- Nata a Nizza di Sicilia,
laureata in scienze biologiche, specializzanda in
Patologia Clinica. Passione primaria: scrittura creativa.
Ha scritto da sempre: poesie, racconti, prose, da poco e
cioè fine anno '97 ha deciso di partecipare ai
concorsi letterari, ottenendo sempre dei risultati
più che soddisfacenti. Ha vinto i seguenti premi:
2° premio int. Omaggio a Goldoni, Roma 1998; premio
int. M. de Cervantes, Roma 1998 con l'opera di narrativa
Solo una pagina del mio diario; premio int. Coppa d'oro
del successo, Roma 1998 con l'autorizzazione ad apporre
sui libri la fascetta di vincitore del premio;
superpremio Messico, Roma 1998; premio Merito letterario
Dante Alighieri; Superprestige Natale 1998; premio int. I
protagonisti del 1998 e Superpremio Europa delle Arti con
autorizzazione ad apporre sui libri la fascetta
"Vincitore del premio I protagonisti del 1998";
vincitrice del II premio Alessandro Manzoni e del premio
Eurotrofeo Cannes. Ha ottenuto diverse segnalazioni,
inserita in antologie a diffusione nazionale. Messaggio:
"Ognuno di noi porta dentro immense ali... per
volare".
- Ha pubblicato
nel gennaio 2001 per Montedit la raccolta di poesie
"L'ultimo volo "
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- Per
leggere la prefazione del libro " L'ultimo volo
"
- Per
leggere alcune poesie tratte dal libro "L'ultimo volo"
- Clicca
per leggere l'opera inserita nell'Antologia
del
Premio Il giro d'Italia delle Poesie in Cornice
2000
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per leggere l'opera inserita nell'Antologia Fonopoli
Parole in Movimento 1998
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per leggere la prefazione del libro "Solo una pagina del
mio diario"
- Clicca
per leggere alcune pagine del libro "Solo una pagina del
mio diario"
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Silvana Brigandi è
stata inserita nell'antologia del premio letterario
Poeti dell'Adda 1997 con le seguenti
poesie:
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Addio
innocenza
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- Tu che, bambina, tenevi il bianco
- fiore in mano,
- e fra le braccia la grazia
- e il tuo candore,
- filtravi il mondo con quegli occhi
puri,
- ed esso si mostrava ingenuo
- ed incantato.
- Note di gioia riempivano il tuo cielo,
- e teneri abbracci sedavano il respiro.
- Poi avide, precoci le carezze
- violarono i bei sogni e le speranze,
- e tinsero di nero i tuoi pensieri,
- e di fantasmi ed ombre i tuoi ricordi.
- La bambola di pezza, là sul prato
- prima verde,
- un grido e tu perdevi l'innocenza.
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- Mine
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- Offeso il corpo, umile il pensiero,
- vagano per quelle terre desolate
- dove la pace è meta sì
lontana,
- e la speranza ormai è cosa
vana.
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- Fisso il tramonto appare
all'orizzonte,
- di giorni mesi e anni sempre uguali,
- di tanto in tanto s'ode un'esplosione:
- nulla, è solo un bimbo senza
nome.
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- L'iride cieca volge all'infinito,
- e sogna interi abbracci e risa e
corse,
- claudico il vecchio, vinte le catene,
- vede in altri occhi le sue antiche
pene.
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