Ha pubblicato il
libro
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- Piera Memmola, L'innocenza, la
vita, l'al di là, editrice Montedit, 1998, pp.
62, Lit. 12.000, ISBN 88-86957-29-7
-
- A ciascun
lettore perché
- ritrovi in se
stesso
- l'innocenza del
fanciullo
- che era e
guardi con
- serenità
la vita che
- continua oltre
il tempo.
-
- Piera
-
-
- Denise
-
- Come un
bocciolo
- di rosa,
- adagio,
adagio
- ti
preparavi
- alla
vita,
-
- ma un
improvviso
- soffio di
gelo
- ha
infranto
- il sogno
d'amore.
-
- Hai messo le
ali
- e, lieve
lieve,
- sei
tornata
- nel Coro
celeste
- degli
angeli,
- in cielo.
-
-
- Piccolo
fiore
-
- Giocando,
giocando
- nel parco della
vita
- ci siamo
incontrati...
-
- Con sguardi
birichini
- ci siamo
innamorati.
-
- Abbiam
corso
- a più non
posso
- nel prato
dell'amore;
-
- scavalcando
impazienti
- tramonti,
aurore,
- finché non sei
sbocciato
- tu,
- nostro piccolo
fiore.
-
-
- Sete di
vita
-
- Lunga fu
- l'attesa,
- un lume
acceso
- e fu
- la vita;
-
- tentai
d'afferrarti
- ma,
- scivolasti tra le
dita.
-
- Or invano
attingo
- orizzonti
d'arcobaleno,
- ma,
- innanzi ai miei
occhi
- vedo
- cieli dipinti di
nero.
-
- La nostra sete di
vita
- affido al buon
Dio,
- che
liberi
- il cielo dal manto
oscurato
- e un chicco di
luce
- doni a te
piccolo
- mai nato.
-
-
- Ti
ringrazio
-
- Ti
ringrazio
- mio
Signore,
- che
- la vita mi hai
donato,
-
- ti
ringrazio,
- che
all'uomo
- più dolce e
tenero
- il mio cuore hai
legato.
-
- Ti
ringrazio
- mio
Signore,
- che alla luce ha
sorriso,
- il frutto del nostro
amore,
- piccolo
angelo
- del
paradiso.
-
-
- Sognando
-
- Sognando,
sognando,
- in questa breve
vita
- sto
viaggiando,
- soffocanti e inutili
desideri
- scompigliano i miei
pensieri.
-
- L'inverno
invano
- tenta di atterrare sugli
alberi,
- gabbiani galleggiano
nell'aria,
- l'uomo gioisce e si
dispera;
-
- lagnanze
inquiete
- intimoriscono il mio
cuore,
- l'uragano non è
ancora iniziato
- eppur
l'angoscia
- il mio respiro ha
soffocato.
-
- Al mio
risveglio
- sogno e paure
abbandono,
- e più che mai mi
convinco
- che la vita è un
dono.
-
-
- Fanciulla
innamorata
-
- Fulgido
sole
- e aria
profumata,
- nel prato
fiorito
- ho scorto
- una fanciulla
innamorata.
-
- Tormenta è in cuor
suo,
- armoniosa,
stralunata;
- singhiozza,
sorride,
- la sua anima è
incatenata.
-
- Su verdi
rami
- cinguettano gli
uccellini, e
- nell'aria
profumata
- danzan
intorno
- alla fanciulla
innamorata.
-
- Or brillano i suoi
occhi,
- petalo di
rosa
- è la sua
pelle,
- e all'imbrunir della
sera
- quieto è il cuor
suo
- sotto le
stelle.
-
-
- Com'è
triste la felicità
-
- La mia tristezza
è
- un girotondo di
lacrime
- inseguitrice della
felicità.
-
- Gaio,
triste
- è il cuor
mio
- a veder
nascere
- nuove vite
umane
- in questa vita
disagiata;
-
- astemi
vagheranno
- in questo clima
avvinazzato;
-
- facoltosi
ozieranno
- in questa terra
affamata;
-
- è un girotondo la
felicità, e
- forse un
giorno
- come un
turbine
- la mia tristezza nel
nulla
- svanirà.
-
-
- Io e
te...
-
- Giocheremo a
sognare
- adagiati in riva al
mare,
- il sole
splendente
- scalderà i nostri
cuori,
-
- il soffice
vento
- scompiglierà i
nostri capelli;
- all'imbrunir del
giorno
- la luna
piena
- i nostri corpi
illuminerà,
-
- messaggi divini fra le
stelle
- appariranno
e,
- mano nella
mano,
- tra le acque
ondeggianti
- verso l'immenso
azzurro
- ci
condurranno.
-
-
- Al mio amico
Efrem
-
- Amico del
cuore,
- come potrei
osare
- a non
pensarti,
- stai nel silenzio
opprimente,
- la stanza è vuota
e
- non t'accorgi
che
- anche le pareti si burlan
di te.
-
- Efrem, esci dal tuo
guscio,
- guardati
attorno,
- c'è un campo di
rose fiorite
- che sembran
danzare,
- cinguettano gli
uccellini
- anch'essi sembrano
ballerini.
-
- Unisciti a
loro
- non devi
disperare,
- il tuo nome
storico
- importante ti farà
diventare.
-
- Il tuo carattere è
brillante,
- brioso,
intuitivo,
- non avvilirti, sii
felice,
- un giorno la ruota della
vita
- di te s'accorgerà
e
- magicamente
- tanta fortuna ti
porterà.
-
-
- Chi
sei?
-
- Chi sei,
forestiero,
- in un viale mi hai
raccolto
- priva di dignità e
volto;
- hai fatto irruzione nel
mio cuore
- e di me hai
creato
- una vera donna con
amore.
-
- Chi sei,
forestiero,
- il tuo nome mi è
ignaro,
- in silenzio ti
osservo
- il tuo fisico è
uno splendore;
- non reggo il tuo
sguardo
- in corpo ho un gran
tremore.
-
- Chi sei,
forestiero,
- in un istante la
rivoluzione
- hai creato nella mia
vita,
- da siringhe e
prostituzione
- in una manciata di
secondi
- sono
uscita.
-
- Chi sei,
forestiero,
- il passato desidero
cancellare,
- donami un filtro d'amore
e
- fai che per
l'eternità
- vibri il mio corpo
e
- sogni il mio
cuore.
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