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                     Voglio
                     perdermi
 Voglio perdermiin questi silenzidove il soffio del ventodondola la tenda di lino,e il sole, tra ricami intagliati,entra e si fermasullo scaldino della nonna,sugli ovali di antiche fotodi avi alle pareti,immortalati tra cavalli,ombrellini e colli di volpe. Voglio perdermitra gli occhi dei girasoli,scoprire dove dormono i capriolie dove il fagiano fa la cortealla sua femmina. Voglio cullarminel silenzio del cuoredove congelati sono i tuoi sorrisile tue carezze,gli attimi sublimidell'amore vissuto,da centellinarequando arriverà la malinconia.Voglio i fiori che mi portavi,per sentirmi dire ancora: «Sei
               bellissima».  
               
               
                     Un quarto di
                     luna
 Rideva l'estatee il mare di cobaltospumeggiavaregalando conchiglie. Nella rena ondulatache lascia la bassa marea,noi due, camminavamoinseguendo sogni d'arcobalenocome iridescenti pesciolini. Allora, rideva l'estate! Lentamente ora,vedo il sole morire.Si chiudono gli ombrelloni,trattengo ricordi infuocatie accendo un quarto di lunaper farmi compagnia. La giacca di camoscio Figlio mio, se ti vedesse tuo padreindossare la sua giacca di camoscio! Se sapesse che quelle piccole bracciache strinse l'ultima volta a otto
               anni,ora entrano nelle sue maniche! Quella giacca unisce due generazionie porta ancora nelle tasche i suoi
               ricordi:un biglietto del parcheggio e mille
               lire. Padre, potessi vederetuo figlio cresciuto,andare a scuolacol suo incedere elegante,con la tua giacca,voltarsi indietroe salutar sua madre!  
               
               
                     Il fiore
 Non era primavera,ma di gennaio egrigio il cielo.Lontano l'orizzonteschiariva lentamente;debole anelavaun fil di sole.Un lunedì mattinaci scambiammo gioiellitu, un fiore di brillanti,io, un fiore di bambina:Elisa.     
                     La scatola di
                     latta
 Ho aperto adagio,quasi per non violarei tuoi respiri,la scatola di latta.Dentro, una vita vissuta,tra cucito e rammendo. Le forbicine, gli aghi, il ditale.Un puntaspillicon stelle alpine ricamate,bianche su fondo nero.Ahimé sono tarmate! Occhi guardinghisembrano i bottonidi madreperla,a guardia dei rocchetticolorati,in fila ancora,come li hai lasciati tu.Sotto di questi,un metro arrotolato,dei pizzi varie un ago già infilato. Cara nonna Giovanna,ho ritrovatola tua lunga vitadentro una scatoladi latta. Non costa nientela muffa che ne sale,ma il sacrificio tuo sì,donna immortale! Sai, nell'angolinoa destra, dimenticato,c'era un biglietto:sottana mia,larghezza cm. 82lunghezza cm. 67. Ho chiuso adagio,la scatola di latta. Vagabondar di gabbiani Vagabondar di gabbianisull'onde azzurrate;giochi d'ombrela sera.Cerco gli zoccoli sepoltitrovo conchiglie chiuse,dentro: sogni d'amore.Lontano ancora,
               
               
                  vagabondar di gabbiani
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