
- La via
dell'amore
-
- Discoperta
l'appariscente luna
- di un'idea viene il
tuono
- alla balia di
strigoli marini.
- Diviene il passo da
lontano
- sotto il gioco del
vinogrillo
- illanguidito,
mesto
- diuturnità
di commoventi affetti.
- Sul fuggire degli
uccelli
- dalla terra alla
luna
- delle foglie,
lento
- di uve sui graticci
all'ombre
- in cannelli
d'incendi.
- Beffarda, fallace a
quel che appare
- applacidire: Un
pilastro,
- un muro, uno
scoglio, solco, filare
- all'eternità
rifrange quiete,
- la via più
breve che non si interrompe
- o devia mano e
piede.
- Ha il tuo respiro,
il torpore
- l'ebbrezza di
un'arpa eolica
- mentre prorompe in
lacrime
- l'aloe ripiegata.
Oltre,
- Rifonde olio alla
lampada
- bianca, incavata
nella tua mano
- negli occhi
repertori lessici
- fino all'ultimo
trasuda
- profondità
sparsa
- nel tremito del suo
svanire.
-
- Confessioni
-
- La di
labii
- hanno sulla
bocca
- ripiegature
sussurrate.
- Più
là, alle radici,
- posero le tue
mani
- istanti di una
donna.
- Un talento
doloroso, come
- Musa ricca di
lacrime
- quando lacera la
memoria.
- Altri
echi
- come gocce o
brividi
- tra la coppa e la
consunzione
- della tenebra in
abbandono,
- alitano virgulti
alla spiaggia
- di nuove
coincidenze.
- Passo dopo
passo
- sembrano
riflettere
- nell'ultimo
specchio d'acqua
- quell'attardarsi in
sogno
- soltanto
l'esistenza pura
- un'indebita
mescolanza,
- affinità,
trasparenze di confessioni.
-
- 3/4
d'amore
-
- Il mattino, un
grido di risveglio
- profondo, è
il suo giacere.
- Mari di rugiada
salgono
- fino all'alba
là dentro, e tutte
- le coltri
marine.
- Nenufari
s'accendono
- del suo nome: Ah!
Sole vorace.
- Come un forno
odoroso di pane
- biondo scapigliato.
-
- Ampolla
-
- Ti vedo nel vasetto
di vetro
- di varie fogge
vestita;
- di foglia
stipola
- all'angolo fra i
raggi arcobaleno.
- E il tiepido petto
calmo
- vivo in ogni
respiro
- nel cristallo
dipinto, contro
- i veleni che
già sfumavano
- dolcezze
artificiali.
-
- Affinità
-
- Nel fresco,
carnaggio, tiglioso
- la dubitanza al
morso della caparbietà
- si nutriva dei
succhi dell'amore
- allo spirito
saliva,
- allo sguardo l'alto
mare.
- Quando, levato a
perdersi
- le labbra si
arricchiscono
- si adagiano come
reciproco sì.
- Non fu mai dovizia,
di cieli
- e gigli
d'acqua
- la remissione
vagheggiata.
- Dove le notti
compassionevoli, allora
- belle e dolci che
all'ali della mente
- divini precipizi
assaporati
- cercavo d'amarti
d'amore.
- Poi che
dall'effimero sgorgherà
- ancora un'amante di
ricamo
- bòtri a
grappoli, dolci e neri
- congiunti alle
labbra ubriache.
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