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affermati, emergenti ed esordienti |
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Tutti gli elementi e i frammenti della poesia di Massimiliano Sbarsi convergono verso la parola Amore che protegge in modo tenace e coraggioso, con una determinatezza quasi feroce riuscendo a non essere mai banale o scontato: il suo monologo amoroso-erotico è scritto in queste intense poesie con grande forza d'animo e crudezza estrema senza remore o false speculazioni. L'amore è costantemente scandito con la complessità di tutta la sua interiorità e la pulsione per la ricerca di nuove sensazioni amorose. Le parole sempre più intense si sovrappongono, si incasellano in un dialogo tra sé e sé, sospeso tra la fisicità, la corporeità e la introspezione più profonda dell'anima. L'amore e il sesso sono una parte fondamentale del percorso esistenziale dell'Autore che non si nasconde dietro le inevitabili delusioni della vita già subite o future ma si lancia, spada in resta, come un cavaliere verso nuovi orizzonti: il trade d'union che ricollega il tutto è la parola, il verbo, il sentire poetico. La parola in se stessa, nel suo significato più puro ed autentico, che nasce nell'imo dell'anima, nelle zone più recondite e diventa il grimaldello per scardinare ogni porta interiore e restituire la voglia suprema di continuare a lottare ed andare sempre oltre l'ostacolo senza soccombere alla malasorte. La fisicità come luogo di passione, desiderio, aspirazione ed abbandono sfocia come un fiume impetuoso nel mare e si disvela in simboli, in divinità, in riferimenti alla mitologia greca classica: ecco che incontriamo Aphrodite, dèa della bellezza fisica e dell'amore, bellissima Venere (come verrà poi chiamata nella mitologia romana) con i capelli radunati nel suo cinto e capace di tutti i vezzi ai quali neppure un saggio sa resistere. Sembra di ritrovare in queste poesie la stessa atmosfera, la stessa bellezza femminile che affascina "glykyméilikhos" cioè dolcemente persuasiva fatta di ammiccamenti e di rapide occhiate intense "helikobléferos". Ritroviamo Eros, divinità dell'amore sessuale, l'amore inteso come principio della forza d'attrazione che congiunge gli esseri senza dimenticare che, fatto importantissimo in questo caso, nella teogonia esiodea è il più bello fra gli immortali. Senza dubbio siamo di fronte a poesie accattivanti, intelligenti, spietate nella loro crudezza e per questo motivo a volte dense di constatazioni amare ma espresse sempre con un linguaggio preciso e affabulante. Gli stati d'animo di Massimiliano Sbarsi si riversano in liriche capaci di aprire il cuore di chi riesce a leggere in profondità l'eterno sentimento umano che è l'Amore: il grande taumaturgo della vita degli uomini che rimane ancora oggi un valore indistruttibile. La scrittura è magia, forza dirompente, amore, passione, penetra ogni tenebra e ridona la luce come dopo un temporale a volte spunta l'arcobaleno. È stato per me coinvolgente leggere, nelle pagine di Massimiliano Sbarsi, parole vive e pulsanti, come il sangue nelle vene, che dirompe come un fiume in piena e sommerge ogni cosa si trovi sul suo percorso impetuoso: ho seguito la sua strada con una mappatura delle sue idee mentre superava ogni confine, ribellandosi ad ogni imposizione o costrizione mentale, scavalcando ogni convenzione sociale o remora interiore. Spero che queste poesie scritte ad una donna, per una donna da un uomo che non ha sicuramente paura d'amare, riescano a far ritrovare di nuovo una via sicura ed un amore ancora più intenso: un amore totale ed infinito. Esistono ancora possibilità di scrivere di questa nostra vita in modo onesto seguendo una ispirazione autentica ed estremamente forte come un'esplosione, un vulcano che sta per dirompere sprigionando tutta la forza che fino ad allora era rimasta sopita nelle profondità. Questa difficile operazione chirurgica ad un cuore malato è sicuramente riuscita nel migliore dei modi e non mi resta che concludere con le parole di Ibico: "Soltanto in primavera i meli cotogni del sacro giardino delle vergini verdeggiano irrigati dalle acque dei fiumi, ma per me l'Amore non dorme in alcuna stagione, e come tramontana di Tracia, fiammeggiante di fulmini irrompe con violenta follia, spietato, possentemente mi squassa sino al fondo del cuore".
Massimo Barile
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