Home club
Concorsi
Vuoi entrare in questo elenco?
Benvenuti sulla home page di

Pierfrancesco Pompei

Nasce nel 1934 a Roma dove ha sempre vissuto e continua a vivere. Dopo aver scritto poesie negli anni del Liceo classico, interrompe pressoché del tutto la produzione durante il lavoro in banca, iniziato dopo la laurea in Legge. Uscito dalla banca, si interessa di arte contemporanea, avviando con altri due soci una galleria, che gestisce per circa tre anni. In questo periodo riprende a scrivere poesie. Attualmente, oltre ad operare nel settore artistico, coltiva l'hobby del bridge di cui è insegnante e giocatore agonista.
 

Quale 8° classificato nel concorso Marguerite Yourcenar 1996 l'autore ha vinto la pubblicazione di un quaderno di 16 pagine che è attualmente in stampa.

Questa è la versione virtuale:
Titolo dell"opera

" NEBBIA AZZURRA"

 
 
 
INVIDIA
 
Un volatile-
la mia ignoranza metropolitana
altro non sa-
picchietta il prato glabro.
 
Cosa può fare,
se non volare,esplorare,
e rischiare
la sua vita incantevole?
 
LA MAGNOLIA
 
Sono ammaliato
dalla nubile foglia di magnolia.
Quel verde intenso,rappreso,riservato
a trattenere una grande passione
che esploderà chissà,
chissà per chi.
 
CITTADINO
 
Nessun volo di falco
traccerà il cielo
nell'alba cittadina
né un muggito
ferirà di dolore il mio silenzio.
 
Il fumo acre
si posa velenoso.
 
E' biforcuto
anche il guizzo del clacson.
 
Queste ore
da passare in campagna,
tra stallatico
ed abiti accozzati,
ahimé consumo
con gli occhi fissi
e con l'olfatto spento
nei rumori oltraggiosi
delle altre vite.
 
NEBBIA AZZURRA
 
Nebbia
che vivi solo nei nostri occhi,
azzurra
o forse nera,
ché notte sei,non altro.
 
Per un istante
ci offristi l'infinito.
 
Quando la luce balenò,
svanisti.Anzi
eri già svanita.
 
COM'E' TRISTE IL TUO VOLTO
 
Com'è triste il tuo vòlto
sulla pagina scura
del rotocalco.
Per sapere chi sei
debbo quasi cercare
nella didascalia.
 
Ti ricordo mia,
allegra,cara,
come il mattino.
Ti ricordo mia,
Luminosa,cara,
Come la fantasia.
 
Com'è triste il mio vòlto
sulla pagina nera
del passato.
Per sapere chi ero
non potrò mai cercare
nella didascalia.
 
BURLESQUE
 
Sul vòlto
di smemorata bellezza
è solo quel celeste
sguardo metallico.
 
Tu non distingui
i nostri avidi occhi,
non avverti il calore
palpitante.
 
Non ti afferra il vuoto
nostro richiamo.
 
Sei sola
contro noi tutti.
 
Ma la paura è nostra.
 
MACRO'
 
Quella riva lontana
sempre più ambìta
ricorda la puttana della vita.
 
Bastava poco ad agguantarla.Eppure
ridendo,mi è sfuggita.
 
 
OGGI E' DOMENICA
 
Oggi è Domenica
c'è la partita.
 
Mangiamo in fretta
c'è la partita.
 
Porta l'ombrello
per la partita
 
ed i biglietti
per la partita.
 
Andiamo in tram
alla partita.
 
Tutti accalcati
alla partita.
 
Le formazioni
della partita
 
ed anche l'arbitro
della partita.
 
Tutti seduti
nella partita
 
poi tutti in piedi
nella partita.
 
Tempo sospeso
della partita.
 
Fiato sospeso.
E' già finita.
 
ALLO STADIO
 
Tutte le mie passioni
annodate con cura
in diciotto sezioni
di cuoio
gonfiano la tribuna
 
Un brivido a colori
rubato al cielo
inebriato di pioggia..
 
Prodigiosa cometa
nell'azione corale
e nell' odio rappreso.
 
Strisce vermiglie
tracciate dai tacchetti,
parastinchi terrosi,
calzettoni strappati.
 
Sublime elevazione
spalla su spalla
ma proditoria
la maglietta tirata
.
Non arriva
fin lassù l'avversario.
Qualcosa
deve calciare.Può
sempre scusarsi.
 
Udrà allora quel suono
magico,crasso,
solo con pochi altri.
Ma io con loro
rivivrò quelli miei.
 
Di una eterna partita.
 
PEPITO
 
Di collo pieno,le cronache diranno.
 
La tua effimera gloria
di un pomeriggio uggioso,
nell'intimo di tanti
entusiasmante.
 
Il lungo passo,il colpo
forse crudele,un fulmine.Nessuna
immagine fissata.
 
Il ricordo
darà più dimensioni.
 
Ma il bagliore
di quel gol tanto bello
te, sorprese?
 
DERBY SEGNATO
 
Ad un tratto la vita
m'ha preso in contropiede.
Fui chiamato
ad esordire in un giorno qualunque.
La divisa un po' lisa
e scolorita.
 
Una folla stranita
fuori tempo
persino con i fischi.
 
Non fu un incontro lusinghiero
.
Spesi parecchio.
In debito d'ossigeno,
frustrato
nella mia fantasia
dagli altri fischi
di quel signore in nero.
 
I miei compagni,
la parte loro narcisisti,
fuori classe
al confronto apparivano.
 
Seppi svolgere appena
un compitino senza sbavature
correndo sulla fascia,
ormai anelando
quel trillo prolungato
che a tutte le paure
ponesse fine.
 
Tempi supplementari
non ci saranno.
 
PADRE E FIGLIO
 
Destino fu.
Preferito tra i tanti
che mai vivranno,
io per sfiorare
questa garza turchina di tempo,
questi suoni sottili
che non saranno memoria
ma esistenza.
 
Come di un dio.
 
Due vite dovrò vivere.
Di lui
che non ho avuto animo di accogliere
in un mondo che vuole rifiutare
anche la pioggia non prevista
anche i colori
senza sonoro.
 
(Quegli occhi spalancati sull'orrore.
Non potere artigliare l'abbagliante
chiarore della vita.
Perché allora
doverlo intravedere?)
 
Doloroso infinito
se mai ti fermerai.
 
MORTE DI UN AMICO
 
Bello,perbacco,bello da scialare.
In mostra sulla soglia,solamente
un'ombra d'ironia sopra la fronte.
 
Di sottecchi
sbirciavano le giovani
senza arrivare al vòlto.
 
Uno e novanta,
uno e novantacinque.Il necrologio
non dice.La compagna
inconsolabile e le figlie adorate.
 
Quanto finiti
sono i nostri vent'anni.
 
Anche se io resto.
 
 
 
 
PULSANDA TELLUS
 
Nella mia geografia trovo segnato
quel pane,vino e zucchero
che a vòlte
per le feste borghesi era concesso
al bambino che ero.
 
Poi,più grande
le due dita di rosso ad ogni pasto
perché fà sangue.
 
Sbirciavano curiosi
i genitori,se fossi dei loro.
 
Scroscia un volo di rondini
nei pensieri appannati.Si discute
di retrogusto.
 
Amabile,appassito,un po' tardivo
si abbina...Ci si inoltra nei profumi
esaltati.
Col vetro del bicchiere
si accarezza il sapere.
 
In compagnia
si dice a Roma,prese moglie un frate.
Sposiamo allora,purché molto si brindi.
 
MITICO
 
E' la voce d'Arianna
che mi guida ogni giorno
contro il suo Minotauro.
 
Ma io sono soltanto
un Prometeo sconfitto,
divorato nel sonno.
 
Ed al risveglio
accudirò Pandora
con il mito di Sisifo.
 
Perché
hanno scoperto la mia vita
già prima che nascessi?
 
 
 
Pier Francesco Pompei si è classificato 8° nel concorso Marguerite Yourcenar 1996 con la poesia "Padre e figlio", la stessa poesia è stata pubblicata nell'antologia del premio letterario.clicca sul tasto per leggere l'opera

 

PER COMUNICARE CON L'AUTORE:

">Piero Pompei <pompei@rdn.it>
 



©1996 Il club degli autori , Pierfrancesco Pompei

.
Per comunicare con il Club degli autori: ">info<clubaut@club.it>
Se hai un inedito da pubblicare rivolgiti con fiducia a Montedit



|
Home page Club degli autori | Antologia dei Poeti contemporanei | Scrittori | Concorsi letterari | Consulenza editoriale | Arts club (Pittori) | Vs la rivista di studenti e laureati | Photo Club (Fotografi) | Biblo Club (libreria virtuale) | |

Aggiornato 12 gennaio 1997