LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
I grandi poeti contemporanei
Nelo Risi
da L'ESPERIENZA
- I lupi
- La mia città deserta
- un nero vento invade,
- la mia città dolora
- all'alba delle case
- Il muro non misura
- più di tre metri, il sonno
- di quel ragazzo steso
- a lato è un peso eterno
- Il lupi sono scesi
- visitano le strade,
- autunno o primavera
- non mutano paese
- La mia città deserta
- ha occhi di rovina,
- le rose del suo sangue
- c'è già chi le coltiva.
- I meli i meli i meli
- Quell'albero che mi sorprese
- con i suoi rami gonfi
- quanti corvi sul ramo più alto
- Quel toro che si accese
- per una macchia scura al mercato
- quanto sangue versato alle frontiere
- Quella ragazza in tuta che s'intese
- prima con i francesi e i polacchi
- quanti vantaggi il suo corpo tra le braccia
- Quel soldato che mi chiese
- la via breve oltre Sempione
- quanta ansia in uno sguardo
- da POLSO TESO
- Le Ville
- Mecca, falotica meta di tutti segnata a dito
- viola di sera viola del pensiero oh quanto violata
- non hai più niente d'inedito.
- Ogni giorno l'ultimo venuto
- armeno cafro o solo cisalpino
- come me scava nel tenero
- si taglia una parte di livido e di Senna
- numera i ponti si fa un po' alla lingua
- va sull'antenna della più alta torre di ferro
- spazia e decide: qui staremo ottimamente.
- Pubblicamente io ti ringrazio.
- Tribù
- I
- Dopo tante alluvioni
- dopo i ripiegamenti del terziario
- con le sue nevi alte
- l'Atlante falda a falda
- cede a più lente erosioni
- a una calma di pietra
- dove il mehari oscilla
- come un grappolo di palma.
- II
- La sferza
- inacidiva i sassi
- ma le donne velate
- sul colmo dell'erta
- coi ciuchi di gesso
- annullano gli anni
- e la terra è deserta.
- III
- Così nel regolato
- disordine d'un circo
- tra esotico sterco
- e gesti color d'ambra
- nel timbro delle mazze sugli anelli
- le tende vanno già di schianto
- coi pali in un mattino neutro.
- Da PENSIERI ELEMENTARI
- Sotto i colpi
- C'è gente che ci passa la vita
- che smania di ferire:
- doví'è il tallone gridano doví'è il tallone,
- quasi con metodo
- sordi applicati caparbi.
- Sapessero
- che disarmato è il cuore
- dove più la corazza è alta
- tutta borchie e lastre, e come sotto
- è tenero l'istrice.
- A compierla domanda fatica
- buona pratica e usura, con tutto
- che uno si dedica
- magari in privato magari alla cieca
- con appena uno sguardo in tralÏce
- per vedere se cresce (vien su
- così aspra) e poi sotto di lima
- di puntello di leva, con tutto che uno
- la cova di notte vero inno nel buio
- (nel buio dellíaltro) all'insaputa
- che uno ci sbava per metterla a punto
- e quando scatta: allora è vendetta.
- Geroglifici
- In Egitto la valle dei Re sarà presto sommersa. A monte di una grande diga forse centinaia di tombe rimarranno per sempre ignorate, sepolte sotto le acque del Nilo che annualmente crescono e si ritirano come ai tempi del Faraone o dei viaggi di Erodoto. Mi piace pensare di aver scoperto una di quelle tombe. E di essere riuscito a leggere nel porfido e nel granito qualche geroglifico riportato alla luce. Ecco alcuni esempi di traduzione di una serie di segni nota a me solo.
- III - Il contadino
- Il Dio Nilo apre i solchi del mio campo
- lo sarchia lo feconda e con maestosa
- flemma a passo di pantera si ritrae.
- Fino alla semina io sto a guardare.
- Neanche un Dio può tutto. Giù nel limo
- la mia fatica di mietere è tanta,
- non per l'agronomo che in tunica bianca
- disteso all'ombra pilucca provviste.
- IV - I subumani
- In vendita, alla gogna, siamo noi la preda
- di Libia e di Nubìa. Non uno che non abbia
- assaggiato la canna del padrone é siamo
- sangue inferiore inquadrato a consumo.
- Chi scappa muore di freccia o è divorato
- dalle fiere. Basta un frego sul papiro
- e la pratica è archiviata dallo scriba
- che ignora le sue vittime e ha le mani nette.
- V é Lèarte della guerra
- Il Faraone avanza sotto un cielo di ventagli
- l'esercito va sempre a piedi su dodici file
- dal deserto di sabbia alle pietre nere di Siria,
- un leone senza laccio segue in carro reale.
- Dove l'erba è fitta una città d'oriente
- manda barbagli. Gli ambasciatori si consultano
- fissano il luogo e il giorno dello scontro,
- se una delle parti non Ë pronta la si attende.
- VII - Albori di una scienza
- Vagando nel deserto per arrivare a un pozzo
- do dentro in uno scheletro, qui il cranio
- là un osso. Un solo frammento pesava quanto
- uno scettro d'ippopotamo. L'ho contemplato
- ma non l'ho raccolto. So quello che dico, la mia mano
- ha levigato l'ebano e l'avorio: quel cranio
- era perfetto. D'un uomo fossile, vissuto
- al tempo del diluvio? non è che un sospetto.
- X I cavapietre
- Pietra su pietra con le mazze di quarzo
- frantumiamo la roccia, sgrossiamo i massi
- e allineiamo i blocchi rotolando un cuneo
- lungo líincerta pista. Oh isa! issa!
- Di giorno di notte divorando la sabbia
- contro un po' di rugiada. Subito il sole
- divora anche quella. Vedremo mai l'opera?
- Altri dopo di noi faranno la strada.
- da DENTRO LA SOSTANZA
- per memoria
- Avreste dovuto lottare
- la storia ci rimprovera
- venivano avanti
- divorando compatti l'orizzonte;
- e fu uno sbattere d'imposte
- un barricarsi
- sotto lenzuola e tende,
- una paralisi
- rotta dalle preghiere.
- Ne vidi uno solo
- tutto mandibole e rostri
- una molla uno scatto
- nel mimetismo della corazza
- esatto come ogni macchina di guerra
- con un guanciale sotto la testa
- uscii all'aperto in un sole díeclissi
- e come Plinio il Vecchio
- o uno storico del Ghetto
- la passione del fenomeno
- mi perdette.
- da DI CERTE COSE
- Dalle regioni dell'aria
- Visionando dall'alto la visione
- visionando il visionabile in toto
- come un involucro
- che per meglio differenziare il prodotto
- non fa che esprimere maggiormente il vuoto
- il mutato non sembra poi mutato
- Questo l'antico fogliame? le acque blu?
- l'azzurro stemperato? le città
- merlate di storia?
- Questo l'idioma della quiete?
- Questo il colore della totalità?
- Si buca
- il mansueto chiarore si va
- dentro la nuvolaglia
- già dove il sole scalda poco
- dove il bianco candeggia
- dove il verde è bruciato e dove l'acqua è scolo
- dove gli uccelli vanno altrove
- dove il paese è mortificato
- dove i rumori esaltano i nervi come a tante rane
- dove i clacson scampanano a morto
- dove i polmoni hammo acini di piombo
- dove non c'è immagine col suo valore giusto
- non una sillaba di cui fruire
- dove non si può più convincere
- dove occorre sovvertire
- dove la gente muore per correre in massa al mare
- dove un'auto in pochi metri si mangia la nostra
- quotidiana razione d'ossigeno
- fate un po' voi il conto del carbonio che desseminano!
- E perchè l'occhio abbia la sua parte
- una ninfetta nuda dentro una sfera di cristallo
- in orbita nel suo perielio pubblicitario
- prova lacche rossetti deodoranti e assorbenti
- tra il disordine oh! Studiato
- di mini intimi indumenti.
- da AMICA MIA NEMICA
- La mano sul ramo
- sulle tette sul coso
- sullíoro e trac!
- chi nno tira al suo vantaggio?
- ho colto la vita dall'albero
- di ogni frutto ho fatto conserva
- quello che è stato è stato
- Il curriculum è aperto: facile
- dire che tutto è uno scialbo
- museo maniacale comodo dire
- che ho perso la faccia che ho
- accomodato a mio modo la storia
- in giro se ne parla per parlare
- Da uomo d'ordine
- che dell'ordine del mondo
- ha fatto una sua fondata opinione
- devo tener conto che dopo la grande
- dopo la mondiale è nell'aria
- una terza universale tanta
- energia compressa dovrà pure espandersi!
- Voli di bandiere stragi araldiche
- le pulsioni più coatte
- scaricate sugli inermi in ogni dove
- nel Laos nel caos
- magari un'isoletta un quarto turca
- il resto greca un disegno autoritario
- Biogeneticamente pare
- non ho di che vantarmi
- (e i traslati e le metafore?
- Bello come un giglio
- sant'Antonio lis de France
- il vergine il pudico scala
- al bianco
- Mi gestisco mi appartengo
- ora tendo al bordello ora
- dipendo dalla famiglia amo
- la donna serva (oh! il turchinetto
- da bucato un rifarsi in sogno
- amabilmente candido
- Ho un carattere dominante
- e dovrei cambiare? so so
- che la mutazione Ë legge
- fondamentale per averla
- studiata sui conigli le piante
- (metti nero su bianca
- verrà fuori un meticcio
- Una buona dentiera cannibalesca
- e la carriera è aperta
- titoli & azioni / burro & cannoni
- nel lavoro sempre prima il profitto
- (il privato è diverso dal sociale
- anche se crea disagio in fabbrica
- Un domenicano lunedì mi ha detto
- "A ben guardare badi bene mi dia retta
- il marxismo non è che un'eresia cristiana"
- io ho provato a sciacquarmi la bocca
- ma è un detersivo che ti mangia il tartaro
- e dalle gengive gronda rosso (tutto sommato
- un'esperienza deviante volevo fare contenta mia figlia
- Notti in bianco
- in solitudine davanti un bicchiere
- in un pallore di luna funesto
- albeggiare di tracce mnestiche
- tra ornamenti e maschere)
- (ti viene da piangere
- Se ho un rimpianto è per le colonie
- il mercato delle schiave un paio di moretti a letto
- l'incontro con Livingstone i ladri con le mani mozze
- il Congo di Leopoldo la Libia di Graziani le missioni
- il mondo a nostra immagine ah l'Africa!
- non c'è più in giro un mercenario
- molto è perduto anche il guadagno facile
- (Ho notato che la gente di colore
- non suda affatto Io me ne sto sdraiato
- ciononostante traspiro sempre Che sia
- una questione di pelle?
- di una cosa vado fiero
- ella mia razza
- Da quanto veleggio meno e vivo ritirato
- mi lustro l'onore mi lavo il cervello
- depongo fiori d'arancio in devozione
- ai piedi del mio busto d'alabastro
- somigliantissimo (dentro l'albume
- di quegli occhi smorti
- vegeta un sesso cagliato
- Finirò con la benda sotto il mento
- avvolto in un sudario rigido oltre il dovuto
- l'ostia rappresa tra la lingua e il palato
- e le mie ossa biancheggeranno
- come frammenti di marmo pario
- mentre l'Europa invasa)
- Quello che è stato è stato
- I platani del viale
- fanno da paralume
- al lampione, ritagliano
- foglie sul mio lettino
- nel buio conto le pecorine
- se gioco se parlo se mangio
- neanche me ne accorgo però
- non è la prima volta
- che lo sento ingigantire.
- Mi si chiudono gli occhi
- e non riesco a dormire
- temo che si addormenti
- anche il respiro; lo spio
- lo trattengo ne ho terrore
- torna respiro torna! fin-
- chè un soffio dopo l'altro
- l'inciampo si attenua
- la mente si distrae...
- Il respiro ritorna abituale.
- dall'antologia IL MONDO IN UNA MANO
- Sciami neri sciami gialli
- vissuti sempre in baracche
- sotto la buona spinta
- levatevi in massa, sciamate!
- Sono sciami di colore
- turbe straccioni paria
- a miriadi riempiono l'aria
- cadono a frotte e abbattono
- le vacche grasse.
- (1960)
- Neri
- Impediti di esprimersi al meglio
- li vorremmo a sudare per noi
- in lavori di accatto
- E che delimitino i loro spazi
- tanti spruzzi di orina
- sul territorio
- Soffocati sul nascere
- un nido coperto da un panno.
- (1990)
- L'impronta
- Quando l'impresa
- avrà il sapore della rimembranza
- uno fra i tanti accadimenti
- a opera dellíuomo rimarrà per sempre
- nell'infinita maestà stellare
- l'impronta di quel piede
- sulla luna.
- (1989)
- Telegiornale
- Stando nel cerchio d'ombra
- come selvaggi intorno al fuoco
- bonariamente entra in famiglia
- qualche immagine di sterminio.
- Così ogni sera si teorizza
- la violenza della storia.
- (1961)
- Una sola famiglia
- L'operaio ingrassa la macchina
- la macchina ingrassa il padrone
- entrambi si affacciano a sera
- a un balcone che dà sulla fabbrica
- la nostra fabbrica dice il padrone
- l'operaio preferisce tacere.
- (1960)
- Madrigale
- Ho fatto un pieno di versi
- per la traversata dei deserti
- dell'amore, là dove il viaggiare
- più comporta dei rischi, dove
- occorre tenere gli occhi bene aperti
- perchè non sempre regge il cuore
- A malapena si conserva un viso
- se il tempo ingoia il resto;
- con un ritratto appeso non si va
- molto lontano, a meno che un sorriso
- una figura non venga a divorarti
- con dolcezza, un modo ancora
- per stare con la vita.
- (1993)
- Torna alla Home page
- Per leggere l'articolo di Gianmario Lucini
- Per leggere l'articolo di Olivia Trioschi
- Per leggere le poesie scelte da Olivia Trioschi
- PER COMUNICARE CON L'AUTORE speditegli una lettera presso «Il Club degli autori, cas.post. 68, 20077 MELEGNANO (Mi)». Allegate Lit. 3.000 in francobolli per contributo spese postali e di segreteria provvederemo a inoltrargliela.
Non chiedeteci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©1999 Il club degli autori, Nelo Risi
Per comunicare con il Club degli autori: info<clubaut@club.it>
Home page Club dei poeti Antologia dei Poeti Concorsi letterari Arts club (Pittori) TUTTI I SITI CLUB Consigli editoriali per chi vuole pubblicare un libro Se ti iscrivi al Club avrai un sito tutto tuo! Agg 18 giugno 1999